Il vociare insistente e i rumori di quella che sembrava essere a tutti gli effetti una giocosa schermaglia, avevano alla fine avuto la meglio, costringendolo ad aprire gli occhi. Si alzò di malavoglia, avvicinandosi alla finestra e scostando le tende fu abbagliato dal sole intenso di mezzogiorno.

Dopo qualche momento, abituati gli occhi alla luce – almeno per quanto gli consentiva la sua natura – riuscì a sbirciare cosa stesse accadendo fuori da provocare tanto chiasso.

Neve.

Nevicava quando erano rientrati ai loro dormitori e doveva aver continuato per il resto della notte a giudicare dal biancore abbacinante che ricopriva il paesaggio a perdita d’occhio.

Gli studenti della Day Class erano fin troppo entusiasti della novità, tanto da spingersi, inseguendosi nei loro giochi, fino ai giardini del Dormitorio Luna; i loro schiamazzi erano l’origine di quel fastidioso rumore che lo aveva strappato al sonno.

Shiki osservò per qualche momento ancora i ragazzi che giocavano nella neve, e i loro visi sorridenti restarono impressi nella sua mente. Chiuse le tende quando la luminosità diffusa gli bruciò gli occhi tanto da farli lacrimare e tornò verso il suo letto, sfregandoli per alleviare il fastidio.

Non capiva gli esseri umani. Probabilmente non avrebbe potuto neanche se lo avesse voluto con tutto se stesso.

Come poteva una cosa tanto banale, la neve, renderli così entusiasti da farli tornare bambini e far loro dimenticare tutte quelle – inutili – preoccupazioni che li logoravano, invecchiandoli anzitempo?

La neve era fredda. Fin troppo bianca. Violenta e mortale se accompagnata dalla furia del vento.

Rima.

Il viso perfetto della vampira irruppe prepotentemente nei suoi pensieri mentre formulava quelle riflessioni.

Rima era fredda, o almeno lo era in superficie. Niente e nessuno sembrava riuscire a scalfire quella maschera senza difetto alcuno che era il suo volto.

Bianca? Oh sì, la sua pelle lo era. Sembrava scolpita nell’avorio con quella sua mania di proteggersi dal più piccolo raggio di sole; il suo parasole era una delle poche cose da cui l’aveva vista separarsi davvero raramente.

Violenta e mortale… sebbene l’accompagnasse spesso nelle uccisioni di Livello E molesti, non era violenta; in una sola occasione l’aveva vista così. Quando il suo sedicente padre aveva deciso di utilizzare il suo corpo come ospite, Rima aveva tentato di scacciarlo con la forza, di riportare in superficie lui, a cui teneva così tanto da sfidare senza timore qualcuno che non avrebbe potuto sconfiggere. I suoi sentimenti gli avevano consentito di fermare la mano di Rido in quell’occasione, impedendogli di togliere la vita a una delle pochissime persone di cui davvero gli importava – l’altra era Ichijo; ma, davvero, i sentimenti che provava per lui non erano in nulla paragonabili a quello che sentiva per Rima.

Lei era per Senri quello che la neve era per gli esseri umani. Lo rendeva entusiasta della vita, spingendolo a preservarla per poterle stare accanto, sempre.

Come fosse stata evocata dai suoi pensieri, la vampira entrò nella sua stanza.

“Stai ancora dormendo? Ci aspettano sul set, vestiti”.

Shiki la guardò per qualche istante: fredda e bellissima, tanto da fargli sussultare il cuore. Proprio come una nevicata. Un sussurro appena udibile gli sfuggì dalle labbra.

“Hai detto qualcosa, Shiki?”.

“Ha nevicato. È bella la neve”.

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Buongiorno ^^

Mi presento per la prima volta in questo fandom, non avevo mai scritto nulla su VK ma… la neve di quest’inverno mi ha ispirato questa cosa ed eccomi qui!

Shiki e Rima come protagonisti, perché sono in assoluto i miei preferiti in tutta la serie; e perché penso che nonostante non sia esplicita e loro stiano spesso in sordina, vivano la storia d’amore più bella. Proprio per questo avrei voluto restare nei caratteri dei personaggi originali ma temo di non esserci proprio riuscita ^^”.

Grazie infinitamente se avete letto questa sciocchezza e se avete qualcosa – qualsiasi – da dirmi, non esitate a recensire! Accetto ben volentieri anche le critiche, solo non siate troppo crudeli per favore >.<