NDA: Salve
a tutti ragazzi ^-^! Rieccomi qui con un’altra storia pazza... sarà un
crossover FMAxHP, anche se i nostri maghetti appariranno dal secondo capitolo
XD! E ricordate che il protagonista non è Ed. Ambientata nel 5° libro di HP,
seguirà parzialmente gli avvenimenti di esso.
AVVERTIMENTO:
questa è un’AU, se non vi piace il genere non leggete.
Disclaimer:
T_T no, non mi appartiene FMA. Vorrei che quel figo di Ed mi appartenesse, però
*_*. E non mi appartiene nemmeno Potter. Però mi appartengono Emma-chan e
Jay-kun ^-^
Magical Alchemy
Un ragazzo
e una ragazza uscirono da una stanza nel Quartier Generale dell’ Esercito a
Central City, insieme a una folla di adulti. I due erano molto simili tra di
loro, entrambi avevano occhi dorati, capelli biondi- e diciamocelo, entrambi
erano piuttosto bassi. Tutti e due sfoggiavano un sorriso soddisfatto, e la
ragazza canticchiava. -Jay-Jay, è stato facile, vero?- Lui sbuffò al
soprannome. –Sì, e chiamami Jay, ti prego, nee-chan...- Lei mise su un’aria
offesa. -Sei cattivo, siamo fratelli e non posso darti un soprannome...- Jay
scosse la testa rassegnato. –Lasciamo perdere.- A volte Emma è così infantile... Non posso credere che siamo gemelli...
–All’ultima domanda non ho fatto in tempo a rispondere, però...- Lei gli
sorrise. -Non ti preoccupare, nii-chan. Nemmeno papà ha completato l’esame. E
papà è un genio, il...- -... Più giovane alchimista di stato in tutto
l’esercito, lo so...- Jay sorrise a sua volta, e i due uscirono dall’edificio
avviandosi verso l’appartamento dove vivevano con i genitori.
Emma
ripensò a quanto aveva detto sul padre. In effetti i loro geni facevano
faville. Dopotutto, la persona da cui avevano preso tutto, il loro papà, era
Edward Elric, il Fullmetal Alchemist e da un paio d’anni il Colonnello nella
divisione di Central City. La loro madre, invece, era meno famosa ma comunque
brava: poco dopo essersi sposata alla giovane età di 18 anni, aveva passato
l’esame per diventare alchimista di stato e si era meritata il nome di Gold
Thunder Alchemist per via della sua tecnica, un cerchio alchemico inciso sul
suo bracciale grazie al quale poteva provocare lampi a comando. Emma e Jay
avevano 15 anni, stavano a loro volta entrando nell’esercito, e avevano appena
sostenuto l’esame scritto. Il giorno dopo avrebbero avuto la prova pratica, e
sapevano già come stupire Roy Mustang, colui che avrebbe presenziato all’esame
in vece del Fuhrer, impegnato in una campagna militare, nonchè neo-generale
dell’esercito di Amestris.
-Siete
stati bravi ad arrivare fin qui, ma ora viene il difficile... Ora fate una
lista del materiale di cui avete bisogno per la prova pratica.- Mustang era
fermo davanti ad un piccolo gruppo di persone. La maggior parte erano uomini,
con l’eccezione di un paio di donne e di due adolescenti, un maschio e una
femmina. Il suo sguardo si soffermò sui loro volti mentre percorreva la fila di
alchimisti. Conosceva quegli occhi fin troppo bene. Gli venne da ridere. Tale padre, tali figli... Anche in
altezza... Un paio di soldati distribuivano fogli e penne con cui annotare
ciò che serviva agli aspiranti Alchimisti di Stato. Tutti impiegarono un pò di
tempo a scrivere, con grandi progetti in mente, suppose il generale. Solo i due
adolescenti riconsegnarono il foglio dopo pochi istanti, e la scritta identica
su entrambi i fogli lo fece stupire per un attimo. “Nulla”.
-Emma
Elric!- tuonò la voce imperiosa del generale Mustang. La ragazza andò al centro
dello spiazzo e indossò una collana, il cui pendente d’argento era un
complicato cerchio alchemico, in qualche modo simile ad un fiore. Ghignò e
portò una mano sul cerchio, chiudendo gli occhi. Alcune spaccature comparvero
nel cemento davanti a lei, facendo spaventare gli altri alchimisti. Dalle crepe
iniziarono a spuntare dei grossi tralci, che si intrecciarono salendo verso
l’alto, per culminare con una grande rosa rossa. –Con la mia tecnica utilizzo i
semi presenti negli strati più profondi del terreno... Uso la mia energia per
farli crescere.- Alcuni applaudirono per un paio di secondi, era davvero una
grande idea. Emma sorrise e si ritrasse, osservando compiaciuta il volto sorpreso
di Mustang.
Come se se
ne fosse accorto, lui si riprese, e scostandosi una ciocca di capelli corvini
dal viso chiamò Jay. Anche lui camminò fino al centro dello spiazzo, e alzò il
palmo della mano su cui compariva il tatuaggio di un cerchio alchemico. Chiuse
gli occhi come per concentrarsi, e una sfera d’acqua iniziò a formarsi
velocemente davanti alla sua mano. Qualdo ebbe raggiunto dimensioni
consistenti, con un movimento brusco del polso la scagliò lontano. La sfera si
infranse su un muro non molto distante. –Grazie al cerchio alchemico che mi
sono tatuato sulla mano, posso concentrare l’acqua presa dal sottosuolo,
dall’aria, e anche dal mio respiro. Poi posso farne quello che voglio.- Anche
qui partirono alcuni applausi. Il ragazzo si ritirò con espressione trionfante.
Roy era sempre più stupito. Non hanno
preso solo la statura, dal padre...
Qualche
giorno dopo dopo, i due alchimisti erano nell’ufficio del Colonnello Elric,
insieme ad un uomo. Avevano passato l’esame. Non poteva andare diversamente, si disse Emma ridendo dentro di sè.
Sembrava che Mustang avesse visto un
fantasma, che faccia aveva! Represse un sorriso, non era il momento. Suo
padre si alzò dalla sedia e arrivò fino all’uomo. Gli consegnò il suo agognato
orologio d’argento e una busta. L’uomo l’aprì e la lesse velocemente,
sorridendo. Poi spostò lo sguardo sul colonnello e fece il saluto militare,
guardando verso il basso. In effetti Ed non era cresciuto di molto, e quel
tizio era decisamente più alto di
lui. Irritato da quello, il biondo lo congedò, per poi spostarsi di fronte ai
gemelli. Li guardò, orgoglioso che anche loro fossero entrati nell’ esercito.
Alzò il braccio, dalla cui mano penzolavano i due orologi. –Sono fiero di voi- Disse
semplicemente, e li fece cadere nelle loro mani. Gli porse anche le lettere e
tornò serio. –Mustang vi ha... anzi, ci ha
affidato una missione... Ma prima leggete i vostri nuovi nomi.- Emma aprì la
busta per prima e tirò fuori la lettera. –“Per il potere conferitomi...” Bla,
bla, bla...- Saltò il resto per arrivare subito alla fine. –“Le dò il nome di
Flower Alchemist”! Wow... il Fuhrer ha buon gusto per i nomi... Il tuo,
nii-chan?- Jay sorrise. –Da questo momento chiamami Wave Alchemist!- -Va bene, ondino mio bello...- -Ha parlato il mazzolin
di fiori che vien dalla montagna!- Si guardarono per un attimo in silenzio, poi
scoppiarono a ridere come pazzi. –Basta voi due, è il momento delle cose serie.
Mustang ci vuole nel suo ufficio.-
-Hawkeye,
non potrebbe farlo sloggiare?- -Nossignore, non se ne andrà finchè non
risponderà alla lettera.-
Il Generale Roy Mustang, il famoso Flame Alchemist, guardava storto un grosso
barbagianni appollaiato sulla sua scrivania. Reggeva in mano una spessa busta
di pergamena (ovviamente Mustang, non il barbagianni.) sul cui retro una
persona dalla calligrafia sottile aveva scritto “Per il Generale Roy Mustang,
Ufficio 105-A, Quartier Generale dell’Esercito, Central City, Amestris”. Quello
che lo spaventava non era la precisione con cui conoscessero la collocazione
nel suo ufficio, nè il volatile che aveva consegnato la lettera. Era il contenuto della busta. Uno scherzo di
qualche pazzoide, a prima vista, ma pensandoci bene, ad Amestris non c’erano
barbagianni selvatici, men che mai usati per consegnare lettere. E poi il tono
era ufficiale. La rilesse ancora una volta.
Egregio Generale Roy Mustang,
sono Albus Percival Wulfric Brian
Silente, preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Inghilterra.
Per quest’anno abbiamo intenzione di introdurre una nuova materia per i nostri
studenti, cioè Alchimia. Mi rivolgo a voi per trovare due insegnanti per
quest’anno, sapendo che i massimi esperti in questo campo sono tra le vostre
fila. Sono anche venuto a conoscenza del nuovo arruolamento di due giovani
alchimisti, che se vorranno potranno prendere parte alle lezioni tra gli
allievi del quinto anno. Ovviamente mi riferisco a Emma e Jay Elric.
Sperando
che accetterete la mia richiesta,
Albus Percival Wulfric Brian Silente,
Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Pensò
ancora un attimo e poi alzò la testa. –Hawkeye, ha fatto chiamare i giovani
Elric e il Colonnello?- La donna annuì, sempre impeccabile anche con la
minigonna ora parte della divisa (Mustang era riuscito a convincere il Fuhrer a
questo cambiamento!) –Sì, signore. Saranno qui a momenti.- Infatti, la porta si
aprì di scatto, rivelando tre persone, tutte e tre bionde, tutte e tre con gli
occhi dorati e... mi fermo qui, 1.perchè avete capito chi sono, 2. perchè se
dico l’ultima cosa quei tre mi strangolano. Emma e Jay fecero il saluto
militare, mentre Ed rimase impassibile. –Ecco, Fullmetal, loro somo molto più disciplinati di te... Dovresti
imparare da loro.- Mustang mise su il suo solito sorriso beffardo. –Stia zitto,
Generale Bastard, perchè ci ha chiamati?- Invece di rispondere, quest’ultimo
porse la lettera al gruppetto, che la lesse in fretta. Già alla prima riga, i
gemelli si erano messi a ridere. –M... Magia? Questa è una stupidaggine!- -Per
una volta mia sorella ha ragione! Non esistono cose come la magia, dai...- -Sarà,
ma in questa stupidaggine voi ci andrete. E alche tu, Fullmetal.- I due ragazzi
smisero all’istante di ridere. –E... Perchè?-
-Numero uno: io andrò come insegnante, e ho bisogno di una scorta. Numero due:
ho intenzione di stringere un’alleanza con il loro governo, quale modo migliore
il portare due studenti di scambio? Numero tre: se vieni, Emma, non sarai
costretta a indossare la minigonna.- La ragazza smise immediatamente di
lamentarsi. Mustang ghignò. Facile
corrompere le ragazze...