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Autore: Kat Logan    15/02/2012    9 recensioni
C'è chi vive un amore in segreto dai propri genitori. Chi è una teppista che esce vincitrice da ogni scontro con il preside. C'è il gruppetto dei secchioni e c'è una faida tra i due gruppi più popolari di tutta la scuola.
Amori, segreti, amicizie e guai si nascondono dietro la bella facciata dell'istituto più aristocratico ed esclusivo del Giappone.
[Haruka, Michiru, Usagi, Setsuna, Mamoru, Minako, Setsuna, Ami, Rei, Makoto, Seiya, Yaten,Taiki]
Guest star: Akira
Momentaneamente sospesa causa mancanza di tempo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Capitolo 3.
Parte I
Ferite di “guerra”

 
 
Quando aprì gli occhi, Usagi si ritrovò nella propria stanza.
Un odore pungente di provenienza sconosciuta, le solleticò le narici facendola stranutire; mentre la mano si portò di riflesso dalle labbra alla fronte per il dolore alla testa che si fece sentire con una fitta lancinante.
Come ci sono arrivata qui?
Puntò i gomiti sul materasso riuscendosi a sedersi sul letto e notò sulla propria divisa una vistosa macchia verde che aveva tutta l’aria di essere salsa wasabi, nonché, la responsabile dell’odore che stava prepotentemente disturbando il suo olfatto.
“E questa? Ora mi toccherà rimanere senza divisa nel giorno in cui va messa se non la laverò in tempo! Che pasticcio!” disse con tono basso e lamentoso, imbronciandosi appena.
Si guardò attorno ancora spaesata, chiamò titubante il nome di Ami ma in risposta ricevette solo un flebile miagolio da parte di Luna, che acciambellata al davanzale della finestra era intenta a godersi i raggi tiepidi del sole.
Passò davanti allo specchio e vedendo la sua immagine riflessa si bloccò emettendo un “oh” di sorpresa.
“Sembro appena uscita da un cassonetto della spazzatura!”
La riflessione le uscì spontanea nel vedere diverse macchie di cibo sul proprio abito e i capelli arruffati e spettinati, ma la cosa che attirò la sua attenzione fu l’ombra violacea che troneggiava sul suo occhio destro.
“Un…” mandò giù avvicinando le dita alla zona scura “livido?!”.
A quella scoperta, seguì lo stupore che scemò lentamente in uno stato di confusione, quando la risposta sembrò arrivarle sotto ai piedi.
Un piccolo post it blu, giaceva a terra.
“Deve essersi staccato…” osservò raccogliendolo e leggendo ciò che c’era scritto.
“Sono andata a iscrivermi al club. Il ragazzo moro mi ha aiutata a portarti in camera dopo la tua caduta.  Ami”.
Caduta? Ragazzo moro?! Ma che…  I pensieri di Usagi che si accalcavano violentemente nella sua mente dettero improvvisamente una brusca frenata.
“Ora ricordo!” esclamò alzando un pugno al cielo, stropicciando energicamente il foglietto tra le dita.
“Luna, occorre ricostruire i fatti dell’incidente appena avvenuto! Registratore!”, dichiarò alla gattina come se fosse in grado di passarle l’apparecchio a cui era tanto affezionata.
“Certo che potresti collaborare, me lo prenderò da sola…non importa”, disse con aria imbronciata frugando nella propria borsa e afferrando il piccolo oggetto scintillante.
 
“Diario vocale di Usagi Tsukino, devo assolutamente ricostruire la dinamica dell’incidente appena avvenuto”. Premette un momento il tasto pausa per concedersi un gridolino di entusiasmo prima di continuare la propria registrazione.
“Mi sento tanto detective!” Si appoggiò al muro, osservando la propria immagine malconcia.
“Porto i segni della lotta sul mio volto…” disse con aria sofferta.
“Ho capito che in questo istituto bisogna combattere per la propria sopravvivenza e per la propria incolumità. Questa ferita di guerra me lo ricorderà sicuramente!”, il tono della sua voce assunse un timbro grave.
“Care matricole…nessuno è al sicuro e la mensa è un posto pericoloso anche se appare come uno splendido ristorante di lusso. Non lasciatevi ingannare!”
Sospirò, stoppando nuovamente la registrazione e in quel momento davanti ai suoi occhi riuscì a vedere nitidamente ciò che era successo qualche ora prima.
La discussione tra Akira e Seiya era degenerata in una lotta con il cibo a cui inevitabilmente aveva preso parte tutta la parte del corpo studenti, che si trovava nella sala da pranzo al momento della lite.
Chi era stato ad iniziare Usagi non lo ricordava, forse perché non lo riteneva un dettaglio importante.
“Ecco come è successo!”, il momento dell’ incidente ora le era chiaro.
“Attente. Fate attenzione alle bucce di banana!!! Sono dei veri e propri killer. Oggi durante lo scontro tra alcuni dei membri appartenenti al gruppo dei popolari e Akira Aoki, studente più grande, ammiratissimo e al vertice della scuola è scoppiata una guerra all’ultima pietanza! E mentre cercavo riparo dalle bombe di cibo la buccia di una banana mi ha fregata!”.
 
 
“Un piede dietro l’altro Usagi! Corri verso i tavoli!” La voce di Ami le dava istruzioni in mezzo alla folla intenta a colpirsi con i più svariati piatti presenti nel menù di quella giornata, ma la bionda, ad un passo da quella che appariva come la propria salvezza in quel momento, non prestò attenzione a ciò che c’era sul pavimento.
Una buccia di banana l’attendeva sul marmo lucido come una trappola mortale, nella quale Usagi cadde rovinosamente.
Fu un attimo e si ritrovò a scivolare, agitando le braccia nell’aria alla goffa ricerca di un appiglio che non si fece trovare, finendo a terra in quello che non si poteva certo definire un atterraggio morbido.
“Oddio è caduta di faccia!”
Usagi riuscì a riconoscere la voce di Ami che si affannava alla ricerca di soccorsi .
 
“E poi lo vidi.” Affermò riprendendo con aria sognante la registrazione.
“Il mio angelo salvatore è venuto in mio soccorso”. Sospirò, lasciando che il suo battito accelerasse al pensiero dei due occhi chiari che incrociò per la seconda volta quella mattina.
“Posso affermare senza ombra di dubbio, che lo splendido Mamoru Chiba mi ha salvata un’altra volta”.
 
 

Parte II
I club della discordia

 

Club di Economia Domestica
 
“Sono Akira Aoki, presidente del club di economia domestica!”, il ragazzo chinò appena il capo mostrando un sorriso smagliante, dopo la sua presentazione alle nuove matricole che prontamente avevano deciso di iscriversi al suo club pomeridiano.
Non aveva mai capito se le ragazze partecipassero per la loro passione verso la cucina e il cibo o per la sua bella presenza, ma in quel momento poco importava il motivo che aveva spinto tutti quei visi estatici e sognanti nel suo regno, perché il pensiero che lo tormentava era biondo, vivace, goloso e dagli occhi color cielo.
E’ stata davvero una buona idea che Mina si sia iscritta qui?
Non che non la volesse al suo fianco. Aveva sognato per lungo tempo di poterla avere accanto anche a scuola, così da poter passare ogni minuto insieme della giornata e ad averla sott’occhio ma ora era turbato.
Era come se stesse mostrando al mondo il suo tesoro più prezioso e lo spingesse sotto al naso dei ladri più astuti.
E’ davvero perché è così pasticciona che non ha voluto saperne del mio club o c’è dell’altro?
Il pensiero che fosse andata a iscriversi nella squadra di pallavolo lo faceva sentire tranquillo. Erano tutte ragazze, in più Haruka era sempre nelle vicinanze essendo a capo del club di atletica perciò non aveva nulla da temere ma aveva avuto come la sensazione che ci fosse dell’altro quando la ragazza, con un sorriso aveva affermato di non poter prendere parte anche al suo club per un altro impegno.
Che impegno ha così urgente nella mia ora?
A quel pensiero strinse convulsivamente un mestolo nella propria mano, respirò a fondo, perdendosi per un momento con lo sguardo al di fuori della finestra per poi prestare attenzione alle giovani donzelle che fremevano per sentirlo parlare con loro.
“Dunque...credo sarebbe appropriato cominciare con qualcosa di semplice”, cominciò dovendosi fermare immediatamente perché attirato dal vociferare e dal ridacchiare poco lontano da lui.
 
“Sotto la sua guida sarà tutto facilissimo”
“Ah quanto è bello!”
“Zitta o ti sentirà!”
 
“Pensavo perciò di insegnarvi a preparare qualche cioccolatino aromatizzato…”
 
“Oddio, lo sapevo è quel tipo di ragazzo!”
“Si, dolce!”
“E anche sensibile!”
“Romantico!”
“Ricordiamoci che è fidanzato, sta con quella bionda!”
“Si ma…non è nemmeno qui!”
“Che sciagurata!”
“Se Akira senpai fosse il mio ragazzo non lo mollerei nemmeno un secondo!”
 
Inutile concentrarsi. Anche i discorsi delle ragazze adoranti e prese dalle loro fantasie lo inducevano a concentrarsi solo su Minako.
Ah, dannazione! Che avevi da fare?! Minaaa!!!
 
“Insomma, la volete smettere?!”
Una voce femminile zittì immediatamente le studentesse che non riuscivano a trattenere la propria ammirazione nei confronti di Akira.
“Non vedete che gli fate perdere tempo? E poi è uno studente più grande portate rispetto!”.
Il ragazzo andò in cerca della voce che aveva nuovamente parlato e scorse tra le teste una lunga coda castana di capelli mossi.
“TU!” indicò la ragazza con il mestolo, come se fosse uno scettro, “qual è il tuo nome?”
La ragazza sobbalzò indicandosi il petto, “di-dice a me Aoki senpai?” domandò titubante.
“Si parlo con te!”
“Ora la riprende, così impara a fare la superiore!”
“Sono…sono Makoto Kino, mi perdo-”
“Non scusarti!” la interruppe Akira con in volto dipinto un sorriso sereno che disintegrò all’istante la speranza delle ragazze, di un rimprovero da parte da sua verso quella che le aveva zittite senza troppi complimenti.
“Ti ringrazio”, disse avvicinandosi a lei e appoggiando le mani al suo tavolo.
“Mi sembra che tu sia qui per ascoltare i miei insegnamenti culinari, non per perdere tempo”.
Makoto annuì con un cenno del capo.
Per quanto la sua voce fosse calda e rassicurante le scatenava dentro una sorta di soggezione e d’imbarazzo.
“Credo che quest’anno avrò bisogno di un braccio destro…ti andrebbe di aiutarmi?”
Un “ooh” generale di stupore si levò nella stanza in attesa della risposta della nuova studentessa.
“Con piacere!”, si limitò a rispondere con un filo di voce e il fiato corto.
Cos’era quella sensazione allo stomaco? E il suo fiato che fine aveva fatto? Le sembrava di aver appena corso per chilometri ed essere rimasta senza respiro.
Forse ho fatto bene a non iscrivermi al club di karate e a venire qui.
“Bene, prendi la tua roba e vieni accanto a me, a capo della classe!” la incitò Akira senza posare il suo amato utensile e continuando a sventolarlo per aria come una bacchetta magica.
“Davanti a voi avete degli stampi…” cominciò a spiegare gironzolando per l’aula, fermandosi poi accanto a Makoto “e…questo cos’è?” , le domandò portandole sotto al naso un bastoncino profumato.
“Cannella!”
“Molto bene! Brava! Perciò…aromatizzeremo i nostri cioccolatini con la cannella!” affermò soddisfatto il moro.
“Vi ho fatto una lista degli ingredienti che potete trovare sui vostri tavoli, cominciate a prepararli ed eseguiremo insieme il resto dei passaggi!”, esclamò guardando le ragazze mettersi all’opera e affrettarsi a preparare il tutto minuziosamente per non fare brutta figura davanti a lui.
“Sembri una persona minuziosa e attenta…” disse rivolgendosi a Makoto, intenta a scartare il panetto di burro che aveva tra le mani.
“Hai guardato bene il volantino dei club?” le domandò incuriosito e con fare non curante.
La ragazza annuì arrossendo appena.
Co-come è vicino!
“Allora sapresti dirmi…”
Makoto concentrati e ascolta, non pensare a cose strane.
“Quale diavolo di club ha il mio stesso orario?!”
Gli occhi verdi e vispi della ragazza si puntarono nelle lande grigie e desolate di Akira.
“Se non ricordo male…moda…”
No, Minako non lo sceglierebbe, si cucirebbe le mani da sola non sa rammendare nemmeno i calzini!
“Il club di matematica…” continuò la sua nuova kohai facendosi più pensierosa, “Ah si! E quello di teatro!”
Bingo! Ci metto la mano sul fuoco che si trova li!
“Grazie, sapevo che eri un ottimo braccio destro! Attenta a quel burro però o finirà sul pavimento!”
 
 
Club di teatro
 
“Credo che Aoki, ve la farà pagare!” constatò Yaten trascinando la scala sul palco di assi in legno.
“Se mai…ce la farà pagare, caro fratellino!” rispose prontamente Seiya a braccia incrociate.
“E io cosa centro? Sono arrivato dopo quel casino in mensa!” ribatté l’altro sbuffando e dando una spinta al moro per incitarlo a rendersi utile; e non a limitarsi di stare in piedi fermo a fare bella presenza.
“Tu fai parte di noi, perciò centri sempre…”
“L’avete provocato, lo sapete che va fuori di testa quando si tratta di cibo, insomma avete sprecato tutto quel ben di Dio per colpirlo!”
Seiya fece spallucce. Non aveva alcun rimorso per aver preso parte a quella piccola battaglia.
Solitamente non era nel suo stile contrattaccare in un modo così selvaggio e plebeo ma in quell’occasione non aveva avuto altra ispirazione, perciò aveva prontamente risposto lanciando avanzi dai tavoli addosso al nemico.
“In ogni caso non ho paura di lui”.
“La ragazza sta bene?” cambiò discorso il fratello porgendogli uno scatolone con alcune luci colorate e addobbi di ogni genere e forma.
“Chi la sua?”
“No, quella che ti piace, che è caduta come un baccalà di faccia!”
“Oh, testolina buffa!”
“Ha già un soprannome?” domandò alzando il sopracciglio e piuttosto stupito Yaten.
“A cosa servono queste cose?” sviò l’argomento Seiya fingendosi poco interessato a quella conversazione.
“Il preside ha detto che il ballo per le matricole quest’anno verrà organizzato qui in teatro…”
“E dobbiamo occuparcene noi? Non dovrebbe esserci l’altezzosa Michiru Kaiō a bacchettarci come schiavi con la scusa che è coordinatrice?”
“Arriverà a momenti, tranquillo. Serbi del rancore nonostante ti abbia fatto entrare nel dormitorio femminile? In fin dei conti ti ha fatto un favore. E’ andata contro le regole per te!”
“No, stop. Fermo!”, si apprestò a sottolineare i fatti il moro abbandonando nuovamente il suo lavoro.
“A me, non ha fatto nessun favore, se mai…l’ha fatto a testolina bionda…”
“Quella che ti piace!”
“Hey, non ho mai detto questo!”
“Ma è palese”.
“Vuoi stare zitto e ascoltarmi?!”
“Sono tutt’orecchie fratellone!” disse ridendo l’altro.
“Dopo aver portato testoli -”, Seiya sospirò per poi correggersi. “Usagi…in infermeria…”
Ah, allora un nome vero ce l’ha!
“L’ho portata al dormitorio perché non poteva occupare il lettino per troppo tempo. Dormiva come un sasso e la sua amica, quella con cui ora Taiki è in competizione perché è un mezzo genio come lui, non era certo in grado di portarla fino alla stanza. Perciò Michiru il favore l’ha fatto a loro concedendomi di entrare nella loro zona, non certo a me che ho faticato come un mulo!”.
“Vedrai che ti ringrazierà, una volta ripresa…e allora tu avrai l’umore meno nero!” affermò con un sorriso Yaten eliminando le luci natalizie dal repertorio per il ballo da organizzare. “Ma non viene nessuno quest’anno?” domandò poi notando la platea deserta.
A quelle parole una massa di capelli biondi urlante si presentò nel teatro dell’istituto correndo a tutta velocità.
“Scusate il ritardo!”
Yaten si voltò verso la ragazza che li aveva raggiunti.
Aveva il fiatone per la corsa e cercava di scusarsi sventolando davanti alle loro facce il foglio delle presenze, spiegando che voleva aderire al loro club.
Il ragazzo si strofinò gli occhi e si diede un pizzicotto per controllare di essere sveglio.
Quale angelo mi risveglia dal mio letto di fiori?”, si ritrovò a pronunciare citando Shakespeare incantato da quel viso arrossato per lo sforzo dai tratti morbidi e allegri che lo stava fissando divertito per quelle parole.
“Wow, fate sul serio..” disse in un sibilo la ragazza per poi inclinare leggermente il capo e tendergli una mano presentandosi prontamente.
“Sono Minako Aino! Primo anno!”
Una matricola. Una matricola bellissima che sembra un angelo.
Seiya capì dallo sguardo del fratello che lo aveva perso completamente, cosa davvero rara.
Divertente. Yaten scommetto farà di tutto per conquistare la ragazza del nostro caro Aoki! Pensò il moro sogghignando appena.
“Lui è Yaten, l’altro mio fratello!” si apprestò a presentarlo Seiya.
“Tanto piacere! Sentite…” cominciò Minako pronta a far gettare le asce di guerra che aveva notato in mensa in presenza di Akira.
“Non so quali siano i problemi che avete con Akira ma…mi auguro possiate andare d’accordo con me per lo meno, voglio partecipare a questo club. Mi piace esibirmi e sarebbe un’ottima cosa per il mio curriculum poterlo fare, siccome il mio sogno è quello di diventare un idol!” spiegò raggiante.
Seiya incrociò le braccia al petto, tamburellando il piede al pavimento scricchiolante.
“Se ti unissi a noi…sarebbe tutto più facile, non corre buon sangue come avrai già capito, tra i tuoi amici e noi tre. Non vogliamo grane!”
 
“Ci vorrebbe un po’ più di gentilezza nel dire le cose, Mr. Kou!” la voce melodiosa di Michiru rimbombò entrando nella platea.
Ho una certa esplosione di sonno che mi viene addosso. Perciò me ne vado!” affermò Seiya simulando uno sbadiglio di noia.
“Per carità. Shakespeare in bocca a te suona come una bestemmia! Evita di citarlo o finirà per rivoltarsi nella tomba!”
“La tua fidanzata ti ha fatto mangiare pane e cattiveria a pranzo Michiru?” ribatté Seiya, punto sul vivo.
“Non ho tempo da perdere qui con voi. Credetemi, vorrei essere altrove anche io e tra un’ora devo andare a gestire il mio club d’arte, perciò, mi auguro che collaboriate senza farmi perdere troppo tempo…cosa che infastidirebbe entrambi! Oh, ciao Minako! Non sapevo avessi scelto di unirti a queste bestiole!”
La bionda si grattò il capo pensierosa.
“Michi, per favore non dirlo ad Akira!”
“Si arrabbierà, lo sai”.
“Appunto per questo non devi dirglielo però lo sai…sai quanto amo recitare…”, a quelle parole gli occhi di Minako si fecero ancora più grandi e Michiru vi lesse tutta la passione e la dedizione che aveva quella ragazza nell’inseguire i propri sogni.
Provò per un momento a mettersi nei suoi panni. Era sua amica e nonostante anche Akira lo fosse, se lei fosse stata nella situazione di rischiare di litigare con Haruka per il club d’arte ne avrebbe sofferto molto. Forse si sarebbe comportata nello stesso modo, forse avrebbe agito proprio come lei.
“Non dirò nulla…”
Minako le gettò le braccia al collo urlando di gioia.
“Michiru sei grande!”
“Non dirò nulla se Akira non me lo chiederà, siamo intese? Se mi fa una sola domanda non mentirò!”
“Va bene, va benissimo! Grazie! Grazie!”
“In quanto a voi due…” Michiru puntò la penna contro i due ragazzi che teneva nella mano libera dal quaderno che stringeva nell’altra, “fuori di qui non si parla di questa storia!”
“Non preoccuparti. Lo sai che se non siamo costretti non ci teniamo a parlare con la vostra piccola cerchia di eletti!” la rassicurò Seiya.
“Bene, ne sono lieta! Ed ora mettiamoci al lavoro!”
 
 
 
 
 
Note dell’autrice:
Pensavo di non riuscire più ad aggiornare e invece eccomi qui.
Mi scuso per aver fatto passare tanto tempo, ma tra esami e impegni vari non sono riuscita a concentrarmi su questa fic, che verrà aggiornata una volta al mese circa, in quanto sapete che Love Trap ha la precedenza e devo “giostrarmi” anche con l’università.
 
In questo capitolo ho citato alcune frasi di Shakespeare di “Sogno di una notte di mezza estate”,  non si vede che sono una patita di Shakespeare eh?! XD
Nel prossimo spero di riuscire a dare un po’ più di spazio anche alla coppia Haruka /Michiru dato che mi pareva opportuno concentrarmi prima su Usagi, che pensa di essere stata “salvata” da Mamoru, quando è evidente che di mezzo ci sia Seiya e il nostro Yaten che sembra aver puntato Minako che all’insaputa di Akira è passata al nemico.
 
Il titolo “I club della discordia” preannuncia già una certa aria di tempesta che credo si possa intuire.
 
Ad ogni modo spero di non avervi annoiato e che vi sia piaciuto.
Ricordo che alcuni personaggi come Mamoru sono OOC.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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