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Autore: _Coquelicot    15/02/2012    2 recensioni
"Dopo un po’ però Malfoy mi allontanò dolcemente dal suo corpo e fece sfiorare le nostre labbra in un ultimo bacio d’addio. Poi si voltò e tornò nella Sala Comune."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La luce filtrava dalle persiane della finestra e illuminava le candide lenzuola bianche e la mia pelle madida di sudore. “Uno dei soliti incubi” fu il primo pensiero quando quella mattina di aprile i miei occhi si aprirono riportandomi alla realtà. Strane macchie di colore erano ancora impresse nella mia mente, spiccavano in particolare i colori nero, verde, giallo e azzurro. In quel momento ero ancora in uno stato comatoso e non mi capacitavo del significato di quello strano sogno. Solo dopo molti minuti e un caffè preparato con un oggetto babbano che mi aveva regalato zia Hermione mi resi conto di cosa era successo la sera prima e del perché avevo fatto quel sogno. A quel punto , mentre tutte le immagini di quella sera mi ritornavano alla mente, una lacrima scese sulla mia guancia. Una sola lacrima che nella sua semplicità esprimeva tutto il dolore che provavo.
Probabilmente erano passate solo poche ore dall’accaduto, ma non riuscivo a dimenticare il suo profumo di fumo, acqua di colonia e menta e le sue mani forti che mi stringevano. Non riuscivo ancora a capire come avrei potuto resistere ogni volta che l’avrei visto nei corridoi. Ma purtroppo non potevo fare niente. Dovevo dimenticarmi di lui e di quello che era successo tra noi. Non avrebbe mai potuto esserci qualcosa, c’era un antico odio che ci teneva lontani e sicuramente il nostro amore non avrebbe potuto non avrebbe potuto fare niente contro le nostre famiglie piene di pregiudizi. L’unica cosa che avrei potuto fare sarebbe stata  crogiolarmi in quell’unico ricordo. Mi sdraiai di nuovo sul letto e richiusi gli occhi ritornando alla sera prima.                                                                   
Albus  e Scorpius come al solito mi avevano invitata ad un festino nella Sala Comune dei Serpeverde. In fondo non mi dispiaceva l’idea di divertirmi un po’, e ormai conoscevo la maggior parte dei Serpeverde dato che fin dal primo anno stavo sempre con mio fratello Albus in quel covo di Serpi. La serata era stata piuttosto tranquilla a discapito di quello che mi sarei aspettata dai Serpeverde che con le loro manie di grandezza organizzavano feste gigantesche e piene di gente. Dato che la festa non era stata niente di spettacolare decisi di tornare prima prima del solito in dormitorio, così magari il giorno dopo sarei riuscita ad arrivare per la prima volta in tempo a lezione.  Attraversavo il buio corridoio dei sotterranei, quando Scorpius Malfoy mi arrivò alle spalle e mi costrinse a fermarmi.
-Malfoy- lo salutai con indifferenza, quando in realtà sapevo che quell’egocentrico biondino era sempre stato nei miei pensieri, fin da quando l’avevo conosciuto.

-Potter- disse Scorpius cercando di avere il suo solito tono strafottente, ma non ci riuscì molto bene dato che la sua voce non era beffarda come al solito.
Quando me ne accorsi  sgranai gli occhi sorpresa, non avevo mai visto Malfoy in quelle condizioni, dai suoi occhi traspariva indecisione e desiderio.
DESIDERIO? Miseriaccia ma cosa pensavo? Malfoy era Malfoy, il solito puttaniere incallito, perché avrebbe dovuto interessarsi a me?
Malfoy rimaneva zitto mentre i suoi occhi continuavano a scrutarmi; ad un certo punto decisi di tornare in dormitorio dato che, a quanto pare, Scorpius aveva intenzione di rimanere in silenzio. Appena mi voltai, però, lui mi prese una mano e mi fece voltare. Mentre ero girata si era sicuramente avvicinato a me, altrimenti i nostri visi non sarebbero stati tanto vicini. Per la prima volta vidi un Malfoy debole e insicuro, senza la solita maschera di arroganza che portava ogni giorno sul volto.
Guardandolo capii subito che cosa pensava. Sapeva che era sbagliato quello che voleva fare, che andava contro tutto ciò che ci avevano sempre insegnato le nostre famiglie. Ma in quel momento decisi di dimenticare tutto e, a quanto pare, Malfoy la pensava come me dato che le sue braccia andarono a circondare i suoi fianchi.                                                                                                                                                      Allora feci un passo verso di lui e i nostri corpi aderirono perfettamente. Subito dopo le sue labbra si posarono sulle mie, all’inizio in un bacio casto, che con il passare del tempo diventava sempre più intimo e profondo.
Dopo un po’ però Malfoy mi allontanò dolcemente al suo corpo e fece sfiorare le nostre labbra in un ultimo  bacio d’addio.
Poi si voltò e tornò nella Sala Comune.
Imponendomi di non pensare all’accaduto tornai in dormitorio.
Appena entrai tutte le emozioni che avevo cercato di allontanare da me mi si riversarono addoso come una cascata. Mi sentivo completamente vuota come se qualcuno avesse preso la mia anima e il mio cuore riducendoli in brandelli. Mi sedetti sul pavimento e capii che quella sera Malfoy aveva portato via un pezzo del mio cuore che non mi avrebbe mai restituito. Il dolore che provavo era così forte che non riusciva a fare nient’altro se non rimanere lì seduta, non avevo neanche la forza di piangere.
Da quel momento in poi non ricordavo più niente, probabilmente mi ero addormentata lì e le mie compagne di stanza mi avevano riportata sul letto.
Sapevo di dover reagire, ma non riuscivo a pensare ad altro se non a lui; desideravo solo chiudere gli occhi e addormentarmi per sempre.
Magari più avanti avrei pensato a come fare per andare avanti, ma per ora decisi di prendere una  pozione per riuscire a prendere sonno. Con il passare dei minuti le mie palpebre iniziarono a farsi più pesanti, fino a quando i miei occhi non si chiusero avvolgendomi in quel tanto agognato sonno senza dolorosi pensieri.

Mille giorni ci dividono
l’infinito si fa piccolo
ogni goccia mia fa parte di te
puoi sentirla quando il mare non c’è.
Mille passi ci dividono
l’universo si fa minimo
la mia bocca saprà ancora di te
puoi scaldarti quando il sole non c’è.

 
  
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