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Autore: Daenerys_Snow    23/02/2012    5 recensioni
Tratto dalla poesia.
[ È volata via, lasciandoci come due stupidi a guardarci
Negli occhi. I tuoi, anche se di un banale colore,
mi hanno colpita lasciandomi andare in pensieri
che nemmeno avrei dovuto avere.
E tu mi fissavi nei miei occhi verdi, dicendomi
Che nessuno, mai e poi mai, ci avrebbe divisi. ]
Spero vi piaccia...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io vivo anche senza te…

 
 
Con te non ho scoperto l’amore.
L’amore è un parola grande,
come dico sempre io.
L’amore non si può dimostrare
In due semplici parole, o
In un qualsiasi bacio.
L’amore non è solo questo.
È ben altro, e non credo
Che sia stato tu ad insegnarmi
Qualcosa riguardante questo
Sentimento.
 
 
Quando ci incontrammo,
in una caldissima estate
dell’anno passato,
eri lì, con tuo fratello
in giardino a tirare calci
a quello stupido pallone.
Ti sei girato, e lì ho capito
Che mai nessuno ci avrebbe divisi.
 
 
Abbiamo parlato per un poco.
Quel poco che è bastato ad entrambi
Per capire se potevamo mandare
Avanti una discussione, che mano
A mano sarebbe divenuta un rapporto.
Uno di quello che hai con gli amici, o
Con il tuo ragazzo.
 
Mi hai trascinata su per quella collina,
quella notte d’Agosto.
Mi hai fatto arrabbiare molto, lo sai,
ma poi mi hai fatto notare le stelle.
Sì, eravamo coperti da un manto
Stellato. Solo per noi.
E lì mi hai messo un braccio attorno
Alle spalle. Mi hai stretta a te, come
Se fossi la tua bambolina.
Come se fossi tua.
 
 
Il giorno seguente stetti male,
poiché i miei amici mi dicevano che
non mi potevo sbilanciare troppo con te.
Lo sapevo bene che non avevano tutti i
Torti, ma la voglia di vederti era troppa.
E così, anche il giorno seguente, ci vedemmo.
Quando mi hai vista, i tuoi occhi color
Nocciola hanno incominciato a sbrilluccicare
Come quando da bimbo ti hanno regalato
Quella macchinina di cui ti eri innamorato
Follemente. Eri felice come non mai, lo so.
 
 
Mi sei zompato addosso, dandomi, poi,
un bacio sulla guancia. Un bacio normale,
ma che ha rivoluzionato tutto tra di noi.
I nostri amici hanno continuato a dirmi
Che non dovevo, non potevo.
Non potevo amare una persona come te.
 
 
Siamo usciti, nonostante tutte quelle
Occhiatacce. Mi hai presa per mano,
ed anche quella sera siamo rimasti a guardare
le stelle che ci stavano sopra.
Mi hai guardata negli occhi, dicendomi
Un banale Ti Voglio Bene.
Ma quelle parole rimbombano tutt’ora
Nella mia testa. Mi fanno stare bene.
 
All’improvviso ti sei scansato da me,
per guardare meglio una lucciola a terra,
tra noi due. E ti sei accucciato mostrandomela.
Io ho riso per la tua scoperta, come quando
Assieme da bimbi abbiamo catturato per la prima
Volta una farfalla nera ed arancione.
Ora questa lucciola era tra la mia e la tua faccia.
Stavamo uno di fronte all’altro.
 
 
È volata via, lasciandoci come due stupidi a guardarci
Negli occhi. I tuoi, anche se di un banale colore,
mi hanno colpita lasciandomi andare in pensieri
che nemmeno avrei dovuto avere.
E tu mi fissavi nei miei occhi verdi, dicendomi
Che nessuno, mai e poi mai, ci avrebbe divisi.
 
Parole che sembrano essere volate via, perché
Quella promessa che mi hai fatto quest’estate
Ora non ha più senso, né valore.
Già: sono riusciti a dividerci nonostante
La nostra volontà, quella che poteva vincere
Sul resto del mondo. Perché, è vero: noi non
Dovevamo amarci, ma lo potevamo fare a
Nostro piacimento. Dopo il dovere, ovvio.
 
 
Ora tutta la mia vita ha ben poco di bello:
senza i tuoi sorrisi buffi non ha senso andare
avanti. Non ha senso svegliarsi di mattina e sapere
già che tu non ci sarai mai più. Non ha senso addormentarsi
e sapere che quella giornata che ho vissuto si
ripeterà ancora ed ancora, senza mai fine.
 
 
Una promessa infranta. Non dovevano
Dividerci. Ci sono riusciti con delle semplici
Gesta, ricordi? Sì, dicendo solo
“Non puoi. Lui ha il tuo stesso sangue.”

 
 
 

-         Spazio della Scema –

Ciao ragazze e ragazzi. Sono io, Karen Chan, che cambierò presto nome.
Ma lasciamo quel discorso per dopo.
Questa poesia, se così si può giudicare, parla di due ragazzi.
Più che altro, questi due sono parenti; si capisce no?
Lo so che non ha senso, perché non si mettono né insieme né mai si rincontreranno, ma tanto lo sapete che io sono scema, quindi.
E poi la volevo scrivere appunto da quest’estate. L’avevo incominciata, vero, ma poi l’ho eliminata proprio dal pc.
Spero che vi sia piaciuta.
Allora, vi vorrei parlare anche di un sondaggio che ho indetto pochi giorno fa.
Devo assolutamente cambiare nickname, ma non so cosa diavolo scegliere.
Se siete dei bravi lettori/lettrici, in una recensione (ma se non volete recensire, mandate un messaggio che tanto io ci sono quasi sempre) vorrei ricevere, per favore, qualche consiglio. So bene che chi legge la mia roba ha fantasia; per capirla ce ne vuole tanta.
Ho chiesto questo consiglio già sull’altra mia fic Maledetto Cognome. Me ne hanno consigliati moltissimi ed infatti ringrazio tutte quante, ma vorrei riceverne altri, gentilmente.
Ho dato dei dati che devono starci: ma visto che poi, sicuramente, mi direte, probabilmente, nomi simili, vi darò nuovi “indizi”.
Diciamone 8, che devono starci nel nickname (inglese o italiano).
Sono: Pinguino – Stella – Ghiaccio – Fuoco – Pam – Diavolo – Blu – Desiderio.
Ognuna di voi potrà dirmene 3 (minimo). Ogni nickname deve avere minimo uno di questi dati.
Ringrazio tutti. Ovviamente, se già me li avete detti nell’altra recensione, me li potete ridire. L’importante è che siamo su questi altri elementi.
Grazie di cuore,
Beatrice
  
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