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Autore: PiccolaEco    16/02/2012    4 recensioni
Vi siete mai chiesti come sia nato realmente il manga più pazzo che il mondo giapponese (e non) abbia mai visto?
Beh, io ho provato a ricostruire la versione dei fatti.
PS: L'intera vicenda non corrisponde in alcun modo alla realtà, è solo frutto della mia fantasia. Buon divertimento! (:
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rumiko Takahashi era sempre stata una grande disegnatrice, questo era ormai palese. Ma quando un giorno le venne commissionato di realizzare il più grande, strambo, originale manga di tutti i tempi, si lasciò cadere stancamente sulla sedia della sua scrivania con le dita tra i capelli. Inspirò profondamente e chiuse gli occhi: prima o poi avrebbe dovuto metter mano alla sua nuova “opera”, il problema era però che non aveva la più pallida idea da dove cominciare. Gettò una veloce occhiata al calendario: 22 gennaio 1987. Erano ormai due mesi che pensava a come poter realizzare un’opera divertente, coinvolgente, appassionante e romantica al tempo stesso, senza contare che doveva essere poi oltremodo originale. Si guardò intorno come alla ricerca di una qualche ispirazione, anche un piccolo spunto, per poter metter mano a carta e pennello e iniziare ad abbozzare qualcosa. Non le avevano dato un vero e proprio termine di scadenza, quindi in teoria avrebbe avuto tutto il tempo per pensarci su, tuttavia Rumiko sentiva dentro di lei un qualcosa che si agitava, come se quel qualcosa fosse impaziente di mettersi al lavoro, dal momento in cui le avevano commissionato la realizzazione del manga, non uno qualunque ma il manga, quello che sarebbe stato ricordato come la sua miglior opera per fantasia ed originalità. Certo, la componente romantica ci sarebbe stata, quella non poteva mancare, ma non sarebbe stata fondamentale, non in quel manga, almeno.
–Takahashi-sensei- sussurrò quasi impercettibilmente una voce alle sue spalle. La donna si voltò e sulla soglia della porta di quella che ormai era diventata la sua stanza vide comparire Saeko, una delle sue assistenti, con in mano una tazza fumante di tè. –Le ho portato del tè caldo: ho pensato che in tal modo potesse tranquillizzarsi un po’. L’ho vista parecchio presa da questa storia del manga, sa?-. Dopo aver ricevuto il permesso di entrare, la ragazza si avvicinò cautamente, poggiando con delicatezza la bevanda sulla scrivania. –Grazie, Saeko-chan. Ne avevo proprio bisogno-.
Per tutta risposta Saeko rivolse alla mangaka uno dei suoi più radiosi sorrisi. In quel momento alla donna balenò in mente l’idea che un personaggio con le caratteristiche della sua assistente ci sarebbe dovuto essere per forza: dolce, tranquilla, sorridente, positiva, affabile. Un anno dopo quel personaggio idealizzato dalla Takahashi sarebbe divenuto Kasumi Tendo. Portò lentamente la bevanda alle labbra, soffiò piano e bevve a piccoli sorsi. Il liquido caldo finì dritto giù per la gola e nello stomaco, riscaldandola e calmandola un po’.
–Grazie- ripetè ricambiando il sorriso. Ad un certo punto dal corridoio udì delle voci, o sarebbe meglio dire delle urla, di donna.
–Perché urlate tanto, si può sapere?- si precipitò fuori Saeko, seguita dalla disegnatrice, le quali erano accorse non appena udite le urla. –Yuka! Kimiko! Perchè state litigando?-
–Non stiamo litigando, stiamo solo discutendo amorevolmente su chi dovesse essere il protagonista del nuovo manga della sensei- spiegò Kimiko. 
La protagonista, vorrai dire!- puntualizzò Yuka. 
–Assolutamente no: sono sicura che Takahashi-sensei avrà in mente un protagonista maschile, non è così?- chiese la prima, la cui domanda sembrava piuttosto un’affermazione.
–E invece sarà una lei, come del resto è avvenuto finora. Dico bene, Takahashi-san?- chiese conferma l’altra. Dopo pochi attimi le due ricominciarono a discutere animatamente se il protagonista dovesse essere un ragazzo o una ragazza.
–Avanti, metteteli entrambi e facciamola finita!- esclamò un’altra assistente, di nome Yukiko, sbuffando.
–Intendi una coppia?- s’informò Saeko.
–Ma no, ci dovrà pur essere un protagonista vero e proprio, giusto?- protestò Kimiko, guadagnandosi un cenno d’assenso da parte dell’amica con la quale stava discutendo fino a poco prima. In quel momento gli occhi della mangaka si illuminarono. –Li metteremo entrambi- annunciò d’un tratto.
–Ma Takahashi-san, d’accordo inserire una coppia nei nostri disegni, ma dovrà pur esserci un protagonista o una protagonista principale, no?- . E stavolta fu Yuka a guadagnarsi un cenno d’assenso da parte dell’altra. –No,no…quello che volevo dire è che li metteremo entrambi in un’unica persona!-. A quest’affermazione le quattro ragazze si guardarono negli occhi l’un l’altre, forse nella speranza che qualcuna di loro fosse riuscita a interpretare le misteriose (perché, bisognava ammetterlo, la Takahashi a volte era davvero misteriosa!) parole della loro sensei. Presa da un’ improvvisa ispirazione, la donna corse nella sua camera e, mettendo mano a carta e matita, iniziò a scribacchiare qualcosa.
Lasciò che fosse la matita stessa a guidarla e alla fine, dopo qualche correzione e piccola modifica, ammirando quegli schizzi, potè finalmente ritenersi soddisfatta del suo lavoro.
–E’ assolutamente…perfetto- disse fra sé e sé. 
Sia ben chiaro: Rumiko Takahashi non aveva mai peccato di superiorità o di vanità, anzi, si poteva dire che fosse una persona davvero modesta. Tuttavia, quel giorno fu “l’eccezione che conferma la regola” : più, infatti, la mangaka osservava punto per punto, linea dopo linea, il suo disegno, più si convinceva che quel personaggio avrebbe fatto la storia di tutti i manga. Un ragazzo alto, di robusta costituzione, con una camicia tipicamente cinese e lunghi capelli legati da una piccola treccia dietro la nuca, regnava trionfante sulla parte centrale del foglio bianco, insieme ad una formosa ragazzina dall’aria vivace, anch’ella con i capelli raccolti da una treccia.
–Takahashi-san?- pronunciò la timida vocina di Yuka, affacciandosi la ragazza alla porta. La disegnatrice continuava a lavorare sui suoi schizzi, così le quattro ragazze decisero di sporgersi a dare un’occhiata. Si avvicinarono di soppiatto e allungarono le teste nella speranza di scorgere qualcosa.
–Un uomo che si trasforma in una donna con l’acqua fredda e ritorna normale con l’acqua calda.- annunciò senza distogliere gli occhi dal foglio. –Che cosa ne dite? Credete di poter sostenere un disegno tanto impegnativo?- chiese poi rivolgendosi alle quattro assistenti.
–Takahashi-san, se sarà lei a sorvegliare il nostro lavoro, affronteremo tutte le difficoltà!- esclamò determinata Yuka. 
Rumiko sorrise: in quello stesso istante aveva già deciso che uno dei suoi personaggi avrebbe avuto la personalità di Yuka: determinazione, testardaggine, caparbietà, forza d’animo. Osservò il suo disegno: sarebbero stati una coppia più che perfetta. Quel personaggio un anno dopo avrebbe preso il nome di Akane Tendo.
–Ce la metteremo tutta per non deluderla!- esclamò altrettanto determinata Kimiko.
–Conti su di noi, Takahashi-sensei!- sorrise Saeko.
–Vi aiuterò solo se avrò una parte nel manga!- protestò Yukiko. A quell’affermazione, la giovane donna sorrise maliziosamente: aveva appena avuto una rivelazione per un altro dei suoi personaggi, il quale avrebbe avuto le stesse e identiche caratteristiche di Yukiko: pungente, cinica, sarcastica, diffidente. Quel personaggio sarebbe poi passato alla storia come Nabiki Tendo. Animati da un incontenibile spirito di determinazione, le quattro assistenti si misero subito al lavoro, sebbene l’ora fosse ormai tarda, sotto il severo ma anche soddisfatto sguardo della loro insegnante. Intanto lei tra un consiglio un richiamo, tra una modifica e una precisazione, continuava ad abbozzare personaggi e relazioni. Cinque anni dopo, metà del lavoro era stato fatto: Kuno, Kodachi, Ryoga, Akane, Nabiki, Kasumi, Ukyo, Mousse, Shan-Pu e tutti i personaggi a noi noti avevano preso vita tra i fogli e le pagine della Principessa dei Manga. Adesso bisognava solo scrivere la storia così come Rumiko l’aveva ideata e trovare un titolo. Nessuno però sembrava avere idee a proposito. –Un ragazzo che si trasforma in una ragazza con l’acqua fredda…- pensò Kimiko ad alta voce mentre era distesa sul divano.
–E torna normale solo con l’acqua calda…- completò Yuka.
–Ah, sai che confusione!- esclamò Yukiko al sol pensare allo sviluppo di una storia del genere. Ancora una volta era stata la cinica e distaccata Yukiko a stuzzicare l’ispirazione della mangaka, la quale era seduta alla sua scrivania nel tentativo di trovare un nome alla storia e al protagonista.
–Confusione?- ripetè sottovoce la sensei,come rivolta a qualcuno di invisibile. 
–Ran…ma. Ranma. RANMA!- scattò improvvisamente dalla sedia della sua postazione. Le quattro ragazze si voltarono contemporaneamente, spaventate da quell’urlo disumano.–Takahashi-sensei!- si precipitò Yuka.
–Sta bene?- s’informo preoccupata Saeko. –Io non sto bene. Io sto benissimo!- esclamò lei entusiasta. –Ho appena trovato il nome perfetto per i il nostro protagonista…e tutto per merito di Yukiko!-
–Io?- domandò confusa la ragazza in questione, indicandosi con un dito.
La donna annuì. –Quale nome migliore per un simile personaggio se non Ranma?-
–Ranma?!- esclamarono le ragazze all’unisono, visibilmente confuse.
La donna annuì ancora una volta. Le assistenti sembrarono pensarci un attimo su. –Ranma…è un bel nome- commentò Yuka.
–E si addice anche alla sua situazione- confermò Kimiko.
–Inoltre va bene sia per un ragazzo sia per una ragazza- sorrise Saeko. –Sì, direi che è proprio perfetto per lui…ehm…per lei…insomma, volevo dire, per Ranma!- esclamò esasperata Yukiko. Tutt’ e cinque scoppiarono in una fragorosa risata e la tensione che c’era fino a poco prima sembrò completamente essersi dissolta.
–Ranma: il ragazzo per metà uomo e per metà donna! -  rise Yuka, contagiando anche le compagne.
–Quindi un mezzo Ranma!- commentò sorridente Saeko.
–Non un mezzo Ranma…ma Ranma ½ !- si illuminò la sensei improvvisamente. Le quattro ragazze la osservarono prima incredule, poi meravigliate. 
–E’ geniale Takashi-san!- esclamò Saeko, guadagnandosi un convinto cenno d’assenso da parte delle altre tre. 
–Sì, in fondo credo che si possa fare- commentò infine Yukiko senza sbilanciarsi troppo.
Il giorno dopo le cinque donne iniziarono a lavorare alla stesura del manga vero e proprio e quattro anni dopo il lavoro era finito. Per davvero, stavolta. Quando la Takahashi presentò la sua ultima opera, dal fondo dell’aula partì un gigantesco e sincero applauso, seguito subito dopo da un’ovazione da parte di tutti i presenti. Ranma ½ divenne in pochissimo tempo il capolavoro (così fu definito) più amato della Takahashi, tanto da fare il giro di mezzo mondo: Giappone, Stati Uniti,Cina, Germania, Argentina, Italia.
E mentre il manga veniva letto e addirittura si stabiliva di mandarlo sotto forma di “anime”, lì sulla scrivania di quel piccolo appartamento nel pieno centro di Tokyo, era rimasto solo un foglio che raffigurava due personaggi molto simili, quasi come se uno fosse l’alter-ego dell’altro, uno con l’espressione dura, gli occhi cobalto, un sorriso spavaldo dipinto sulle labbra e folti capelli neri raccolti in un codino; l’altra con un’espressione più dolce, grandi occhi blu e profondi e lunghi capelli di un rosso vivace anch’essi raccolti in un codino.
Sotto il foglio, in basso a sinistra, c’era una minuscola scritta: Rumiko Takahashi, 22 gennaio 1987- 15 aprile 1996.

 

_*Note dell’autrice*_:

Salve a tutti, è un po’ che non ci sentiamo, vero? ^^ Per puro caso stamattina mi è balenata l’idea di scrivere questa piccola shot su come, a mio parere, sia nato il manga Ranma ½ . Non so come sia venuta, ci saranno di certo delle incongruenze, soprattutto per quanto riguarda le date, le quali già vi avverto sono largamente approssimative, dal momento che non sono a conoscenza dei mesi e del tempo realmente impiegato dalla nostra mangaka per realizzare il suo capolavoro. ^^” Spero che se siete arrivati a leggere fin qui, vogliate almeno concedermi il piacere e l’onore di leggere qualche vostra recensione…come vedete la trama è molto differente da quella delle altre storie finora lette e per questo mi piacerebbe conoscere il vostro parere. Accetto anche critiche,nessun problema: la sincerità prima di tutto! (:

Saluti e alla prossima!
PiccolaEco

  
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