E' successo tutto velocemente, la mia solita e inutile gelosia.
Sono qui seduto al tavolo, cercando di rimediare.. tutto è successo perchè ti ho visto parlare allegramente con quella ragazza e ho pensato le cose più assurde alterandomi senza motivo perchè so che tu mi ami, non ti volevo colpire...
Una lacrima sfugge al mio controllo, mi sento male al solo ricordo della tua espressione sorpresa e ferita.

Mi sfioro la guancia lesa, i tuoi occhi, il tuo sguardo freddo come il ghiaccio...
Un singhiozzo scuote il mio corpo, mi odi così tanto? Pensavo che andasse tutto bene tra noi.. Io senza di te sono una nullità, chi si prenderà cura di me? Quel gesto significa che tra noi è finita?
Domande senza risposta, in questo momento vorrei che le tue forti braccia mi abbracciassero come hanno sempre fatto quando mi sentivo giù, so che dovrei essere arrabbiato con te ma.. ti amo troppo.

Sono pieno di difetti, sto sempre sulle mie, rispondo bruscamente e fino a poco tempo fa, anzi prima di conoscerti usavo le persone come fossero oggetti.
La prima volta che ti vidi il mio cuore perse un battito, sorridevi allegramente mia avevi dato l'idea di un tipo onesto e ingenuo infatti non mi sbagliavo, mi sono avvicinato a te con tutto il coraggio che avevo in corpo, non mi sono mai fidato delle persone, sarà per le brutte esperienze; all'inizio ti ho avvicinato per curiosità ma poi ogni tuo gesto ogni tuo sorriso mi ha conquistato, sono sempre stato geloso degli altri che potevano godere del tuo modo di essere e forse.. c'era anche paura che qualcuno ti portasse via da me.
Vorrei averti qui per abbracciarti per dirti che sono il più grande stupido che esista al mondo perchè so che ora tu stai soffrendo, solo per colpa mia.

Sono qui ad un passo da te, già stare a crogiolarmi a letto mi ha fatto venire la brillante idea di andare a casa tua e pensare che quello arrabbiato dovrei essere io, sorrido ma so che quello che sta più male è lui perchè so che non mi farebbe mai del male, lui mi ama.
Busso, aspetto dei minuti sto quasi per andarmene quando sento dei passi arrivare alla porta e il rumore della serratura che scatta, mi giro sgranando gli occhi; sembra un'eternità che non lo vedo, la barba visibilmente cresciuta e sguardo spento, senza pensarci due volte mi avvicino a lui e l'abbraccio, sento le sue braccia ricambiare il mio abbraccio.

Non posso crederci lui è qui, vedo che sgrana gli occhi e nel giro di pochi secondi le sue braccia cingermi la vita, ricambio subito dopo.
Mi viene da ridere, non dovrebbe essere capovolta la situazione? Questo fatto determina che io sono davvero un mostro, non merito la tua dolcezza, non è possibile che, dopo avergli tirato un ceffone, lui torni da me.
- Non ti merito.- dico dando sfogo hai miei pensieri e staccandomi dall'abbraccio,
- C-che cosa?- dice sorpreso tremando un po' nella voce
- Vedi...- come posso spiegare qualcosa che veramente non vuoi? perchè io non voglio separarmi da lui.
- Non vuoi prenderti cura di me?- dice abbassando gli occhi - so che sono una palla al piede.- accenna un triste sorriso, ma che sta dicendo? Non è lui il lupo cattivo ma io!
- No!- sbotto infine - Tu sei il mio raggio di sole, la persona che rallegra i miei giorni cupi e che compensa il mio carattere cupo.- dico guardandolo fisso, vedo che arrossisce e non resisto dal baciarlo; metto una mano dietro la sua schiena e lo avvicino a me allontanando le distanze tra noi, baciandolo con urgenza.
Penso che la mia idea da martire per ora l'accantono, rido di me stesso.
- Ti amo.- gli sussurro piano all'orecchio
- Anch'io tanto!- dice rosso come un pomodoro.
Riprendiamo a baciarci sulla porta incuranti degli sguardi degl'altri.