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Autore: pleinelune    20/02/2012    6 recensioni
Fanfiction delena, liberamente ispirata al film "The Family Man", rivisitato. Stavolta sarà l'opposto, Elena ha rtinunciato al suo lato paranormale, eliminando ogni contatto con il mondo dei vampiri, licantropi e con la stregoneria. Un angelo, 10 anni dopo le farà dare un'"occhiatina" a quella che sarebbe stata la sua vita se non avesse preso quella decisione.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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08 – FREE AS A BIRD
 

Uscii dalla stanza lasciando Stefan, ancora in piedi di fronte al letto dove pochi secondi prima ero seduta io, e  cercai di prendere aria a pieni polmoni, invano. Scesi le scale velocemente, saltando gli scalini, e uscii di casa, fiondandomi in macchina. Avevo bisogno di schiarirmi le idee, di fare qualcosa che non mi permettesse di pensare troppo, e iniziai a guidare, contando semafori e cartelli stradali, senza successo. Sapevo di aver ragione, di non meritarmi l’amore di nessuno dei due fratelli, eppure nella mente continuavano a rimbombarmi le parole di Stefan, e i ricordi affioravano, finalmente. Era bastato un discorso a farmi ricordare ogni cosa, e mi diressi verso il Mystic Bar dove, ora, sapevo ci sarebbe stato Damon.

 
 
Entrai nel bar sapendo perfettamente il posto in cui avrei trovato Damon, e la mia memoria, appena ottenuta, non mi smentì. Lo trovai all’ultimo posto del bancone, un bottiglia di scotch mezza vuota e un bicchiere di fronte a se. Era così che passava le sue giornate, lontano da tutti. Non dai miei occhi.
“Ho bisogno di parlarti”, dissi, sicura, priva di ogni tipo di emozione. Lo guardai voltare il capo e scrutarmi, gli occhi stanchi di chi ha bevuto quel bicchiere di troppo.
“Elena, va a casa.”, li limitò a rispondere, e tornò a guardare la bottiglia, che la barista aveva prontamente lasciato li, a sua disposizione.
Feci qualcosa che, in condizioni normali, non avrei mai fatto. Toccai il suo braccio con la mano e lo strinsi, spingendolo ad alzarsi dalla sedia sulla quale era seduto. Lui mi guardò per qualche istante, poi si mosse, cercando di evitare al minimo il contatto tra noi due, e mi precedette fuori dal locale, diretto verso la mia macchina.
Entrammo in macchina e restammo in silenzio per qualche istante, poi misi in moto e cominciai a guidare, non sapevo dove andare, ma, non so in che modo, mi ritrovai alla villa dei Salvatore, quella che dieci anni prima era ancora la loro casa.
Scendemmo dalla macchina quasi all’unisono, e arrivati all’entrata mi aprì la porta, lasciando che entrassi per prima, abbassai lo sguardo, e camminai fino al salotto senza voltarmi, lo sentii sedersi sul divano in pelle mentre io mi posizionavo di fronte al camino, spento e impolverato. Non osavo guardarlo, ogni volta che capivo di essere arrivata al momento decisivo, il momento in cui mi avrebbe ascoltato, perdevo tutto il coraggio accumulato in un soffio. Lo sentii sospirare e mi decisi, mi voltai lentamente e iniziai a parlare. Lui non si mosse.
“poco più di dieci anni fa, eravamo in una situazione un po’ particolare,”, cominciai. Vidi la sua mascella contrarsi, ma continuai. “Stefan era tornato, dopo mesi in cui non beveva sangue umano, e io.. beh io avevo perdonato. Avevo perdonato il male che aveva fatto a me, il male che aveva fatto a te e quello che aveva concesso di fare a se stesso. Ma aveva fatto tutto quanto per te, prima che per me, e lasciai che quel periodo svanisse, lasciai che ricominciassimo da capo.
Poi è arrivata Caroline, il loro vedersi per andare a caccia, lo capisco solo ora, non era inizialmente una scusa, erano amici.”, parlavo come se raccontassi una storia a cui io non avevo partecipato in prima persona, e per me era realmente così, nonostante Damon non lo sapesse. Continuai, descrivendo ogni attimo di quei dieci anni con minuzia di particolari. “Avevo capito che Stefan non era più lo stesso, ma non a questo punto. Comunque decisi di andare via, ma tu..”, vaccillai, ricordando quella notte, che in ogni momento affiorava nella mia mente.
“Vuoi raccontarmi tutti i dieci anni passati?”, chiese lui, con quel solito atteggiamento ironico e beffardo.
“Damon, voglio ricordare..”, sussurrai, nuovamente provata dalla sua presenza, dal parlargli, dal sentirlo così vicino.
Si alzò, e io, istintivamente, trattenni il respiro, guardandolo in ogni suo movimento. Lo guardai avanzare verso di me e rimasi ferma, immobile. Ero serva e schiava di ogni suo pensiero, nonostante la mia mente urlasse di muoversi, di dissuaderlo dall’avvicinarsi in quel modo così esagerato, il mio corpo si ribellava, rimaneva immobile, a pochi passi dal camino e da lui, che avanzava sempre di più. Arrivai a sentire il suo respiro sul viso, caldo e speziato. Mi ritrovai a pensare che sapesse quasi di cannella, pur di non concedermi di realizzare la mia paralisi temporanea.
“Vuoi che ti ricordo cosa è successo poi?”, chiese, soffiandomi quel fiato misto cannella all’altezza della bocca.
Non riuscii a parlare, ma avevo gli occhi fissi nei suoi.
“E’ questo il problema Elena, tu non riesci a resistere alle tentazioni che la vita ti pone.”, ogni frase era scandita lentamente, quasi volesse in rilasciare dalla bocca la maggior quantità di aria, con quel profumo tanto delizioso quanto sbagliato.
“Se dieci anni fa te ne fossi andata, non staremmo così ora.”, sentii un colpo al petto, il mio cuore si fermò un attimo. Sentire che la mia presenza non era poi così importante mi fece traballare, sentii le gambe diventare burro e quasi rovinai a terra. Se non ci fosse stato ancora quel briciolo di coraggio che mi ero premurata di tenere, in un piccolo angolino del cuore.
Sentii il suo viso avvicinarsi ancora un po’ al mio, ma evitai il contatto, riuscendo finalmente a spostarmi, e mi diressi verso il divano, sedendomi e mettendomi la testa tra le mani.
“Dopo quella notte, avevo deciso di andarmene, quel mio cedere alle tentazioni era stato un errore, e riconoscevo le mie responsabilità in tutto quel gioco strano.
Sono stata via parecchi mesi, senza notizie di nessuno, nemmeno da Caroline. E solo ora mi rendo conto che Caroline sarebbe stata l’ultima a farsi sentire.”, conclusi, alzando il volto e rivolgendo lo sguardo verso Damon, che aveva fatto lo stesso.
“Ti ha detto di Care.”, sussurrò, quasi affranto.
Riconosceva l’errore del fratello, ma non lo biasimava.
“Spero ti abbia spiegato come sono andate le cose. Tu eri andata via, lui era emotivamente e psicologicamente distrutto, Caroline era l’unica a stargli vicino ed era anche l’unica che lui facesse avvicinare. Nemmeno a me ha mai detto nulla..”, abbassò lo sguardo, nonostante tutto, il fratello rimaneva quella persona da proteggere, da giustificare e da amare.
Lo guardai per qualche istante, poi annuii, “se la merita.”, chiusi gli occhi, pensando ai momenti con Stefan, a quanto amore ci fosse stato e quanto ne albergava ancora nel mio cuore. Poi li riaprii, sentendo il divano muoversi e la figura di Damon sedermi accanto.
Lo guardai qualche istante, i nostri occhi incollati, il suo respiro nel mio. “.. poi sono tornata.”, distolsi lo sguardo, trovando solo rabbia nei suoi occhi.
Non sapevo perché, ma in quel momento, riuscivo a capire che Caroline non avesse detto poi tutta la verità, Damon non era riuscita a portarlo dalla sua parte, non era riuscita a conquistarlo. Non ne avevo avuto ancora la conferma, ma sentivo nell’aria che tutto era come dieci anni prima, pronto a esplodere. Lo guardai, la rabbia non era scemata, ardeva ancora in quegli occhi limpidi e azzurri, offuscandoli. Credeva ancora, dopo dieci anni, che fossi tornata per Stefan, ma non sapeva ciò che realmente in quei dieci anni era successo dentro di me.
 
 
-notepocoserie-
Okay ragazze mi scuso enormemente per il ritardo colossale ç__ç in compenso questo capitolo è diviso in due quindi avrete il capitolo giovedì nonostante questo lo stia postando ora. È il minimo per avervi fatte aspettare i decenni ç__ç bene, passiamo al capitolo in se, è molto corto, però volevo evitare di dire tutto in questo capitolo, è stato spiegato un po’ come è accaduta la storia di Care e Stefan e io direi che su questo fronte non ci sono più fraintendimenti. Mentre per quanto riguarda Care e Damon, Elena immagina, ma ancora non sa per certo come sono andate le cose. I capitoli sono agli sgoccioli, voglio fare al massimo uno o due capitoli con l’epilogo, quindi mi duole dirvi che manca davvero poco ç__ç
Naturalmente non temete che spiegherò per bene le cose, intanto se volete, nelle recensioni, ricordarmi qualcosa che secondo voi ho lasciato indietro nella storia, ditemelo. Anche se credo di star trattando tutto, a parte Matt ahah porello ma io con Elena non ce lo vedo proprio. Comunque credo di fare menzione anche a lui.
Spero questo capitolo vi sia piaciuto, Damon l’ho tenuto al limite dell’OOC, però mi piace quando è iper protettivo con Stefan, questo rapporto franterno mi gusta molto già nel tf, e poiterlo scrivere mi piace ancora di più, lo giustifica nonostante abbia fatto un errore, ma sappiamo che Santo Martire Stefan verrà sempre perdonato dal mondo intero ahah xD
Beeeeh, io me ne vado perché sennò sto qui a dirvi tutta la storia e non mi pare il caso, vi informo di alcune cose molto carine e coccolose però, prima di andare definitivamente:
 
1 -  io e Butterphil abbiamo creato un gruppo su FB in cui parliamo delle nostre storie/Fanfiction di EFP e quant’altro. Il gruppo è quindi ricco di qualsiasi cosa, dagli spoiler alle foto dei personaggi, a sondaggi e video, etc etc. questo è il link per richiedere l’accesso, saremo felici di accettarvi nella nostra piccola isoletta felice ♥ http://www.facebook.com/groups/174830455964768/
2 – vi lascio il link alla mia nuova storia, visto che questa sta finendo e magari volete leggere qualcos’altro di mio LOL, è un’originale, romantica, quindi non c’entra con il fandom TVD, ma spero possiate apprezzare comunque ♥♥  il link è questo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=936815&i=1
Un bacio, love ya. Ah, la canzone che da il titolo al capitolo è Free as a bird dei Beatles. Si, sto decisamente impazzendo dopo aver visto Nowhere boy, ma non facciamoci caso ahah ♥
 
 
   
 
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