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Autore: PinguPanda    22/02/2012    5 recensioni
Dietro il divano, intorno al tavolo c’erano solo Shika che aveva perso, Sasu che aveva perso e Ita che come sempre aveva vinto.
é la mia prima fic che pubblico, spero che possa piacere a chi legge.. baci !
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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I personaggi nono sono miei e questa fic non è fatta a scopo di lucro.. 
 
HAI PERSO UN’ALTRA SCOMMESSA?
 
Era il 25 dicembre, Natale e tra una risata e l’altra suonò il campanello. “Dovrebbe essere Naru, vai te Dei?” Itachi era troppo impegnato a giocare a carte, così il biondo che era seduto sul divano a parlare con Sasori e Gaara si alzò e andò verso l’ingresso di Villa Uchiha. Appena il biondo con la coda aprì la porta  si ritrovò davanti due occhi turchesi grandi, Naruto salutò l’amico che si spostò e lo fece entrare. Il biondo dagli occhi turchesi era vestito con un cardigan grigio, sotto una camicia a scacchi verde, dei jeans grigi stretti calati per quello che permetteva il fondoschiena bello e sodo sui fianchi, facendo vedere l’elastico dei boxer neri a vita bassa attillati, le scarpe firmate vans (old skool) verdi con una striscia bianca sui lati, con i lacci bianchi e infine il giubbotto grigio.  Appena entrò notò che in quella immensità di villa era caldissimo, così si tolse il giubbotto e lo appese sull’attaccapanni posto vicino l’ingresso. I due biondi poi si diressero verso il salotto addobbato per l’occasione, appena entrarono Deidara si riandò a mettere dove era prima, insieme ai due rossi, “Ciao Ita, ciao Sasu..!”  Naru salutò i padroni di casa che lo salutarono con un cenno di mano troppo calati nel gioco per distrarsi, per poi salutare tutti gli altri.
Si mise comodo sul divano, dove accanto stava l’albero di Natale, ascoltando i discorsi di Dei, Gaara e Sasori . “Com’è andato il pranzo di Natale?” arrivò Kiba che sicuramente aveva perso la partita, buttandosi vicino al nostro Naru che era stato zitto zitto fino a quel momento, troppo turbato dopo aver visto Sasuke Uchiha senza maglia appena era entrato, anche se cercava invano di non pensarci. “Mi sono annoiato da morire, si va bè c’erano tutti i parenti, i cugini, ma non ce la facevo più, così appena ho finito di mangiare il dolce e anche se erano le 17,  ho supplicato mio padre di portarmi qua ehheheh!” Kiba rise insieme a lui “Cosa avete fatto quando ieri sera sono andato via?” il biondo era curioso di sapere quello che era successo, infatti lui in verità doveva a passare sia la Vigilia che il Natale in Villa Uchiha ma siccome la sua famiglia aveva organizzato il pranzo natalizio con i parenti, lui ci dovette rinunciare almeno per la mattina. Il castano corrugò la fronte pensieroso “ Bè nulla di che, infatti noi: io, Sasu, e Shika siamo andati subito a dormire invece Ita, Dei, Sasori e Gaara hanno prima pulito un po’ casa, cosa che dovevi fare anche tu, e poi sono andati a dormire, almeno credo” il biondo annuì ridacchiando “E stamattina?” Kiba fece spallucce “Bo niente di speciale, ci siamo svegliati tardi, poi abbiamo fatto pranzo con le cose che erano avanzate ieri sera, abbiamo guardato la tv e poi hanno deciso di giocare a carte” il biondo poi divenne tutto rosso “Come mai il bastardo è a petto nudo?” Kiba lo guardò perplesso, infatti l’unico che sapeva che gli piaceva il moro era il suo migliore amico, Itachi o almeno pensava che l’avesse capito dato che lui capiva tutto al volo. Il ragazzo con i tatuaggi sul viso si guardò le unghie distrattamente “Stamattina si è svegliato e appena si è alzato dal letto Ita lo ha chiamato e lui allora si è infilato solo i pantaloni con i calzini e le scarpe ed è corso dal fratello, rimanendo a torso nudo, poi quando hanno acceso i riscaldamenti lui è voluto rimanere così” il biondino annuì distrattamente.
Con Kiba ci parlava bene, anche se il castano era più piccolo di un anno, usciva con Sasuke e i suoi amici che andavano tutti in classe insieme, lui invece andava in classe con Itachi, i due rossi e Deidara; uscivano sempre tutti insieme perché almeno ci si divertiva di più, Itachi non doveva preoccuparsi per il fratellino anche se aveva 17 anni compiuti e lui poteva star vicino al suo Teme. Gli piaceva ormai da un po’ e qualche volta aveva provato a farglielo capire tipo con qualche occhiata maliziosa o complimenti a sfondo sessuale, ma quando il moro ricambiava sembrava che lo faceva solo per scherzare, allora metteva marcia indietro cambiando idea. Itachi più di una volta lo aveva sgridato ma poi aveva compreso e l’aveva lasciato perdere.

 

 
Dietro il divano, intorno al tavolo c’erano solo Shika che aveva perso, Sasu che aveva perso e Ita che come sempre aveva vinto.
 “Devi baciare Naruto sulle labbra con la lingua” disse Itachi in un sussurro al fratello minore “No! Te lo scordi” il moro era diventato color scarlatto per la proposta indecente del fratello “Ma lo sai che ti muore dietro da un pezzo, appena entra qui mi chiede se ci sei, se ti vede prima ti fa uno scanner generale di come sei vestito e poi fa apprezzamenti, dai che ti costa e poi gli dici che hai perso una scommessa, infondo è la verità.” Sasuke guardò verso il divano dove si intravedeva la zazzera bionda del ragazzo in questione per poi ritornare a guardare il fratello. Ita ghignò degno di essere un Uchiha “Naru piace anche a te. E non dire di no, più di una volta ti ho visto guardarlo e leccarti le labbra, nemmeno fosse un dolce appena sfornato e poi che ti costa sono solo 30 secondi.” Sasu si ritrovò senza via d’uscita,  così si arrese e decise di accettare la proposta del fratello.

 

 
Naru stava nuovamente ascoltando i discorsi dei suoi amici, quando vide Sasuke che gli si dirigeva verso il divano o meglio verso di lui, vestito con solo un paio di jeans attillati, calati sui fianchi che facevano intravedere i boxer neri stretti e, le scarpe come le sue solo che erano blu invece che verdi.
 Il moro si inginocchiò ghignate di fronte il biondo che lo guardava rapito. Tutti i presenti si girarono a guardarli, Naru appena sentì lo sguardo di 6 persone addosso, pensò che sotterrarsi 3 metri sotto terra era una magnifica idea.
 “Dobe ho perso una scommessa” iniziò il moro, poi si grattò la zazzera mora imbarazzato “ Quindi dovrei baciarti, in bocca… con la lingua” il biondo lo guardò sorpreso dalla proposta poi pensò a quando un’occasione del genere gli sarebbe ricapitata, così fece spallucce cercando di essere o almeno apparire più tranquillo possibile “Va bene” il moro SORRISE “Dobbiamo baciarci per circa 30 secondi” il biondo annuì distrattamente. “Itachi siamo pronti” il moro con la coda annuì voltandosi verso l’artificiere “Dei puoi tenere il tempo?” Deidara sorrise e tirò fuori il telefono per cronometrarli. Il moro si avvicinò al viso del biondo, cominciarono a baciarsi, e Deidara fece partire il tempo, fecero combaciare le labbra dolcemente, sotto gli “wow” o gli “ooooooh” degli amici che a loro arrivavano come suoni ovattati, poi insieme come se fossero in quel momento collegati telepaticamente aprirono le loro bocche, il moro conduceva e il biondo seguiva, Naru lasciò che la sua lingua venne massaggiata da quella dell’altro poi dopo qualche momento presero a baciarsi a fior di labbra e infine si staccarono. Si guardarono negli occhi accorgendosi che durante il bacio, le mani abbronzate del biondino erano finite sulla schiena del moretto e quelle di Sasu sul collo di Naru, tolsero le mani guardandosi intorno imbarazzati dalla situazione notando che nessuno li stava più guardando e stavano conversando normalmente. Il moro si alzò veloce dalla posizione inginocchiata in cui stava, dirigendosi in cucina dove incontrò appoggiato sullo stipite un ghignante Itachi, “Piaciuto il bacio?” che spostò lo sguardo sul cavallo gonfio dei jeans del suo otouto “Zitto… ho un blocco di marmo nei boxer” Sasuke prese una bottiglia d’acqua e ci si attaccò direttamente senza far caso agli ospiti, sotto lo sguardo divertito di Itachi  “Ci credo ci credo sennò perché avresti dovuto far durare un bacio di 30 secondi, 1minuto e 24 secondi?” il moro  più piccolo per poco non sputò tutta l’acqua che aveva in bocca. “Che cosa?” il moro maggiore se la rise alla grossa per poi tornare in salotto.

 

 
In salotto Naru era scioccato, da quando il moro se ne era “andato” era rimasto seduto sul divano e si era cominciato a toccare le labbra, e tutte quelle emozioni che aveva provato durante il bacio si erano trasmesse al suo cazzo che era diventato duro e pulsante sotto i pantaloni. Doveva rinfrescarsi in tutti i sensi “Ragazzi io vado a fumare!” esordì alzandosi in piedi, gli altri annuirono anche se non avevano capito quello che aveva detto perché troppo impegnati a fare i cretini tra loro, prese il giubbetto, le sue Wilkinson con un posacenere e uscì di fuori sulla grande terrazza della Villa. La vista era spettacolare anche se era calata la sera, l’aria fresca aveva subito risolto il suo problemino all’altezza inguinale e ora si godeva il gusto di tabacco nella bocca, l’odore di fumo nel naso e le figure distorte del fumo nell’aria. Si mise seduto sul parapetto dando le spalle alla favolosa vista di tutta la città giapponese, con la testa bassa guardando la sigaretta che teneva tra le mani sopra le gambe e che lentamente si consumava. Ad un tratto si sentì la porta finestra aprirsi e poi subito richiudersi, alzò così di scatto la testa accorgendosi di aver davanti Sasuke che gli veniva incontro, ora non era più a petto nudo ma portava la giacca da football della scuola, quello blu e bianco e ci scommetteva un occhio della testa che sotto non portava nulla, ma se l’aveva messo solo per uscire. Il moro tirò fuori le sue Wilkinson e poi se ne portò una alla bocca “Ti fa male fumare e poi sei troppo piccolo” il biondo disse le ultime parole ridendo. Il moro lo guardò storto “Ma se ho un anno meno di te, e poi non fare il figo solo perché sei amico di mio fratello, hai 18 anni e allora puoi fumare!” il biondo gli diede una leggera spinta sulla spalla sinistra “Io non faccio il figo, io SONO figo è diverso….” Il moro ridacchiò con la sigaretta in bocca poi mise le mani in tasca per cercare l’accendino ma non lo trovò “Mi presti l’accendino?” “No” “Dobe prestami l’accendino!” se il moro aveva un difetto allora era quello che pretendeva, Naru quindi lo prese per il mento e fece toccare le cicche “Aspira..” disse l’abbronzato con la sigaretta stretta tra i denti, Sasu fece come gli era stato consigliato e si ritrovò qualche attimo dopo con la cicca magicamente accesa.
Il moro scrutò Naru con interesse“Non hai paura di cadere..?” il biondo ridacchiò posando la cenere che stava per cadere, sul posacenere “All’inizio si, ma c’era Itachi che mi teneva, poi col tempo ho imparato a starci da solo”. Parlarono del più e del meno finchè entrambi non si trovarono senza sigarette e solo parole tra le labbra, “Sono stanco e la testa inizia a pesarmi” il biondo ridacchiò divertito “Ecco cosa succede a chi è un cervellone!” Sasu sbuffò indeciso se ridere o meno “Dico davvero..” e allora si appoggiò con la fronte sopra le ginocchia di Naru ancora seduto, che all’inizio rimase perplesso ma poi cominciò ad accarezzargli i capelli neri e fini, il moro si mosse solo per sentire meglio le carezze dell’abbronzato. L’Uchiha in seguito si rialzò ma Naruto non accennò a finirsela con le carezze e continuò a mettere le mani tra i suoi capelli arruffandoglieli per poi risistemarglieli, e il moro non diceva nulla lo lasciava fare come se fosse un micio in cerca di coccole, pronto a fare le fusa. Naruto successivamente lasciò perdere i capelli mori e con una lunga carezza arrivò fino al fianco del chiaro, non si muoveva, non faceva nulla, era praticamente immobile.
“Posso baciarti?” il moro teneva gli occhi chiusi, aveva parlato in un sussurro e il biondo era tranquillo, stranamente tranquillo, erano vicini solo a un palmo di distanza e non sapeva nemmeno come ci si erano messi, “Hai perso un’altra scommessa?” tutte le parole uscivano sussurrate, pur di non rompere quella atmosfera particolare che si era venuta a creare,  il moro si avvicinò facendo accarezzare i lori nasi sulle punte “No…” le parole erano percettibili solo a loro. Fecero nuovamente scontrare i loro nasi e finalmente si baciarono un bacio lungo, lento, dolce e passionale. Naruto portò la mano che teneva sul fianco del chiaro a sbottonare il suo giubbotto, lo sbottonò tutto mentre era impegnato a lambire le labbra dell’altro. Quando finì constatò che ci aveva azzeccato e sotto non portava nulla, così portò la mano sinistra ad accarezzare con lunghe e lente carezze il torace glabro, chiaro e caldo, mentre i capezzoli si inturgidivano sia per il contrasto tra caldo e freddo sia per le coccole che il biondo gli dedicava. Si staccarono per riprendere aria e poi continuarono quel lento baciarsi, Naru portò una mano fino alla pancia di Sasuke e cominciò ad andare giù, mise le punte delle dita tra il bordo dei boxer, sentendo il moro fremere, rimase immobile per qualche secondo e poi ritornò a stuzzicare i pettorali del moro. “Vuoi mettere la mano dentro?”  il biondo portò la mano all’altezza dell’ombelico del moro cominciando ad accarezzarlo, “Me lo permetteresti?” si guardarono negli occhi un momento, il moro prese la mano del biondo e la riportò come era messa qualche secondo prima, “Io sì, ma la scelta è tua…” il biondo lo ricominciò a baciare restando con l’arto bloccato e quando vide che il moro si era perso nuovamente nel bacio fece scivolare la mano nei suoi boxer, sentendo dapprima i peli pubici che gli solleticavano la mano e poi il membro. Era bollente, gonfio e duro. Il moro gli morse leggermente il labbro inferiore “Hai la mano fredda” il biondino gli sorrise sulle labbra, poi lentamente la tirò fuori facendo sospirare Sasuke di piacere per via della lunga carezza che gli aveva fatto con quel movimento, gli riallacciò il giubbotto e lo baciò di nuovo. “Teme lo sai che ora sei mio, vero?” “No, tu sei mio, Dobe” i due cominciarono a ridere e rientrarono in casa. La sera la passarono tutti e otto insieme tra scherzi, baci e battute e a fine serata andarono a dormire, Itachi era contento sia per l’amico che per il suo fratellino così per tutta la serata se ne era stato bello tranquillo chiacchierando con gli amici. Quella sera Naru invece di andare a dormire nella stanza di Itachi andò nella camera di Sasu, che aveva sfrattato sia Shika che Kiba i quali dovettero andare a dormire nella stanza degli ospiti della Villa.
Naruto si ritrovò disteso sul fianco destro sul materasso con la schiena al muro in boxer, mentre Sasu era disteso sul fianco sinistro di fronte a lui con lo stesso abbigliamento adatto per l’occasione. Il moro teneva il braccio sinistro sotto la testa a mo di cuscino, il braccio sinistro del biondo invece era impegnato ad accarezzargli i capelli come qualche ora prima. Sasuke cercava di non guardarlo negli occhi puntando lo sguardo invece sui pettorali ben definiti, accarezzandoglieli con i polpastrelli della mano destra per poi andare giù, coccolando la pancia, l’ombelico. Aveva una dannata voglia di mettere la mano dentro quei cavolo di boxer e già pensava a quando l’avrebbe sentito dentro di sé bollente e duro, poi così ad un tratto l’Uchiha alzò lo sguardo guardando gli occhi l’altro. Naru sorrideva con gli occhi che brillavano, Sasu rosso in volto cercava di mantenere un’aria serena. Si avvicinarono piano piano facendo accarezzare nuovamente per la terza volta in quella sera i loro nasi,  iniziando a baciarsi appassionatamente mentre si abbracciavano. Il biondo agevolato dalla posizione in cui stava, fece mettere Sasuke sopra di lui steso allargando le gambe, mettendo una mano sul collo niveo e l’altra sulla zona lombare, facendo combaciare in quella maniera i loro bacini.
“Mi piace questa posizione” disse il biondo muovendo il proprio bacino verso quello dell’altro, che sospirò di piacere “Anche a me Naru.”
Il biondo fece scorrere la mano che teneva sulla schiena dell’altro tra i loro corpi arrivando fino all’intimo dell’altro, scostandolo e infilandoci dentro la mano e cominciando a muoverla sull’eccitazione dell’ormai compagno. Sasuke si strinse nell’abbraccio mordendo delicatamente le labbra abbronzate del biondo per non gemere troppo oscenamente, finchè ormai al limite del possibile non venne con un singhiozzo. Si staccarono per riprendere ossigeno per qualche istante dandosi la buonanotte con un bacio, rimanendo però  in quella coccolosa posizione  con Sasu che respirava il profumo del torace del biondo e con Naru che respirava il profumo dei capelli del moro arrivò Morfeo che li prese con sé e li portò nel mondo dei sogni.
 
 
 

 
 
  
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