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Autore: liamismypeeta    23/02/2012    7 recensioni
E' una storia un pò diversa dalle altre, spero piaccia!
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2029
 

Ero in cucina a lavare i piatti, Liam era seduto a tavola e commentava alcune notizie sul giornale. Tutto era come sempre, come ogni giorno dopo la cena. Peter entrò nella stanza fissandomi. Ma non uno sguardo qualsiasi, uno sguardo carico di emozioni. Peter aveva sedici anni ormai, il suo corpo lo faceva capire: i suoi occhi erano azzurri come il cielo ed intorno a quelli i capelli neri lo incorniciavano. Tutto questo era in cima ad un metro e settantacinque di fisico.

 

-”Ei Tesoro che succede?” gli chiesi mentre sciacquavo un piatto.

Peter non rispose. Liam lo guardò. Continuava ad avere lo sguardo fisso su di me.

-”Sei una stronza” le sue parole erano piene d'odio. Lui non era uno che parlava in questo modo e i suoi stati d'animo si capivano dal tono.

Mi veniva da piangere. Cosa avevo fatto per meritare il suo odio?

-”Peter! Sei impazzito! Chiedi subito scusa a tua madre!” lo rimproverò Liam.

-”No! Lei è una bugiarda!”

-”Peter cosa stai dicendo?” gli chiesi asciugando il piatto.

-”Perchè mi hai mentito? Dimmelo Mamma! E anche tu!” disse rivolgendosi anche a Liam.

-”Peter ti vuoi calmare? Dicci cosa sta succedendo!” Liam aveva poggiato il giornale sul tavolo e si era avvicinato a Peter. Peter si allontanò da lui.

-”Voi mi avete mentito per sedici anni! Come avete potuto!” urlò sbattendo sul tavolo una busta bianca che conoscevo fin troppo bene. Il piatto che tenevo in mano mi cadde. Guardai Liam con gli occhi lucidi per comprendere se aveva capito la situazione. Stava fissando un punto sul pavimento, ma ad un tratto cambiò e mi rivolse uno sguardo.

-”Ora non dici niente è!” urlò ancora Peter con le lacrime agli occhi.

Dovevo parlare.

-”Come l'hai trovato?”

-”Ero in soffitta e rovistavo tra le vecchie cose...”

Liam non aveva detto ancora nulla.

-”Penso che tu debba spiegarmi qualcosa troia!” continuò ad urlare Peter.

Liam si avvicinò velocemente e gli tirò uno schiaffo.

-”Ti ho detto di non parlare così a tua madre!” tuonò.

-”Liam! Piano!”

Peter si portò una mano sulla guancia.

-”E chi sei tu per dirmelo?” disse rabbioso.

-”Ha bisogno di spiegazioni Liam...” dissi.

 

2012

-”Amore, ti giuro che non è vero! Sono solo dei stupidi giornali!”

-”Non chiamarmi Amore, stronzo!” gridai.

L'ennesima foto sui giornali di Liam e Danielle. Lui che continuava a dire che non si erano visti ma le foto su ogni giornale mostravano il contrario.

-”Ti prego Emily ascoltami!”

-”Ti ascolto solo se hai intenzione di dirmi la verità! Io non ce la faccio a sentirti mentire ancora!”

-”Non sto mentendo porca miseria! Senti quelle foto sono vecchie! Tu devi smetterla di credere a tutto! Dovresti fidarti di me!”

-”Non rigirarti la frittata Payne! E inventatene un'altra!” me ne andai furiosa.

Entrai in macchina e dopo una mezz'ora arrivai a casa del mio migliore amico in lacrime.

-”Ei piccola che succede?” chiese Niall aprendo la porta.

-”Liam. Ecco che succede! Abbiamo litigato ancora! Non capisce! Non capisce che io mi fido ma le foto mostrano il contrario! Non capisce che io lo amo! No! Lui da la colpa a me e basta!” urlai entrando.

-”Emily calmati ti prego. Vuoi raccontarmi bene?” mi chiese avvicinandosi.

-”No, basta. Non ne voglio parlare. Hai qualcosa di forte?” dissi andando in cucina.

Era una fortuna che il mio migliore amico vivesse da solo. Gli alcolici erano sempre a disposizione.

-”C'è della vodka nella credenza” disse ridendo.

Sapeva che quando davo di matto la vodka era l'unica soluzione. Che Liam l'avesse già avvertito della litigata in modo da preparare da bere? Forse. L'ultima volta l'aveva avvisato perchè sapeva che sarei venuta qui a sfogarmi e a bere e Niall era l'unico di cui si fidava. Ovviamente voleva tenermi d'occhio come sempre. E poi ero io quella che non si fidava. Ma a me stava bene, perchè Niall era il mio migliore amico. Quando volevo divertirmi Niall c'era sempre, visto che Liam non poteva bere stavo con lui.

-”Niall dimmi che hai le sigarette di Zayn, ti prego”

Sbuffò.

-”Sì, lascia pacchetti ovunque. Lo sai che Liam non vuole. E poi ti fa male” rise.

-”Non dire quel nome! Dai ti prego solo una...”

-”Va bene...” disse passandomi una sigaretta mentre aprivo la vodka.

Nicotina e alcool. Ora potevo sbollire.

Mi accesi la sigaretta e mi attaccai alla bottiglia.

-”Bravo! Hai preso quella alla fragola, la mia preferita!”

-”Certo, le cose vanno fatte per bene” rise “non scolartela tutta lasciane un po' anche a me” mi strappò la bottiglia di mano.

-”Guarda che la depressa sono io!”

-”Ma non puoi sentirti male bevendola tutta e poi che amico sarei se te la facessi bere?”

-”Ok, ma ora ridammela!” riacchiappai la bottiglia.

Eravamo sul divano, la bottiglia era finita. Ci guardavamo ridendo, non capivamo nulla.

-”Sì Louis è proprio stupido! Ma lo adoriamo così com'è!” risi.

-”Con tutte quelle righe fa venire il mal di testa!”

-”Sai cosa non è giusto? Che tu e Louis non abbiate molti assoli. Io amo la tua voce cavolo!” dissi continuando a ridere.

-”Davvero?”

-”Certo! Chi è che non la ama? E poi tu non sei stronzo e egocentrico come quell'idiota del tuo amico” ero diventata più seria “lui non si sa chi si crede di essere, forse il Dio sceso in terra. Deve sempre controllare tutto manco avesse quarant'anni e fossimo sposati. Pensa di avere il mondo ai suoi piedi con un bel sorriso e due cose dolci? Non credo proprio! Ora, uno ha una bella voce che ti rabbrividisce e BUM! Pensa di governare il mondo. Ti sembra normale Niall? No dimmelo! Per non parlare a letto! Comanda lui! Però dovresti sentirlo appena inizio io a...”

-”Ok, Emily ho capito. Non serve che scendi nei particolari! E poi basta parlare di Liam” rise.

Scoppiai a ridere per l'ennesima volta. Ero fuori di testa.

-”Scusa, lo sai che inizio a parlare a manetta appena bevo. E poi anche il fatto che Liam non beve mai! Io lo capisco che non può bere però io ho bisogno di divertirmi come tutti gli altri! Non è possibile che se voglio bere devo venire sempre da te perchè non vuole che bevo in altri posti! Dai, andiamo!”

-”Ma mi ascolti? Non avevamo detto niente Liam? Se proprio non puoi farne a meno vuoi sapere cosa penso?”

-”No basta. Abbiamo detto basta. Adesso metto un po' di musica e ci divertiamo alla faccia di quello stronzo!” dissi euforica e incazzata. Mi alzai e arrivai allo stereo senza problemi, ma al ritorno inciampai sul tavolino e finii addosso a Niall. Alzai lo sguardo e scoppiammo a ridere.

-”Sei proprio una polla!”

-”Ma cosa vuoi! Non è colpa mia se tu hai deciso di piazzare qui sto tavolino del cazzo!”

I nostri occhi si incontrarono. I suoi occhi azzurri erano a due centimetri dai miei. Erano due fari in grado di illuminare una città immersa nel buio. Dopo pochi secondi le mie labbra erano sulle sue. E il resto venne da se. Prima una maglietta, poi l'altra, i pantaloni e così via...

Mi svegliai dopo qualche ora con un mal di testa atroce abbracciata a Niall. Un momento. Perchè ero nuda?! Perchè lo era anche lui?! Cercai una soluzione e la trovai immediatamente. Mi ricordavo tutto ovviamente. Mi venne da piangere. Io amavo Liam. Lo amavo con tutta me stessa. Potevo essere incazzata o gelosa ma lo amavo. Era la cosa più bella che mi fosse capitata. E Niall era il mio migliore amico. Solo questo. E sapevo che per lui era la stessa cosa. E allora? Che cazzo era successo alla mia mente malsana? Anzi, alla nostra mente malsana visto che le cose si fanno in due. Specialmente quella che era appena accaduta. Niall era uno dei migliori amici di Liam. Erano cazzi amari. Niall si svegliò forse per colpa dei miei pensieri troppo rumorosi. Ci fissammo per un momento. Scoppiai a piangere tra le sue braccia. Lui capiva. Capiva la cazzata che avevamo fatto.

Liam bussò alla porta dopo un'ora circa.

-”Ciao Horan! Emily è qui vero? Devo parlarle...”

Niall lo fissò. Io riconobbi la voce di Liam dal salone e rimasi immobile.

-”Sì... E' dillà”

Liam entrò e si sedette accanto a me. Mi fissò per una decina di secondi, poi sorrise e ci abbracciammo. Scoppiai a piangere.

-”Mi dispiace Emily. Lo sai che ti amo. Non ti tradirei mai”

-”Sì, lo so. Ti amo tanto anche io. Ti prego dimentichiamoci di tutto e ricominciamo” lo strinsi forte.

-”Certo amore.” ci baciammo. Niall andò in cucina lasciandoci soli.

Dopo qualche minuto lo raggiunsi.

-”Niall, mi dispiace per quello che è successo. Non so perchè l'abbiamo fatto. Ma ti prego dimentichiamo tutto ok? Siamo stati due coglioni”

Mi guardò con gli occhi di ghiaccio.

-”Assolutamente sì. So che tu lo ami. Siamo stati due stronzi. Cazzo, è il mio migliore amico...” sospirò portandosi una mano alla fronte.

Liam entrò.

-”Allora? Che avete fatto mentre non c'ero?” sorrise.

E che cazzo.

 

Ho sempre odiato mentire, per di più se devo mentire alle persone che amo. Non volevo mentire a Liam. Ogni giorno mi sentivo in colpa per quello che avevo fatto. Io e Niall, non riuscivamo nemmeno a guardarci in faccia. Eravamo colpevoli di aver tradito. E anche la nostra amicizia era finita, più o meno. Il più grande problema tra me e Liam era la fiducia ed ero stata proprio io a tradire la sua. Quante volte avevamo litigato perchè pensavo fosse troppo possessivo o geloso? Invece faceva bene. L'unica persona dove pensava fossi al sicuro era Niall. E se il tradimento non fosse bastato ora avevo un'altro peso sullo stomaco. Ero incinta. Una diciottenne incinta. Come potevo dirlo a Liam? Per di più non era la sola cosa che dovevo dirgli... Ma dopo un po' uno non ce la fa più a mentire.

-”Liam devo dirti una cosa” dissi a cena.

-”Cosa?” sorrise.

-”Ecco, io... Sono incinta, Liam” dissi abbassando lo sguardo.

Rimase a fissarmi.

-”Lo so siamo giovani, mi dispiace Liam ma io voglio tenerlo...”

Si alzò, mi raggiunse e mi abbracciò.

-”E' scontato che lo terrai. Ti starò sempre vicino. Ricordatelo. Vedrai, saremo dei bravi genitori” scoppiai a piangere. Perchè? Perchè era così perfetto? E tra poco la sua dolcezza sarebbe andata a farsi fottere.

-”Liam, io devo dirti anche un'altra cosa...” ormai singhiozzavo.

-”Che sei andata a letto con Niall? Lo so...” disse abbassando lo sguardo.

Lo sa? Come lo sa?

-”Lo sai? Come lo fai a saperlo?” mi aspettavo un ceffone in faccia da un momento all'altro.

-”In realtà non ne ero sicuro, lo sospettavo ma ora ho la conferma...” disse tranquillo.

-”Mi dispiace Liam, io non volevo... Io ti amo” dissi tra i singhiozzi.

-”Dall'ultima volta che abbiamo litigato ho notato un cambiamento in te, stai sempre giù, senso di colpa presumo. E tu e Niall vi parlate a malapena. Pensi che non noti queste cose? Ho provato a fare due più due...”

La calma della sua voce mi fece sentire ancora di più una merda.

-”Io...”

-”Emily, io lo so che mi ami. Te lo leggo in faccia. Ho visto quanto ci stai male. E io ti amo non posso lasciarti andare” l'abbracciai forte piangendo sulla sua spalle.

-”Mi dispiace Liam, te lo giuro. Io ti amo così tanto...”

-”E il bambino? E' di Niall vero?” disse staccandosi e guardandomi negli occhi.

Annuii mostrandogli una busta bianca contenente il risultato del test. Mi fissò.

Ora. Una qualunque persona giovane, piena di talento com'era lui avrebbe lasciato il posto da giovane padre ad un altro. Ma Liam non era mai stato come tutti gli altri.

-”Crescerò questo figlio come se fosse mio. Lo amerò come amo te”

Si stava prendendo la responsabilità di crescere un bambino che non era suo?

-”Ma Niall deve sapere...”

-”No Emily. Dobbiamo andare avanti tutti quanti. Questo bambino avrà il mio cognome. Non voglio perdere ne te ne Niall” mi asciugò le lacrime dalla faccia.

Ci stringemmo forte.

 

-”Liam è stato il padre che ho sempre voluto per te Peter” dissi nuovamente tra le lacrime.

-”Perchè non me lo hai mai detto? Perchè non mi hai mai detto che sono uno sbaglio? Avevo il diritto di sapere chi è mio padre! E tu non ti senti in colpa?” gridò Peter piangendo tutto il suo odio e la sua rabbia.

-”Peter, non sei uno sbaglio. Io ho scelto di tenerti perchè ti ho sempre amato. E sì, mi sento in colpa ogni volta che ti guardo in faccia e vedo i tuoi occhi azzurri. Ti sei sempre chiesto da chi hai ripreso gli occhi no? Ora sai la risposta. Mi dispiace di non avertelo mai detto, ma tuo padre rimane Liam” dissi guardando Liam, che se ne stava seduto ad ascoltare la storia che conosceva perfettamente in silenzio.

-”Sicuramente è stato un padre migliore di quanto tu sei stata capace di fare la madre. Mi hai mentito per sedici anni. Ti odio!” disse per poi uscire di corsa di casa.

Mi sedetti per terra soffocando i singhiozzi tra le ginocchia. Un braccio cinse le mie spalle.

-”Vedrai che gli passerà...” disse Liam.

-”Mi dispiace Liam. Mi dispiace io non avrei dovuto farlo...”

-”Emily sono passati sedici anni, non devi scusarti ancora. Io ti amo, tu mi ami. Noi ci apparteniamo. E io amo Peter come se fosse figlio mio. E lui ti perdonerà vedrai. Non le pensa davvero quelle cose...”

-”Ti amo Liam”

-”Anche io”

Ci baciammo come quando ci eravamo conosciuti, con la stessa passione. E per un secondo, le lacrime che mi rigavano il viso, lui che mi consolava e mi dava la forza di andare avanti dicendomi che era tutto apposto, mi parve come sedici anni prima quando decisi di dargli la notizia. Se avevo lui al mio fianco tutto sarebbe andato bene.

-”Vado a parlargli...” disse.

Noi due ci appartenevamo. Tutto sarebbe andato bene.



Note.
Salve a tutti.
Allora, questa è una One Sgot un po' diversa dalla altre. Non so se può piacere. Ci ho messo circa tre giorni per scrivere quindi vi prego recensite!
Amiche mie, scusate per i scarsi spoiler :P
Se volete sono su Twitter.
Presto posterò anche su i If you can dream it, you can do it.
Se non avete nulla da fare ci sarebbero anche due One Shot, ma va bene.
Me ne vado.
Ale xx
   
 
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