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Autore: Molly182    15/02/2012    3 recensioni
Prendere un aereo non era mai stato così difficile come in quell’istante! C’era in gioco tutta la mia vita, i miei sogni e la speranza di stare bene, una volta atterrata.
P.s. La maggior parte dei capitoli sono accompagnati da delle canzoni che si trovano linkate nella storia :)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom DeLonge
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci arrivati all'ultimo capitolo della storia.
Credo di averla conclusa frettolosamente e non mi convince tanto ma a parte questo, vorrei ringraziare
Layla
per aver commentato tutti i capitoli ed essere arrivata fin qui.. Grazie ancora :D

Chap 31
“Cosa ci fai qui?”, gli chiesi.
“Dove dovrei essere secondo te?”
“Sai bene dove dovresti essere”
“Non credi che ci sia già”
“Per nulla”
“Sai bene perché sono qui”
“Non voglio stare con te”
“Me lo hai già detto”
“Ma voglio stare con te, il fatto è che non accetto di volerlo... Ho paura che mi farai soffrire”
“Non lo farò”
“E poi c’è Jennifer, non voglio fare l’altra, non ce la farei”
Si avvicino a me e posò le sue mani sui miei fianchi. “Mary, da quanto tempo non senti Jennifer?”
“Da circa una settimana cosa alquanto strana visto che me l’hai appioppata”
“Beh sappi che lei mi ha telefonato ogni giorno e...”
“E con questo?”
“Fammi finire... dicevo che ho capito una cosa, quando parlavo con lei pensavo a te, quando siete venute a Los Angeles guardavo te e quando quella sera sono andato via con lei non ho fatto altro che desiderare che ci fossi tu al suo posto”
“Non è un po’ troppo sdolcinato?”
“Sarà, ma è la verità”
“Ma continui a stare con lei”
“Ascoltami, durante il tour ho avuto modo di pensare a noi”
“A noi?”
“A noi!”
“A noi, tu e Jen o noi…”
“Noi...”
“Oh...”, la mia espressione cambio in sorpresa.
“Ecco ho perso il filo del discorso”
“Stavi dicendo che hai avuto modo di pensare a ‘noi’”
“Giusto, beh durante la nostra ultima telefonata abbiamo parlato e le ho detto tutto”
“Cosa?”, mi allontanai da lui. “Le hai detto di me e di te e...”
“No, tranquilla, le ho solo detto che non l’amavo più come un tempo e sono rimasto sorpreso da come l’ha presa, mi ha detto che era giusto così e che avrei dovuto trovare la ragazza giusta da amare”
“Quindi vi siete...”
“Lasciati? Si”, rispose sereno. “In verità è stata lei a mollare me”, disse abbozzando a un sorriso. “E ora posso rispondere alla domanda di prima, credo che sia questo il posto dove dovrei essere”
“Ne sei sicuro?”
“Mai stai più sicuro di così”, si avvicinò di nuovo. “Però ancora non ti ho chiesto una cosa”
“Ovvero?”, chiesi confusa.
“Vorresti uscire con me?”
“Sarebbe un appuntamento?”, annuì.
“Non abbiamo avuto l’occasione di averne uno, almeno decente e senza che ci siano dei tipi di ‘problemi’”, mi sorrise.
In quel momento il mio cervello smise di funzionare e fu il cuore a comandare. In un istante mi feci più vicina a lui e alzandomi sulle punte dei piedi lo baciai. Lasciai che le sue braccia si avvolgessero attorno ai miei fianchi e che le miei emozioni andassero a farsi fottere, l’unica di cui avrei avuto bisogno era la felicità che per una volta aveva preso il sopravvento sulle altre sensazioni.
Quel bacio lo assaporai in modo diverso. Era speciale, era il nostro primo vero bacio. Non un bacio rubato o contenente sensi di colpa verso qualcuno. Era il bacio perfetto.
“Posso prenderlo per un si?”
“Credo di si”
“E pensi che ci sia un futuro in noi?”
“Probabile”
“Gentile da parte tua”, disse ridendo e stringendomi contro di lui. “Però tu vuoi ancora andartene”
“Sì ma non subito”
“Sai che Los Angeles ha una brutta reputazione”
“Ogni città ha una brutta reputazione
“E il mare è lo stesso”
“Sai, si trova nello stesso Stato”
“Sei davvero sicura di voler ancora partire?”
“Sì, ma come ho già detto prima non ci voglio pensarci ora, magari in un futuro, certo, ma adesso non c’è posto che non voglia stare che a casa mia, a San Diego, con te”, gli dissi guardandolo negli occhi e comparve un sorriso sui nostri volti nello stesso istante.
“È bello il modo in cui hai detto di voler stare a San Diego con me”
La mia mano scivolò verso la sua e mi voltai per entrare in casa e una volta varcata la soglia, lui chiuse la porta alle sue spalle.
“Ti va di fare colazione?”, mi chiese.
“Latte e cereali?”
“E tazza di caffè?”
“Sarebbe perfetto”
Lasciai la sua mano per andare verso la dispensa ma mi afferrò di nuovo e mi spinse verso di lui. Passo le sue mani dietro la mia schiena e mi travolse in un breve bacio.
In quel momento capii che non esisteva attimo migliore di quello e che avrei potuto viverne, molte altri, infinite volte semplicemente stando con lui.
È pazzesco pensare come sarebbe stata diversa la propria vita se non avessi mai incontrato quelle persone che hanno cambiato tutto.
Arrivati a questo punto mi bastava che lui fosse stato onesto per il resto della vita e che tutto sarebbe andato bene.
   
 
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