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Autore: Erikuccia    26/02/2012    2 recensioni
Jackson si scontra sbadatamente con questa ragazza, successivamente grazie a lei scopre che la sua fidanzata lo tradisce e per superare tutto si appoggia a questa nuova fanciulla. Come finirà tra loro? Nascerà l'amore o sarà solo amicizia?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jackson Rathbone, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' la mia prima fan fiction per cui abbiate pietà!
I primi capitoli sono di stallo per spiegare la storia!
Buona lettura!


Erano ormai passati 10 giorni da quando il funerale del prozio era stato celebrato eppure non riuscivo ancora ad accettare la sua scomparsa; è vero che era molto anziano ma non ero pronta a perderlo. Lui non aveva moglie e tantomeno aveva figli quindi la sua famiglia era composta da mia madre, mia zia, mio fratello Michael, io, mia cugina Rebecca e suo fratello Stefano. Passavamo da lui ogni domenica, io e Rebecca passavamo le ore ad ascoltare le sue interminabili storie, erano sempre le stesse ma la vecchiaia lo portava a ripeterle all'infinito aggiungendo ogni volta qualche dettaglio in più.

Era meraviglioso passare il tempo con lui, nonostante l'età era arzillo e si lamentava sempre che le sue nipoti (ossia mia madre e mia zia) non facevano altro che fargli mangiare "pappette da sdentati" quando lui aveva ancora tutti i denti.

Ora invece non c'era più. Non ci sarebbero state altre domeniche con lui, nessun Natale riuniti tutti intorno al suo albero, nessun altro compleanno passato in sua compagnia ma soprattutto non avrei più avuto quell'uomo forte, invincibile, gentile e meraviglioso che sapeva sempre come farmi sorridere anche nelle situazioni peggiori.

Io e Rebecca avevamo saltato alcuni giorni di scuola ma non potevamo mancare per troppo tempo, eravamo all'ultimo anno del liceo classico e la maturità si avvicinava minacciosa.

Era un giovedì mattina piovoso quando durante la lezione di matematica successe una cosa che mai prima di allora era capitata: sul mio vibrante iphone arrivò un nuovo sms da parte di mia madre. Panico. Non era mai successo che mi inviasse un messaggio durante scuola, cosa altro poteva essere capitato? Aprii il messaggio e mi tranquillizzai all'istante:

CIAO JEN DOPO SCUOLA VENITE QUI A CASA NOSTRA SIA TU CHE REBECCA, LA ZIA è GIA' QUA. DOBBIAMO FARE DELLE COSE. A DOPO MAMMA.

Cosa avremmo mai avuto da fare insieme? Avvertii mia cugina tramite il classico bigliettino alla quale lei rispose con una faccia interdetta quanto la mia.

Fortunatamente anche l'ultima ora passò e dopo i saluti alle amiche ci incamminammo verso casa mia dove arrivammo dopo circa 15 minuti.

-Mamma? Siamo arrivate che cosa è successo?- urlai entrando in casa con Rebecca

-Jen? Reb? Siete voi?- urlò mia madre di rimando, e chi altro poteva essere se non noi?

-Si ma che è successo?- disse mia cugina anticipandomi

Mia zia, mia madre apparvero in entrata.

-Mangerete dopo ora dobbiamo andare dall'avvocato, mi ha chiamato questa mattina dobbiamo andare nel suo studio per l'apertura del testamento dello zio.- disse mia madre prendendo la borsa.

Mi ero completamente dimenticata del testamento e sinceramente avrei preferito non aprirlo, sarebbe stato come poter pensare di avere ancora lo zio, ciò nonostante annuii e lasciai lo zaino accanto a quello che mia cugina aveva già abbandonato sul divano.

Arrivammo nello studio del legale che ci stava per l'appunto aspettando e, dopo averci fatto le sue condoglianze ci fece accomodare sulle poltrone sedendosi all'altro capo della lucida scrivania.

-Allora signore non vorrei farvi perdere altro tempo per cui senza altre cerimonie passerei all'apertura del testamento. Ecco quello che recita:

"Il sottoscritto Giuseppe Marconi, in possesso delle piene facoltà mentali e in completa coscienza di questa stesura ho deciso, in seguito alla mia morte, di dividere tutti i miei averi come segue:

Alle mie uniche due nipoti Sara e Sonia lascio la proprietà della mia casa e dei terreni circostanti da dividersi equamente.

Ai miei pronipoti maschi Michael e Stefano lascio la mia collezione di auto d'epoca della quale potranno entrarne in possesso nel giorno del loro diciottesimo compleanno.

E infine ma non per importanza alle mie pronipoti femmine Jennifer e Rebecca lascio il mio libretto di risparmo, la quale cifra dovranno condividerla equamente tra loro perchè essa possa aiutarle a seguire e realizzare i loro sogni. Fatene buon uso.

A tutti voi infine lascio un consiglio: non permettete mai a nessuno di sbarrarvi la strada, seguite i vostri sogni, siate sempre leali e sinceri, guardate tutti a testa alta, siate coraggiosi e non abbiate paura di provare. Rischiate, sbagliate, correggetevi e rischiate ancora! Solo così potrete vivere una vita piena.

Non piangete per me,

con amore.

Giuseppe Rodolfo Marconi"

L'avvocato appoggiò il foglio sul tavolo e porse a mia madre una scatola di fazzolettini di carta che lei usò per sciugarsi gli occhi.

-La data è quella di questo anno. Le proprietà delle case, terreni e auto sono allegate qui proprio come il libretto di risparmio.- continuò il legale porgendo il tutto a mia zia che prontamente mise in borsetta.

-La ringrazio di tutto signor avvocato, c'è altro oppure possiamo salutarla?- domandò mia madre appallottolando i fazzoletti.

-E' tutto. Ora se potete farmi alcune firme per provarne l'apertura in vostra presenza abbiamo finito. Vostro zio aveva già cambiato i nomi su tutto quindi la burocrazia è ridotta al minimo.-

Mia madre e mia zia firmarono alcuni documenti e dopo le ultime strette di mano uscimmo dallo studio legale per tornare a casa.

Arrivammo a casa in contemporanea a Michael e Stefano che facevano ritorno dalla scuola media.

-Ehy mamma! Zia! Dove siete andate tutte quante?- chiese Stefano

-Ragazzi forza salite in casa, ci sono cose di cui bisogna parlare- intervenì mia madre spingendoli verso l'entrata.

Ci sedemmo tutti sul divano e mia zia lesse nuovamente il testamento per rendere partecipi anche i ragazzi. Come prevedibile anche loro piansero durante le ultime parole. Finita la lettura mia zia estrasse le altre carte dalla borsa e diede a me e a Rebecca il libretto di risparmio a noi destinato. Io e mia cugina ci guardammo e tenendoci per mano aprimmo quel piccolo quadernino. No, non era possibile, c'erano troppi zeri li sopra.

Ci guardammo e riguardammo ma entrambe non credevamo a ciò che era scritto sia in cifra che in caratteri cubitali. Non era possibile che il nostro prozio di avesse lasciato tutto quel denaro. In quel piccolo libretto c'era la bellezza di 50mila euro.

Le nostre madri ci guardarono squotendo la testa.

-Vedete ragazze lo zio metteva in quel libretto ogni centesimo risparmiato, ogni euro per lui era un risparmio da destinare a voi. Noi sapevamo questo, sapevamo già che lui vi avrebbe aiutato a esaudire un vostro sogno molto costoso. Ha sempre risparmiato tutto per riuscire a mandarvi a studiare nella grande los angeles- disse mia madre

Eravamo senza parole, completamente senza parole. Mia cugina e io ci guardammo per qualche istante mentre la consapevolezza di quello che sarebbe stato il nostro futuro si faceva strada dentro le nostre menti. Avremmo studiato in california, la calda e caotica los angeles. 

  
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