[Deadly Wrath, 3. Bloody day, post]
Dancin' 'til your feet is sore
'Cause that's what life is for
La
voce di Alaska gli era arrivata forte e chiara alle orecchie,
più
forte del battito ritmato della canzone che rieccheggiava per tutto
il laboratorio. Il dottor Davan Stein non poté frenarsi dal
far
roteare gli occhi in modo plateale, nonostante fosse più che
abituato ormai alla singolare abitudine della giovane antropologa.
And
we don't party hardly
“No!”
We
just party hard
“Yeah!”
And
not because we bored
“No!”
We
party 'cause we born to party
Mentre
avanzava lentamente, le stampelle a sostenere le sue gambe altrimenti
troppo deboli per consentirgli di camminare, il dottor Stein si
ritrovò tuttavia a pensare che era passato del tempo
dall'ultima
volta che la sua giovane assistente si era chiusa in laboratorio
con la musica a palla. In effetti, da quando era stata sequestrata da
quello psicopatico qualche mese prima, Alaska aveva smesso di
utilizzare quello strano metodo di riduzione dello stress.
We
gonna move our bodies
With our hands in the air
And wave 'em
all around
Like we just don't care
Era sempre stato così, fin da quando lei era semplicemente una giovane studentessa smaniosa di imparare: ogniqualvolta si trovava di fronte a casi particolarmente cruenti, Ross non manifestava la propria inquietudine ed ansia come ogni altra persona attraverso dei cambiamenti nel comportamento od una palese variazione delle emozioni. Alaska, per affrontare lo stress di un lavoro evidentemente difficile, ballava. Quando il dottor Stein sentiva pompare fra i corridoi dei suoi laboratori a Baltimora delle musiche ritmate e coinvolgenti, sapeva per certo che fosse la giovane antropologa la causa di quel caos e che, con tutta probabilità, l'avrebbe trovata in una delle sale di analisi a ballare finché lo stress della giornata non fosse sparito.
“Yeah!”
Moto
Moto in the house
“Yeah!”
I'm about to turn it out
“Yeah!”
And you know it's going down
I'm
physically, physically, physically round
Mentre zoppicava verso la fonte di quel ritmo forsennato, Davon si ritrovò a sorridere. La musica era energica, il volume alto e le parole cantate velocemente: se l'umore di Alaska in seguito a quella seduta di liberazione emotiva sarebbe stato dettato dalla canzone che aveva scelto, il vecchio luminare forense non vedeva l'ora di fare una bella chiacchierata con la sua assistente.
Party
ain't done, party ain't done
Party this belly got started, Act I
It just begun, big action
Pump up the volume, speaker
blastin'
Dalla
parete di vetro che dava sul corridoio dei laboratori forensi di
Quantico, Stein poteva vedere coi propri occhi la nuova performance
di Alaska.
La
ragazza sventolava le braccia in modo sconclusionato, cercando di
tenere il tempo forsennato della canzone che pompava dalle casse del
computer portatile, e con i fianchi eseguiva movimenti secchi che
sembravano quasi casuali. Non era mai stata una brava ballerina,
anzi, non lo era per niente. Eppure, guardarla ballare era davvero
un'esperienza interessante: l'antropologa metteva in
quell'attività
una passione tale da far dimenticare il fatto che ogni suo gesto
fosse sempre troppo anticipato o troppo in ritardo rispetto alla
musica che avrebbe dovuto seguire. Ma, dopotutto, Alaska sembrava
talmente sicura di sé mentre si dimenava da far credere a
chiunque
che fosse la musica ad essere nel torto e non lei.
Shake
up the ground, shake up the ground
Shake like a earthquake quake
up the ground
Play to make a sound, play to make a sound
Play
to make a, play to make a, play to make a sound
Non
era il solo ad osservare la bizzarra esibizione di Ross. Dalla parte
opposta della stanza, appena fuori dalla porta di cui stringeva
ancora in una mano ossuta il pomello di metallo, il dottor Spencer
Reid guardava lo spettacolo che gli si presentava davanti con occhi
spalancati e uno strano sorriso indulgente sulle labbra.
Stain
aggrottò la fronte mentre osservava l'espressione attonita
che
aveva dipinta sul volto il ragazzo. Non c'era dubbio, quel genietto
rachitico si era preso una bella cotta per la sua adorata protetta.
Il vecchio antropologo si spostò leggermente di lato, di
modo che
Reid, che si trovava proprio di fronte a lui, non potesse capire di
essere osservato.
So
I can do my little dance, do my little dance
Do my little, do my
little, do my little dance
Ants in my pants, got ants in my pants
Ants in my, ants in my, ants in my pants
Anche
Alaska si accorse della presenza di Spencer. Senza interrompere i
propri movimenti mal sincronizzati con la musica si allungò
verso il
giovane profiler e con due movimenti decisi riuscì a
trascinare il
ragazzo nella stanza e al contempo chiudere la porta dietro di
sé.
Stein
si lasciò sfuggire un'esclamazione sorpresa, che
mimò perfettamente
quella di Reid.
That's
why I keep on movin'
Yes, that's why I keep on groovin'
Yes,
that's why I keep on doin'
Doin' what I'm doin', y'all
Reid
scosse la testa e Davon capì immediatamente cosa Alaska
avesse
chiesto al dottorino: voleva che ballasse con lei. Il profiler,
però,
scosse la testa con più convinzione.
L'antropologo
sorrise divertito. Come se quel ragazzo fosse davvero in grado di dire
di no a
Ross.
First
name Moto, last name Moto
Here's how you spell it, M-O-T-O
M-O-T-O
When I step in all the girls want a photo
Ya know,
hey, yo
Alaska aveva afferrato le mani di Reid e continuava a muoverle a tempo con le proprie, su e poi giù, cercando di convincere il giovane a compiere quei movimenti da solo, ma l'unica reazione che riuscì ad ottenere fu quella di farlo arrossire vistosamente.
Moto
Moto in the house
I'm about to turn it out
And you know it's
goin' down
I'm physically, physically, physically round
Stava
rispondendo.
Stein
non avrebbe scommesso nemmeno un penny sul fatto che il ragazzo non
sarebbe finito a ballare con Ross. Infatti, eccolo lì:
Spencer Reid
stava mimando, seppur con incredibile rigidità ed imbarazzo,
i
movimenti che Alaska compiva a tempo con la musica.
I
like to party, party
He like to party, party
They like to
party, party
We like to party!
Il dottor Stein era consapevole del fatto che ciò che stava facendo era spiare. Lo sapeva, e la sua morale non protestava affatto a quel comportamento ritenuto socialmente poco accettabile. Ma, anche se avesse avuto delle remore etiche a riguardo, le avrebbe accantonate con facilità. Dopotutto, Alaska era la sua protetta e lui doveva assolutamente capire che cosa stesse succedendo fra lei e il giovane genio. Non si era bevuto affatto la frottola dell'amicizia incondizionata.
She
like to shake it, shake it
She like to shake it, shake it
He
like to shake it? Yo!
I due ragazzi si stavano divertendo, questo era certo. Alaska rideva, lo capiva anche se era voltata e non poteva sentire il suono della sua risata dato che era coperto dalla musica tenuta eccessivamente alta. Ma Davon sapeva che quando Ross si piegava in avanti in quel modo, con la testa leggermente ciondolante sul petto, significava che l'antropologa si stava abbandonando ad una risata sonora e liberatoria. E poi, anche Spencer Reid stava ridendo. Certo, in modo più contenuto, ed era evidente che era ancora molto teso a causa del fatto di essersi ritrovato a ballare in un laboratorio forense durante l'orario di lavoro, ma stava pur sempre ridendo.
Somebody
say ho!
“Ho!”
Say ho ho!
“Ho ho!”
Back
it up, back it up
Back it up, back it up
Back it up
Al contrario di Alaska il giovane profiler non si cimentava nel rispondere alle parole cantate, ma era evidente che si divertisse ad osservare lei farlo. E mentre la guardava, continuava a muoversi impacciato a tempo di musica.
Yo!
Somebody say yeah!
“Yeah!”
Say yeah yeah!
“Yeah
yeah!”
Back it up, back it up
Back it up, back it up
Back it up, back it up
Alaska
fece una piroetta, aggrappandosi alla mano di Reid per non perdere
l'equilibrio, ma era evidente che il ragazzo non fosse per niente
abituato al ballo, tanto meno ad una mossa del genere. Totalmente
impreparato, la tirò verso di sé, convinto che
stesse per cadere, e
così Ross si trovò in un attimo contro il suo
petto magro.
Stein
trattenne il fiato.
Back
it up, back it up
Back it up, back it up
Back it up, back it
up
Back it up, back it up
Davon
li osservò restare immobili per diversi secondi.
Alaska
aveva alzato lo sguardo verso il volto di Reid, e lui sembrava allo
stesso modo calamitato dai suoi occhi chiari.
La
musica, ormai dimenticata, continuava a pompare il suo ritmo
frenetico.
Keep
on jumpin' off the floor
Dancin' 'til your feet is sore
Party
hard just like a smarty girl
'Cause that's what life is for
(Yeah!)
Si
sarebbero baciati.
Stein
ne era certo.
And
we don't party hardly
(No!)
We just party hard
(Yeah!)
And not because we bored
(No!)
We party 'cause we born to
party
Alaska alzò una mano verso il volto sbarbato di Reid e lasciò scorrere una carezza leggera su quella pelle morbida e chiara.
We
gonna move our bodies
With our hands in the air
And wave 'em
all around
Like we just don't care
Come
un gatto coccolato dal padrone, il profiler seguì il
movimento di
quelle dita affusolate, godendo di quel contatto.
Davon
immaginò anche che stesse facendo le fusa.
(Yeah!)
Moto Moto in the house
(Yeah!)
I'm about to turn it out
(Yeah!)
And you know it's going down
I'm physically,
physically, physically round
Forse
era stata una reazione del tutto istintiva, ma anche Spencer Reid si
mosse verso l'antropologa, allungando un braccio intorno ai suoi
fianchi e facendola aderire ancora di più a sé.
Il
movimento che portò all'avvicinarsi dei due visi
sembrò arrivare
automaticamente, a quel punto.
Party
ain't done, party ain't done
Party this belly got started, Act I
It just begun, big action
Pump up the volume, speaker
blastin'
Si
sarebbero baciati, ovvio.
Era
l'unica cosa logica che potesse accadere.
Shake
up the ground, shake up the ground
Shake like a earthquake quake
up the ground
Play to make a sound, play to make a sound
Play
to make a, play to make a, play to make a sound
Invece,
Stein vide la razionalità impossessarsi di nuovo di Spencer
Reid.
I
suoi occhi ritornarono di nuovo timorosi, quasi terrorizzati, mentre
si rendeva conto di quanto stava per fare.
Lasciò
andare ogni presa che aveva su Alaska e le sue labbra si mossero
velocemente, probabilmente borbottando una scusa di qualche tipo.
In
un attimo, fu fuori dal laboratorio, lasciando l'antropologa sola con
la sua musica.
So
I can do my little dance, do my little dance
Do my little, do my
little, do my little dance
Ants in my pants, got ants in my pants
Ants in my, ants in my, ants in my pants
A momenti Davon rischiò di essere travolto dal ragazzo fuggitivo. Lo vide alzare lo sguardo verso di lui e mormorare una scusa inudibile, il volto paonazzo e gli occhi pieni di panico, prima di continuare a correre lungo il corridoio.
That's
why I keep on movin'
Yes, that's why I keep on groovin'
Yes,
that's why I keep on doin'
Doin' what I'm doin', y'all
Il
profiler era già entrato in ascensore e stava schiacciando
forsennatamente il pulsante del piano in cui voleva tornare, quando
Stein si voltò a guardare la reazione di Alaska a quella
fuga
improvvisa.
Al
contrario di ogni sua aspettativa, la giovane stava sorridendo con
aria sognante.
First
name Moto, last name Moto
Here's how you spell it, M-O-T-O
M-O-T-O
When I step in all the girls want a photo
Ya know,
hey, yo
Mentre
puntava con forza le stampelle a terra per entrare finalmente anche
lui in laboratorio, il dottor Davon Stein ricacciò indietro
con
facilità il sorriso che minacciava di sbocciargli sulle
labbra.
In
fondo, Spencer Reid sembrava un bravo ragazzo.
Poteva
darsi che fosse addirittura degno della sua Alaska.
[La
canzone è di Will.I.Am e fa parte della colonna sonora di
Madagascar 2]