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Autore: DouglasSpunk    18/02/2012    8 recensioni
« Tu dovresti capirlo meglio di me, no? TU sei quello sposato. » Alzi lo sguardo come a fulminarmi.
Voglio ferirti come tu fai con me ogni giorno da quando ti conosco.
Voglio ferirti come quando mentre stavamo facendo l'amore, dalla tasca dei pantaloni che avevi appena tolto ti è cascata una custodia di velluto; all'interno il suo anello di fidanzamento.
Voglio ferirti come hai fatto tu mesi fa, quando mi hai detto che era incinta.
Voglio ferirti come tu fai con me quando ti chiedo di restare, di non lasciami sola ed invece lo fai.
Voglio ferirti come tu ferisci me.
« Hai ragione ». Ti allontani da me. Fa male, molto male.
Piccola storia di un Edward e di una Bella un po diversi.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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One shot - E se mi chiederei perchè: Buonanotte E se mi chiederai perchè: buonanotte.
( Ascoltate la canzone QUI )

Questi eventi sono sempre così inutili che dovrei seriamente pensare a non parteciparvici più, ma poi non ti vedrei arrivare in tutto il tuo splendore e cambio idea: sei bello, sai?
Quel completo bordeux ti dona. Siamo schifosamente coordinati. Il colore del tuo vestito è uguale al mio, e la tua cravatta è dello stesso tono di grigio che colora le mie scarpe. Sorrido compiaciuta a quel pensiero; non ti dirò mai come ho fatto a sapere che avresti indossato proprio una mise di quella tonalità di rosso.
Stringi la vita di tua moglie in modo delicato e leggermente possessivo, mentre parli con un nostro futuro cliente - alla fine è a questo che serve questa serata, vero? - lui annuisce qualche volta, mentre la sua compagna ti ascolta rapito; probabilmente sta pensando che la tua voce è la più sexy del pianeta.
Ha ragione.
Sorseggio il mio champagne, lisciando distrattamente il vestito che ho indossato per te. Vestito che probabilmente non hai notato visto che neanche mi hai guardata da quando sei arrivato.
Stupida, stupida Bella.
«Isabella, sei bellissima stasera » James Hunter, mi guarda affamato. Mi prende una mano e con un gesto d'altri tempi, la sfiora con la bocca.
Dovresti farlo tu.
Arrossisco leggermente. Ma le mie guance non si colorano di rosa acceso per quel contatto sfiorato, no. Il mio cuore ha pulsato più sangue solo perchè ho pensato alla tua bocca sulla mia pelle.
« James, stai forse dicendo che gli altri giorni sono brutta? » gli dico sorridendo.
Mi guardi.
Gli sorrido lascivamente.
Porti tua moglie con te, mentre ti avvicini a me.
Impongo a me stessa di rivolgere le mie attenzioni a James, la sua risata le reclama ed io gliele concederò.
Qualcuno ti ferma, presenti lei al tipo bassino che ti ha avvicinato. « Questa è mia moglie Tanya », dici con tono dolce.
Muoio un po di più quando ti sento pronunciare quella parola.
Torno da James, e dai suoi occhi che ora sono due fessure da cui si intravede il grigio delle sue iridi, ride di una battuta a cui non ho fatto caso.
« Oh, Bella tu » Alzo una mano per fermare il suo sproloquio, non mi piace che mi abbia chiamato con quel nome. Non gli è permesso; a nessuno è dato farlo.
« Sono Isabella, non Bella. » Il mio tono è comprensivo, non voglio che vada via, per questa sera farò finta che lui sia te.
Sorride ancora e poi si avvicina al mio orecchio, il suo fiato è morbido sulla pelle più sensibile di quel punto.
Non è te.
« Scusa, non volevo. »
Gli sorrido appena, intanto lei ti sta accarezzando il petto con fare tenero.
Dovrei farlo io.
James si è allontanato dal mio collo, ma è vicino... troppo vicino.
« Comunque ti facevo solo notare che stasera sei più bella del solito, Isabella. Il rosso dona al tuo viso, soprattutto alle tue labbra. »
Dio, se solo quelle parole me le dicessi tu!
« Hunter. » Sei al mio fianco, sento il tuo profumo speziato e di uomo.
« Masen. » Il suo tono è freddo, tagliente e infastidito; è uguale al tuo.
« Ciao Isabella » Tanya mi saluta con entusiasmo, sorrido di rimando. È felice, ti guarda con aria sognante.
« Ehi, ciao » non la chiamo mai per nome, è doloroso pronunciarlo.
Indossa un vestito bianco e rosso, probabilmente anche lei ha coordinato i colori del suo vestito al tuo. O forse è il contrario? È bella anche lei, quasi quanto te.
I suoi lunghi capelli biondi le ricadono morbidi sulle spalle, la carnagione leggermente imbrunita dai raggi del sole fa sembrare i suoi occhi blu, degli zaffiri preziosi. Sorride fiera, con lo sguardo scendo verso la mia fonte di invidia: il suo anulare sinistro.
Gli invidio quel cerchietto d'oro rosa che porta al dito.
« Tanya, che piacere vederti. Vedo che sei sempre più bella, la gravidanza ti dona. »
Il tono di James è sincero, e privo di qualunque malizia.
Lei sorride e il suo volto si illumina.
Stringi ancora di più la sua mano.
Non mi guardi.
« Sì beh insoomma, ho preso qualche chilo ma ehi per mia figlia questo ed altro suppongo » l'accarezzi il volto, e lei ti guarda dolcemente.
Mi manca l'aria.
Il mio sguardo si posa sul suo ventre ingrossato, è all'ottavo mese oramai. Mi hai detto che è una femmina, la chiamerete Elizabeth. Avrà il nome di tua madre.
Io avrei dovuto dare alla luce la piccola Lizzie, non lei.
« Sei perfettamente in forma, amore. E sei bellissima, lo sai. »
Perchè lo fai? Perchè mi fai così male? Spiegamelo, Edward ti prego.
« È vero Tanya, sei uno splendore. Anche se mi astengo nel dirti che sei la donna più affascinante della serata: Il primato tocca ad Isabella »
Mi guardi, finalmente.
E di nuovo arrossisco, James si prenderà il merito anche di questa cosa ma sei tu a farmi battere il cuore, non lui.
« James, per favore basta complimenti per stasera. » Distogli il tuo sguardo da me, e quasi come se fosse una partita di tennis segui il nostro battibecco.
Tanya ride divertita, pensa che siamo una bellissima coppia.
No, io e lui non lo siamo. Io e te, sì.
Prima che lui si avvicini ancora di più a me, vado via con una banale scusa.
Torni con lo sguardo a tua moglie.
Cammino veloce, oramai sono talmente abituata a questi tacchi che non sono più un problema. Arrivo alla terrazza di casa mia, qui nessuno ha il permesso di salirci.
Il muretto freddo di marmo bianco sostiene le mie braccia, e i miei problemi.
Anche i miei pensieri cupi, a dirla tutta.
« Smettila di farlo » Riconosco la tua voce, il tuo fiato sul mio collo, il tuo profumo, il tuo tocco delicato.
« fare cosa ? » ti chiedo mentre tu inspiri a fondo la fraganza di fragola che emanano i miei capelli. Ho chiuso gli occhi, voglio sentirti.
« Di fare questo » Mi volto di scatto verso il tuo viso che come sempre mi fa male per quanto è perfetto.
Le tue labbra sono ad un respiro di distanza dalle mie, riesco a sentire l'aroma della tua lingua.
« E di grazia, cosa avrei fatto? » Mi sorridi malizioso, sai che lo adoro.
Ti avvicini e strusci una guancia sul mio profilo. Arrivi con la bocca al mio orecchio « Mi provochi. » mordi il lobo, e poi la giugulare.
« Non ti provoco » asserisco decisa. Sorridi sul mio collo.
« Ti ha chiamata Bella. » Il tuo tono di voce è roco, e rabbioso.
« Sì è confuso, e poi non sono affari tuoi » Mento, sono cose tue invece. Io sono cosa tua, ma tu questo non devi saperlo.
« Io ti chiamo Bella. Io posso, non lui o chiunque altro. » Ti guardo maliziosa, se proprio devo essere accusata di provocarti, tanto vale farlo davvero.
« Geloso, Masen? » Ti stacchi come se fossi rimasto scottato da quella domanda. Il tuo viso è sfigurato da un'espressione troppo dura che non ti si addice.
« Non dire stupidaggini, Bells » Bells... odio quando mi chiami così.
« Perfetto, allora perchè ne fai un affare di stato? » Prendi una mia mano tra le tue, e fai lo stesso gesto che James ha compiuto poco fa. Stavolta però è il tuo calore che induce le mie guance ad imporporarsi. La sfiori prima con le tue labbra color del peccato, e poi baci con delicatezza le dita, soffermandoti sui polpastrelli.
Fremo a quel contatto.
« Tuo padre mi ha fatto promettere che t'avrei protetta, da quel momento ho dei diritti e dei doveri su di te Isabella, e intendo rispettare la mia promessa. Sono un uomo di parola. » Non mi ami, è questo che mi fai capire ogni volta con le tue parole e con i tuoi gesti.
Ma mi vuoi.
Ed io? Io ti amo, io ti voglio, io ti desidero nei modi più assurdi e inconsueti.
Ma sono innamorata Edward, non stupida.
Mi scanso, e mi allontano da te. È un dolore questa freddezza.
« Mio padre è morto, Edward. E tu, non mantieni tutte le tue promesse.  » Volgo il mio sguardo alla porta di ferro battuto che mi indica l'uscita e cerco di andare via, e lo farei se solo tu non mi attirassi a te afferrandomi i polsi.
Mi fai male, dolore fisico e non.
Siamo così vicini che potrei baciarti; ma non lo farò.
« Bella, smettila di fare la bambina capricciosa. » i tuoi occhi sono così scuri che faccio fatica a credere che siano i tuoi.
« Edward, mi fai male. LASCIAMI.. » Non lo fai, ma anzi mi attiri ancora di più a te, così da far scontrare i nostri petti. Sento una tua mano che lenta percorre il profilo del mio collo, della mia bocca ed è lì che posi le tue labbra. Sulle mie. È quello il loro posto.
Scompiglio i tuoi capelli che stasera avevi pettinato come li odio io.
Sono statici, non posso toccarli come voglio.
Sai che lo odio, e adori sfidarmi.
Mi baci forte.
Mi baci così forte che non riesco a capire dove cominci la tua lingua e dove finisca la mia.
Mi bacì così intensamente da farmi girare la testa.
Mi baci così impazientemente che fa male.
Mi baci come se un domani non ci fosse.
Quando riesco a guardarti, i miei occhi color del cioccolato si fondono con gli smeraldi che ti impreziosiscono il viso.
« Hunter su una cosa aveva ragione, sai? » Non parlo, non mi fido della mia voce al momento e faccio cenno di no con la testa. Un piccolo ricciolo castano ha deciso di rovinare la mia acconciatura, e cade libero ai lati del mio viso lo raccogli e lo metti dietro l'orecchio; un gesto tanto semplice quanto importante.
« Stasera, sei realmente la più bella della serata. » E vorrei crederti, credimi lo vorrei tanto.
« Sei uno stupido Edward ». Cerco di andare via da te, di scappare, di essere felice senza la tua presenza ma tu mi intossichi, mi rendi debole.
Le tue mani sono strette attorno ai miei polsi, poi lo noti; noti il mio braccialetto, quello che porto sempre alla caviglia, quello che non hai mai sopportato, quello che ti ho detto essere un regalo.
Accarezzi piano quelle incisioni: Deep in the heart, somewhere in the soul, love finds a way to be forever.*
« Non ho mai capito cosa ci trovi di bello, o di vero in questa frase. »è questo che hai sempre odiato, quelle parole ed il fatto che io le amassi così tanto.
Tieni lo sguardo basso, fissi quell'intreccio di corda nera, e oro. Ultimamente, non mi guardi negli occhi, mi eviti.
« Tu dovresti capirlo meglio di me, no? TU sei quello sposato. » Alzi lo sguardo come a fulminarmi.
Voglio ferirti come tu fai con me ogni giorno da quando ti conosco.
Voglio ferirti come quando mentre stavamo facendo l'amore, dalla tasca dei pantaloni che avevi appena tolto ti è cascata una custodia di velluto; all'interno il suo anello di fidanzamento.
Voglio ferirti come hai fatto tu mesi fa, quando mi hai detto che era incinta.
Voglio ferirti come tu fai con me quando ti chiedo di restare, di non lasciami sola ed invece lo fai.
Voglio ferirti come tu ferisci me.
« Hai ragione ». Ti allontani da me. Fa male, molto male.
« Perchè lo fai? Perchè mi tratti così?! » Ti giri, mi guardi con quel tuo sorriso dolce. Quello di cui anni prima mi sono innamorata.E poi con un gesto esperto porti le tue labbra a contatto con le mie.
È una bacio diverso da quello che mi dai di solito.
« Buonanotte »
Vai via.


* Nel profondo del cuore, da qualche parte nell'anima l'amore trova il modo di essere per sempre.

Bracciale, Vestiti e varie :)
Piccola cretinata che mi è venuta in mente ascoltando la canzone che vi ho messo sopra, si chiama Ottobre di Pierdavide Carone.
Lo stile di scrittuta non è il mio stile, ma mi è venuto da scriverlo così e sono soddisfatta. Se avrò tempo voglio sviluppare la storia, mi piace un casino :3

Beh ditemi se vi piace perchè a me ispira la trama... davvero tanto xD


P.s
Per chi aspetta il continuo di Lightweight  stay tuned perchè in settimana posto il prologo e ci sarà da ridere, o da piangere v.v

Un bacio; ROSIE


   
 
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