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Autore: Francibella    27/02/2012    7 recensioni
A Harry Potter il peperoncino non è mai piaciuto. Ginny lo sa. L’ha sempre saputo. Fin da quando sua madre lo metteva in tavola e Harry storceva il naso. Nemmeno a lei è mai piaciuto tanto. Fino a quel giorno.
Questa OS si è classificata prima al Chocolate Contest corretto da CassandraClare. All'interno il giudizio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Odore di peperoncino



Nickname (su efp e sul forum): Francibella (Francisca_Potter sul forum)
Titolo della storia: Odore di peperoncino
Pairing: Harry/Ginny
Prompt obbligatorio: Cioccolato al peperoncino.
Prompt facoltativi inseriti: Pioggia e grigio
Genere: Romantico
Introduzione: A Harry Potter il peperoncino non è mai piaciuto. Ginny lo sa. L’ha sempre saputo. Fin da quando sua madre lo metteva in tavola e Harry storceva il naso. Nemmeno a lei è mai piaciuto tanto. Fino a quel giorno.

Note dell'autore: Una bella Harry/Ginny, si torna alle origini, per me. Non ho molto da dire. Non sono completamente soddisfatta, ma mi sono divertita molto! Questo contest ha avuto delle travagliate vicende. Il giudice originario è scomparso, senza dare più notizie. Per fortuna è arrivata la salvezza, nella persona di CassandraClare (o Wingardium) . Alla fine, l'accurato giudizio.

 
 

C’è odore di peperoncino. Ho voglia di ridere.
C’è odore di peperoncino e io sono felice.

 

A Harry Potter il peperoncino non è mai piaciuto. Ginny lo sa. L’ha sempre saputo. Fin da quando sua madre lo metteva in tavola e Harry storceva il naso. Nemmeno lei l’ha mai apprezzato particolarmente. Era così sorpresa quando Todd Helsen, un Corvonero del suo anno, le aveva allungato una tavoletta di cioccolato al peperoncino. Un regalo di Natale, aveva detto. Ginny, dopo aver ringraziato, si era dileguata. E ora la tavoletta giaceva abbandonata sul comodino della stanza della ragazza.
Era contenta di essere tornata a casa, fra poco sarebbe stato Natale, avrebbero festeggiato tutti insieme. Non sarebbe stato il Natale migliore della sua vita, lo sapeva. Non era nemmeno un anno che Fred se n’era andato. Era più di un anno che Harry l’aveva lasciata. E il cuore – si sa – non conosce il tempo, non sa cosa sia la razionalità. Il cuore non capisce che ci sono cose più importanti dell’amore. O forse sono le persone a non capire che l’amore dovrebbe venire prima di tutto. Perché se tutti amassimo, il mondo, forse, sarebbe migliore. E Ginny  aveva tanto amore da dare, tanta voglia di amare. Perché Harry non lo capiva?  Come avrebbe potuto una ragazza di diciotto anni godersi il Natale con questi presupposti? E invece – contro ogni previsione – Ginny ora è felice.


C’è odore di peperoncino. Fuori piove.
C’è odore di peperoncino e io ho caldo.

 

Si era svegliata ed era già di cattivo umore. La pioggia batteva con regolarità sulle finestre. Non era la solita pioggia inglese, era un’incessante cascata d’acqua, di quelle che mettono di cattivo umore anche il più felice tra gli uomini. Aveva deciso di passare la mattina in camera. Non voleva  litigare con sua madre, non voleva incontrare Harry e soffermarsi troppo a lungo sulle sue labbra. Magari avrebbe anche potuto assaggiare un po’ di cioccolato, così da poter ringraziare sul serio Todd al ritorno dalle vacanze. A metà mattina un rumore secco, proveniente dalla porta, l’aveva fatta sobbalzare. Quando aveva aperto la porta, Harry era lì, in piedi sull’uscio. Senza dire una parola l’aveva fatto entrare. Aveva lasciato che facesse vagare lo sguardo sulla stanza.
«Odio la pioggia di inverno.» Odiava quel silenzio opprimente che c’era tra loro, soprattutto perché erano abituati a parlare fino alla sfinimento, quando stavano insieme.
«Io la trovo rilassante. È… Oh, no, scusa Ginny, non volevo … contraddirti, soltanto che …»
«Tutto a posto, Harry. Perché la trovi rilassante?» Aveva tentato un sorriso, sperava di averlo convinto. Perché non era tutto a posto.
«Mi distrae dai miei pensieri, ogni tanto.» Ginny sperava che lui le dicesse quali fossero i pensieri che l’opprimevano. Ma sapeva che non l’avrebbe fatto. Aveva paura di darle altri dispiaceri.
«Hai già aperto un regalo?» Lo sguardo del ragazzo si era posato sulla tavoletta di cioccolato, ancora mezza incartata sul tavolino.
«Sì, ma non era nulla. Solo un pensierino da parte di un mio compagno di scuola.»
Un lampo di fastidio era passato negli occhi di Harry. Gelosia? Forse.
«Che cos’è?»
«Cioccolato al peperoncino»
«Il peperoncino …»
«Non ti piace, lo so.»
«Magari con il cioccolato potrebbe piacermi …»
«Ne vuoi un po’? Io non penso di mangiarlo, almeno non tutto.»
Se Ginny avesse mai potuto immaginare quello che sarebbe successo, glielo avrebbe offerto molto prima. In quel momento, però, si sentiva s0ltanto terribilmente sciocca, le tremavano le mani ad aprire la tavoletta. Lentamente aveva staccato un quadratino di cioccolato e lo aveva avvicinato alla bocca di Harry. Pochi centimetri tra le loro fronti. Pochi centimetri tra i loro occhi. Pochi centimetri tra le loro bocche. E improvvisamente non importava più la pioggia che scrosciava fuori, non importava il vento che soffiava contro i vetri, Ginny non sentiva più il freddo, si sentiva tanto accaldata.

C’è odore di peperoncino. Il cielo è grigio.
C’è odore di peperoncino e io vedo tutto verde smeraldo.

 

L’unico rumore che riempiva la stanza era il suono dei denti di Harry che spezzavano il cioccolato. Una smorfia comparve sul viso del ragazzo.
«Non ti piace?» In automatico, la domanda era uscita dalla bocca di Ginny. Il suo cervello non ragionava più, tanto era presa dalla contemplazione del ragazzo. La perfezione di Harry la sconvolgeva. Luce. La sua luce. Tutto quello che ha sempre rischiarato le sue giornate, anche le peggiori. Il costante pensiero che un giorno si sarebbe accorto di lei. La speranza – sicurezza nei momenti più ottimisti – che avrebbe provato la sensazione di baciare quelle labbra e che si sarebbe potuta specchiare fino all’infinito in quegli occhi, troppo spesso carichi di tristezza.
«Non tanto. Il peperoncino non fa per me. Lo mettono in moltissimi piatti babbani e, sinceramente, non ne capisco il motivo.» Ginny lo sapeva il perché. O meglio, poteva immaginarlo. Quando aveva detto ad Hermione di quel curioso regalo, l’amica aveva riso e le aveva detto che aveva poteri afrodisiaci. Esalta il desiderio sessuale. Come se ne avessi bisogno aveva pensato immediatamente Ginny ed era arrossita all’improvviso, lasciando perplessa l’amica. Per scacciare via quel ricordo – ed evitare di arrossire davanti ad Harry – aveva assaggiato anche lei un po’ di cioccolato.
«Pensavo peggio. Stanno bene insieme, il cioccolato e il peperoncino, non trovi?»
«Sì, hai ragione.»
«Chissà perché … » Era più un pensiero a voce alta, Ginny non si aspettava una risposta.
«È per i colori.» Stranamente, Harry, dopo aver detto questa frase, era arrossito. Ginny l’aveva guardato perplesso. «I colori. Il rosso e il marrone scuro, quasi nero, stanno bene insieme. Non trovi?» Alla ragazza servirono alcuni secondi per assimilare quella frase. Stavano ancora parlando del cioccolato? O Harry voleva dire qualcosa d’altro?
«Non lo so, è… Sai, il cioccolato piace a tutti, il peperoncino, invece…»
«È particolare, bisogna saperlo apprezzare.» Ginny aveva rapidamente distolto lo sguardo e aveva osservato le gocce sulla finestra. Al di là del vetro il cielo era completamente plumbeo. Tutto era grigio e nebbioso. Poi la sua visuale era stata ostacolata da qualcosa di verde. «Ginny» Senza aggiungere nulla, l’aveva baciata.

 

C’è odore di peperoncino. Sono sdraiata.
C’è odore di peperoncino e ho il fiato corto.

 
Ginny non avrebbe mai pensato che il suo letto potesse essere confortevole e offrire un tale senso di protezione. Probabilmente il corpo di Harry di fianco a lei contribuiva a darle quella sensazione di completa tranquillità. Appoggiò il viso sul petto di Harry e lo guardò intensamente. Lesse nei suoi occhi quello che stava per dirle. Non era certa di volerlo ascoltare, per cui cominciò a parlare. «Penso che il cioccolato al peperoncino mi piaccia.» Gli sorrise, sperando di fargli dimenticare qualsiasi pensiero, ma fallì miseramente.
«Ginny, mi dispiace, io non avrei voluto forzarti… Tu… Io… »
«Approfittare dalla mia innocenza?» Harry arrossì vistosamente e cominciò a balbettare. «Sto scherzando, tranquillo. Ti assicuro che io ero piuttosto consenziente. Anche se non credevo che fosse necessario farlo presente, mi sembrava piuttosto evidente.» Non si preoccupò della sue guance che diventavano esageratamente rosse, voleva solo essere sincera con Harry, dirgli finalmente tutta la verità.
«Credi che ci sia un futuro per noi?» Questa frase non se la sarebbe aspettata, ma era decisa a non farsi prendere in contropiede.
«Certo. Perché non dovrebbe esserci?»
«Ho l’impressione di aver chiesto troppo alla sorte. Sono vivo contro ogni previsione e centinaia di persone sono morte per colpa mia. Davvero ho diritto ad essere felice? E non se ce l’avessi? Se ti stessi trascinando nella mia condizione di perpetua infelicità?»
 «Allora saremmo infelici insieme, ma questo – per quanto mi riguarda – è pressoché impossibile. Se sono con te, sto bene.»
 «Anch’io. Ho addirittura mangiato del peperoncino e mi è quasi piaciuto. A proposito, chi è questo Todd Helsens? Forse dovrei fargli un discorso di quelli che piacciono tanto a Ron, perché, sai, ora sei impegnata.» La gelosia non era mai parsa a Ginny un sentimento tanto significativo.

 

C’è odore di peperoncino. Harry è di fianco a me.
C’è odore di peperoncino, ma io odoro di Harry.

 
Prima classificata:
 
Francisca_Potter
 
“Odore di peperoncino”
 

 
Grammatica e Punteggiatura: 9,8/10
Stile e Forma: 9,8/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Uso del prompt obbligatorio: 3/3
Uso dei prompt facoltativi: 1/2
Gradimento personale: 15/15
Totale: 58,6/60
 
Per quanto riguarda la punteggiatura, non ho niente da segnalarti, nessuna virgola o punto fuori posto, complimenti!
Per la grammatica, invece, ho un paio di appunti, eccoli:
- «Si, ma non era nulla. Solo un pensierino da parte di un mio compagno di scuola.» L’avverbio di affermazione sì necessita dell’accento, qui non l’hai messo. (-0.1)
- Il constante pensiero che un giorno si sarebbe accorto di lei. Ho controllato nel mio vocabolario, e ho trovato costante, non constante. Probabilmente il tuo errore deriva dal fatto che in inglese si dice constant, magari è soltanto una svista! (-0.1)
 
Il tuo stile mi è piaciuto, e devo dire che il punto di vista è ben focalizzato su Ginny. La tua one-shot è nolto scorrevole, si legge quasi tutta d’un fiato... se non fosse per una frase, che a parer mio rallenta non poco la lettura, la frase è questa:
Perché se tutti amassimo, il mondo, forse, sarebbe migliore. Non è grammaticalmente scorretta, perciò non l’ho messa nel campo precedente, però secondo me ci sono veramente troppe virgole. Non trovi? Non suonerebbe meglio così: Perché se tutti amassimo, il mondo forse sarebbe migliore.? Capisco che tu volessi calcare in modo particolare su quel forse, che probabilmente con le virgole sarebbe emerso di più; però rallenta veramente tanto la lettura, e rende il tuo testo non completamente scorrevole.
Spero di essermi spiegata!
Niente da obiettare sull’originalità, la storia era già di per sé originale, anche senza il tema del cioccolato al peperoncino, eppure tu l’hai resa se possibile ancora più particolare con questo prompt che, sì, era obbligatorio, ma lo hai inserito molto bene.
Ginny, a parer mio, è molto ben caratterizzata, l’ho trovata molto simile alla Ginny del libro: sicura di sé, diretta, senza tanti peli sulla lingua; insomma, sappiamo che non ha paura di dire ciò che pensa.
Anche Harry mi è sembrato ben approfondito, nonostante non abbia mai capito pienamente quel ragazzo, non so perché, ma per me è un personaggio complicato...
Come già detto prima, il cioccolato al peperoncino ha un ruolo pressoché essenziale nello svolgimento della storia, e sei riuscita ad amalgamare benissimo l’amore tra Ginny ed Harry con il prompt che ti è stato affidato, in più non sembrava forzatamente inserito, quindi complimenti!
 
Hai usato due dei quattro prompt facoltativi.
 
Sarò sincera, il pairing Harry/Ginny non è tra i miei preferiti, ma la tua storia è di una dolcezza straordinaria, ed ha allo stesso tempo una buona dose elementi piccanti...
Mi sono piaciute anche quelle frasi spezzate messe qua e là, (quelle allineate a destra) che mi sono sembrate piuttosto azzeccate, di solito mi rimproverano la scelta di mischiare frasi lunghe a frasi più concise, ma non mi sento proprio di fare lo stesso con questa storia, perché mi è sembrato tutto molto amalgamato.

   
 
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