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Autore: _ L a l a    14/02/2012    5 recensioni
- Eddai, Allen, non dirmi che non ti sei mai accorto delle occhiate languide che gli lancia tutte le volte che entra in infermeria! -
Crack Paring a Sorpresa
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro personaggio , Yu Kanda | Coppie: Rabi/Allen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bedtime Story


L’Ordine Oscuro era immerso nel buio e nel silenzio della notte. I passi delle poche persone ancora sveglie a quell’ora rimbombavano nei corridoi vuoti, creando un’eco cupa.

L’infermeria è l’unico posto in cui si è sempre svegli: non è mai possibile sapere quando sta per arrivare un ferito, e bisogna essere pronti.

Quella notte, però, sembrava che nulla volesse turbare la quiete. La Capo Infermiera aveva mandato a letto tutte le sue sottoposte, rassicurandole sul fatto che poteva benissimo badare da sola ad un branco di idioti addormentati, e aveva discusso con il dottore per qualche minuto, prima di costringerlo con le cattive maniere a ritirarsi nella propria camera.

La donna passò lentamente lo sguardo sui feriti, vietando al proprio sguardo di soffermarsi su un letto in particolare, e controllò con un sospiro stanco che tutto fosse a posto. Poi si rassettò la gonna lunga  e scura.

Accese la lampada ad olio sulla grande scrivania di mogano dove tenevano ordinatamente sistemati tutti i medicinali e i registri, poi ne prese uno, afferrò pena e calamaio e annotò qualcosa sul foglio ingiallito, grattando il pennino sulla carta.

Aspettò qualche secondo, il tempo che l’inchiostro s’asciugasse, prima di chiudere il libro e rimetterlo al suo posto.

La Capo Infermiera si sistemò qualche ciuffo di capelli grigi, sfuggiti alla solita crocchia, sotto la cuffia bianca. Chiuse gli occhi, sospirando stanca e massaggiandosi le tempie.

Il suo sguardo saettò automaticamente verso un paziente in particolare non appena riaprì gli occhi.

Le sue guancie scarne e scavate si coprirono di un lieve rossore, così si passò una mano sul volto come per nasconderlo. Si avvicinò con passo titubante al letto in questione, sentendo il cuore rimbombarle furioso nelle orecchie ad ogni passo che faceva.

Era davvero così sbagliato quello che sentiva?  Si chiese, soppesando il senso implicito di quelle parole.

Solo perché era anziana e un po’ rude non significava che non potesse più sentire certe sensazioni.

Infondo era una cosa bella, no?

Ma chissà cosa avrebbe detto lui..

Si sporse a guardare il viso del ragazzo, la soffusa luce dorata della lampada che proiettava ombre dorate e danzanti sul suo viso . aveva gli occhi chiusi e l’espressione più rilassata che gli avesse mai visto. Nel sonno nemmeno lui sembrava un terribile guerriero, ai suoi occhi.

Ah. Sapeva quanto quel pensiero gli avrebbe dato fastidio: lui era nato per la battaglia, nato per combattere fino allo stremo e ridursi come uno straccio.

Quante volte l’aveva visto entrare in infermeria coperto di ferite che per chiunque altro sarebbero risultate mortali? Quante volte era arrivato semi-cosciente e grondante di sangue, sorretto da qualche compagno meno malmesso? Quante? Molte. Troppe. Così tante che aveva perso il conto.

E per quanto sarebbe andata avanti così?

Alla Capo Infermiera piangeva il cuore vedendolo entrare in infermeria sempre nelle stesse condizioni – “non crepo finché non l’ho trovata” ringhiava lui quando la donna cercava di dissuaderlo dal buttarsi senza paura nella mischia. (sempre lei. Mai una volta che il ragazzo volesse sopravvivere per se stesso, o per i propri amici. Sempre questa misteriosa lei, che forse nemmeno lui conosceva. La irritava, la irritava da morire non tanto il sapere di non avere alcuna possibilità – cosa cui si era rassegnata in partenza – tanto quanto per l’effetto che questa lei esercitava su di lui.)

Ma al contempo non poteva impedirsi di avvampare – interiormente, sia chiaro – ogni qual volta era necessario spogliarlo della sua divisa da Esorcista. Nonostante le cicatrici invisibili e quel tatuaggio scuro che s’allargava sempre di più, macchiando la sua pelle tanto quanto il suo passato, il corpo di Kanda – solo il pensare il suo nome la fa sentire strana – è così snello e armonioso.

La donna emise un sospiro tremulo, passandogli gentilmente la mano tra i capelli lunghi e lisci, così morbidi da risultare seta al tatto.

Si chiese per l’ennesima volta quando, esattamente, il suo pensiero su Kanda fosse drasticamente cambiato.

Oh, avesse avuto un bel po’ di anni in meno tutto questo non le sarebbe sembrato strano.

Continuò ad accarezzarlo gentilmente, sospirando di tanto in tanto, quando lo sentiva rabbrividire o quando si rigirava nel sonno.

Si chinò lievemente verso di lui, una mano  ferma all’altezza della guancia candida, l’altra ancorata al bordo del letto, come se avesse avuto il terrore di annegare in quei pochi tocchi fugaci che non poteva permettersi.

Il suo respiro caldo sul viso era molto più soffice di quello che avrebbe mai immaginato.

Le labbra del ragazzo erano schiuse, a pochi centimetri dalle sue.  Aveva  paura che lui aprisse gli occhi e la vedesse, aveva paura del suo sguardo così profondo e del suo giudizio. Ma questo non le impedì di chinarsi ancora di più vicino, fino a sfiorare la punta del proprio naso con la sua e poi..

 

- ahahah! L-Lavi, ti prego, ahaha, bastaaH – Allen cade dal letto con un tonfo sonoro, contorcendosi sul pavimento per le risate. Il rosso rotola fino al bordo del letto e osserva l’altro con un sorriso compiaciuto, lasciandosi sfuggire un risolino.

- oddio, ahah, Lavi, che orrore!  Ahahah – ride ancora l’albino, cercando di prendere respiro. Lavi gli sorride, sporge il busto oltre il bordo del letto e si china a lasciare un bacio sulle labbra sorridenti dell’altro, prima di replicare con un sorriso furbo:

- eddai, Allen, non dirmi che non ti sei mai accorto delle occhiate languide che gli lancia tutte le volte che entra in infermeria! –

Allen scoppia in un’altra serie di risolini a metà tra l’imbarazzato e il sorpreso.

- oddioNO! Ahahah –

Si lanciano un sorriso complice, trattenendo l’ennesima risata.

- mioddio Lavi, ma come ti vengono in mente? –

- è perché sono troppo intelligente e deduttivo – sostiene il rosso, con aria di sufficienza, guardando di sottecchi la reazione dell’altro, che inarca un sopracciglio con fare ironico.

- ehi! Non mi credi! – esclama allora Lavi, fingendosi mortalmente offeso.

- noo. – un cuscino si abbatte poco gentilmente sulla testa dell’albino, soffocando il suono di una risata.  – è che devi avere davvero una fervida immaginazione per raccontare certe storie spacciandole per vere – si giustifica Allen, con un sorriso.

Lavi è pronto a replicare ma il più piccolo lo batte sul tempo, continuando il suo discorso.

- inoltre non è questo che intendevo come favola della buonanotte

- ehi, che fine ha fatto la libera interpretazione?! –

Allen si lascia sfuggire un’ultima risata prima di risalire poco dignitosamente sul letto ed accoccolarsi con un sospiro soddisfatto tra le braccia del più grande, che lo stringe contro di sé.

Il rosso gli piazza un bacio sulla fronte, strofinando il naso nei suoi capelli soffici.

- e poi, - dice ad un certo punto. – è la storia più casta che mi è venuta in mente. Tutte le altre comprendevano te, me e del sesso violento fatto su uno scenario di poca importa-AH! –

Lavi boccheggia, quando l’albino gli rifila un pungo ben assestato.

- ma che ho fatto! – si lagna, intrufolando le dita sotto la maglia del pigiama di Allen, che si scosta con aria di sfida.

- non ci provare, pervertito – lo avverte con un’occhiata minacciosa.

Lavi ride contro la sua spalla, riavvicinandolo a sé. E Allen si lascia stringere, addormentandosi nell’eco della sua risata.

 

NdA

Ave gente, sono tornata!

No, non sono impazzita. Questo assurdamente Crack Paring è frutto di una scommessa fatta con Phantom-Miria. Chi non ha letto l’ultima night (212) uscita questo mese non può sapere ma, bhe, avevamo scommesso sulla morte di Link. Che purtroppo è resuscitato (ma vattellapesca!)

Immagino che più che crederci ci sparavo. Ma amen, ormai è fatta.

E, inoltre, mi sono divertita da morire! Una delle FF più divertenti che abbia mai scritto. Ma non potevo assolutamente non aggiungerci un pizzico di Laven, che sembra essere stato abbandonato.

 Ooooh, Lavi WHERE ARE YOU?! T^T

Il titolo è chiaramente riferito all’ultima parte :D

Buon San Valentino a tutti! <3

_ L a l a

 

   
 
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