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Autore: SLAPPYplatypus    27/02/2012    0 recensioni
Credo ci sia davvero poco, da introdurre. Era un po' che mi ronzava in testa questa storiellina, e ho pensato bene di sfruttare l'idea per il contest "La morte in cento parole" di Oyzis. 330 parole spaccate, 110 parole per ogni paragrafo. Ho provato davvero tanto a scrivere una drabble e basta, ma ho fallito miseramente. Allora ho pensato, tanto vale esagerare. Quindi, ecco qui.
Anche se metto Drabble, è una Triple-drabble, comunque.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick EFP: SLAPPYplatypus

Nick forum: HOPEisallwehave

Titolo storia: Il loro talento è morire

Fandom: Originale

Genere: Drammatico

Avvertimenti: Triple-drabble

Rating: Verde, K+

Introduzione: Credo ci sia davvero poco, da introdurre. Era un po' che mi ronzava in testa questa storiellina, e ho pensato bene di sfruttare l'idea per il contest. 330 parole spaccate, 110 parole per ogni paragrafo. Ho provato davvero tanto a scrivere una drabble e basta, ma ho fallito miseramente. Allora ho pensato, tanto vale esagerare. Quindi, ecco qui.

Note: Il titolo è tratto da “Rosencratz e Guildenstern sono morti”, di Tom Stoppard, più precisamente da uno dei monologhi molto brevi dell'attore, o uno dei dialoghi molto lunghi. “Devono sfruttare il talento di cui sono provvisti, e il loro talento è morire”, dice, parlando degli attori.

 

 

 

 

La vita dell'attore è dura, più di quanto la gente non sia disposta a credere. Svegliarsi la mattina e non essere certi di essere la persona esausta a cui si chiudevano gli occhi la sera prima.

Mi chiamano. Sorrido, saluto con la mano. E' diventato un riflesso condizionato, ma questa voce è più dolce delle altre. Mi volto; vedo una bambina. Non è una personcina qualunque, ma una fata. Una soffice fatina venuta a salvarmi. Ciao fratello, mi sussurra all'orecchio. Il mio sorriso si allarga a dismisura; Andiamo a pattinare, sussurro senza pensarci. La sua pelle profuma di fragola e i suoi occhi brillano, gettano una luce nuova sul mondo.

 

 

 

Corri!, trilla lei entusiasta, Non mi supererai mai! Niente le piace come pattinare. Sorrido e mi preparo per l'inseguimento, cerco di schivare la gente incredula che ci circonda. Prendimi, prendimi!, la sento ridere.

Non ci vuole molto, un momento di distrazione è più che sufficiente. Un secondo di troppo sprecato guardando a destra anziché a sinistra, e la caduta è assicurata. Sento un'espressione dipingersi sul mio volto, sono sicuro che sia tanto scioccata da sembrare quasi buffa. Un calore pungente si diffonde sulla mia testa, si sparge come una macchia di petrolio e non riesco più a muovermi. Non ho mai letto questo copione, non sono pronto per questa parte.

 

 

 

Dove sono?, è l'unica grande domanda che riempie la mia mente. Cosa ci faccio qui? Perché non sono con lei? Mi guardo attorno per l'ennesima volta. Spero di intravederla, nascosta da qualche parte, aspettando che io la trovi.

Grigio, un grigio tortora che soffoca il mio respiro, i miei pensieri e le mie emozioni.

Sento un rumore: un caos lontano, una confusione che fa da scenografia al nulla. Urla incomprensibili, alcune sembrano urlare il mio nome. Si fanno sempre più lontane, ed il grigio sempre più intenso. Un piccolo fischio scandisce il passare del tempo, rallentando sempre di più.

 

Non c'è più niente da fare. Ora del decesso: 13:52.

   
 
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