Serie TV > Buffy
Segui la storia  |       
Autore: kasumi    28/02/2012    1 recensioni
Questa storia inizia con la puntata “Il controllo” della quinta stagione, quando il Consiglio Degli Osservatori manda una squadra a Sunnydale per verificare se Buffy è in grado di sconfiggere Glory e per fornirle informazioni importanti riguardo la sua nuova nemica.
La fiction è una “What if”. Mi sono chiesta cosa sarebbe successo se Buffy si fosse alleata con i Cavalieri di Bisanzio e avesse distrutto la Chiave, invece che morire per proteggere Dawn.
Inoltre, nonostante la fic sia incentrata sulla coppia Spike/Buffy, mi piace immaginare che Spike possa aver avuto altre ragazze.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Buffy Anne Summers, Un po' tutti, William Spike
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Capitolo 17
 
 
Quando Buffy giunse nei pressi della sua casa, dopo aver riaccompagnato Willow al campus, era ormai notte.
Non fu troppo sorpresa di distinguere una sagoma seduta sugli scalini davanti all’entrata.
Spike guardava davanti a sé, meditabondo. Ai suoi piedi, i mozziconi di una decina di sigarette.
«Ciao.» Gli disse.
«Ciao Buffy.» Disse lui alzandosi.
La ragazza si stupì nell’accorgersi che era molto felice di vederlo. Ispirata dai consigli dell’amica, voleva chiarire una volta per tutte la loro situazione.
«Aspetta. Dobbiamo parlare.» Disse lui, mentre lei armeggiava con le chiavi di casa, temendo che volesse liquidarlo con il suo solito atteggiamento da fuggitiva.
«Entra.» Disse invece lei, sorprendendolo.
Gli teneva la porta aperta e lo guardava con sguardo incoraggiante.
Il vampiro la guardò per un attimo, cercando di interpretare le sue intenzioni, ma il suo sguardo incredibilmente dolce cancellò tutti i suoi dubbi.
Varcò la soglia a passi incerti e si guardò in giro. Per un attimo si aspettò il saluto squillante di Dawn, ma poi ricordò che la ragazzina non era più umana e si trovava da tutta un’altra parte.
Buffy accese la luce e chiuse il portone. Poi si girò verso di lui e sorrise, vedendolo in imbarazzo.
«Oggi ho chiesto a Willow di trasferirsi da me con Tara.»
«Oh, mi sembra una buona idea.» Commentò lui, infilandosi le mani nelle tasche dello spolverino di pelle.
«Ho bisogno di avere le persone che amo vicine a me.»
Il vampiro annuì con la testa.
«Allora io non ti servo più?» Chiese poi, guardandola negli occhi.
«Anche tu rientri nella lista.» Ammise lei con disarmante semplicità, avvicinandosi a lui e cingendogli i fianchi con le braccia.
Si guardarono per un lunghissimo momento.
Gli occhi che parlavano d’amore, che sussurravano mille parole non dette.
«Non voglio più mentire a me stessa e nemmeno ai miei amici. Domani gli dirò di noi.»
«Scusa se te lo chiedo, ma cosa diavolo hai fumato oggi?!»
Buffy scoppiò in una risata e si strinse più forte a lui, appoggiando il viso sul suo petto.
Lui le appoggiò una mano sulla testa e le accarezzò i capelli. Sul suo viso un sorriso rilassato e dolcissimo, pieno di felicità.
La ragazza alzò il viso e si sollevò sulle punte dei piedi, catturando la sua bocca fresca con un bacio. Il ragazzo la circondò con le braccia e la strinse a sé, ricambiando quel bacio delicato.
Per la prima volta si baciarono lasciando che il loro sentimento fluisse, ricambiato, lasciandosi rapire dalle emozioni intense che provavano, ma senza lasciare che il desiderio fisico rovinasse quel momento.
«Scusa.» Disse poi lei, quando le loro labbra si separarono.
«Per cosa, pet?»
«Per tutto quello che ti ho fatto passare fino ad adesso. Per averti usato, per averti detto che non ti avrei mai amato.»
«Non fa nulla.» Disse lui, accarezzandole il viso.
Lei gli prese la mano sulla sua guancia e la avvicinò alla bocca, posandole dei piccoli baci.
 
***
 
«Scusa, non potremmo semplicemente entrare mano nella mano?»
«No. Prima devo prepararli alla cosa.»
Spike sospirò. C’era da scommettere che lei avrebbe reso le cose tremendamente difficili.
La notte precedente sembrava tutto rose e fiori, mentre adesso era tornata la solita Buffy.
«Perché non comportarci spontaneamente come due persone che stanno insieme, rendendo la cosa evidente? Senza tanti giri di parole?»
«Oh, insomma. Lascia parlare me. E vedi di comportarti bene!»
«Noi non abbiamo nulla da spiegare o da giustificare a nessuno. E poi che cavolo significa “comportati bene”? Non sono un bambino!»
«A volte lo sei.»
«Ma senti un po’!»
«Intendo dire che devi stare attento a non uscire con le tue solite frasi a sproposito. Cose tipo “Ti brucia Xander, eh?” oppure “Non ha saputo resistere al mio fascino!”» Buffy agitava le mani con fare teatrale e recitava quelle frasi con tono basso, imitando la voce il vampiro.
«Ehi! Io non parlo così
«A-hem.» Disse lei, fermandosi e indicando il Magic Box, che ora si intravedeva dietro l’angolo a un centinaio di metri.
«Disattiva la modalità “fidanzato di Buffy”.» Aggiunse.
Il ragazzo incrociò le braccia davanti al petto e la guardò contrariato.
«Per prima cosa discuteremo su come organizzare lo scontro finale con Glory. Poi penseremo all’altra faccenda.»
Il tono di Buffy non ammetteva repliche e a lui non restò che seguirla in silenzio.
 
«Durante il combattimento con la magia nera che ho avuto con Glory, sono riuscita a toccarla e a percepire la sua essenza.» Spiegò Willow, orgogliosa di aver tenuto testa ad una Dea. «Ho anche visto nella sua mente dove ha intenzione di aprire il portale. Non sono riuscita a leggere il giorno esatto in cui avverrà il rito, ma sarà molto presto e propongo di muoverci.»
«Concordo.» Disse Giles. «E’ necessario agire il prima possibile.»
Willow stese la cartina topografica di Sunnydale sul tavolo e indicò un rettangolino nella periferia della città.
«Un vecchio hotel abbandonato. Semplicemente perfetto. Molte stanze per ospitare tutti i suoi servi e un grande salone per aprire il portale, così da farlo al coperto e non dare nell’occhio.»
Buffy guardava ammirata la sua migliore amica, tanto cambiata negli ultimi anni. Da timida studentessa nerd ad una donna sicura di sé nonché una delle streghe più potenti del pianeta.
Il perfetto braccio destro per una Cacciatrice, in grado di darle vero aiuto in battaglia.
«Ci muoveremo di notte. Mentre Willow eseguirà l’incantesimo che abbiamo concordato e voi le darete una mano, io e Spike entreremo di nascosto nello stabile.» Disse Buffy con voce ferma.
«Ci sono domande?»
Gli amici negarono con un gesto del capo.
«Bene.»
La bionda incrociò lo sguardo di ognuno di loro, con cui aveva condiviso tante avventure.
Gli uomini: Giles. Xander, Spike.
Le donne: Willow, Anya e Tara.
Ognuno di loro determinato a fare la propria parte per aiutare la missione.
Giles, che nei primi anni impartiva le direttive come un sergente dell’esercito, ora annuiva e concordava le strategie, fornendo l’immancabile appoggio conoscitivo.
Xander, che faceva sempre il possibile nei limiti delle sue possibilità.
Spike, che si era guadagnato la sua fiducia e le era diventato indispensabile.
Willow, che non l’aveva mai abbandonata e la appoggiava sempre e comunque.
Anya, che nonostante si fosse lasciata con Xander, sentiva il dovere di aiutarli.
Tara, che ascoltava in silenzio con occhi vuoti.
Willow le aveva confidato che più tardi avrebbe tentato di guarirla, forte del potere che aveva assorbito da Glory durante lo scontro.
 
Buffy percepiva la tensione nell’aria, scaturita dall’attesa snervante per il grande scontro finale, ma poteva sentire anche l’appoggio incondizionato dei suoi amici.
Pensò che grazie a tutte le persone raccolte in quella stanza avrebbe potuto affrontare qualsiasi cosa.
Sentiva il suo cuore battere forte e nutrirsi di quelle emozioni e pensò che non avrebbe voluto essere da nessun’altra parte.
 
 
Capitolo 18
 
 
Glory attraversava impaziente il lungo corridoio. Il vestito rosso delle grandi occasioni frusciava sulle sue gambe, mentre due servitori sgambettavano dietro a lei per tenere sollevato il lungo strascico.
«Manca poco. Manca davvero poco, e potrò finalmente tornare a casa!»
La sua voce squillante echeggiò nelle numerose stanze dell’hotel.
«Pensare che quegli schifosi me l’avevano quasi fatta sotto al naso! Se non fosse stato per Lydia, che ha impedito la distruzione della mia preziosa Chiave…»
La donna scese l’ampia scalinata che contornava il salone e si fermò ad un angolo di questo, davanti ad un antico vaso dipinto con simboli magici.
«La mia Chiave.»
Ripetè, accarezzando lentamente il contenitore con la mano.
Si girò verso il gruppo di servitori che attendevano impazienti un suo gesto o un ordine.
«Assicuratevi che nessuno tocchi questo vaso.» Sibilò.
Poi rivolse lo sguardo verso un demone. Il suo aspetto era umano, tranne che per una lunga coda da rettile che fuoriusciva dall’impermeabile e teneva sollevata da terra.
«Tu continua a sorvegliare il perimetro.»
In ultima si rivolse a Lydia, che aspettava in silenzio con le mani in grembo.
«Tesoro.» Le disse, sorridendole. Si diresse verso la sua camera e l’osservatrice la seguì come un cagnolino ubbidiente, senza dire una parola.
 
Willow aveva disposto tutti gli ingredienti necessari all’incantesimo sull’erba davanti a sé, al centro del cerchio formato con i suoi amici. Giles stava in piedi poco distante, pronto ad intervenire in caso di complicazioni.
La strega scambiò uno sguardo d’intesa con Tara, che le sorrise.
Non le sembrava ancora vero di riaverla lì con loro, sana e salva. Da quando aveva usato la magia su di lei per restituirle la sanità mentale, non aveva mai smesso di tenerle la mano e cercare i suoi occhi, temendo che potesse perderla di nuovo. Non c’era nulla che poteva dare la felicità a Willow più del suo sorriso, che ora aveva ritrovato.
 
«Non capisco perché Buffy è voluta andare da sola con Spike.» Chiese Xander seccato, distraendo le ragazze dal loro silenzioso scambio di promesse d’amore.
«Perché ha bisogno di noi qui, per fare l’incantesimo.» Rispose Willow con calma.
«Io non mi fido di lui. Per quanto mi riguarda, potrebbe essere d’accordo con quella doppio-giochista di Lydia!»
«Xander!» Esclamò la strega, che aveva potuto constatare con la telepatia la profondità e sincerità dei sentimenti del vampiro.
«Xander, porca miseria! L’hanno capito tutti che stanno insieme! Svegliati!» Esclamò Anya con il suo solito modo di fare schietto.
«Eh?!» Il ragazzo la guardò come se fosse stata un aliena.
«Come?!» Disse Giles, seguendolo a ruota.
«Ma tu lo sapevi?» Xander indirizzò la domanda alla rossa, visibilmente offeso per essere stato tenuto all'oscuro.
Le guance della ragazza presero colore, mentre cercava le parole giuste con cui trattare l’argomento.
«Lo sapevi e non mi hai detto nulla!» Continuò lui dispiaciuto.
«Buffy non l’ha raccontato a nessuno. L’abbiamo semplicemente capito.» Disse Tara, arrivando in suo soccorso.
Giles si tolse gli occhiali e si massaggiò la fronte, pensieroso. Aveva avuto dei dubbi a riguardo e in quel momento gli apparse tutto chiaro.
Xander restò con la bocca aperta come un pesce lesso per alcuni istanti, fino a che Anya gliela chiuse con una delicata pressione della mano sotto al mento.
«E’ cambiato.» Disse Willow. «E ama Buffy con tutto il cuore.»
Il ragazzo la guardò dubbioso e la sicurezza con cui l’amica aveva detto quelle parole lo spiazzò.
 
«Avanti, non siamo qui per pettinare le bambole.» Disse Giles, ricordando lo scopo per cui erano lì.
Appena Anya passò ad accendere la candela che ognuno aveva in mano, i ragazzi si sedettero in ginocchio e chiusero il cerchio.
Willow prese un barattolino e ne versò il contenuto denso e scarlatto dentro una piccola anfora. Poi la tenne davanti al petto con entrambe le mani e iniziò a recitare la formula.
«Osiride, custode della soglia, signore del fato, ascoltaci.»
Intinse il dito nel liquido nell’anfora e lo portò sulla fronte, dove disegnò una breve linea verticale, seguita da altre due linee oblique sulle guance.
«Prima del tempo e dopo. Prima della conoscenza e del nulla.»
Versò il resto del contenuto sull’erba davanti a sé.
«Accetta la nostra offerta. Riconosci la nostra preghiera.»
Tara si agitò preoccupata, vedendo che dei tagli andavano a formarsi sulle braccia della compagna.
«Willow!» Esclamò Xander.
«Non dovete interromperla in nessun caso, altrimenti l’incantesimo sarà annullato e subirà la vendetta degli dei!» Disse Giles perentorio.
La strega continuò indisturbata, preparata alle prove che avrebbe subito.
«Osiride, lasciala passare. Osiride, liberala.»
Un grande fuoco rosso avvolse Willow, che iniziò ad ansimare e a sudare, mentre sentiva scorrere dentro di sé la magia.
 
Nel frattempo Buffy e Spike avevano forzato una porta nel retro dell’hotel e stavano attraversando furtivi i corridoi al piano terra. Lui camminava davanti a lei con una pila in mano.
«Non gliel’hai detto. Continui a prendermi in giro!» Disse lui con voce bassa e lamentosa.
«Ti prego amore, non è il caso di parlarne adesso.»
«Wow, mi hai chiamato “amore”! Allora è una cosa seria.» La prese in giro.
«Certo che è una cosa seria per me!»
Spike la guardò dubbioso.
«Ma non l’ha ancora comunicato ufficialmente.»
«L’ultima volta che mi sono innamorata di un vampiro è stata una cosa disastrosa.» Ammise Buffy. «Perciò… non so come dirglielo. Non so se ti accetterebbero.»
Il ragazzo si fermò e si girò a guardarla negli occhi con espressione torva.
«Guarda che a me non me ne importa un fico secco della loro approvazione!»
«Ma a me sì.» Disse lei, portandosi una mano sul petto.
«Cristo santo! Vuoi che chieda la tua mano in ginocchio davanti a Giles?!»
Buffy sorrise.
«Sarebbe divertente, non credi?»
Il vampiro fece una smorfia e tornò sui suoi passi, salvo fermarsi nuovamente e voltarsi, facendole gesto di non fare rumore. Sentiva nell’aria l’odore di un demone, che la Cacciatrice non poteva percepire.
La precedette nel corridoio di una decina di metri, annusando l’aria, poi si girò verso di lei, che lo guardava interrogativamente. Il suo corpo fu attraversato da una scossa di adrenalina appena scorse una sagoma dietro di lei.
«Attenta!!» Gridò, correndo a perdifiato verso la compagna, mentre il demone dall’aspetto umano e con la coda da rettile cercava di colpirla con un coltello.
Buffy scattò di lato. Il vampiro vide il luccichio della lama, poi la vide gemere e portare una mano al fianco. Perse il lume della ragione e si buttò con foga verso il demone, gettandolo a terra e colpendolo selvaggiamente.
«Spike! Ti prego!»
Buffy cercò di fermarlo, le parole che uscivano a fatica dalla sua bocca, tesa e sconvolta, mentre osservava il vampiro indossare il volto della caccia e agitare i pugni ripetutamente senza controllo con occhi assetati di sangue.
«Calmati! »
«Io questo disgraziato lo ammazzò! Ha tentato di ucciderti!»
«Porca miseria, Spike! Stiamo rischiando tutti di morire questa notte. Ma ti prego, non voglio che l’ultima cosa che vedo in vita mia sia tu che torni ad essere un assassino!»
Il vampiro smise di colpire, ansimando. Guardò Buffy e la sua mano insanguinata premuta contro l’addome. Lottò con il groppo che gli si stava formando in gola.
«Voglio che tu sia un combattente. Un campione. Non un assassino.»
«Ma è un demone! E tu non morirai, non posso permetterlo!» Gridò lui. «Non adesso.»
«Legalo.» Gli ordinò. «Penseremo dopo a cosa fare di lui.»
Spike afferrò il demone per la giacca e gli diede uno schiaffo sul viso umano, ma questi non si mosse.
«Ha perso i sensi.» Constatò.
Si alzò e corse a controllare la ferita della compagna, aiutandola a reggersi in piedi. Lei respirava con fatica e soffriva in silenzio.
«Devi farti medicare.» Le disse peroccupato.
«Non c’è tempo, l’incantesimo è quasi concluso. Dobbiamo raggiungere la Chiave e accertarci che abbia funzionato.»
 
«Vostra magnificenza! Accorrete subito! Sta succedendo qualcosa alla Chiave!»
Un gruppo di omuncoli accorse nella stanza di Glory, mentre questa si stava facendo massaggiare le spalle da Lydia con un unguento profumato.
«Come osate disturbarmi?! Vi farò tagliare la testa, se mi avete chiamato per niente!»
«La Chiave! Brilla di luce propria!»
La Dea sbuffò seccata e allontanò le braccia di Lydia con un gesto del braccio. Si alzò e percorse correndo a piedi nudi il corridoio che portava al salone, seguita a distanza dall’osservatrice.
«Dov’è?!» Tuonò, appena entrata nella grande stanza.
La servitù era raccolta nel salone, attorno al contenitore che era stato spostato al centro di esso.
Glory si fece strada tra i servitori, spingendoli senza grazia.
Il contenitore era avvolto da uno strano alone luminoso di colore rosso, che andava sempre più intensificandosi.
«Maledetti! Vogliono distruggere la mia Chiave!!»
Si portò le mani ai capelli ed emise un grido acuto.
Tutti i servitori scapparono temendo la sua ira, tranne Lydia.
Poi, davanti ai suoi occhi, il contenitore si ruppe e si liberò una luce incredibile nella stanza, che accecò per qualche istante la Dea.
 
Buffy riuscì ad arrivare cosciente fino al salone, sorreggendosi su Spike, con la maglietta e i pantaloni ormai inzuppati di sangue.
Vide un corpo nudo, esile e giovane disteso sul pavimento al centro del salone. Lo vide alzarsi in piedi ed osservare la donna riccia e bionda che le stava di fronte.
Quando Willow le aveva proposto di usare un incantesimo per riportare Dawn in vita, aveva pensato che fosse stata una battuta di cattivo gusto. Poi però si era resa conto che sarebbe stata un’ottima idea, nel caso che lei non fosse riuscita a tenere testa alla Dea e a recuperare il contenitore. Dawn sarebbe scappata all’esterno dell’edificio, mentre lei e Spike avrebbero funzionato da diversivo.
Tuttavia non aveva preventivato di essere ferita e che quindi i suoi spostamenti sarebbero stati molto lenti, permettendo a Glory di accorgersi in tempo della trasformazione della ragazzina.
Buffy provò una morsa allo stomaco temendo che la donna le facesse del male e tentò di urlare un avvertimento, ma una fitta dolorosa percorse il suo addome a causa dello sforzo e le parole le si spensero in gola.
Spike la superò e corse verso Dawn, pronto a proteggere quest’ultima con il suo corpo se ce ne fosse stata la necessità. Ma Glory era pericolosamente a pochi passi dalla ragazzina e le si avvicinò, guardandola con grandi occhi spalancati.
«Sei tu la mia Chiave?» Le chiese. «La sua forma umana?»
Le veniva da ridere.
«Ti aspettavi qualcosa di diverso?» Dawn parlò seria e atona, con una voce bassa che non sembrava la sua.
«Guardati! Sembri una creatura fragile e debole. Io mi aspettavo qualcosa di più grintoso... Una guerriera, per esempio.» La donna la guardava incredula e le sorrideva con disprezzo.
«Spesso l’apparenza inganna.» Di nuovo quella voce spaventosa.
La ragazzina fece dei passi verso la Dea e l’afferrò per il collo, stringendole la gola e alzandola ad una decina di centimetri da terra. Glory spalancò gli occhi e portò le mani al collo, faticando a respirare.
Dawn la osservò, piegando la testa di lato, poi la ripose a terra e lasciò la presa, solo per serrarla in una nuova morsa micidiale. Le afferrò la testa con le mani e la girò brutalmente di lato con un movimento deciso, spezzandole l’osso del collo.
Lasciò che il cadavere senza vita della Dea si accasciasse a terra come un sacco vuoto e infine fece alcuni passi indietro per osservare meglio il suo operato.
Buffy e Spike avevano assistito alla scena con occhi sbarrati.
Lydia, che aveva osservato sconvolta la scena dal terrazzo del piano superiore, si portò la mano alla bocca e cercò di trattenere i conati di vomito. La donna che era diventata il suo modello di vita e rappresentava il mezzo per far avverare i suoi sogni, giaceva inanimata sul pavimento.
“Questa non è mia sorella!” Ripeteva la Cacciatrice dentro di sè.
Osservava la freddezza, il distacco e il modo scientifico con cui quella creatura stava osservando il cadavere. Il suo sguardo. La sua voce. No, non poteva essere Dawn.
«Cosa ne hai fatto di mia sorella?! Tu non sei Dawn!»
La ragazzina si girò verso Buffy e le si avvicinò. La Cacciatrice si accorse di tremare davanti a quella creatura forte e misteriosa. E notò che le sue iridi erano stranamente più intense e blu del solito.
«Io sono la Chiave.» Rivelò.
 
 
Nota: per il character design di Dawn mi sono ispirata al personaggio di Illyria di ATS.
 
 
Capitolo 19
 
 
«Ho chiesto spiegazioni agli oracoli. La Chiave è tornata in vita con le sembianze di Dawn, ma ha perso i suoi ricordi.» Spiegò Willow.
«In pratica usa il corpo di mia sorella come un guscio?!» Chiese Buffy.
Era stata medicata con la valigetta del pronto soccorso che Giles aveva trovato nel furgone noleggiato con il quale li aveva accompagnati. Per fortuna la ferita non era stata profonda e non aveva perso troppo sangue.
«Non è proprio così. I monaci avevano dato questo corpo alla Chiave e le avevano dato dei ricordi, affinché si affezionasse a te e lasciasse che tu la proteggessi. Ma al tempo stesso non doveva avere coscienza dei suoi poteri. La sua essenza doveva riposare.»
«Quindi questa è a tutti gli effetti la vera essenza della Chiave?»
«Esatto.»
«Ma è buona o cattiva?» Chiese Tara. «Dobbiamo avere paura di lei?»
«Ha ucciso Glory a mani nude, ma l’ha fatto per autodifesa.» Disse Buffy.
«Gli oracoli sono stati chiari a riguardo. Lei non è buona ne cattiva. Ma è molto potente e pericolosa.»
«Che significa che non è cattiva?» Chiese Xander, inserendosi nella discussione, ancora scosso per quello che gli avevano raccontato sulla sorte di Dawn.
«Significa che non ha una coscienza ed è facilmente influenzabile. Con Glory ha agito per istinto di sopravvivenza.» Spiegò la strega.
«Non si può far tornare Dawn com’era?» Chiese la Cacciatrice, quasi implorando.
«I ricordi che vi hanno dato i monaci non erano reali e quindi non possono essere ripristinati. Questa è la vera Dawn.»
La verità feriva tutti più di qualsiasi bugia o tradimento.
«Buffy?» Chiese poi la strega, preoccupata per la reazione sconvolta dell’amica.
«Vado da lei.» Disse la Cacciatrice, e si incamminò verso la stanza dell’hotel dove Spike la stava sorvegliando.
 
L'edificio le sembrava improvvisamente più cupo e sinistro, svuotato della presenza di Glorificus e dei suoi servitori.
Percorse il corridoio foderato di moquette blu con motivi di fantasia arancioni a contrasto e sentì riecheggiare le voci dei due ragazzi. Come avrebbe voluto che Spike avesse conosciuto meglio la sorella che lei conosceva e non questa creatura primordiale che si stringeva in una coperta.
Buffy la vedeva come un’usurpatrice.
«Credo che riusciresti a fare amicizia anche con i sassi.» Apostrofò il vampiro, stando in piedi sul vano della porta.
Incontrò gli occhi della ragazzina che la stava studiando diffidente e provò una stretta al cuore.
«E' curiosa. Vuole imparare molto sul nostro mondo.» Disse Spike.
«Non ricordi nulla di quando eri mia sorella?» Le chiese Buffy.
La ragazza si incupì e si irrigidì, mettendosi sulla difensiva.
«No. Ma potevo percepire i tuoi pensieri rivolti a me.»
«Come, scusa?»
Buffy la guardò con occhi sbarrati.
«Mentre ero nel contenitore. Quando i monaci hanno annullato l’incantesimo che mi teneva prigioniera di questo corpo e mi hanno restituito la mia forma originaria, i tuoi pensieri arrivavano a me, in qualche modo. Probabilmente a causa del legame di sangue che abbiamo avuto. Potevo sentire i tuoi sentimenti umani verso di me, anche se non li comprendevo.»
Buffy provò una morsa allo stomaco. Non aveva mai smesso di pensare a Dawn, era vero, e aveva sempre sperato che lei in qualche modo potesse sentirla. Però non era preparata a questo.
Spike la guardò con dolcezza e comprensione. Vedeva sul volto dell’amata il suo tumulto interiore.
Avrebbe tanto voluto abbracciarla e restare da solo con lei per confrontarla, ma non se la sentiva di lasciare Dawn da sola. Sapeva che era confusa e aveva molte domande. Era imprevedibile e poteva diventare pericolosa , se non veniva tenuta sotto stretto controllo.
Vide gli occhi della compagna diventare lucidi.
«Non ce la faccio a restare qui.» Disse lei con voce spezzata dall’emozione, allontanandosi e asciugando le prime lacrime che scendevano sulle guance.
 
«Cosa ne facciamo di lei?» Chiese Giles. «E’ un’umana ma è anche pericolosa e imprevedibile. E’ come una bomba che potrebbe esplodere da un momento all’altro.»
«Resterà con noi.» Disse Buffy, asciugandosi le lacrime.
«Che cosa? Ne sei sicura?» Chiese l’uomo, volendosi assicurare di aver capito bene.
«Non possiamo abbandonarla. Troverà la sua strada da sola e nel frattempo resterà con noi. E’ deciso.»
«Ma potrebbe essere pericolosa.»
«Mi assumerò la responsabilità di sorvegliarla.»
Lo sguardo di Giles palesava molti dubbi.
«Conserva una parte di Dawn ed io…»
«E Lydia?»
La ragazza fece spallucce.
«Di lei dovrà occuparsene il signor Quentin. Ed esigerò delle scuse da parte sua, quando verrà a portarsela via.»
«Cerca di capirlo. Lydia è come una figlia per lui.»
«Ma questo non lo giustifica. Insomma, se io avessi tradito tutti e mi fossi alleata col nemico, lei mi avrebbe difesa?!»
Giles la guardò a disagio. Sicuro dei suoi sentimenti verso Buffy e indeciso sul comportamento che avrebbe avuto.
«Non lo so e non voglio pensarci. Una persona coinvolta non dovrebbe giudicare.» Disse. «Comunque capita che una persona faccia degli errori e Lydia meritava una seconda possibilità.»
Buffy guardò verso la terrazza del piano superiore e vide Spike e Dawn incamminarsi verso la scalinata per raggiungere il gruppo.
“La mia nuova famiglia.” Pensò.
«Anche Spike la meritava.» Aggiunse l’uomo. «Mi ha stupito in modo positivo e sono felice che ora stiate assieme. Ha stupito tutti noi e si è guadagnato il suo posto nel gruppo.»
Le belle labbra della Cacciatrice si allargarono in un dolce sorriso.
 
Glory aveva ferito nel profondo tutti loro. Alcuni anche fisicamente.
Aveva sconvolto le loro vite.
Ma ognuno di loro ne era uscito più forte di prima, come pure il legame che li univa.
Ogni giorno combattevano le loro battaglie, all’insaputa del resto della popolazione.
Non avevano bisogno di Nobel per la pace o di riconoscimenti ufficiali. La loro ricompensa era la soddisfazione per aver salvato il mondo l’ennesima volta e il profondo affetto che nutrivano l’uno per l’altro.
Buffy, che aveva temuto di non essere più in grado di provare emozioni, ora sorrideva e piangeva insieme, con il cuore in tumulto.
Non sapeva cosa le avrebbe riservato il futuro, ma sapeva che i suoi amici e Spike le sarebbero stati accanto e lei non avrebbe più chiuso il suo cuore.
 
 
 
FINE
 
 
 
Note finali
 
Ho scritto questa storia per omaggiare il personaggio di Spike, che è il mio preferito di BTVS. Ho cercato di rendere i vari aspetti del suo carattere, evidenziando il suo lato sentimentale e protettivo.
Spero di essere andata vicino all’idea che Whedon ha creato di lui.
Penso che il personaggio sia talmente sfaccettato che per renderlo bene non basta una sola fiction. Infatti, nelle altre storie gli ho dato un’impronta molto diversa, cercando di rendere il suo fascino oscuro.
 
Per quanto riguarda Lydia... Mi piaceva l’idea che Buffy avesse una rivale in amore e per di più umana. (Mi sono divertita molto ad immaginare il Catfight! XD)
Ho pensato che sarebbe stato originale creare una coppia Spike/osservatrice e dare a Lydia un ruolo importante nella storia. Al tempo stesso, è stata l'occasione per trattare il tema del fanatismo.
Ah… naturalmente molte cose su di lei sono state inventate da me! Ho cercato comunque di rispettare l’idea che si ha di lei nel telefilm. E credo veramente che lei avesse un debole per Spike!
Se volete approfondire il suo personaggio, ricordo che Lydia appare negli episodi 5x12 e 7x9.
Un ottimo sito per rinfrescare la vostra memoria sul telefilm è www.buffymaniac.it
 
Una riflessione su Dawn. So di essere stata un po’ cattiva con lei in questa storia… ma non ho mai mandato giù il finale della quinta serie! XD
Mi è sembrato veramente eccessivo che Buffy si sacrificasse come un Gesù Cristo in gonnella, per i peccati di tutta l’umanità. Per salvare la vita ad una ragazzina che poi non era nemmeno la sua vera sorella, ma un’energia soprannaturale.
Tuttavia ho apprezzato molto l'idea degli autori di dare una sorella a Buffy e i temi familiari che in quel modo sono stati trattati nella serie. Dawn incarna perfettamente l'idea della sorella minore insopportabile e rompiscatole, tendente all'ingenuità e a cacciarsi nei guai, ma comunque parte della famiglia, bisognosa di attenzioni e affetto.
Mi sarebbe piaciuto davvero che lei e Buffy avessero legato di più e che Dawn si fosse comportata in modo meno insopportabile.. XDD
Per questo ho cercato di impostare il loro rapporto in tutt’altro modo ne “il demone che c’è in me”.
 
Ringrazio tutti quelli che hanno seguito la mia storia! (anche chi non ha commentato :P)
 
Un pensiero a Rogiari, una grande scrittrice di fiction su BTVS, che è venuta a mancare durante la stesura di questa storia ed è stata una grande ispirazione per me. Trovate le sue storie e quelle di Franca sul sito http://princestothenoir.altervista.org/home.html
Un ringraziamento a Sonia che mi ha fatto riscoprire questo telefilm, ad Annalisa che ha pazientemente corretto il testo (e sopportato la lettura delle scene sconce, per dovere! XD), a Giorgio con cui in Facebook ho fatto lunghe chiacchierate sul Buffyverse e a tutte le ragazze del WBS forum (Kiki, Baky, Kate, ecc…) che sono piene di energia e continuano a sfornare ff e a tenere accesa la passione per questo bellissimo telefilm.
Grazie anche a Nightlady e a Makemewannadie di EFP per i loro commenti.
Un ringraziamento anche a quel genio (sadico) di Joss Whedon per aver creato questi personaggi straordinari e così umani, con tutte le loro forze e debolezze.
 
Alla prossima!!
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Buffy / Vai alla pagina dell'autore: kasumi