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Autore: Rosalia100689    20/02/2012    2 recensioni
Le ultime ore e gli ultimi pensieri di Giovanni Falcone prima di morire in seguito all’attentato di Capaci. Sono presenti anche dei messaggi di Paolo Borsellino e Rita Atria; è giusto ricordarli insieme, li unisce un tragico destino. In memoria di tutte le vittime innocenti della Mafia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In memoria di G.Falcone e P.Borsellino, ma anche delle migliaia di vittime innocenti della Mafia, cui va il mio più profondo rispetto.

Che spettacolo, la mia amatissima terra di Sicilia vista dall’alto! Riesco quasi a sentire da quassù il profumo intenso degli aranci, dei limoni… e della Mafia, che macchia di sangue il terreno dove qualche onesto contadino li ha piantati. Contadini che Cosa Nostra taglieggia nei modi più infami!

Mentre indugio su questi pensieri,sento mia moglie Francesca avvisarmi: il Falcon 50 –ironia della sorte, quasi un mio omonimo!- che per l’occasione abbiamo noleggiato dal Sisde sta finalmente atterrando a Punta Raisi, l’aeroporto della mia Palermo…

Non appena tocchiamo terra, sospiro felice e do un’occhiata fugace all’orologio: le 17:43 di un soleggiatissimo 23/05/’92.

Immediatamente, porgo il braccio a mia moglie e la conduco verso una Fiat Croma bianca, nel bagagliaio della quale il mio fido agente di scorta Giuseppe Costanza sta sistemando le nostre valigie. Non appena termina l’operazione, gli chiedo la cortesia di farmi guidare e faccio sistemare Francesca accanto a me… Partiamo: davanti a noi, una Croma marrone con a bordo gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montanaro, in mezzo viaggia la nostra auto e dietro di noi chiude il corteo una Croma azzurra con a bordo gli agenti Gaspare Cervello, Paolo Capuzza e Angelo Corbo.

Alle 17:56, ci stiamo ormai avvicinando allo svincolo autostradale di Capaci; sto prendendo accordi con Giuseppe, che dovrà tornare a prendermi il lunedì successivo sotto casa mia: vorrebbe indietro le chiavi dell’auto non appena arriviamo, ma io sovrappensiero le sfilo mentre l’auto è ancora in corsa. Giuseppe mi chiede di rimetterle a posto per evitare un incidente e lo faccio immediatamente, ma…

Da quel momento, solo pensieri confusi mi ronzano in testa:” Mi hanno fatto un attentato!... Morirò come un cane!... Francesca!... Vito!… Rocco!... Giuseppe!” Gaspare che mi chiama… Ma la mente vaga lontana, fono al mio amico Paolo, l’integerrimo giudice Borsellino che parlando del suo lavoro afferma “Io accetto, ho sempre accettato più che il rischio, le conseguenze del lavoro che faccio […] Lo accetto perché ho scelto ad un certo punto della mia vita di farlo e potrei dire che sapevo fin dall’inizio che dovevo correre questi pericoli

Ottimo discorso, adattissimo a chi, come me, in un momento vede spegnersi la propria vita sbattendo contro un muro di terra sollevato da un esplosione di quanti…? 100? 200? Forse 500 Kg di tritolo mafioso a pochi chilometri da casa… Il motore della mia stessa auto mi soffoca, sento delle sirene… I pompieri!
Ore di buco mi attendono, e quando riapro gli occhi vedo proprio Paolo accanto a me, che mi stringe il braccio e mi informa dell’accaduto: la prima auto della nostra piccola colonna ha fatto un volo di cento metri e gli agenti sono morti sul colpo, la terza auto invece è miracolosamente illesa…

Sento la vita abbandonarmi e riesco soltanto a dire a Paolo:- Abbi cura di Francesca, ci vediamo presto fratello mio!-

Sono le 19:07 di un soleggiatissimo 23/05/’92. La mia vita è finita, Giovanni Brusca vi ha posto fine premendo un dannatissimo bottone a distanza. Inutile illudersi: ora Borsellino è rimasto solo, solo contro una Mafia che conosce alla perfezione le sue abitudini, che lo potrà colpire come e quando vorrà.

Io non vedrò i risultati del mio lavoro, li vedrete voi dopo la mia morte perché la gente si ribellerà e si ribelleranno le coscienze degli uomini di buona volontà” Questa sua frase, pronunciata ora che è ancora in vita, mette i brividi… Paolo l’ha sempre saputo di essere un obiettivo degli “uomini d’onore” siciliani ma ora ne ha avuto proprio la conferma: sarà il prossimo obiettivo e dovrà affrontare da solo la morte.

Il 19/07/1992 arriverà fin troppo presto e con quel giorno i misteri legati alla sparizione dell’agenda rossa di Borsellino… Meditate, gente, meditate. E domandatevi del perché lo Stato Italiano abbia preferito intitolare l’aeroporto di Palermo a me e a Paolo, invece di proteggerci di più a tempo debito. A qualcuno fa forse comodo la nostra morte? Siamo proprio sicuri che “tutti gli uomini di buona volontà” abbiano davvero voluto questo? Spero che le coscienze di tanti italiani, siciliani in particolare, si risveglino presto. Fino a quel giorno, però “[…]La Mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarsi” (Rita Atria). Combattete per ciò in cui credete: la Mafia è un fenomeno umano, e come tutti i fenomeni umani è destinata a crescere e svilupparsi. Ma un giorno, inevitabilmente, morirà.

Note: Essendo nata il 10/06/1989, non avevo ancora 3 anni –mi mancavano 18 giorni per compierli- quando G.Falcone fu ucciso, e ne avevo compiti 3 da un mese e 9 giorni quando la Mafia eliminò P.Borsellino. Nell’anno in cui ricorre il 20° anniversario della morte di questi due grandi magistrati era doveroso per me ricordarli, e con loro tutti gli agenti di scorta che li seguivano in ogni spostamento. Per un gioco del destino, le tre personalità della storia contemporanea che ammiro di più, portano dei nomi come dire… complementari: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Papa Giovanni Paolo II. Tutti e tre si sono battuti per abbattere dei muri (reali od omertosi che siano stati): auguro alla nostra generazione di continuare su questa strada! Con affetto, Devilgirl89 ^_^

Ps: Vorrei consigliare ai miei lettori due libri bellissimi sull’argomento, ovvero “La mamma dei Carabinieri” e “Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino”, che mi hanno fornito dati utilissimi per il mio testo… e il giusto coraggio per cimentarmi in un tributo del genere, che voglio dedicare ad una donna unica e speciale: Domenica Lupo. Il mio cuore suggerisce che non serve spiegarvi il perché. A presto! :-*
  
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