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Autore: CherryBlossomHime97    22/02/2012    6 recensioni
Una Sasu-Saku che sa di sangue, di vendetta, ma che soprattutto di chi prende la scelta sbagliata. Di chi sceglie di odiare per amore, o almeno per le illusioni che questo comporta. Una Sakura forte che a 20 anni, durante le guerra prenderà una decisione che la cambierà per sempre. Il nostro Uchiha, più duro, più freddo, ma in fin dei conti, più umano, alla fine ne uscirà vittima o vincitore?
Cit da due parti del testo :
-Sono stanco, Sakura-
Sorrisi. – anche io, Sasuke-
Il silenzio creatosi fu rotto dal rumore di un’esplosione.
- Chissà chi è morto- mi trovai a pensare, ad alta voce. Questa guerra stava gelando anche me.
Sorrise. Compiaciuto dalla mia indifferenza.
E voi, siete pronti per leggere, che l'amore, per esistere, deve coesistere con l'oscurità?
Pov. Sakura :D
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Finalmete è pronta la Long Fic relativa a questa storia:
 
Dark and Cherry : Il Destino dei Traditori.
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1034011

Il primo capitolo della Long è tratto da questa breve One shot, ma ha significativi cambiamenti, poichè c'è un'intera storia da leggere, un'intero amore da raccontare, tutta una guerra. Una guerra che non coinvolgeva diversi schieramenti, ma che vedeva come necimi Amore e Famiglia. Sei abbastanza forte per leggere tutto ciò?


Ero stanca. Di tutto, di tutti, di questo, della guerra, del dolore, della sofferenza, di tutto tranne di lui. Sapevo di star per morire, anzi forse ero già morta. Il mio cuore, batteva, indifferente, lento, produceva un rumore assordante. Un rumore che voleva convincermi a continuare a vivere, un rumore che non faceva altro che riportarmi alla mente i volti di Naruto, Kakashi, Hinata, Ino, Kiba e di tutti gli altri. Di tutti tranne il suo. Poiché era il volto di Sasuke che mi stava facendo morire, erano i suoi occhi. Ma ero io a volerlo. Ero io, che stanca di troppa luce, avevo scelto il buio.

 


“Non è una favola è vero

Avevo sogni da portare avanti
vivevo istanti davanti agli occhi sogni grandi ma quanti
ora mi rendo conto del mio conto
mi pongo il conto dei miei sbagli nei momenti ora che lascio il mondo”

 

Intorno a me solo la guerra, non sapevo dove fossero gli altri. Ma in mezzo alla cenere, in mezzo a tutte quelle fiamme nere, avevo visto lui. Con lo Sharingan ancora attivo mi aveva guardata per un attimo e poi si era allontanato nella direzione opposta, verso la fitta boscaglia. Io l’avevo seguito. Lui voleva questo. L’avevo capito. Mi era sempre bastato poco per capirlo. Mi lascai guidare da lui. Molto probabilmente stavo inseguendo la morte, ma non m’importava.

Ci allontanammo dal campo di battaglia. Forse mi stavo sognando tutto. D’improvviso si fermò. Eravamo in una porzione di bosco uguale alle altre, io e Sasuke. Tutto attorno c’era qualche albero caduto, che non aveva resistito alle continue esplosioni. Odore di fumo, di muschio, di odio.

Lui si girò a fissarmi per un attimo, non sembrava volesse uccidermi, non c’era traccia di Sharingan nei suoi occhi… solo di buio e rencore. Mi stava risucchiando.
-Mi hai seguito, Sakura- il suo tono di voce era, non saprei spiegarlo, era gelido e caldo.
-Sei tu che me lo hai chiesto- risposi pacata, ero davvero stanca.
-Sei tu che interpreti i miei sguardi a tuo piacimento-
-Sei tu che mi dai l’opportunità di farlo-
Sbuffò. Fra quanto tempo mi avrebbe attaccato? Non m’importava.
-Sono stanco, Sakura-
Sorrisi. – anche io, Sasuke-

Il silenzio creatosi fu rotto dal rumore di un’esplosione.
- Chissà chi è morto- mi trovai a pensare, ad alta voce. Questa guerra stava gelando anche me.

Sorrise. Compiaciuto dalla mia indifferenza. Fece qualche passo verso di me, la mano tesa in avanti. Cercava un contatto?. Stupida. Alzai la mano anche io e mi avvicinai a lui, le punte dei nostri indici si sfioravano. La verità è che l’amavo. Lo odiavo certo. Ma lo amavo. Lentamente, lui intrecciò le sue dita alle mie, io rimasi, immobile, ferma distaccata, gelida come lui. La sua mano era così fredda.
-Sei calda-
-Tu no-
-Riscaldami allora-
-No- fu il monosillabo che il mio cervello trovò ragionevole e conveniente pronunciare. No, no, no, no. Proruppe in una risata. Così amara, così irreale.

-Mi ami, Sakura?- mi chiese. Scandì le parole lentamente, per farmi perforare dalla sua voce. La sua bellissima voce.
-Si- fu il monosillabo che il mio cuore trovò ragionevole e sconveniente pronunciare. Certo che lo amavo.
Lui sorrise, di nuovo. Ma mentirei nel dire che era un sorriso dolce. Era strano, poiché sembrò, che per un attimo, egli fosse stato contento.
-Come puoi amarmi dopo tutto questo tempo, dopo tutto questo?- mi chiese. La sua mano era ancora saldamente legata alla mia. Si stava avvicinando, di più. Ci trovavamo uno di fronte all’altra, la distanza di 15 centimetri e un mare di cose non dette.
Mi ritrovai incapace di rispondergli.
-Non lo so, Sas’ke-

-Sai, Saku, a volte penso che saremmo perfetti, io e te, insieme-
Questa volta risi io – Mi pensi Sasuke?- mi concentrai su questa parte della frase, tralasciando la più importante.
-Certo che si- affermò come se fosse la cosa più naturale del mondo. Un’altra esplosione.
-chissà chi è morto, ora- pensò lui, a voce alta.
-Lo penso anche io-  saremmo perfetti insieme. Certo, il ragazzo che avevo davanti era solo l’immagine sfocata di colui che amavo realmente, ma mi bastava. Tutto di Sasuke mi bastava.

-Io non so se ti amo, Saku- aveva detto lui, come se fosse la cosa più ovvia del mondo –ma, continuò, sono stanco di essere freddo-
Sobbalzai. -Tu sai cos’è l’amore Sasuke, non far finta di averlo dimenticato- eppure ero contenta. Stupida di nuovo. Era bastata quella frase, per rendermi più contenta, e meno sola.
-Allora tu non restarmi indifferente, è una cosa che non sopporto- il suo tono era diventato… scherzoso.
-Allora tu baciami- non era una supplica. Era un ordine.

Lui colmò quel mare di cose non dette e mi baciò. Sentii le sue labbra sulle mie e questo bastò per travolgermi, per sconvolgermi, per sciogliermi. Lo ricambiai, con forza, animata da un desiderio che credevo essersi spento per sempre, anche lui bruciava, bruciavamo insieme. Come eravamo arrivati a questo punto?
Non fu un bacio dolce, non era il mio primo bacio, non era di niente di quello che fin da piccola mi ero sognata con Sasuke. Le nostre labbra si muovevano smaniose alla ricerca di calore, lo trovavamo l’uno nell’altro, le nostre lingue si univano e si legavano al cuore dell’altro, forse per sempre. Quel bacio sapeva di guerra, di odio, di rancore, di frustrazione, di delusioni, di vendetta e di passione, di stupore, forse d’amore.

Quando ci separammo per prendere fiato, avevo paura di svegliarmi da quel sogno. Fu lui a parlare per primo, a riportarmi alla realtà.
-Cosa si fa, ora?- chiese.
-Dipende da te-
-Non tornerò, lo sai vero?-  certo che lo sapevo.
- Non te lo sto chiedendo- risposi. Avevo paura che in quel momento lui se ne andasse, che sparisse. Non potevo permetterlo, dovevo prima dirglielo.
-Io so, Sasuke- e con le mani strette alle sue continuai – so di Danzo, della decisone del consiglio di Konoha, del sacrificio di Itachi-
Lui non si aspettava di certo una cosa del genere, strabuzzò gli occhi e strinse di più le mie mani nelle sue, fino a farmi quasi male. Continuai :
-Anche io, sono stanca di Konoha- era vero. Konoha aveva portato lontano da me l’amore della mia vita. Konoha aveva fatto pesare il peso di mille responsabilità sul mio migliore amico, che ora era da qualche parte lì fuori, magari a combattere contro Madara. Forse era morto in una di quelle esplosioni. Non volevo che fosse così, amavo Naruto come si può amare una medicina in grado di guarire tutte le malattie, tranne quella del cuore. Per questo avevo bisogno di Sasuke.
-Mi aiuterai ad ucciderli?-

-Si- avrei fatto qualunque cosa per lui,ma mi riscoprii così desiderosa di vendetta che mi sorpresi. La guerra cambia, la guerra ti sbriciola l’anima, ti fa assistere a cose che i tuoi incubi peggiore non saprebbero riprodurre.

-Bene- aveva detto. E con questo aveva poggiato di nuovo le sue labbra sulle mie, con un bacio che serviva a sigillare la mia promessa. L’avrei aiutato nella sua vendetta e sarei stata al suo fianco. Comunque avrei ucciso solo i diretti responsabili della sofferenza del mio uomo, degli altri non m’importava, e , ne ero più che certa, sarei stata più che capace di convincere Sasuke a lasciar stare Naruto o Tsunade, o degli altri che ancora contavano qualcosa.
Con un piccolo fulmine recise il mio copri fronte e vi incise una linea diagonale. Ero una nukenin esattamente come lui. Ormai, le sue tenebre avevano inghiottito anche me.
C’era una bassa percentuale di possibilità che mi informava che sarebbe potuta finire male. Ma, in fondo, morire a fianco di Sasuke era lo cosa più romantica che in quel momento riuscivo a pensare.

-E poi? Quando finirà la vendetta?-  gli chiesi, non rendendomi conto, che forse, la vendetta non sarebbe mai finita.
-C’è ne andremo- rispose. I suoi occhi neri illuminati un po’ dalla luce verde della speranza. I miei occhi riflessi nei suoi.
-Dove?-
-Dovunque ci sia posto per noi-
-Non a Konoha- e mi sorpresi, perché ero stata io a pronunciare quella frase.
-Certo che no, Saku, dovunquevuoi – e mi sorrise, ed io mi sciolsi. Probabilmente eravamo fra gli shinobi più forti del nostro mondo, non ci avrebbero mai trovato.

Da quanto tempo stavo aspettando questo momento?

Dentro di me, già da quasi un anno a questa parte stavo maturando la convinzione che solo seguire Sasuke  mi avrebbe dato un po’ di pace.
Lo abbracciai, forte, nascondendo il volto sul suo petto. Lui mi mise una mano sulla schiena. L’altra era ancora saldamente intrecciata.
-Comunque, io lo so che mi ami, Sasuke-
-Non dire idiozie, Saku- disse lui, stringendomi un po’ di più. Io risi. Una risata cristallina dopo tanto tempo. E quando sentì quel suono disse:
-Forse un pochino- e percepii chiaramente le sue gote tingersi di rosso e la stretta farsi più salda.
-Alla fine hai vinto tu Sasuke- dissi, guardandolo negli occhi. –mi hai trascinato nel tuo buio-
Rise amaramente – Ti sbagli, in fin de conti hai vinto tu, anche se sono stato abbastanza furbo da farmi catturare nel mio mondo- disse.

Già, furbo , davvero furbo.


“Non ricordava esattamente quando aveva capito di amare Sakura. Forse quando aveva visto Karin baciare Suigestu ed aveva capito che poteva esistere qualcosa anche tra le loro schiere. Forse quando per più notti di fila, il volto di Sakura gli appariva in sogno. Forse quando uccideva qualcuno e poi pensava chi realmente non avrebbe mai avuto il coraggio di uccidere e gli veniva in mente lei (e quel dobe). Forse perché l’unica cosa che riusciva ancora a sentire quando veniva travolto dall’oscurità , era il dolce profumo dei fiori di ciliegio.”
 

Alla fine le tenebre avevano vinto anche Sakura Haruno, perché l’unica cosa che lei voleva davvero apparteneva a loro.
 
 
Fine.






Anglo autrice.
La frase scritta in rosso all'inizio della storia appartiene agli Huga Flame ed è tratta dall'inizio di una canzone intitolata "finchè nulla accade"
Detto questo...allora come vi sembra? E la prima storia che scrivo che ha una Sakura così decisa, pronta a tutto per di stare con il suo Sasuke, anche se questo significa scegliere il buoi e tradire tutti, perchè si sa, la guerra cambia le persone.
Ringrazio di cuore Kira_Neko, sakura92 che l'hanno messa tra le preferite e italyvampires ,kiel_violet tra le seguite... grazie ragazze *-*
Volevo farne una long fic...però non so davvero se questa mia idea sia buona T.T vi prego aiutatemi, so davvero bisognosa di consiglixD Non so, forse col tempo modificherò un pò questa storia...bha...
Grazie a tutti :D
Fly


p.s: viva il SasuSaku, anche quando questo sceglie il lato oscuro xD
  
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