Tu mi completi
19
settembre
-Smettila
di essere così negativo!-
Quelle
parole gli scivolarono addosso, anzi se possibile lo agitarono ancora di più!
…Certo che
era davvero una splendida mattinata per passarla in una gioielleria!
Si maledì
per questo fugace pensiero, mentre continuava a passarsi una mano fra i biondi
capelli.
Se non
fosse stato per Takero… lui associandosi a un abito bianco, si sarebbe messo a
ridere… giurando e spergiurando che non avrebbe mai compiuto il fatidico passo!
Ma proprio…grazie
a lui aveva cambiato idea…. Il fratello gli aveva insegnato che se avevi
trovato la persona che ti completava dovevi legarla a te …affrontando insieme i
dubbi e le paure. Ed ora quella faccia di bronzo se ne stava maledettamente
tranquillo al suo fianco. Matt avrebbe messo una mano sul fuoco affermando che
quel sorriso stampato sul suo volto era frutto della soddisfazione!
Come era
cresciuto però…il suo piccolo T.k.. Un dolce sorriso gli impregnò le labbra… lo
stesso che aveva poco prima pensando alla sua Sora.
Poi
all’improvviso Taichi entrò nel negozio trafelato.
-Ho
fatto..pri-prima che po-po-tevo!- balbettò.
Come al
solito l’attenzione si spostò su di lui.
T.k. sorrise
vedendo l’uomo, l’eterno ragazzino, riprendere fiato…dopo aver parcheggiato
come al solito in doppia fila.
-Scommetto
che la sveglia non ha suonato.- il sarcasmo degli Ishida solleticarono
l’orecchio di Yagami; ma lui di punto in bianco abbracciò il suo migliore
amico, felice.
-Non devi
ringraziarmi per essere venuto!- ribattè sarcastico -Non potevo perdermi questo
evento! E poi devi scegliere l’anello più bello e più costoso! È di Sora che
stiamo parlando!!!-
-Lo so, lo
so! Lo ripeti da, quando un mese fa ti ho solo ‘ accennato ’ la cosa!-
Il
fratello di Yamato si mise a ridere e si beccò in pieno uno sguardo d’astio da
parte del commerciante, piccato, per quell’improvvisa allegria che scuoteva i
muri del suo negozio.
-Ah! Il
mio Matt è stato incastrato!!- esclamò Taichi con un misto di commozione.
-Ho deciso
di mia volontà!- dibatté quello offeso nell’orgoglio. -E poi Sora è tutta la
mia vita!- T.k. ricambiò uno sguardo di sfida al proprietario calvo della
gioielleria; mentre si sentiva orgoglioso di aver manipolato la mente del parente.
Tai come
al solito prese l’iniziativa rivolgendosi alla moglie dell’impresario.
-Mostrateci
tutti gli anelli di fidanzamento che avete!!-
Yamato si
sentì svenire esaminando tutti i diamanti che luccicavano su un velluto rosso.
Soprattutto gli venne un colpo, appena inquadrati i prezzi!! Menomale che il
suo lavoro procedeva bene!
Aveva
finalmente preso in mano la sua vita a ventiquattro anni…
Stava
risparmiando già da tempo ed era felice del mutuo che aleggiava sulla sua
testa. La sua casa…la loro casa… si mise a ridere ricordando Izumi che smanettava
con i fili dell’alta tensione, Taichi che non sapeva più chiudere la scala,
Takero completamente blu come la stanza che voleva fare…Yolei che scartavetrava
le porte assieme al suo adorato Ken! Kari blu come il suo fidanzato… Tutto
quello solo per loro due, solo per Yamato Ishida e Sora Takenouci che ignorava
la scomparsa pomeridiana dei suoi amici!
Sospirò
mentre ricordava ancora il suo volto addormentato tra le lenzuola… il suo cuore
vibrò mettendosi a nudo per quell’immagine…Ti amo, piccola, ti amo.
--
Con che
coraggio lo avrebbe guardato negli occhi? In quei suoi splendidi occhi azzurri?
Era giusto, legarlo irrimediabilmente in quel modo?
Amare.
Una parola
così semplice, formata solo da cinque lettere… ma che non riesce affatto a
contenere tutto il suo significato.
Camminava
da un po’… in quel tardo pomeriggio del 19 settembre.
…Ancora
non ci poteva credere, lei sarebbe diventata una mamma.
La paura e
la felicità la travolgono e per un attimo la ragazza, la donna, chiuse i suoi
occhi ramati.
Le sue
mani accarezzarono il ventre che ancora non mostrava i segni di una simile
gioia. La sua immagine così insicura venne riflessa in una vetrina del centro.
Ricordava come
se fosse trascorsa un’ora sola, quella notte piena di quel sentimento. Il corpo
di lui, il suo dolce profumo, …. le dita intrecciate, le lenzuola in disordine,
i baci, le parole d’amore sussurrate piano… Lui, autore di quei piccoli gesti
che ti spiazzano…come un suo sorriso quando sei arrabbiata o un piccolo fiore…o
una canzone dedicata solo a te...
Chissà
come avrebbero reagito…chissà cosa avrebbe pensato la sua di madre…anche se
aveva ventitrè anni.
…La vita
questo dono unico e raro!
Voleva già
abbracciare il suo bambino! Lo sentiva già una parte di se…anche se ancora non
lo vedeva… è meraviglioso poter amare così liberamente!
Lei è già una
madre. E lui…?
-Sora!-
La donna
si voltò in tutto il suo splendore. I suoi capelli le caddero dolcemente sugli
occhi, limpidi e sinceri, che non nascosero un improvviso moto di sorpresa e della
paura.
Matt non
l’aveva mai vista più bella come in quel momento. Sarà, forse, quell’aria
frizzantina…forse sarà il cofanetto che ha nella sua tasca forse …sarà il sole
che le illumina il suo volto…sarà…sarà…solo…
-Amore.-
le sussurrò, attirandola a sé con un bacio sfuggente.
Sora si
lasciò salutare, ancora impressionata da quella parole che aveva ripetuto già
mille volte da quella mattina. No, non era giusto nascondergli un figlio…privarlo
di un simile dono. Le lacrime le riempirono gli occhi e lui si sentì morire.
-Ehi…ehi…perché
piangi…?-
In tasca
aveva l’anello che suggellava quell’amore…non è che lo voleva lasciare? Non
l’avrebbe sopportato…dopo la fatica che aveva fatto per strapparla dal cuore di
Taichi senza slegare la loro amicizia…e poi un orgoglioso come lui …
Le asciugò
le lacrime e un pensiero lo fece tremare.
Avrebbe
tanto voluto un figlio da lei. Avrebbe voluto vederla con un abito bianco
avrebbe voluto proteggerla per sempre…legarla a se per sempre.
La
abbracciò sopraffatto da quelle emozioni. La mano lesta raggiunse di nuovo la
sua tasca. Il cofanetto di velluto era ancora là.
-Sora…mia piccola Sora…-
La ragazza
ingoiò a fatica, riprendendosi.
Si presero
per mano e iniziarono a camminare.
Ogni tanto
i suoi occhi ramati lo guardavano. Era giusto? Si richiese non trovando il
coraggio per parlare.
E
all’improvviso un sorriso, quel suo unico e raro sorriso, che spazzava tutti i
suoi dubbi e tutte le preoccupazioni.
Matt la
conduceva docilmente verso
L’ascensore
era zeppo di persone. Yamato la imprigiono quasi in uno di quei due angoli.
Sora notava una certa inquietudine sul suo volto…Chissà a cosa pensava…
Matt dal
canto suo provava di tutto e di più in quel momento. Le possibilità lo
circondavano come tutte quelle persone…e perché lei stava piangendo prima? Si
chiese...e, ancora, se non provava più niente nei suoi confronti?
Una figura
per caso lo urtò e lui di riflesso, si avvicinò un po’ di più al volto della
povera Sora che arrossì da capo a piedi. Matt provò una vera e propria scossa a
quel fugace contatto… Era assurdo cosa potevano ancora provare dopo tanti anni
trascorsi assieme…
“ …Siamo
arrivati! ” Una bambina esclamò quella frase in braccio a suo padre. Matt li
osservò a lungo mentre le porte si aprivano. Sora con un leggero tocco sulla
sua spalla lo fece ritornare alla realtà. Allora il ragazzo determinato le
afferrò la mano sottile e profumata.
L’aria
calda li avvolse…e le luci della sera cominciarono a illuminare quella
splendida città che sembrava ai loro piedi in quel momento.
Oramai il
sole se ne era andato…ma sia a Matt che a Sora non importava…perché ogni giorno
che trascorrevano insieme sembrava baciato da quella palla di fuoco rosso.
Matt la
prese tra le sue braccia mentre il suo splendido volto era rivolto verso quella
città.
La sua
voce arrivò come quelle luci che continuavano a vorticare giù sotto i loro
sguardi.
-Vuoi
dirmi perché piangevi?-
Sora non
ebbe il coraggio di rispondere. Almeno non subito. Si adagiò un po’ di più fra
le sue braccia, mentre dietro di loro una risata infantile si fece sentire.
Gli occhi
ramati di lei catturarono quella scena abilmente riflessa in quella vetrata di
fronte a loro. Yamato rimaneva in silenzio… sentì le guance imporporarsi,
mentre la osservava.
-Siamo
tanto felici…- esclamò piano proprio, quando la risata della bambina si
spegneva.
Matt
rimase in silenzio. Quelle parole gli riscaldarono il cuore.
-Ma ho
paura…-
Il
silenzio accompagnò quella frase.
-Io
…aspetto un figlio da te.-
Sora
rialzò la sua testa e i suoi occhi incontrarono quelli del suo ragazzo.
Ma rimase
di stucco dal sorriso che vide nascere sul suo volto.
-Davvero?-
Le chiese mentre un turbine di pensieri gli girava nella testa.
Sora annuì,
mentre i suoi occhi brillavano.
Yamato la
strinse a se e si mise a ridere, pazzo di gioia… la fece girare per un attimo.
Takenouci si lasciò trasportare da quel sentimento. La sua risata svanì, mentre
adesso Matt le teneva il volto.
-Sora
sposiamoci.-
La donna però,
sembrò rattristarsi a quelle parole. Le lacrime si fecero sentire ai bordi
degli occhi.
-Io non
voglio…costringerti.- sussurrò combattuta.
Ma Matt
continuava a sorridere.
-No,
Sora…sposiamoci…- le disse di nuovo più convinto che mai. Lei continuava a
fissarlo.
-…è così
semplice! Sposiamoci!Voglio avere questo figlio da te!-
È
indescrivibile il rumore di quei tre cuori che batterono all’unisono, mentre
una sola striscia d’argento si disegnava sul volto della donna.
-Voglio
avere questo figlio da te.- ripeté Yamato Ishida straripante di gioia.- Ne
voglio avere cento!-
A quella
affermazione Sora scoppiò a ridere. Matt continuò perpetuo. -Voglio portarti
nella nostra casa… l’ho comprata da un po’ di tempo e i nostri amici mi hanno
dato una mano a sistemarla…Oh Sora!-
Lei non
parlava, il viso in fiamme un’emozione unica.
-Piccola
mia…tu mi completi, io ho bisogno di te…solo di te…- Il sorriso sbocciò sulle
labbra di entrambi.
Matt con
dolcezza e un misto di paura accarezzò il ventre di Sora che tremò di piacere a
quel tocco. –Noi due abbiamo bisogno di te…! Io papà!- esclamò poi Yamato che si
mise di nuovo a ridere mentre stringeva le mani dell’amata.
Sora si
risvegliò da quel sogno…capendo che era realtà…
-Si lo
voglio!- pensò con tutto il cuore.
E come se
Matt avesse già sentito quella risposta, la donna si ritrovò tra le mani un
anello.
-Tu mi
completi.- sussurrò di nuovo e più dolcemente lui avvinghiandola a se.
-Si…si lo
voglio.- urlò lei dalla gioia ritrovando la forza per farlo, ritrovando tutta
se stessa.
The end
Una
piccola one short su Yamato e Sora… niente di che solo un piccolo omaggio a
questa sezione…una cosa difficile che diventa semplice grazie all’amore!
Lasciatemi
un commentino se potete e perdonati i vari errori che sicuramente ci saranno -_-“.
Sara