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Autore: HystericalFirework    28/02/2012    1 recensioni
Andati. Se ne erano andati tutti.
Il sogno di Niklaus Mikaelson non poteva andare a finire peggio.
[...]
Si era ripromesso di seppellire la sua umanità insieme a lei, in quel giorno di dicembre distante secoli ormai.
Ma quella sera i pensieri correvano veloci e, nonostante la sua avversione, non riuscì proprio a lasciare nascosti i ricordi che ancora lo legavano a sua sorella.
La sua sorella gemella.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Damon osservava il sole invadere il viale del pensionato Salvatore.
L’incontro con Klaus la scorsa notte lo aveva turbato non poco e incuriosito da morire: non aveva mai visto l’ibrido in quelle condizioni e, in un modo o nell’altro, voleva venirne a capo.
Si sarebbe dovuto rivolgere a Bonnie, la streghetta con tutti quei suoi poteri magici e incantesimi inquietanti, ma dopo aver trasformato la madre in vampiro, qualcosa gli diceva di doversi tenere alla larga.
Doveva trovare un’altra strega, e velocemente.
Il suo pensiero corse ad Irina, una sexy strega con cui aveva avuto un’avventura circa vent’anni prima e che abitava non molto lontano da Mystic Falls.

 
Non ci mise molto ad arrivare dove l’aveva vista l’ultima volta: era un bar decadente, con persiane mezze sfondate e tavolini che sembravano non essere ripuliti da anni.

“Ehilà?” chiamò Damon girovagando per il locale deserto.
“C’è nessuno?” domandò ancora una volta, non ottenendo alcuna risposta.
Quando se ne stava per andare, una manciata di minuti dopo, riuscì a sentire un fischiettio familiare dietro di sé.

“Come as you are,
as you were,
as I want you to be…”
dal corridoio emerse la voce calda e graffiante di una donna.
Damon riconobbe subito le prime parole della canzone dei Nirvana: la loro canzone a quei tempi.
As a friend,

as a friend,
as an old enemy
” continuò lui sorridendo, fino a quando la penombra lasciò lo spazio ad una donna sui trent’anni, con i capelli di un bianco lattiginoso con le punte scarlatte, un’infinità di pearcing e i lobi sfondati.
“Damon Salvatore!” disse con il tono di una gattina che faceva le fusa.
“Irina!” esclamò Damon avvicinandosi a lei a braccia aperte. Tuttavia, la donna gli mise le mani sul petto e lo scansò.
“Cosa vuoi, Salvatore?” ringhiò.
“Vedo che il tuo caratteraccio non si è levigato granché negli anni…” osservò il vampiro stizzito.
“Così come il tuo ego gigantesco non si è rimpicciolito, non credi?” lo scimmiottò lei.
“Sapevo che avrei potuto contare sul tuo appoggio… del resto sei l’unica strega di mia conoscenza abbastanza scapestrata e tosta da aiutarmi” la strega rise di gusto.
“Non iniziare con le lusinghe e arriva al sodo, succhiasangue” disse Irina riempendo due bicchieri di bourbon e porgendone uno a Damon.
“Mettiamola così… ho delle grosse questioni con un grosso vampiro. Vorrei venire a conoscenza di un suo segreto” disse il vampiro dagli occhi azzurri sfoggiando uno dei suoi sorrisi più attraenti.
“E chi sarebbe questo vampiro grande e grosso per il quale sei venuto a frignare da me?” domandò Irina fingendo di piangere mentre sorseggiava il suo bourbon.
“Hai mai sentito parlare di Klaus?” in men che non si dica, la strega sputò il bourbon in faccia a Damon che rimase immobile.
Poi, con un movimento secco, Irina si alzò e girò i tacchi.
“Non penso proprio di essere l’aiuto che stai cercando…”
“Ehi, aspetta! Pensavo non ti facessi intimidire da un insulso succhiasangue” la scimmiottò il vampiro.
Lei si girò con sguardo di sfida.
“Sono una sconsiderata, non un’aspirante suicida!”
“Nessuno verrà a sapere che sei stata tu ad aiutarmi, Irina… ti sei rammollita negli ultimi vent’anni, non è così?” lei sembrò non prendere per il verso giusto l’accusa e con uno sguardo provocò a Damon un forte dolore alla testa.
Le streghe… tutte con lo stesso trucchetto.
“Va bene… me ne vado. Ma sappi che questa cosa potrebbe metterti contro il vampiro ibrido più potente del pianeta o… potresti trarne dei vantaggi” Irina inarcò un sopracciglio.
“Che tipo di vantaggi, Salvatore?” domandò.
“Beh, mettiamo caso che grazie al tuo aiuto troviamo qualcosa che potrebbe interessargli… Lui ci dovrebbe un grosso favore e, secondo le mie ultime esperienze, si può dire tutto della famiglia Originaria ma non che non siano uomini d’onore” il vampiro ci era riuscito: l’aveva convinta, ne era certo.

“Affare fatto” gli tese una mano, evitando il suo sguardo di ghiaccio.

  
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