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Autore: Metthew96    16/02/2012    0 recensioni
Storia di avventura di mia ideazione; non mancheranno colpi di scena quindi seguitemi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella grotta



Il sole filtrava dalla finestra e illuminava la stanza. Era passata da un po’ l’alba e Mett era ancora a letto a dormire quando un raggio di sole non gli finì proprio sul volto e accecandolo lo sveglio dal suo pacato sonno. Dalla sua espressione serena aveva passato una notte tranquilla e rilassata “le onde si erano placate... ”.


Ci vediamo alla grotta a ovest della spiaggia. Mamma” il bigliettino sul tavolo recitava così.
Mett allora notò che era piuttosto tardi erano le 10:47 circa, aveva dormito davvero parecchio e non se ne era per niente reso conto. Si affrettò così a fare colazione a prepararsi e si avviò a passa svelto verso la grotta sulla spiaggia.
 
 
Quella mattina il cielo sembrava fosse stato dipinto da un pittore, era il classico cielo azzurro con qualche soffice nuvola bianca come il cocco sparse qua e là, da starsene ore ad ammirarlo…ma Mett non avevo tempo per questo, anche se a lui piaceva molto stare ad osservare il cielo sia di giorno che di notte, lo trovava estremamente affascinante e per niente noioso, era tutta una magia.
 
Giunto in spiaggia, tranquilla come sempre, cercò dove fosse questa grotta non ci andava da quando era piccolo, insieme al padre andava lì a ripararsi dalla pioggia quando lì coglieva di sorpresa mentre pescavano. Mett ricordava quella grotta con grande affetto era in qualche modo legata ad essa ed era bello ora ritornarci anche se avrebbe voluto farlo in compagnia del padre.
Ed eccola lì, tra uno scoglio e qualche corallo rosso la grotta tanto speciale per Mett.
La madre seduta su una pietra era girata di spalle ad osservare qualcosa quando Mett vi entrò. Egli le si avvicinò e con le lacrime agli occhi si mise anche lui ad osservare ciò che la madre sta vedendo. Era una frase che il padre aveva in inciso sulle pareti della grotta probabilmente in attesa che la pioggia diminuisse: “Ovunque tu sarai io ci sarò, sempre…ti voglio bene Mett”.
La madre lo abbracciò forte come solo una madre sa fare e gli disse:
-So che vorresti che fosse ancora qui, ma purtroppo per noi non è più così…ma pensa che ora tuo padre è in Paradiso dove potrò vegliare su di te, lui ci sarà sempre anche e soprattutto nei momenti più difficili della tua vita…-
Mett non rispose ma fece capire alla madre che le sue parole avevano funzionato e che lui sapeva che il padre ci sarebbe sempre stato per lui.
Così dopo questo “imprevisto” Mett poté finalmente concentrarsi sul poter di oggi ed era ancora più carico di prima.
 
Qualche minuto dopo…

-Allora Mett, ora ti spiego perché ti ho fatto venire in questa grotta…- esordì la madre, Mett annuì, -Vedi quel piccolo laghetto al centro delle grotta?- disse indicando una strana pozza d’acqua.
-…non si tratta di una semplice pozza di acqua, ma bensì è uno speciale portale che tuo padre e altri come voi utilizzano per attraversare gli oceani in pochi istanti…- continuò
Intanto la voglia di Mett di provarlo cresceva ad ogni informazione che la madre gli dava in più.
-…questo portale in particolare è detto “Portale di scambio universale” in altre parole da qui puoi accedere a qualsiasi altro portale situato nei 3 oceani: Atlantico, Pacifico ed Indiano. Inoltre da qualsiasi portale tu ti trova puoi accedere a questo, perché questo è solo altri 4 sono bidirezionali, tutti gli altri sono unidirezionali una volta entrato non potrai tornare indietro- continuò le sue spiegazioni la madre.
Mett era davvero ansioso di provarlo, non ce la faceva più a nascondere il suo entusiasmo e così quasi urlò alla madre:
- Quindi, come funziona?-
-È semplicissimo, c’è una fessura nella parete alla destra del laghetto, ti basterà inserire il medaglione al suo interno e lo attiverai, dopodiché non ti basterà altro che entrarci…ah, attento potresti bagnarti un po’…- conclusione la madre ridendo.
Con il cuore a mille allora Mett si avvicinò alla fessura sulla parete, si sfilò il medaglione, lo inserì nell’incavo e la pozza d’acqua prese vita, le acque cominciarono a brillare sotto gli occhi stupiti di Mett e la spuma marina fuorusciva in tutte le direzioni dal laghetto.
-Stai attento figliolo…sii prudente, ci vediamo tra 20 minuti…mi raccomando” gli urlò la madre un attimo prima che Mett si tuffasse in quelle splendide acque.
 
Come all’interno di un tornado d’acqua Mett si sentì risucchiare verso il basso, per poi iniziare una brusca salita verso l’alto, per un po’ non vide nulla era buio, incredibilmente riusciva tranquillamente a respirare, anche se sott’acqua, ne era felicemente sorpreso.
Dopo questa discesa nel buio più profondo, iniziò una rapida salita versa la superfice da dove s’intravedeva una forte luce, il sole.
Giunto in superfice per niente bagnato si guardò intorno, si trovava ancora in una grotta ma questa volta diversa da quella precedente, non c’era l’incisione del padre subito notò. Era una grotta molto più piccola ma più luminosa e Mett non era solo in quella grotta. Dall’ombra infatti spuntò una strana creatura…
Aveva un vecchio bastone di legno molto rovinato, era pieno di rughe, un colore verdastro, degli occhiali, una tuba nera molto antica e al collo una strana chiave. Quando l’ombra che lo avvolgeva si dissipò, Mett notò con stupore che si trattava di una rana, ma non una normale rana, lui riusciva a stare in piedi ed era decisamente più grande di una solita rana.
Dopo aver squadrato da capo a piede il giovane davanti a lui, gli si avvicinò ed emise un suono che colse Mett di sorpresa, quello strano essere infatti parlava.
-Ah tu devi essere il giovane Marine…- esordì la vecchia rana
-…mi presento mi chiamo Sir William Lennox, duca di Lancaster…- proseguì
Mett che credeva di sognare si strofinò ripetutamente gli occhi, ma l’immagine che aveva dinanzi a sé era decisamente reale, aveva davanti una nobile rana inglese parlante e a quanto pare lo stava aspettando.
-Piacere S-sir William m-molto lieto, io sono…-
-…oh caro ragazzo so benissimo chi sei, tu sei il figlio di Jonathan, Jonathan Marine, il tuo nome dev’essere Metthew se la memoria non mi inganna giusto?- lo interruppe
-S-si esatto…- rispose Mett ancora un po’ frastornato
-Devi sapere che io e tuo padre eravamo molto legati, era un grande uomo, davvero una gran bella persona, anzi già che ci sono colgo l’occasione per porgerti le condoglianze per la sua triste scomparsa…-
-Grazie…- rispose rintristito
-Ma bando alle ciance, penso tu voglia sapere un bel po’ di cose da me…beh per prima cosa immagino tu voglia capire com’è possibile che una rana come me sia tanto umana, è un discorso piuttosto complicato ma per ora è meglio che tu sappia solo che esiste un altro mondo, come il tuo, di cui voi umani siete completamente allo scuro, ma questo è un discorso che approfondiremo un’altra volta…-
-Ma…veramente io volevo…- contestò Mett
-È meglio per te, fidati figliolo…allora dov’eravamo, ah si…io sono il guardiano di questa grotta, attualmente ti trovi nella grotta del portale di Londra, questo è il secondo dei cinque portali bidirezionali ed io sono il guardiano di questa grotta, a me spetta il compito di proteggere il portale e come puoi ben vedere ho un età piuttosto avanzata, sono ben 118 anni che sorveglio questo portale, ed ecco perché ho avuto modo di conoscere tuo padre, lui passava molto spesso per di qui…- continuò Sir William
-Capisco…avrei un’altra domanda da porle…come mai prima nel portale riuscivo a respirare tranquillamente?- chiese Mett
-Semplice, l’acqua dei portali non è della semplice H2O, ma bensì si tratta di acqua speciale essa infatti è infatti costituita da più atomi di ossigeno H2O6 così da poter essere respirata tranquillamente, più avanti capire molte cose…-
-Ah quindi è un fatto di molecole e atomi, beh non sono molto ferrato in materia…- rise Mett
-…mi dispiace doverla lasciare ma ho promesso a mia madre che sarei tornato entro 20 minuti, ne riparleremo la prossima volta…arrivederci Sir William…- continuò
-Certo capisco, la prossima volta continueremo il nostro discorso, porgi i miei più sentiti saluti a tua madre…arrivederci Metthew…- salutò Sir William
Rivarcò il portale, non si era ancora abituata a quella strana sensazione in fondo era solo la seconda volta. Di nuovo raggiunse la superfice e lì ad aspettarlo seduta su un masso c’era la madre anche un po’ preoccupata, ma che alla vista del figlio si rasserenò.
-Mamma…è una cosa incredibile, ho incontrato una rana umana…l’acqua che si può respirare…un mondo sconosciuto agli umani…- euforicamente Mett
-Lo so tesoro, so tutto di questo…sono felice che tu sia così emozionato…- e lo abbracciò.
-Ah, mamma…comunque non mi sono bagnato…- disse ridendo
-Si lo so, lo so…- rispose ridendo anche lei

E insieme uscirono dalla grotta, sereni. 
   
 
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