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Autore: JoJo    23/02/2012    3 recensioni
Sono tanti i piccoli momenti che colorano una storia d'amore. A volte sono insignificanti, talmente ancorati alla quotidianità da risultare banali, altre volte invece segnano la vita di una coppia per sempre. La fortuna di Spencer Reid è che grazie alla sua memoria eidetica non ne dimenticherà mai nemmeno uno. (Raccolta di missing moments della mia raccolta 49 ways to live.)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '49 ways to live'
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[Deadly Wrath, 3. Bloody day, post]


Keep on jumpin' off the floor
Dancin' 'til your feet is sore

Party hard just like a smarty girl
'Cause that's what life is for


Yeah!!”


La voce di Alaska gli era arrivata forte e chiara alle orecchie, più forte del battito ritmato della canzone che rieccheggiava per tutto il laboratorio. Il dottor Davan Stein non poté frenarsi dal far roteare gli occhi in modo plateale, nonostante fosse più che abituato ormai alla singolare abitudine della giovane antropologa.


And we don't party hardly
“No!”
We just party hard
“Yeah!”
And not because we bored
“No!”
We party 'cause we born to party



Mentre avanzava lentamente, le stampelle a sostenere le sue gambe altrimenti troppo deboli per consentirgli di camminare, il dottor Stein si ritrovò tuttavia a pensare che era passato del tempo dall'ultima volta che la sua giovane assistente si era chiusa in laboratorio con la musica a palla. In effetti, da quando era stata sequestrata da quello psicopatico qualche mese prima, Alaska aveva smesso di utilizzare quello strano metodo di riduzione dello stress.


We gonna move our bodies
With our hands in the air
And wave 'em all around
Like we just don't care


Era sempre stato così, fin da quando lei era semplicemente una giovane studentessa smaniosa di imparare: ogniqualvolta si trovava di fronte a casi particolarmente cruenti, Ross non manifestava la propria inquietudine ed ansia come ogni altra persona attraverso dei cambiamenti nel comportamento od una palese variazione delle emozioni. Alaska, per affrontare lo stress di un lavoro evidentemente difficile, ballava. Quando il dottor Stein sentiva pompare fra i corridoi dei suoi laboratori a Baltimora delle musiche ritmate e coinvolgenti, sapeva per certo che fosse la giovane antropologa la causa di quel caos e che, con tutta probabilità, l'avrebbe trovata in una delle sale di analisi a ballare finché lo stress della giornata non fosse sparito.


“Yeah!”
Moto Moto in the house
“Yeah!”
I'm about to turn it out
“Yeah!”
And you know it's going down
I'm physically, physically, physically round


Mentre zoppicava verso la fonte di quel ritmo forsennato, Davon si ritrovò a sorridere. La musica era energica, il volume alto e le parole cantate velocemente: se l'umore di Alaska in seguito a quella seduta di liberazione emotiva sarebbe stato dettato dalla canzone che aveva scelto, il vecchio luminare forense non vedeva l'ora di fare una bella chiacchierata con la sua assistente.


Party ain't done, party ain't done
Party this belly got started, Act I
It just begun, big action
Pump up the volume, speaker blastin'


Dalla parete di vetro che dava sul corridoio dei laboratori forensi di Quantico, Stein poteva vedere coi propri occhi la nuova performance di Alaska.
La ragazza sventolava le braccia in modo sconclusionato, cercando di tenere il tempo forsennato della canzone che pompava dalle casse del computer portatile, e con i fianchi eseguiva movimenti secchi che sembravano quasi casuali. Non era mai stata una brava ballerina, anzi, non lo era per niente. Eppure, guardarla ballare era davvero un'esperienza interessante: l'antropologa metteva in quell'attività una passione tale da far dimenticare il fatto che ogni suo gesto fosse sempre troppo anticipato o troppo in ritardo rispetto alla musica che avrebbe dovuto seguire. Ma, dopotutto, Alaska sembrava talmente sicura di sé mentre si dimenava da far credere a chiunque che fosse la musica ad essere nel torto e non lei.


Shake up the ground, shake up the ground
Shake like a earthquake quake up the ground
Play to make a sound, play to make a sound
Play to make a, play to make a, play to make a sound


Non era il solo ad osservare la bizzarra esibizione di Ross. Dalla parte opposta della stanza, appena fuori dalla porta di cui stringeva ancora in una mano ossuta il pomello di metallo, il dottor Spencer Reid guardava lo spettacolo che gli si presentava davanti con occhi spalancati e uno strano sorriso indulgente sulle labbra.
Stain aggrottò la fronte mentre osservava l'espressione attonita che aveva dipinta sul volto il ragazzo. Non c'era dubbio, quel genietto rachitico si era preso una bella cotta per la sua adorata protetta. Il vecchio antropologo si spostò leggermente di lato, di modo che Reid, che si trovava proprio di fronte a lui, non potesse capire di essere osservato.


So I can do my little dance, do my little dance
Do my little, do my little, do my little dance
Ants in my pants, got ants in my pants
Ants in my, ants in my, ants in my pants


Anche Alaska si accorse della presenza di Spencer. Senza interrompere i propri movimenti mal sincronizzati con la musica si allungò verso il giovane profiler e con due movimenti decisi riuscì a trascinare il ragazzo nella stanza e al contempo chiudere la porta dietro di sé.
Stein si lasciò sfuggire un'esclamazione sorpresa, che mimò perfettamente quella di Reid.


That's why I keep on movin'
Yes, that's why I keep on groovin'
Yes, that's why I keep on doin'
Doin' what I'm doin', y'all


Reid scosse la testa e Davon capì immediatamente cosa Alaska avesse chiesto al dottorino: voleva che ballasse con lei. Il profiler, però, scosse la testa con più convinzione.
L'antropologo sorrise divertito. Come se quel ragazzo fosse davvero in grado di dire di no a Ross.


First name Moto, last name Moto
Here's how you spell it, M-O-T-O M-O-T-O
When I step in all the girls want a photo
Ya know, hey, yo


Alaska aveva afferrato le mani di Reid e continuava a muoverle a tempo con le proprie, su e poi giù, cercando di convincere il giovane a compiere quei movimenti da solo, ma l'unica reazione che riuscì ad ottenere fu quella di farlo arrossire vistosamente.


Moto Moto in the house
I'm about to turn it out
And you know it's goin' down
I'm physically, physically, physically round


Stava rispondendo.
Stein non avrebbe scommesso nemmeno un penny sul fatto che il ragazzo non sarebbe finito a ballare con Ross. Infatti, eccolo lì: Spencer Reid stava mimando, seppur con incredibile rigidità ed imbarazzo, i movimenti che Alaska compiva a tempo con la musica.


I like to party, party
He like to party, party
They like to party, party
We like to party!


Il dottor Stein era consapevole del fatto che ciò che stava facendo era spiare. Lo sapeva, e la sua morale non protestava affatto a quel comportamento ritenuto socialmente poco accettabile. Ma, anche se avesse avuto delle remore etiche a riguardo, le avrebbe accantonate con facilità. Dopotutto, Alaska era la sua protetta e lui doveva assolutamente capire che cosa stesse succedendo fra lei e il giovane genio. Non si era bevuto affatto la frottola dell'amicizia incondizionata.


She like to shake it, shake it
She like to shake it, shake it
He like to shake it? Yo!


I due ragazzi si stavano divertendo, questo era certo. Alaska rideva, lo capiva anche se era voltata e non poteva sentire il suono della sua risata dato che era coperto dalla musica tenuta eccessivamente alta. Ma Davon sapeva che quando Ross si piegava in avanti in quel modo, con la testa leggermente ciondolante sul petto, significava che l'antropologa si stava abbandonando ad una risata sonora e liberatoria. E poi, anche Spencer Reid stava ridendo. Certo, in modo più contenuto, ed era evidente che era ancora molto teso a causa del fatto di essersi ritrovato a ballare in un laboratorio forense durante l'orario di lavoro, ma stava pur sempre ridendo.


Somebody say ho!
“Ho!”
Say ho ho!
“Ho ho!”
Back it up, back it up
Back it up, back it up
Back it up


Al contrario di Alaska il giovane profiler non si cimentava nel rispondere alle parole cantate, ma era evidente che si divertisse ad osservare lei farlo. E mentre la guardava, continuava a muoversi impacciato a tempo di musica.


Yo! Somebody say yeah!
“Yeah!”
Say yeah yeah!
“Yeah yeah!”
Back it up, back it up
Back it up, back it up
Back it up, back it up


Alaska fece una piroetta, aggrappandosi alla mano di Reid per non perdere l'equilibrio, ma era evidente che il ragazzo non fosse per niente abituato al ballo, tanto meno ad una mossa del genere. Totalmente impreparato, la tirò verso di sé, convinto che stesse per cadere, e così Ross si trovò in un attimo contro il suo petto magro.
Stein trattenne il fiato.


Back it up, back it up
Back it up, back it up
Back it up, back it up
Back it up, back it up


Davon li osservò restare immobili per diversi secondi.
Alaska aveva alzato lo sguardo verso il volto di Reid, e lui sembrava allo stesso modo calamitato dai suoi occhi chiari.
La musica, ormai dimenticata, continuava a pompare il suo ritmo frenetico.


Keep on jumpin' off the floor
Dancin' 'til your feet is sore
Party hard just like a smarty girl
'Cause that's what life is for
(Yeah!)


Si sarebbero baciati.
Stein ne era certo.


And we don't party hardly
(No!)
We just party hard
(Yeah!)
And not because we bored
(No!)
We party 'cause we born to party


Alaska alzò una mano verso il volto sbarbato di Reid e lasciò scorrere una carezza leggera su quella pelle morbida e chiara.


We gonna move our bodies
With our hands in the air
And wave 'em all around
Like we just don't care


Come un gatto coccolato dal padrone, il profiler seguì il movimento di quelle dita affusolate, godendo di quel contatto.
Davon immaginò anche che stesse facendo le fusa.


(Yeah!)
Moto Moto in the house
(Yeah!)
I'm about to turn it out
(Yeah!)
And you know it's going down
I'm physically, physically, physically round


Forse era stata una reazione del tutto istintiva, ma anche Spencer Reid si mosse verso l'antropologa, allungando un braccio intorno ai suoi fianchi e facendola aderire ancora di più a sé.
Il movimento che portò all'avvicinarsi dei due visi sembrò arrivare automaticamente, a quel punto.


Party ain't done, party ain't done
Party this belly got started, Act I
It just begun, big action
Pump up the volume, speaker blastin'


Si sarebbero baciati, ovvio.
Era l'unica cosa logica che potesse accadere.


Shake up the ground, shake up the ground
Shake like a earthquake quake up the ground
Play to make a sound, play to make a sound
Play to make a, play to make a, play to make a sound


Invece, Stein vide la razionalità impossessarsi di nuovo di Spencer Reid.
I suoi occhi ritornarono di nuovo timorosi, quasi terrorizzati, mentre si rendeva conto di quanto stava per fare.
Lasciò andare ogni presa che aveva su Alaska e le sue labbra si mossero velocemente, probabilmente borbottando una scusa di qualche tipo.
In un attimo, fu fuori dal laboratorio, lasciando l'antropologa sola con la sua musica.


So I can do my little dance, do my little dance
Do my little, do my little, do my little dance
Ants in my pants, got ants in my pants
Ants in my, ants in my, ants in my pants


A momenti Davon rischiò di essere travolto dal ragazzo fuggitivo. Lo vide alzare lo sguardo verso di lui e mormorare una scusa inudibile, il volto paonazzo e gli occhi pieni di panico, prima di continuare a correre lungo il corridoio.


That's why I keep on movin'
Yes, that's why I keep on groovin'
Yes, that's why I keep on doin'
Doin' what I'm doin', y'all


Il profiler era già entrato in ascensore e stava schiacciando forsennatamente il pulsante del piano in cui voleva tornare, quando Stein si voltò a guardare la reazione di Alaska a quella fuga improvvisa.
Al contrario di ogni sua aspettativa, la giovane stava sorridendo con aria sognante.


First name Moto, last name Moto
Here's how you spell it, M-O-T-O M-O-T-O
When I step in all the girls want a photo
Ya know, hey, yo


Mentre puntava con forza le stampelle a terra per entrare finalmente anche lui in laboratorio, il dottor Davon Stein ricacciò indietro con facilità il sorriso che minacciava di sbocciargli sulle labbra.
In fondo, Spencer Reid sembrava un bravo ragazzo.
Poteva darsi che fosse addirittura degno della sua Alaska.

[La canzone è di Will.I.Am e fa parte della colonna sonora di Madagascar 2]

   
 
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