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Autore: uychan    27/09/2006    11 recensioni
Finalmente Ranma aveva qualche minuto per se stesso. Che cosa ne fa? Svegliare Akane nel bel mezzo della notte non è proprio un'ottima scelta...o forse si? ATTENZIONE: questa ff è tradotta da lithtys col permesso dell'autrice.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELLA TRADUTTRICE: questa ff è tradotta da LITHTYS col permesso dell'autrice.

NEXT TIME

by uy

La luna era bassa nel cielo. C'erano alcune stelle visibili, tuttavia le luci della città smorzavano la bellezza della loro naturale luminosità. Era senza dubbio una bellissima notte, con alcune persone che si godevano la tarda ora e l'indistinto suono dei motori e degli animali notturni che a malapena attraversava l'aria.

Ranma era, stranamente, inconsapevole dell'ambiente circostante. Ancora meno tipico era il fatto che fosse così perchè profondamente assorto nei propri pensieri. Tardi, seduto sul tetto, come aveva sempre voluto...un'esperienza personale senza che nessuno lo disturbasse.

Aveva finalmente trovato un modo per raggiungere questo posto solo due settimane fa, quando Akane gli aveva dato un colpo particolarmente brutto con la mazza sulla fronte e gli aveva fatto guadagnare un inaspettato sonnellino pomeridiano. Si era svegliato nel cuore della notte, nella sua stanza, con suo padre che russava regolarmente di fianco a lui. Non sapeva come fosse arrivato dal cortile, dove era atterrato ed era svenuto, alla sua stanza, ma pensava che una delle persone più amorevoli, come Kasumi o Nodoka, avesse provveduto per una sistemazione più confortevole rispetto allo svegliarsi nello stesso luogo in cui aveva perso conoscenza. Facendo nota mentale di ringraziarle entrambe la mattina dopo, Ranma si voltò sul fianco e cercò di rimettersi a dormire. Dopo mezz'ora che si girava e si dimenava, si arrese e si incamminò verso il tetto.

Fu così che lo scoprì; ad una certa ora della notte, le persone che conosceva, dormivano. Da allora in poi, dopo che era ritornato da scuola, si era allenato per qualche minuto, aveva mangiato un pasto abbondante, sarebbe andato a dormire e si sarebbe svegliato quando il mondo fosse stato abbastanza tranquillo. Dopo aver trascorso alcuni minuti sul tetto, meditando sul perchè non farlo, tornava giù.

Ma non dormiva mai realmente fino a qualche ora prima dell'alba, quando si ritrovava abbastanza soddisfatto per tornare nella sua stanza.

Che cosa combinava dopo aver trascorso del tempo sul tetto era un segreto che lo faceva arrossire e gli dava la sensazione di avere delle farfalle nello stomaco quando ci pensava, sia per il pericolo di essere scoperto che per l'esaltazione di essere capace di farlo senza che nessuno lo sapesse.

Stanotte, sentiva quel sentimento di trepidazione ed eccitazione che stava diventando piacevolmente familiare ai suoi sensi. Sorridendo stupidamente fra sè e sè, si alzò velocemente, si dondolò su e giù dal borbo del tetto e aprì la finestra della camera di Akane. Era una tecnica che aveva imparato a dominare nell'anno appena trascorso, entrare in quella stanza senza fare alcun rumore. Avrebbe tirato il bordo superiore della finestra con una mano mentre spingeva al centro con l'altra. In questo modo, era capace di controllare il rumore che avrebbe potuto prodursi. Grazie al cielo, Akane non aveva mai sostituito la serratura che si era rotta la prima volta che Ranma aveva dovuto usare la sua finestra per scappare o nascondersi. Aveva pensato che non sarebbe stata l'ultima volta.

Dondolandosi nella stanza con una grazia dovuta all'abilità plasmata dalle arti marziali, Ranma tirò un sospiro di sollievo, vedendo che la sua fidanzata non si era svegliata. Si girò per chiudere di nuovo la finestra e guardando indietro da sopra la spalla il volto di Akane illuminato dai raggi della luna, cambiò idea. Si sedette di fianco al letto, mezzo nascosto nell'ombra e guardò respirare Akane.

La gente lo avrebbe deriso se lo avesse scoperto. Guardare qualcuno dormire non era esattamente una cosa da Ranma. Comunque, mentre faceva ciò, notte dopo notte, gli importava sempre meno quanto fosse melenso.

Ranma pensava che Akane fosse la più affascinante delle dormienti. Non russava, nè sbavava o digrignava i denti, come la maggior parte delle persone che conosceva. Le sue ciglia che ondeggiavano contro il pigro color roseo delle sue guance era qualcosa su cui Ranma fantasticava durante il giorno. Voleva sentire quelle ciglia contro il suo petto...o sotto le sue labbra. Inoltre Akane non si muoveva molto, come si era aspettato, col suo essere così energica tutto il tempo. Normalmente sarebbe rimasta in una posizione, raggomitolata sul fianco sinistro sul bordo del letto, lontana dal muro. Aveva sempre metà del cuscino sotto la guancia e l'altra metà lo abbracciava al petto.

Akane dormiva pacificamente. Anche nella frenesia degli incubi, tutto quello che avrebbe fatto sarebbe stato succhiarsi il labbro inferiore, mormorare parole incomprensibili ed aggrottare le sopracciglia. E talvolta faceva la cosa più straziante - sussurrava un nome che Ranma poteva a malapena comprendere ed una lacrima scendeva dagli occhi giù nel cuscino. Il più delle volte, era il nome di sua madre; altre volte, quello di Ranma.

Quando scoprì che nella confusione del sonno che la induceva a sussurrare, il suo nome era spesso presente, Ranma sentì un calore diffondersi nel petto. Lui ed Akane non avevano mai realmente parlato della loro relazione, così non c'era mai stata nessuna certezza che l'investimento emotivo fosse reciproco. Ranma era sollevato e felice di sapere che lei ci teneva, ma ancora non trovava che il fatto che Akane sognasse di lui fosse un'attendibile fonte di coraggio per rivelarle i suoi sentiemnti.

Stanotte era la prima volta che lasciava la finestra aperta. Era sempre stato spaventato dall'idea che qualcuno avrebbe potuto guardare, aspettando solo il momento opportuno per urlare o attaccarlo e svegliare Akane.

Così stanotte, nel rischioso ma comunque magnifico bagliore della luce della luna, Akane sembrava straordinariamente incantevole.

Era così difficile trovare dei momenti di tranquillità a Nerima e Ranma, avendoli avuti per due settimane, si sentiva un poco più sfrontato. Voleva baciarla. E sapeva che c'erano davvero poche possibilità di farlo quando sarebbe sorto il sole; sapeva anche che sarebbe stato estremamente difficile trattenersi fino alla notte successiva. E baciare così, improvvisamente, Akane durante il giorno, non era da considerare un'opzione. A Nerima, improvvise mosse facevano andare le cose nel panico e nel caos.

Così, chiamando a raccolta tutto il coraggio che aveva, Ranma si chinò in avanti, sentì il respiro di Akane sulle sue labbra, e la baciò, dolcemente quanto poteva e risolutamente quanto osava. Si soffermò lì, nel suo mondo di calore, prosperità e umidità, per alcuni momenti prima di tirarsi finalmente indietro. I suoi occhi rimasero chiusi, l'oscurità permetteva loro di rimanere ancora un po'più a lungo nel sogno di baciare Akane.

Aprendo languidamente gli occhi, un sorriso sulle sue labbra dischiuse, non si aspettava di incontrare delle scintillanti, curiose, e speranzose iridi un marrone idistinto.

Akane battè le palpebre. Ranma ancora stupito e inpanicato, realizzò che la sua faccia era ancora insolitamente vicina a quella di Akane e si spostò, sedendosi a disagio nelle ombre sfumate di blu. Aspettò che lei dicesse o facesse qualcosa, gli occhi spalancati per la trepidazione e le guance che andavano tingendosi di rosso per l'imbarazzo.

Akane non interruppe il contatto visivo. Lentamente, si tirò su a sedere con una mano mentre con l'altra teneva i bordi delle coperte. Inclinò la testa da un lato e si morse il labbro inferiore, sentendo il sapore di Ranma e finalmente afferrò la realtà di quel bacio.

Avrebbe gridato per la rabbia, per l'indignazione e lo shock nel trovare qualcuno, specialmente il suo perverso fidanzato nella sua stanza, nel cuore della notte, ma si era svegliata con le labbra di Ranma sulle sue ed il suo corpo che perdeva i sensi nella serenità di sapere che era lui che era lì e non qualche REALE pervertito che cercava di violentarla o rapirla. In qualche modo il sonno la teneva stretta ancora per metà e le evitava di agire e di reagire violentemente.

E così l'unica emozione che era rimasta era la sorpresa, ed il fremere di piacere soppresso.

"Beh?", disse, sollevando le sopracciglia con impazienza.

Ranma deglutì nervosamente. "A-Akane?". Perchè sono ancora vivo?

"Uh. Chi altro potrebbe essere?", e si sedette diritta, incrociando le braccia sotto al seno. "A meno che tu davvero non ti aspettassi qualcun'altro...". La collera le incupiva gli occhi, rendendoli grigi nell'oscurità.

"N-no! No!", Ranma agitava le mani di fronte a lui. "Io..uh...stavo solo...stavo...stavo...".

"Mi stavi baciando".

Ranma deglutì di nuovo. Non disse nulla, aspettando che lei riprendesse il controllo delle sue emozioni ed infine lo colpisse. "Sei...arrabbiata?".

Con sua sorpresa, Akane arrossì e sorrise. "Beh, no...non penso. A meno che tu non mi dia una ragione per infuriarmi...".

"Così non sei arrabbiata per il fatto che...che ti ho baciata mentre stavi dormendo?".

Akane scosse la testa.

Sentendosi fiducioso ora, Ranma sospirò di sollievo (ed eccitazione) e si chinò in avanti, appoggiando i gomiti sulle ginocchia.

Dopo alcuni momenti di impacciato silenzio, Ranma si alzò per andarsene. "Beh, ehm, buona notte, 'kane".

Akane si ridistese nel letto e tirò su le coperte. "Buona notte, Ranma". Aprì la porta e guardò la sua fidanzata. I suoi occhi erano di nuovo chiusi e stava sorridendo dolcemente. Sollevò un sopracciglio, soddisfatto e divertito.

Prima che riuscisse a fare un passo fuori nel corridoio, la sentì chiamare il suo nome. "Potresti solo chiedermelo la prossima volta. Mi hai quasi spaventata a morte".

Chiuse la porta e vi si appoggiò contro, guardando il soffitto. Ci sarà una prossima volta.

E, tirando un pugno all'insù, reprimendo un urlo poco virile, fece un piccolo salto di trionfo.

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Note dell'autore: ho intitolato la storia "Next Time" (la prossima volta) perchè mi sembra sempre che i protagonisti dell'anime, specialmente Ranma e Akane, stiano sempre a procastinare ed a trovare scuse, e naturalmente hanno raramente l'opportunità di continuare qualsiasi cosa stiano per fare. Ed è per questo che le loro vite sono così incasinate. Così, ecco, è per questo.

Grazie per aver letto la mia storia! Se recensite lo apprezzerò molto!

  
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