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Autore: Kagome008    24/09/2006    6 recensioni
Signori e signore, tremate! Le 4 menti più pazze si sono unite per realizzare una ff spetaccolare ( si cerca!), che siamo sicure vi piacerà![kaggy, nn stai esagerando? by bea] ( Dici che poi ci linciano? nd k)[ ne sono certa! nd bea] Signori e Signore, le kaggy/bea/lu/giw enterprise presenta: HAWKE! Una maledizione separa un amore proibito... divisi dal sole e dalla luna... c'è soluzione per il falco che si libra in volo nel cielo?
Genere: Avventura, Azione, Drammatico, Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Naraku, Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui di nuovo! Purtroppo questi ultimi capitoli li sto scrivendo da sola ç__ç non riesco più a contattare bea,giw e lu e quindi provvedo da sola a finire la ff! Speriamo che pubblicando il capitolo mi contattino >_< Read and enjoy, siamo alla fine ormai =^O^=

CAPITOLO 20
L’ECLISSI DI SANGUE

La fiamma delle lanterne che incorniciavano i lunghi corridoi del castello de Ravir, traballavano al passaggio rapido, ma silenzioso, di un gruppo di figure estranee, armate di tutto punto, che si stavano dirigendo, con passo spedito, verso il cuore della grande fortezza di tenebra. Con la mano pronta sull’elsa di tessaiga, Inuyasha scivolò dietro l’ennesimo angolo di un lungo corridoio, ritrovandosi in una lunga sala che percorreva esternamente le stanze principali del castello.
Grandi vetrate di vetro colorato facevano filtrare da fuori una luce opaca, mentre piccole gocce di pioggia si frantumavano correndo sulla liscia superficie delle vetrate. Infatti da pochi minuti aveva incominciato a piovigginare dal cielo coperto di nere nubi, cariche d’acqua, che, sebbene rade, coprivano in un gioco di ombre, sospinte dal vento, il sole.
- Inuyasha… - bisbigliò Miroku, fermando per il braccio il compagno ed indicandogli un portone di pesante legno di faggio - … oltre quella porta! -
Inuyasha guardò per un istante, con sguardo penetrante ( >çç<), la grande porta sbarrata, avvicinandoglisi poi con passo felpato. Con l’aiuto di Sango e Miroku, aprì i battenti di pesante ferro, spalancando, in un cigolio, il pesante portone.
Oltre la soglia appena aperta, uno stuolo di guardie era disposto lungo il corridoio che conduceva alla sala del trono.
- Mi sembrava fin troppo facile! – disse Inuyasha, in un sorriso mesto, estraendo dal fodero la sua vecchia tessaiga.
- Oh bhe, un po’ di movimento! – sorrise Miroku, mentre le guardie si scagliavano contro i tre.
A pochi metri di distanza c’erano i loro motivi d’odio…e la speranza di una vicina salvezza.
Mentre combattevano contro le guardie de Ravir, un piccolo spicchio di sole, quasi indistinguibile, aveva incominciato ad oscurarsi.
L’eclisse era cominciata.

Seduta sul suo piccolo e malandato carro, una vecchia signora, dall’aria crucciata, guardava silenziosa il cielo, mentre rade gocce di pioggia scendevano dal cielo. Accarezzando distratta il petto al falco che stringeva nel guantone della sua mano, Kaede si volto a guardare negli occhi il bellissimo rapace che era arrivato sino a lei dopo un estenuante fuga.
- Ci siamo Kagome… - sorrise l’anziana donna - … tutto è incominciato e in qualche modo già deciso! -
Come a risponderle Hawke piegò la testa di lato emettendo uno stridulo acuto.
Sedute lì, al limitare della foresta d’anime albero, le due, una con l’aspetto di falco, l’altra di vecchia ormai stanca della vita, aspettavano di veder comparire in cielo il globo di luce oscura… il segno che tutto ormai si era compiuto. Improvvisamente Hawke emettè dal piccolo becco di falco uno stridulo grido, agitandosi e spalancando le ali.
- Cosa c’è Kagome? – chiese Kaede mentre dal folto della foresta sbucava una piccola figura indistinguibile.
- Tu, chi sei? – sbraitò Kaede, alzandosi dal suo posto a sedere.
- Io… sono un amico! – balbettò un piccolo demone volpe – Mi manda Inuyasha! –
- Inuyasha…- balbettò Kaede -… non ti conosco! –
- Sono la spia che li ha condotti all’interno del castello! – rispose il kitsune – Mi chiamo Shippo…. tenete… questa me l’ha affidata Inuyasha dicendo che voi l’avreste riconosciuta! – disse Shippo, porgendo la shikon alla vecchia strega eremita.
- La shikon… ma … - balbettò Kaede, stringendo più forte il guantone su cui poggiava Hawke – Cos’è successo? –
- Nulla per il momento! – la rassicurò il demone volpe – Sono solo venuto a riferirle un messaggio… un ordine! – - Ordine? –
- Se alla fine dell’eclisse gli stemmi dei ravir sventoleranno ancora sulla torre principale ciò significherà che i nostri amici hanno fallito… e in tal caso…- balbettò Shippo.
- In tal caso? – lo incitò Kaede.
- Dovrete porre fine alla vita di Hawke! – disse d’un fiato il piccolo Kitsune.
- Come?? – sbottò l’anziana donna.
- Inuyasha… mi ha detto di riferirle questo suo desiderio…- disse, serio, Shippo - … se loro falliranno ciò che aspetta Kagome è un eternità di metà essere umano…sola…senza più qualcuno che la possa proteggere! –
- Ma… ma io non posso … - disse Kagome.
- Se falliscono Naraku verrà a prendersi Hawke…oltre alla maledizione dovrà sopportare una vita di prigionia… e questo non lo vorrebbe nessuno! – rispose Shippo.
- Io… non so se ne sarò capace! – rispose Kaede .
- Speriamo riescano nell’impresa… ma se così non fosse… dovrete esaudire l’ultimo desiderio di Inuyasha – disse triste Shippo -… almeno in un'altra vita… potranno ritrovarsi! –
***
La lama della spada, tinta di argento e di macchie di sangue scarlatto, si mosse nell’aria, fendendo il corpo dell’ennesimo nemico. Un colpo veloce, mortale, per eliminare un altro ostacolo, per giungere a quella sala del trono dove lei…lei e lui…lo stavano attendendo. Inuyasha rinfoderò la sua spada, la fida tessaiga, guardando in un misto di ripianto e rabbia i corpi dei nemici caduti, risultato di quella lotta assassina.
- Tutto apposto? – chiese il mezzo demone, guardando Sango e Miroku, affaticati dalla lunga lotta. I due annuirono, riprendendo lentamente fiato.
- Laggiù! – disse Inuyasha – La sala del trono! – continuò, avvicinandosi al grande portone che lo divideva dalla sua meta.
Improvvisamente, da una piccola porticina laterale al corridoio, aperta di colpo, uscirono un'altra ventina di guardie armate. Inuyasha imprecò mentalmente, estraendo di nuovo dal fodero tessaiga.
- Non ci pensare! – disse, perentorio, Miroku.
- Come? – chiese perplesso Inuyasha, mentre Miroku gli aveva sbarrato la strada in direzione delle guardie.
- Abbiamo già perso troppo tempo! – intervenne Sango – Qui ci pensiamo io e Miroku, tu vai alla sala del trono! – -Ma…-
-Niente ma! – disse Miroku – Prendigli a calci nel sedere anche per noi! –
Inuyasha guardò in un sorriso i suoi compagni. - Grazie ragazzi! – disse, voltando loro le spalle ed incamminandosi verso il grande portone della sala del trono. Arrivato d’innanzi alla porta sbarrata si voltò un ultima volta a guardare i compagni impegnati nell’ennesima battaglia.
-“ Non fallirò… abbiate fiducia!” pensò, aprendo il portone ed entrandovi all’interno.
Una tetra oscurità, dissolta solamente dalla luce opaca che entrava radiosa da grande finestre illuminate, permeava nella grande sala del trono avvolta in un fragoroso silenzio. Fuori della porta potevano sentirsi ovattati i rumori della battaglia in cui erano occupati Sango e Miroku. Inuyasha mise mano all’elsa di tessaiga, cercando di abituare la sua vista alla semi oscurità.
- è da tanto che non ci vediamo! – disse una voce femminile. Inuyasha spalancò gli occhi, riconoscendo la voce e la figura davanti a sé, seduta su di un piccolo trono. Al suo fianco, in piedi, un uomo di altrettanta vecchia memoria lo guardava da dietro i suoi profondi occhi scarlatti.
-…voi…- bisbigliò Inuyasha.
- Ben arrivato stupido mezzo demone! – disse Naraku in un ghigno – Sei pronto a morire? –
- Come avete saputo che stavo arrivando qui? – bisbigliò Inuyasha, adirato.
- Ci avevate quasi sorpresi… - commentò Kikio -… ma sono una strega… non dimenticartelo! – - Strega, donna o demonio non mi interessa! – disse Inuyasha – Sono venuto per distruggervi… entrambi!- ***
Il sole, alto nel cielo e visibile in un gioco di nubi, incominciava a delineare della sua perfetta forma sferica un piccolo spicchio di oscurità. Una mezza luna di tenebra aveva incominciato infatti ad intaccare la superficie dell’astro di Apollo, mentre una vecchia anziana, aspettava apprensiva il compimento di quel magico fenomeno.
- Com’è possibile? – chiese Shippo, seduto al suo fianco – Il sole sta diventando nero! -
- Si chiama eclissi! – spiegò Kaede – Osservando con un telescopio i movimenti e la rotazione della luna sono riuscita a stabilire quando questa si sarebbe sovrapposta al sole –
- Ed è tanto importante questa cosa per Kagome ed Inuyasha? – chiese Shippo, mentre Hawke riposava attenta sul guantone di Kaede.
- Ti sarai accorto della maledizione, no? – chiese la vecchia eremita – Inuyasha, lupo di notte, Kagome, falco di giorno… in questo modo, per sempre vicini, ma anche per sempre lontani non potranno mai più vedersi, mai più toccarsi. La maledizione è eterna e continuerà per ogni sorgere del sole e calare della luna, ma… oggi… luna e sole sono nello stesso cielo! – spiegò, Kaede osservando il sole – Oggi… potranno mettere fine alla maledizione del lupo e del falco…oggi… saranno nella loro vera forma contemporaneamente –
- Significa che… quando l’eclissi sarà completa… Kagome tornerà donna! – disse Shippo – Ma se torna donna… non potrete più…-
- Già…come posso ucciderla nel suo vero aspetto? – chiese Kaede, osservano tristemente Hawke.
- Ma allora? – chiese il piccolo demone volpe. - Aspetteremo il tempo che ci è concesso… - disse Kaede – E speriamo nel buon Dio che mi venga concessa la forza per compiere questo gesto! –

Continua capitolo 21…
  
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