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Autore: Sae    24/09/2006    5 recensioni
…Certo che era davvero una splendida mattinata per passarla in una gioielleria! Si maledì per questo fugace pensiero, mentre continuava a passarsi una mano fra i biondi capelli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con che coraggio lo avrebbe guardato negli occhi…in quei suoi splendidi occhi azzurri

 

Tu mi completi

 

19 settembre

 

 

 

-Smettila di essere così negativo!-

 

Quelle parole gli scivolarono addosso, anzi se possibile lo agitarono ancora di più!

 

…Certo che era davvero una splendida mattinata per passarla in una gioielleria!

Si maledì per questo fugace pensiero, mentre continuava a passarsi una mano fra i biondi capelli.

Se non fosse stato per Takero… lui associandosi a un abito bianco, si sarebbe messo a ridere… giurando e spergiurando che non avrebbe mai compiuto il fatidico passo!

Ma proprio…grazie a lui aveva cambiato idea…. Il fratello gli aveva insegnato che se avevi trovato la persona che ti completava dovevi legarla a te …affrontando insieme i dubbi e le paure. Ed ora quella faccia di bronzo se ne stava maledettamente tranquillo al suo fianco. Matt avrebbe messo una mano sul fuoco affermando che quel sorriso stampato sul suo volto era frutto della soddisfazione!

Come era cresciuto però…il suo piccolo T.k.. Un dolce sorriso gli impregnò le labbra… lo stesso che aveva poco prima pensando alla sua Sora.

Poi all’improvviso Taichi entrò nel negozio trafelato.

 

-Ho fatto..pri-prima che po-po-tevo!-  balbettò.

Come al solito l’attenzione si spostò su di lui.

T.k. sorrise vedendo l’uomo, l’eterno ragazzino, riprendere fiato…dopo aver parcheggiato come al solito in doppia fila.

 

-Scommetto che la sveglia non ha suonato.- il sarcasmo degli Ishida solleticarono l’orecchio di Yagami; ma lui di punto in bianco abbracciò il suo migliore amico, felice.

 

-Non devi ringraziarmi per essere venuto!- ribattè sarcastico -Non potevo perdermi questo evento! E poi devi scegliere l’anello più bello e più costoso! È di Sora che stiamo parlando!!!-

 

-Lo so, lo so! Lo ripeti da, quando un mese fa ti ho solo ‘ accennato ’ la cosa!-

Il fratello di Yamato si mise a ridere e si beccò in pieno uno sguardo d’astio da parte del commerciante, piccato, per quell’improvvisa allegria che scuoteva i muri del suo negozio.

-Ah! Il mio Matt è stato incastrato!!- esclamò Taichi con un misto di commozione.

-Ho deciso di mia volontà!- dibatté quello offeso nell’orgoglio. -E poi Sora è tutta la mia vita!- T.k. ricambiò uno sguardo di sfida al proprietario calvo della gioielleria; mentre si sentiva orgoglioso di aver manipolato la mente del parente.

 

Tai come al solito prese l’iniziativa rivolgendosi alla moglie dell’impresario.

-Mostrateci tutti gli anelli di fidanzamento che avete!!-

Yamato si sentì svenire esaminando tutti i diamanti che luccicavano su un velluto rosso. Soprattutto gli venne un colpo, appena inquadrati i prezzi!! Menomale che il suo lavoro procedeva bene!

 

Aveva finalmente preso in mano la sua vita a ventiquattro anni…

Stava risparmiando già da tempo ed era felice del mutuo che aleggiava sulla sua testa. La sua casa…la loro casa… si mise a ridere ricordando Izumi che smanettava con i fili dell’alta tensione, Taichi che non sapeva più chiudere la scala, Takero completamente blu come la stanza che voleva fare…Yolei che scartavetrava le porte assieme al suo adorato Ken! Kari blu come il suo fidanzato… Tutto quello solo per loro due, solo per Yamato Ishida e Sora Takenouci che ignorava la scomparsa pomeridiana dei suoi amici!

 

Sospirò mentre ricordava ancora il suo volto addormentato tra le lenzuola… il suo cuore vibrò mettendosi a nudo per quell’immagine…Ti amo, piccola, ti amo.

 

--

 

Con che coraggio lo avrebbe guardato negli occhi? In quei suoi splendidi occhi azzurri? Era giusto, legarlo irrimediabilmente in quel modo?

Amare.

Una parola così semplice, formata solo da cinque lettere… ma che non riesce affatto a contenere tutto il suo significato.

 

Camminava da un po’… in quel tardo pomeriggio del 19 settembre.

…Ancora non ci poteva credere, lei sarebbe diventata una mamma.

 

La paura e la felicità la travolgono e per un attimo la ragazza, la donna, chiuse i suoi occhi ramati.

Le sue mani accarezzarono il ventre che ancora non mostrava i segni di una simile gioia. La sua immagine così insicura venne riflessa in una vetrina del centro.

Ricordava come se fosse trascorsa un’ora sola, quella notte piena di quel sentimento. Il corpo di lui, il suo dolce profumo, …. le dita intrecciate, le lenzuola in disordine, i baci, le parole d’amore sussurrate piano… Lui, autore di quei piccoli gesti che ti spiazzano…come un suo sorriso quando sei arrabbiata o un piccolo fiore…o una canzone dedicata solo a te...

Chissà come avrebbero reagito…chissà cosa avrebbe pensato la sua di madre…anche se aveva ventitrè  anni.

…La vita questo dono unico e raro!

Voleva già abbracciare il suo bambino! Lo sentiva già una parte di se…anche se ancora non lo vedeva… è meraviglioso poter amare così liberamente!

 

Lei è già una madre. E lui…?

 

-Sora!-

 

La donna si voltò in tutto il suo splendore. I suoi capelli le caddero dolcemente sugli occhi, limpidi e sinceri, che non nascosero un improvviso moto di sorpresa e della paura.

Matt non l’aveva mai vista più bella come in quel momento. Sarà, forse, quell’aria frizzantina…forse sarà il cofanetto che ha nella sua tasca forse …sarà il sole che le illumina il suo volto…sarà…sarà…solo…

 

-Amore.- le sussurrò, attirandola a sé con un bacio sfuggente.

Sora si lasciò salutare, ancora impressionata da quella parole che aveva ripetuto già mille volte da quella mattina. No, non era giusto nascondergli un figlio…privarlo di un simile dono. Le lacrime le riempirono gli occhi e lui si sentì morire.

-Ehi…ehi…perché piangi…?-

In tasca aveva l’anello che suggellava quell’amore…non è che lo voleva lasciare? Non l’avrebbe sopportato…dopo la fatica che aveva fatto per strapparla dal cuore di Taichi senza slegare la loro amicizia…e poi un orgoglioso come lui …

 

Le asciugò le lacrime e un pensiero lo fece tremare.

Avrebbe tanto voluto un figlio da lei. Avrebbe voluto vederla con un abito bianco avrebbe voluto proteggerla per sempre…legarla a se per sempre.

La abbracciò sopraffatto da quelle emozioni. La mano lesta raggiunse di nuovo la sua tasca. Il cofanetto di velluto era ancora là.

 

 -Sora…mia piccola Sora…-

 

La ragazza ingoiò a fatica, riprendendosi.

Si presero per mano e iniziarono a camminare.

Ogni tanto i suoi occhi ramati lo guardavano. Era giusto? Si richiese non trovando il coraggio per parlare.

E all’improvviso un sorriso, quel suo unico e raro sorriso, che spazzava tutti i suoi dubbi e tutte le preoccupazioni.

 

Matt la conduceva docilmente verso la Torre di Tokyo. Insieme e in silenzio entrarono e presero l’ascensore…Quello era il posto preferito della ragazza e lui lo sapeva…

 

L’ascensore era zeppo di persone. Yamato la imprigiono quasi in uno di quei due angoli. Sora notava una certa inquietudine sul suo volto…Chissà a cosa pensava…

Matt dal canto suo provava di tutto e di più in quel momento. Le possibilità lo circondavano come tutte quelle persone…e perché lei stava piangendo prima? Si chiese...e, ancora, se non provava più niente nei suoi confronti?

 

Una figura per caso lo urtò e lui di riflesso, si avvicinò un po’ di più al volto della povera Sora che arrossì da capo a piedi. Matt provò una vera e propria scossa a quel fugace contatto… Era assurdo cosa potevano ancora provare dopo tanti anni trascorsi assieme…

 

“ …Siamo arrivati! ” Una bambina esclamò quella frase in braccio a suo padre. Matt li osservò a lungo mentre le porte si aprivano. Sora con un leggero tocco sulla sua spalla lo fece ritornare alla realtà. Allora il ragazzo determinato le afferrò la mano sottile e profumata.

 

L’aria calda li avvolse…e le luci della sera cominciarono a illuminare quella splendida città che sembrava ai loro piedi in quel momento.

Oramai il sole se ne era andato…ma sia a Matt che a Sora non importava…perché ogni giorno che trascorrevano insieme sembrava baciato da quella palla di fuoco rosso.

Matt la prese tra le sue braccia mentre il suo splendido volto era rivolto verso quella città.

 

La sua voce arrivò come quelle luci che continuavano a vorticare giù sotto i loro sguardi.

 

-Vuoi dirmi perché piangevi?-

 

Sora non ebbe il coraggio di rispondere. Almeno non subito. Si adagiò un po’ di più fra le sue braccia, mentre dietro di loro una risata infantile si fece sentire.

Gli occhi ramati di lei catturarono quella scena abilmente riflessa in quella vetrata di fronte a loro. Yamato rimaneva in silenzio… sentì le guance imporporarsi, mentre la osservava.

 

-Siamo tanto felici…- esclamò piano proprio, quando la risata della bambina si spegneva.

Matt rimase in silenzio. Quelle parole gli riscaldarono il cuore.

-Ma ho paura…-

Il silenzio accompagnò quella frase.

 

-Io …aspetto un figlio da te.-

Sora rialzò la sua testa e i suoi occhi incontrarono quelli del suo ragazzo.

Ma rimase di stucco dal sorriso che vide nascere sul suo volto.

 

-Davvero?- Le chiese mentre un turbine di pensieri gli girava nella testa.

Sora annuì, mentre i suoi occhi brillavano.

 

Yamato la strinse a se e si mise a ridere, pazzo di gioia… la fece girare per un attimo. Takenouci si lasciò trasportare da quel sentimento. La sua risata svanì, mentre adesso Matt le teneva il volto.

 

-Sora sposiamoci.-

 

La donna però, sembrò rattristarsi a quelle parole. Le lacrime si fecero sentire ai bordi degli occhi.

 

-Io non voglio…costringerti.- sussurrò combattuta.

Ma Matt continuava a sorridere.

-No, Sora…sposiamoci…- le disse di nuovo più convinto che mai. Lei continuava a fissarlo.

 

-…è così semplice! Sposiamoci!Voglio avere questo figlio da te!-

 

È indescrivibile il rumore di quei tre cuori che batterono all’unisono, mentre una sola striscia d’argento si disegnava sul volto della donna.

 

-Voglio avere questo figlio da te.- ripeté Yamato Ishida straripante di gioia.- Ne voglio avere cento!-

A quella affermazione Sora scoppiò a ridere. Matt continuò perpetuo. -Voglio portarti nella nostra casa… l’ho comprata da un po’ di tempo e i nostri amici mi hanno dato una mano a sistemarla…Oh Sora!-

Lei non parlava, il viso in fiamme un’emozione unica.

-Piccola mia…tu mi completi, io ho bisogno di te…solo di te…- Il sorriso sbocciò sulle labbra di entrambi.

 

Matt con dolcezza e un misto di paura accarezzò il ventre di Sora che tremò di piacere a quel tocco. –Noi due abbiamo bisogno di te…! Io papà!- esclamò poi Yamato che si mise di nuovo a ridere mentre stringeva le mani dell’amata.

Sora si risvegliò da quel sogno…capendo che era realtà…

-Si lo voglio!- pensò con tutto il cuore.

 

E come se Matt avesse già sentito quella risposta, la donna si ritrovò tra le mani un anello.

 

-Tu mi completi.- sussurrò di nuovo e più dolcemente lui avvinghiandola a se.

-Si…si lo voglio.- urlò lei dalla gioia ritrovando la forza per farlo, ritrovando tutta se stessa.

 

 

 

The end

Una piccola one short su Yamato e Sora… niente di che solo un piccolo omaggio a questa sezione…una cosa difficile che diventa semplice grazie all’amore!

Lasciatemi un commentino se potete e perdonati i vari errori che sicuramente ci saranno -_-“.

 

Sara

 

 

 

  
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