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Autore: Daenerys_Snow    25/02/2012    2 recensioni
Tratto dal primo capitolo.
[ Questa ragazzina di 6 anni è così piccola e indifesa che non si renderebbe nemmeno conto se qualcuno la sta prendendo in giro, e questo a volte è così dannatamente sbagliato che anche suo padre gliene farebbe un torto. Sì, anche Neji Hyuga lo farebbe. ]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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White As Snow





-         Bianca proprio come i miei occhi… -
Karis è lì, alla finestra di casa sua, a guardare quei fiocchi che scendono dal cielo grigio. Li guarda e riflette. Pensa al fatto che i suoi occhi color bianco perla siano molto simili alla neve, quella materia soffice e biancastra.
Quei lunghi capelli castani raccolti in una coda alta mettono in risalto la sua pelle chiara, come quella di suo padre. Quei capelli però sono di sua madre, sì quella donna che un tempo aveva gli chignon.
Questa ragazzina di 6 anni è così piccola e indifesa che non si renderebbe nemmeno conto se qualcuno la sta prendendo in giro, e questo a volte è così dannatamente sbagliato che anche suo padre gliene farebbe un torto. Sì, anche Neji Hyuga lo farebbe.
 
 
12 anni dopo
 
-         Ehi, sorellina, che fai? – le chiede un ragazzo sui 18 anni con grandi occhi castani e capelli che gli arrivano un po’ più giù delle spalle.
-         Eh? Oh, nulla, nulla. – risponde la bambina di qualche anno fa. Ora i capelli, legati in una lunga treccia, le arrivano al sedere e i suoi occhi brillano ancor di più di quello strano colore che caratterizza la sua famiglia.
-         Come ti senti? Stai bene, Karis? – le chiese ancora suo fratello, Akira. È piuttosto protettivo nei confronti della sorella. Per essere precisi sono gemelli, lui nato 5 minuti prima di lei. Due bambini magnifici nati per un unico scopo…
-         Sì, sì… senti mi chiedevo se ti andava di allenarci un po’… - chiese la ragazza 18enne timidamente all’altro che la guarda sorridendo.
-         Lo sai che rischi che ti scopra papà, vero?
-         Lo so, ma non ce la faccio più a stare dentro casa! Voglio divertirmi anch’io come te e tutti gli altri!! – urlò Karis tappandosi la bocca per paura che il padre l’abbia sentita. Il punto è che Neji non vuole che sua figlia si alleni come tutti i ragazzi normali di Konoha, ma perché questo non si sa.
Così qualche volta esce con suo fratello e con gli altri loro amici, cioè Nariko, figlia dell’Hokage Naruto e sua moglie Sakura; Sui, figlia di Shikamaru e di Ino e sorella di  Ichiyo; Teika, figlio di Temari; Gonkuro, figlio di Gaara; Rumiko, figlia di Rock Lee e Kin, figlia di Kiba e di Hinata.
-         Ok, ma mi raccomando: non ti far beccare da mamma e papà. – le risponde Akira sprizzando dai suoi occhi castani un minimo di felicità per tutta la grinta della sorella. Eh già: lei occhi color perla e lui color cioccolato, proprio come sua madre Tenten.
-         Grazie fratellone!! – dice la ragazza abbracciandolo. Si passano 20 centimetri buoni.
Corrono verso la porta, senza fare troppo rumore; ma vengono fermati da qualcuno.
-         Dove credete di andare?? – chiede Ten con in mano uno shuriken.
-         Ecco… noi… ehm… - il 18enne lancia uno sguardo implorante alla sorella.
-         Andiamo a farci un giro con i nostri amici! Possiamo, mamma? – chiede con due occhioni da cucciolo Karis.
-         Ok, andate! – e si volta per tornare a sistemare le armi che quotidianamente ordina. Così i due si avviano verso l’uscita.
-         Karis, attenta a non farti beccare da tuo padre mentre ti alleni!! – urla Tenten dall’altra stanza. Ma com’è possibile che quella donna riesce sempre a capire cosa le tramano alle spalle i suoi due gemelli?
Akira e sua sorella sono piuttosto uniti. Certo: vedere una con quegli occhi e l’altro con altri è strano; ma il destino ha voluto questo.
-         Karis! – urla poco distante Nariko abbracciando l’amica. È da tanto che non la vede a causa del padre, il genio degli Hyuga.
-         Nariko, Sui, Rumiko, Kin! Che bello rivedervi, ragazze! – le abbraccia tutte e rivolge uno sguardo anche agli altri, cioè Ichiyo, Teika e Gonkuro, i quali la risalutano con un cenno della testa.
Nariko è una ragazza bionda con grandi occhi verdi. I capelli le arrivano alle spalle e sono mossi. Ha 18 anni anche lei.
Sui ha capelli nerissimi, proprio come suo padre, e raccolti in una coda piccolissima bassa: ha i capelli piuttosto corti. Gli occhi sono azzurri. Ha 19 anni.
Rumiko ha delle ciglia molto folte, ma le stanno bene con quei occhi neri pece. I capelli lunghi le arrivano a metà schiena e sono mossi. Ha 16 anni.
Kin è diversa dalle altre: essendo figlia di Hinata Hyuga, ha il talento del Byakugan, proprio come Karis. Quindi occhi color perla e capelli lunghi castani, ovviamente lisci. Ha 18 anni.
Ichiyo, fratello minore di Sui, ha 16 anni. Ha capelli biondi chiaro raccolti in un codino. Gli occhi neri e piccoli.
Teika, figlio di Temari, ha 19 anni. I suoi capelli biondo scuro mettono in risalto i suoi occhi neri e grandi.
Gonkuro, figlio del grande Gaara, ha 18 anni. Cappelli rossi scurissimo e occhi blu notte. Tutto suo padre.
Sono una bella comitiva. Sì, perché ognuno, un po’ come i loro genitori, ha un talento, e quindi riescono ad allenarsi piuttosto bene.
-         Allenamento speciale? – chiese ai gemelli Teika. Quel ragazzo ha sempre attratto Karis. Le piace per l’aspetto fisico ed anche per quel lato arrogante che ogni tanto ha il sopravvento. Temari e Gaara hanno deciso di rimanere per un certo periodo nel Villaggio della Foglia, ma alla fine si sono trasferiti per interi anni, tant’è che Teika e Gonkuro sono cresciuti qui. Quei due cugini sono un po’ come Karis e Kin. Ah, giusto: lei ha un fratello, ma non si fa mai vedere per le diverse missioni che Naruto gli assegna di continuo.
Ovviamente anche Akira e tutti gli altri vanno a fare delle missioni, ed infatti difficilmente si ritrovano tutti assieme. Karis non ci va, visto che suo padre non vuole. Non vuole che lei si alleni, che combatta, che usi le sue tecniche… non vuole che esca di casa, per poco!
-         Sì, perché no? – rispondono i gemelli all’unisono.
E così s’incominciano ad allenare. Ognuno con la sua abilità innata, più o meno.
Kin e Karis, avendo entrambe il Byakugan, si sfidano di continuo e spesso litigano, ma alla fine tornano come sempre a far pace. La loro sfida può durare anche intere ore. Il loro livello è pari, più o meno; il punto è che Kin ha sempre con sé il cucciolo di Akamaru, Akio, e quindi spesso lotta assieme a quell’animaletto che potrebbe sembrare tanto docile, quando alla fine non lo è. Mentre Karis usa moltissimo anche le armi: dopotutto sua madre è Maestra d’Armi ed una cosa del genere se l’aspettavano tutti dai figli di Neji e Tenten. Mentre Akira, anch’esso fenomeno con le più strane armi, non potendo usare il Byakugan, fa molto uso di tecniche simili; non è e non sarà mai forte quanto la sorella.
-         È bravissima… - dice Nariko ad Akira, che come al solto ci rimane male: spesso non si sente preso in considerazione.
Poi c’è Nariko. È cotta del figlio di Gaara, Gonkuro. Che poi tutti dicono che dovrebbero stare insieme. Comunque lei ha una potenza inarrestabile e riesce a sgretolare un masso enorme solo toccandolo: a volte ricorda sua madre Sakura. Ovviamente non ha solo questa forza: per carattere è identica a Naruto e perciò usa diverse sue tecniche.
Sui si basa principalmente, come Shikamaru, sulle tecniche d’ombra. Nulla di che, direte voi. Non è vero del tutto perché riesce a controllare almeno in parte anche la psiche del suo avversario. E suo fratello Ichiyo non è da meno: lui usa quasi esclusivamente tecniche psichiche e spesso è aiutato da una potenza magnifica.
Rumiko è una ninja non troppo speciale: usa tecniche di base e conosce le arti marziali alla perfezione. Sta molto con Akira, e lo tratta quasi da fratello maggiore. È la bimba nella comitiva creatasi.
Teika è semplicemente forte: non molto sull’aspetto della potenza fisica, forse, ma sulle tecniche “indirette” e lontane, come ad esempio l’uso della sabbia. La usa a suo piacimento e spesso riproduce dei veri ninja come suoi combattenti.
Anche Gonkuro usa tecniche riguardanti la sabbia, anche perché è figlio di Gaara. Lui, a differenza del cugino, è più forte nei combattimenti diretti.
I ragazzi si allenano fino all’estremo: si divertono da matti  perché stanno insieme ed è questo ciò che conta.
In un momento si mettono a sedere tutti e parlano per un po’.
-         Tuo padre non ti vuole far allenare, non è così? – Kin chiede a sua cugina, Karis.
-         Già… - risponde lei con sguardo basso. Spesso si vergogna per questa strana situazione.
-         Non ti preoccupare! – le dà una pacca sulla spalla Ichiyo. – Sai che qualsiasi problema basta che ci fai un fischio, no?
-         Grazie… - dice arrossendo per quell’attenzione su di sé. Anche Teika la guarda sorridendo. Forse si è accorto anche lui che la vita dell’amica non è semplice come sembra.
Parlano per diverso tempo, senza accorgersi del passare del tempo. Ed il sole incomincia calare lentamente.
-         Tuo fratello… dov’è? – Gonkuro chiede a Kin che si volta svelta verso il rosso.
-         Sarà in missione in qualche Paese molto lontano… credo… - risponde un poco pensierosa.
-         Ci credi se ti dico che non ho ancora conosciuto nostro cugino Hiro? – fa Akira a Teika e a Rumiko. Essi lo guardano un po’ sorpresi.
In tutto il Villaggio si sa benissimo che quel Hiro non si fa mai vedere. Appena torna a casa, in quei pochissimi giorni, sta chiuso dentro. Forse a volte, anche peggio di Karis. Un ragazzo alquanto strano e bizzarro, sì, vero.
-         Che vorresti dire con questo, eh? – Chiede Kin al cugino che ha appena parlato.
Ciò che ha detto Akira non è del tutto vero: da bambini lui e Hiro giocavano spesso insieme. Anche se quello sconosciuto a tutti aveva un anno più di lui. Ma poi all’età di 12 anni, Hiro si diplomò all’Accademia Ninja. E dopo pochissimo tempo non si fece più vedere da nessuno.
-         Calmati, cara. Sto solo dicendo che tuo fratello non si degna nemmeno di far visita a mio padre, che poi gli sarebbe anche zio. Un minimo di rispetto ci vuole, non credi? – dice l’altro con un pizzico di rabbia. Certe cose non le sopporta. Ma non tollera specialmente sua cugina.
-         Mica è colpa sua se l’Hokage gli affida così tante missioni, sai? – controbatte Kin alzandosi in piedi davvero stufa del comportamento dell’altro. L’odio a volte è reciproco.
Si guardano per interi minuti negli occhi. Gli altri, che sanno già come andrà a finire, borbottano sotto voce tra di loro. Non gli importa molto della loro ira sfogata in una discussione tanto accesa.
Continuano a litigare per ben poco, poiché si sentono dei passi quasi impercettibili lungo la strada. Kin scuote un poco il naso.
-         Sta arrivando qualcuno di familiare, fin troppo, direi… - dice solo cercando di capire chi sia. Nessuno l’ascolta. Troppo intenti a parlare delle missioni che Naruto affida ad ognuno di loro. Cerca di avvertirli ma è tutto inutile.
Pochi secondi ed una voca scuote tutti, tranne quella che se l’aspetta.
-         Karis, cosa diamine ci fai qui, eh?? – Chiese un Neji con il Byakugan attivo.
La ragazza chiamata in ballo sbarra gli occhi: ma non doveva essere a casa ora?
Solo allora si rende conto che ormai è sera. La voce non le esce regolarmente mentre cerca di dire almeno un qualcosa di sensato.
-         I-io… stavo s-solo… ecco… - Cominciò a dirgli, ma è davvero difficile. L’ha beccata proprio quando la giornata è diventata magnifica.
-         Allora? Io sto aspettando!
-         Ecco, papà… io stavo solo parlando con… - Non fa in tempo a finire che suo padre, ormai difronte a lei, le dà uno schiaffo, di cui si sente benissimo il suono agghiacciante. Akira si innervosisce: non gli piace affatto vedere la sorella trattata in quel modo.
Una lacrima si fa spazio sulla guancia destra di Karis. Non singhiozza. Non piange mai, quella ragazza, ma in questo momento esploderebbe. Ma non può.
-         Ti stavi allenando, non è così?! – Le chiede l’uomo dai lunghi capelli.
-         Mi dispiace… - Dice abbassando lo sguardo a terra.
Non le risponde. Passa la sua attenzione all’altra suo figlio, del quale si dimentica spesso.
-         Akira, chi ti ha dato il permesso di portarla qui, me lo dici?
-         Ma papà, si vuole soltanto allenare con la sua abilità innata. Ma che succede, scusa? Io non ne sono in possesso e mi obblighi quasi ad allenarmi e lei che fortunatamente ce l’ha non glielo fai fare. – Urla arrabbiato il 18enne. Non ha mai parlato a suo padre in questo modo, ma ora è tutto diverso.
Intanto Karis lo guarda contraddetta: non se l’aspettava suo fratello tanto agguerrito.
-         Sono io che comando, lo sai. – Dice impetuoso Neji volgendo uno sguardo agli altri ragazzi presenti, i quali, dopo un cenno da parte di esso, si alzano e guardano intensamente i gemelli. Dopo pochi secondi se ne vanno.
-         Ed ora filate a casa, subito!!
I due, con uno sguardo rassegnato, si girano per andar via, verso la loro casa.
-         Mi dispiace… - Sussurra piano al fratello Karis mortificata.
-         Non fa nulla: l’importante è che tu stia bene.
 
Intanto nel campo d’allenamento
 
Una ragazza, però, è rimasta nel posto di prima assieme a Neji.
-         Ehi, zio, non credi di aver esagerato? – gli chiede Kin un po’ preoccupata per la cugina.
-         No… lei non si deve allenare: lo sai come la penso. E poi non mi sono mai spiegato come mai lei abbia il Byakugan e suo fratello no. Infondo sono così simili… - Dice quasi borbottando lo Hyuga.
-         Forse lei è diversa. – Azzarda lei.
-         Può darsi, ma comunque è una bambina ancora… non voglio che ne faccia un uso sbagliato come faci io alla sua età.
-         Ma anch’io ce l’ho!! – Ribatte la ragazza.
-         Tu hai anche tuo fratello con quest’abilità innata. Quindi non è strana come situazione. Anzi… - Finisce la frase abbassando il tono della voce. – A proposito: dov’è?
-         È qui, nel Villaggio. Credo che stasera passa a casa tua… ha detto verso mezzanotte, quando tutti staranno già dormendo…

 
 

Spazio Dell’Autrice.

E’ una piccola longfic che avrà capitoli brevi. Vi avviso che probabilmente troverete errori di battitura e grammaticali.
Abbiate pietà di me. Lo so che non sono estremamente brava, ma sono qui per questo… per imparare.
È complicata come storia, ma spero comunque che piacerà.
Grazie per tutti quelli che leggeranno.
Un bacino,
Bea Chan

 
  
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