Serie TV > L'ispettore Barnaby/Midsomer Murders
Segui la storia  |       
Autore: rosie__posie    17/02/2012    2 recensioni
Questa fic è sulla serie tv Midsomer Murders (L'ispettore Barnaby), ambientata durante la settimana del matrimonio della figlia di Tom. Tom/Ben.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Domenica notte
 
Raramente beveva qualcosa di più forte di una pinta di birra. Non amava la sensazione dell’alcol che gli scendeva nella gola, né tanto meno l’effetto che provocava sulla lucidità del suo cervello. Ma quella sera decise che aveva decisamente bisogno di qualcosa di più forte e, dopo alcuni bicchieri di birra, aveva presto cambiato rotta verso lo scotch. Osservava con attenzione le sfumature ambrate della bevanda nel bicchiere che teneva in mano, pensando a come stessero cambiando i suoi gusti, quella sera. Come stesse cambiando lui.
-Sembra che tu ti stia davvero divertendo a questa festa…
Tom gli aveva sfiorato una spalla e aveva preso posto accanto a lui. Era la prima volta, dopo la conclusione della cerimonia nuziale, che Tom gli rivolgeva la parola e questo lo mise stranamente a disagio.
-È tutto perfetto, signore. Tutto perfetto…-, disse, tenendo lo sguardo incollato al bicchiere di fronte a lui. Non voleva alzare gli occhi e incontrare i suoi. Non voleva confrontarlo e correre il rischio di apparire come un libro aperto, così come era capitato con Joyce.
-Non sei mai stato bravo a mentire, vero, Ben?
Sì sentì avvampare e sapeva che non era colpa dello scotch. Quante volte lo aveva chiamato per nome prima d’allora? Una? Due?
-Vieni, ti accompagno a casa. Hai bisogno di una bella dormita-, disse Tom, sottolineando le sue parole battendogli due colpetti sulla gamba. La sua mano si soffermò un attimo sulla coscia, prima di scivolare via, in un gesto innocentemente erotico che impedì a Ben di replicare.
E si ritrovò così a seguire diligentemente il suo capo, come faceva sempre, a bordo della Jaguar. Reclinò il capo all’indietro sull’appoggiatesta, chiuse gli occhi e lasciò che il silenzio si interponesse tra loro. Avrebbe voluto chiederli dove fosse Joyce, dove fosse l’ispettore Troy, ma il silenzio nell’abitacolo gli dava la possibilità di ascoltare il respiro di Tom accanto a lui, e questo per lui era molto più appagante.
-Pensi di riuscire a trovare le chiavi o dobbiamo rompere una finestra?-, scherzò Tom, guardando divertito Ben, davanti alla porta di casa, frugare in tutte le tasche del tight alla ricerca delle chiavi.
-“Devi”, signore. Manderebbe me a farlo, come sempre…
C’era un pizzico di tristezza nella sua voce, un misto di nostalgia e desiderio.
-Già, probabilmente sì…
Alla fine, trovò le chiavi in una delle tasche del panciotto e la mostrò al suo capo in uno stanco gesto di vittoria.
-Casa dolce casa…-, mormorò Ben entrando, senza accendere le luci. La luce fioca proveniente dall’esterno illuminava le sagome dei mobili quel tanto che bastava.
-Bene, ora che ti ho riportato sano e salvo all’ovile, posso andare a fare altrettanto con la signora Barnaby.
Ben annuì, guardando ostinatamente la punta delle sue scarpe ancora lucide.
-È stata una splendida festa, signore. Deve esserne fiero…
Una pausa.
-Di sua figlia, intendo. Oh, ovviamente anche della festa… E anche ottimo vino…
Ben faceva così tenerezza da strappare a Tom un sorriso.
-Oh, lo vedo, lo vedo… Beh, fatti una bella dormita. Ti aspetto lunedì mattina in ufficio-, disse, alzando le chiavi della Jaguar in segno di saluto.
Ti aspetto… in ufficio… Come al solito.
Le parole magiche, che fecero scattare qualcosa in lui. Gli venne così naturale, così spontaneo. Si avvicinò a Tom e lo abbracciò, facendolo arretrare di un passo verso la porta. Gli sfiorò le labbra con le sue, accarezzandole con dolcezza e riverenza, i loro respiri così vicini. Poi si fermò, per dare a Tom il tempo di staccarsi da lui e di rifiutare educatamente ciò che gli stava offrendo. Ma non lo fece. Con titubanza, Tom alzò una mano e sfiorò con un dito le labbra di Ben, che, in risposta, prese quella mano tra le sue per baciarla, con altrettanta timidezza.
Poi, lasciarono che le loro bocche appena socchiuse si incontrassero in un bacio incerto, appena accennato. Quindi un altro e un altro ancora, senza esitazione, più sicuro, più voluto. Infine, Ben si lasciò andare tra le braccia di Tom, appoggiando il capo sulla sua spalla, stanco ma sereno. Non si sarebbe staccato da quell’abbraccio per il resto della sua vita. Sentì la mano di Tom accarezzargli i capelli con dolcezza e solleticare la sua tempia con un bacio leggero. Poteva sentire che stava sorridendo.
Un’ultima carezza, poi Tom si staccò da lui.
-Ti aspetto domani, allora.
Un attimo dopo, Tom se n’era andato, ma Ben si sentiva felice. Di nuovo.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > L'ispettore Barnaby/Midsomer Murders / Vai alla pagina dell'autore: rosie__posie