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Autore: Bloodred Ridin Hood    03/10/2006    14 recensioni
Tutto quello che successe dall'arrivo di Xiaoyu in Giappone, sino al Terzo Torneo di Tekken.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heihachi Mishima, Hwoarang, Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Siamo arrivati…

Mi girai verso la mia suddetta “nuova guardia del corpo” e annuii sforzandomi di sorridere. La mia mente era vuota, guardavo fuori dal finestrino senza riuscire a pensare a niente.

Aprii lo sportello ed uscii fuori dall’auto. Il vento mi scompigliò i capelli, rabbrividii per il freddo e mi strinsi nel giubbotto. Guardai quell’enorme casa davanti a me, quella casa che da lì a poco mi sarei abituata a chiamare “la mia casa”. Continuai a squadrare l’edificio con espressione alquanto assente.

Preferivo non pensare a niente, perché tanto erano solo pensieri tristi, quelli che mi affollavano la mente in quel periodo.
Per stare meglio… o almeno, per illudermi di stare meglio… Facevo finta che le cose successe in quegli ultimi giorni non fossero mai accadute.

Ero stanca, stanca di continuare a pensarci. Da quel giorno avrei iniziato una nuova vita, lontana dai ricordi, dalle vecchie cose.
Una pagina si era chiusa e una nuova se ne era appena aperta.
Ero pronta per la mia nuova vita, qui… a Tokyo.

Nel giro di pochi giorni la mia “vecchia” vita era stata stravolta completamente.
Meno di una settimana prima infatti, avevo perso la mia famiglia. Prima i miei genitori erano morti in circostanze incerte in un incidente stradale… poi anche mio nonno, nonché mio maestro di arti marziali, era sparito misteriosamente senza lasciare alcuna traccia.
La cosa peggiore che mi fosse potuta succedere…

Ero rimasta sola… completamente sola… È stato come se il mondo mi fosse improvvisamente crollato addosso.
I primi tempi mi sforzavo di tenere tutto dentro, non ho pianto una lacrima appena dopo l’accaduto. Ma più andavo avanti, più diventava difficile riuscire a trattenersi dal piangere…

Non mi avevano ancora trovato un nuovo tutore, e io avevo già lasciato tutto alle spalle.
La scuola, le arti marziali, i vecchi amici…
Non mi importava più niente…
Erano tutte cose fin troppo legate ai ricordi…

Poi… c’è stato quell’incontro.
Un incontro che ha dato, ancora, una svolta alla mia vita.
Mi è stata offerta una nuova speranza, un’occasione per continuare. Avrei iniziato una nuova vita, da capo. In una nuova città, assieme ad altre persone, in una nuova casa… Lontana… dal mio passato.

Era successo tutto per caso. Heiachi Mishima, assieme al suo “esercito personale”, era venuto nel mio paese per delle indagini.
Erano interessati alla sparizione di mio nonno, Wang Jinrei. Nessuno però seppe spiegarmi il motivo. L’unica cosa che mi dissero, fu che Heiachi Mishima e mio nonno avevano avuto a che fare tanto tempo fa.
Lo incontrai una sera, stava per fare buio. C’era piuttosto freddo, ma non mi importava, ero rimasta fuori, in un campetto vicino alla mia casa.

Ero seduta sotto una quercia e scrutavo le risaie verso l’orizzonte. I campi si stavano lentamente dorando e gli specchi d’acqua brillavano, sotto il sole che tramontava.
Era una bella immagine, dava una sensazione di calma… mi capitava spesso di rimanermene lì a guardarlo sino a tarda sera.

Sentii dei passi dietro di me, ma non me ne curai. Mi accorsi che la persona si era fermata a poca distanza da me.
Vedevo la sua ombra proiettata davanti ai miei piedi, ma continuavo a tenere lo sguardo basso.
Mi bastò vedere l’ombra per riconoscere la sua sagoma imponente.
Tutti in paese avevano parlato tanto del suo arrivo, è un uomo molto ricco e potente. Forse “il più” ricco e potente… 

Rimase per qualche secondo in silenzio, poi… iniziò a parlarmi.
Mi parlò di Wang, e della loro amicizia. Mi spiegò che la sua organizzazione si stava occupando delle indagini per la sua scomparsa.

Dopo… mi fece una proposta.
Per un attimo rimasi spiazzata…
Non avevo ancora detto una parola e non l’avevo ancora guardato in faccia.
Mi girai lentamente verso di lui e lo scrutai negli occhi.

Quegli occhi severi, sicuri, davano all’uomo un aria di rispettabilità, di potenza…
La sua espressione però mi ispirava fiducia…
Heiachi Mishima mi aveva proposto di andare a continuare a studiare arti marziali in Giappone. Sapeva che mi ero allenata tanto con Wang, aveva fiducia nelle mie capacità.

Lui sarebbe diventato il mio nuovo tutore ed avrei avuto una vita completamente diversa…
Era quello che ci voleva… una nuova vita…
Decisi che andare in Giappone era la cosa giusta da fare, ma sapevo che, anche se piena di brutti ricordi, non mi sarei dimenticata della mia terra.

Partii due settimane più tardi, alla stazione mi voltai un’ultima volta verso la strada.
“Tornerò” pensai.
“Un giorno tornerò…”

  
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