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Autore: R Artemis    16/02/2012    0 recensioni
"L.A. non é solo la città degli angeli, ma anche dei sogni."
Jared Leto
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera..quella sera era stato solo..l'inizio, l'inizio della vera storia, la nostra. Prima era ancora qualcosa di indefinito, di incompleto. Io sapevo di amarlo, di amarlo con tutta me stessa. Ogni singola particella di me lo sapeva, lo amava, sentiva il bisogno di lui. Forse era stata proprio questa la causa che mi aveva spinto ad abbandonarlo: volevo che fosse felice, pensavo che senza di me lo sarebbe stato. Non avevo calcolato che ero io che non ce l'avrei fatta a resistere.
Prima tutto si basava sull'attrazione, attrazione fisica che imponeva ai nostri corpi di unirsi, di fondersi per formarne uno solo, come un puzzle, noi, piccoli pezzi di quel gioco che si univano perfettamente. 
In me,piano piano, si era insinuato anche questo sentimento, l'amore, forse più grande di me,per questo incredibile uomo, che mi ha portato alla rovina. Troppi pensieri, troppi dubbi,incertezze,paure. Temevo di frenarlo, di impedire alla meraviglia che avevo davanti di continuare a vivere, così mi imposi di cercare di fermare quell'amore che mi stava distruggendo, e di scappare.
Ma l'amore non ti abbandona mai, no? Quel folle sentimento ti brucia nelle vene, ti impedisce di vedere. Ti fa amare quella persona più di quanto tu pensavi fossi in grado di fare. 
Poi ecco la svolta. Lui. Lui aveva raggiunto questa soglia che pareva invarcabile, aveva superato ogni limite, aprendo il suo cuore, amando. Amandomi. Ricambiando.
Anche se avesse dovuto significare partenza,solitudine,tristezza,l'amore valeva comunque ogni centesimo del suo prezzo.
Ci eravamo riuniti, le nostre anime, i nostri corpi, i nostri cuori, ora ne formavano uno. 
 
"Shan no, ti prego, ancora questo no!"
"Ma è grandioso!"
"Dammi quel telecomando, non puoi scegliere sempre tu cosa vedere!"
"E invece si che posso. Voglio vedere i cartoni animati!"
Eravamo sul divano nella sala di casa sua. Era una serata tranquilla, così avevamo deciso di restare a casa: pizza e film.
"Ti prego, sembri un bambino di due anni!"
"Un bambino di due anni non farebbe certe cose.."disse avvicinandosi improvvisamente con uno sguardo malizioso. 
Con una mano mi sfioró la pelle nuda sulle gambe, facendomi rabbrividire. Mi avvicinai anche io a lui, sfiorandogli la barbetta di qualche giorno su quelle guance. Lui chiuse piano gli occhi, aspettandosi un bacio. 
Gli baciai dolcemente la guancia mentre, velocemente, gli sfilai il telecomando dalla mano. 
Se ne accorse subito e,con i riflessi pronti, mi strappò di nuovo quel telecomando di mano, con uno sorrisino vittorioso stampato in faccia.
"Credevi di fregarmi eh!?" disse lui. Misi un finto broncio, incrociai le braccia e mi alzai.
All'improvviso sentii il suo forte braccio in vita, tirarmi di nuovo giù sul divano. 
Non feci neanche in tempo a voltarmi che mi ritrovai sdraiata, quell'uomo sopra di me.
"Perchè guardare la tv quando ho te" sussurró, dandomi piccoli baci sul collo. 
Sentii un leggero formicolio e poi.. "Etciù!" starnutii, sbattendo così il mento sulla testa di Shannon che urló di dolore. 
"Su non fare tante storie, hai la testa dura! Vuota magari..ma dura! Poi è tutta colpa tua.. Se non fossimo rimasti su quella spiaggia, sotto la pioggia, forse ora starei meglio.."
"Oh, certo..ora vieni a dirmi che non ti è piaciuto.."
"Non sto dicendo questo!"mi affrettai a dire, finchè non tornó sul suo volto quello strano sorrisino.
Sentii di nuovo quelle labbra sul mio corpo, quelle mani che lo esploravano, la pelle che infuocava ad ogni suo tocco. 
"Ti sta proprio bene questa maglia,sai?mi sembra di riconoscerla.." già, indossavo una delle sue canottiere, quella di Chanel. Dovevo ammetterlo, le adoravo, perchè avevano il suo odore impregnate..avevo l'impressione così di averlo al mio fianco,sempre. 
"Sei..bellissima.." sussurró continuando a guardarmi negli occhi. Non riuscivo a distogliere lo sguardo, ma sentii le mie guance scaldarsi.
"Arrossisci ancora.."disse sorridendo. Si avvicinó a baciarmi una guancia "Ti.." inizio ma fu interrotto dalla voce di Jared in -Attack-
Recuperai il mio BB che continuava a suonare e risposi.
"Frances, corri..Oddio Oddio...stiamo andando in ospedale.. Le si sono rotte le acque e.. Aiuto, sta nascendo!" Sentii la voce di Antoine attraverso il cellulare tremante e impaurita. 
"Ok Antoine, ora calmati! Cerca di tranquillizzarti e resta al fianco di El, noi arriviamo subito!" 
Shannon sembrava aver capito tutto, corse a prendere le giacche e poco dopo eravamo già sulla sua moto in direzione dell'ospedale. Mi strinsi forte a lui mentre sfrecciavamo per le vie di Los Angeles. 
In poco tempo arrivammo all'ospedale, chiesi di El e raggiunsi la sua stanza. Lei era già dentro, Antoine al suo fianco. 
Mi sedetti su una delle sedie fuori dalla stanza, Shannon in parte a me. 
El avrebbe dovuto partorire fra due settimane. Se qualcosa fosse andato storto? Se ci sarebbero state complicazioni? 
Mille pensieri iniziarono a invadermi la mente. 
"Ehi piccola, stai bene?" Shannon mi fissava con sguardo preoccupato. Mi accorsi solo ora che stavo tremando. "ti senti svenire? Vado a prenderti qualcosa.."
"No non ho bisogno di nulla,grazie" dissi mentre lui mi poggiava un braccio sulla spalla. Mi strinse a sè, cullandomi dolcemente.
"Ho paura che possa succederle qualcosa.. Ma sono anche troppo emozionata, non credo ancora che la mia El stia per diventare mamma..Non vedo l'ora di vedere quella piccola creaturina.."
"Sono sicuro che andrà tutto bene..lei ed Antoine se la caveranno benissimo poi.." alzai lo sguardo per guardare quei piccoli occhi,oggi nocciola.
Shannon ormai era il mio supporto,la mia ancora, la mia forza. Senza di lui non ce l'avrei mai fatta, per tutto; senza di lui, la mia vita non aveva un scopo.
Senza amare qualcuno, forse la vita non vale neanche la pena di essere vissuta. Senza di lui, io ero nulla.
Il rumore di una porta che si apriva fermó i miei pensieri.
Ci alzammo andando in contro al medico, che dopo pochi secondo, sorrise.
"Il bambino è nato. È in perfetta salute, anche la madre. Fra poco potrete entrare" 
Sentii la mano di Shannon stringere di più la mia. Mi voltai verso di lui e mi avvolse subito tra le sue braccia. 
Aspettammo una ventina di minuti, poi finalmente ci lasciarono entrare in questa piccola stanzetta.
Mi avvicinai lentamente a El che teneva tra le mani un piccolo fagottino. 
El guardava quel bambino con occhi adoranti mentre Antoine al suo fianco spostava lo sguardo da suo figlio alla madre. 
Se avessi dovuto descrivere la felicità, il vero amore, la famiglia, quella sarebbe stata la scena perfetta. 
"Ma guarda la mia piccola creaturina perfetta.. Sei un maschietto allora.. Come si chiama?" chiesi sedendomi sul letto al fianco della mia migliore amica, accarezzando dolcemente la minuscola mano del neonato.
"Dominic" rispose Antoine, continuando a sorridere. "Ehi piccolo mio, questi sono la zia Frances e lo zio Shannon. Tu non saresti qui senza di loro.." disse incrociando i suoi occhi lucidi con quelli ormai pieni di lacrime di El. 
Si amavano, altro che se si amavano. Ora c'era una persona in più con cui condividere il loro amore.
Shannon si avvicinò quasi impaurito al piccolo tra le braccia di El. "È così piccolo.." sussurró mentre Dom stringeva tra quelle minuscole ditina l'indice di Shannon. 
Osservai incantata il sorriso sul viso di Shan, dolce e tenero, come il suo sguardo che poco dopo incontró il mio, riportandomi sulla Terra.
 
Si era fatta quasi mattina ormai, così, stanchi, io e Shannon tornammo a casa sua.
"Sono quasi stanco.." disse Shannon buttandosi di peso sul letto. 
"Anche io.." dissi poggiandomi al suo fianco. 
"Antoine ed El saranno una famiglia perfetta..porteremo presto quel bambino con noi agli afterparty.."
"Ma non pensarci neanche!" dissi ridendo. Quell'uomo era anche capace di farlo.
Improvvisamente si volto verso di me, cingendomi un fianco e avvicinandomi a lui. 
"Pensi che riusciró a renderti davvero felice?" mi chiese serio all'improvviso. I suoi occhi fissavano i miei, dolci, curiosi.
"Penso che tu ci riesca ogni volta che i nostri sguardi si incontrano, ogni volta che mi sorrisi, ogni volta che tu sei felice" risposi ricambiando lo sguardo, incantata nei suoi occhi che non erano mai stati tanto lucenti. Avrebbero potuto confondersi con le mille stelle che decoravano il cielo quella notte.
Sentivo il cuore esplodere da un momento all'altro. Sentivo il corpo fremere per lui, rabbrividire ad ogni suo tocco. 
Sentivo che quest'amore sarebbe stata la cosa migliore che questa vita avrebbe potuto donarmi, il sogno diventato realtà.
Le sue labbra incontrarono le mie in un bacio dolce e passionale allo stesso tempo, un bacio che valeva quanto mille parole, la mia salvezza.
Quelle labbra che completavano le mie, quelle labbra che mi portavano in paradiso, quelle labbra che incoronavano un sogno. Lui e me. Noi.
Poggiai la mano sul suo petto sentendo il battito del suo cuore sul mio palmo, come un battere incessante che risuonava nel mio corpo. 
"È tuo..ti appartiene e non sarà mai di nessun altra. Sei riuscita ad aprilo.. È stata la cosa più bella che potessi fare. 
Ti amo, amore mio"
"Per sempre, ti amo, angelo mio."
Strinsi la sua mano e mi accoccolai tra le sue braccia, cercando di entrare in un sogno che non sarebbe mai stato migliore della realtà, migliore del nostro sogno.
 
FINE
  
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