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Autore: WhoKilledBambi    15/02/2012    3 recensioni
«Sì, la guerra» si trovò quasi a sperare che fosse vero, che fosse quella guerra reale, fatta di armi e morti, e non solo quella sua guerra interiore che sembrava essere combattuta all'altezza del suo cuore.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sig.ra Hudson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Sherlock?»

«Vattene via. Sto cercando di pensare»

«Sherlock, non…»

«Vattene. Via»

Perché, Sherlock?

 

 

Si svegliò, sudato, con il lenzuolo attaccato alla pelle. La signora Hudson era in piedi, pallida, stretta nella sua vestaglia da notte rosa confetto «John, tutto bene? Hai… urlato»

Si abbandonò sul cuscino, chiudendo gli occhi e cercando di normalizzare la respirazione. Uno, due. Respiri grossi, John. Uno, due. 

«Ancora l'Afghanistan, vero?» la voce della donna era velata di quel misto di preoccupazione e compassione che aveva sentito troppe volte, da che era tornato a Londra. Certo, la guerra era stata tremenda. Traumatizzante. Così tanto che rischiava di cadere nel banale ogni volta che ne parlava. Eppure, quando rispose «Sì, la guerra» si trovò quasi a sperare che fosse vero, che fosse quella guerra reale, fatta di armi e morti, e non solo quella sua guerra interiore che sembrava essere combattuta all'altezza del suo cuore. Lei sorrise «Ti porto su una bella tazza di te, ragazzo mio. E dei biscotti, se li trovo. Ma solo per questa volta, non sono…»

«…la tua cameriera, certo» sorrise, suo malgrado, e rimase immobile, con gli occhi chiusi e il viso sprofondato in quel cuscino che sapeva ancora di lui, fino a che non sentì le ciabattine rosa della signora Hudson smettere di ticchettare sui gradini. Nel silenzio scoppiò a piangere. 

Erano passati due anni. Due anni, e sentiva ancora il suo odore sulle lenzuola di quello che era stato il suo letto. Due anni, e gli sembrava ancora di sentire le sue dita battere sui tasti del computer. Due anni, e quando accendeva il cellulare sperava ancora di trovarci un suo messaggio. 

Sei un soldato, John Watson. Hai visto morire i tuoi compagni. Hai visto morire i tuoi amici...

…Ma non avevi mai visto morire la persona che amavi". Quel pensiero gli fece salire altre lacrime alla gola, ma si trattenne. La signora Hudson spuntò di nuovo dalla porta, con una tazza di ceramica e un piattino in mano «Lascio sul tavolo, John. Scendi, per pranzo?»

Annuì e le sorrise «Grazie»

«Di niente, ragazzo mio» fece per andarsene, poi si girò e tornò verso di lui «Ah, John… ho trovato questa, nella buca delle lettere. È indirizzata a te» gli mise sul letto una busta gialla, morbida, di quelle imbottite da spedizione. Se ci fosse stato lui avrebbe saputo dire cosa conteneva, chi la mandava e da dove, anche senza bisogno di timbri postali. La aprì dolcemente, e gli scivolò fra le mani un Iphone con una copertina rosa. I suoi occhi si riempirono di lacrime, calde di gioia. Lo accese. 

Un nuovo messaggio. Tre parole che riempivano tutti i due anni di attesa, tutte quelle sensazioni sbagliate, tutti quei sogni deliranti. Tutti quei momenti perduti, come lacrime nella pioggia. 

Ti amo, John. 




Eccomi a far danni anche qui! Scusate 'sto orrore, son nuova di questa sezione - e sarebbe meglio che non ci fossi venuta, idiota -
Il problema è che quando si fanno le quattro del mattino per vedere tutte e due le stagioni una di fila all'altra non è che poi si può rimanere con le mani in mano *-* E sì, le citazioni da Blade Runner sono assolutamente casuali xD pevvvvdono çç
   
 
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