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Autore: Micettocarinocaruccio    29/02/2012    0 recensioni
Tra l'amicizia e l'amore c'è la distanza di un bacio.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati quattro giorni da quando Julia e Jesse si erano conosciuti. Quella sera mangiarono la pizza insieme, seduti vicini, continuando a fissarsi per ore senza aprir bocca, se non pochissime volte. Il silenzio li accomunava, gli sguardi esploravano l'uno la persona dell'altro, a loro bastava questo per essersi detti tutto.
Che fossero strani non lo pensavano affatto, avevano solo un modo diverso di comunicare, così profondo e quasi intimo.
Non erano mancate ovviamente le tempestose domande delle sue compagne di classe quando avevano saputo che Jesse Vandom era stato a casa sua e per di più lei era andata in moto con lui.
Julia evitava l'argomento come fosse una questione privata, non aveva fatto parola di Jesse nemmeno con Corinne, se non raccontandogli superficialmente quella sera per non avere più tormenti.
E d'altra parte Jesse volgeva lo sguardo lontano dall'amico Logan, che non faceva altro che chiedergli quando l'avrebbe portata a letto. Jesse sentiva che Julia aveva un qualcosa di magnetico, l'attraeva intensamente, avrebbe voluto la sua presenza ed i suoi occhi verde chiaro ogni istante con lui. Non gli bastavano i quindici minuti dell'intervallo per poterla osservare, non gli sarebbe bastato tutto il tempo del mondo. Così decise di agire.

Suonò la campanella della ricreazione ed un'ondata di alunni stanchi e amareggiati usciva di corsa fuori da quelle aule infernali.
Julia stava con un gruppo di ragazze vicino un albero, lo sguardo perso nel vuoto, annoiata dai soliti pettegolezzi. Decise di allontarsi per fumare una sigaretta, così si avvicinò ad un angolo delle mura scolastiche.
D'un tratto una presa possente si attorcigliò intorno al suo polso esile e la trascinò dietro quell'angolo solitario. Julia incarcò sorpresa e infastidita un sopracciglio fino a quando i suoi occhi si riempirono di stupore di fronte al suo "rapitore": Jesse.

"Ehm..Ciao Jesse ma cos.."
"Volevo vederti" si affrettò a dire Jesse fissando la rossa negli occhi. Poi la portò dietro un cespuglio, e rimasero entrambi in piedi a fissarsi. Quel silenzio non era imbarazzo, era parte di loro.
"Come stai Julia?" chiese il ragazzo con tono pacato.
"Direi bene....e tu?" ribattè stupita da quell'improvviso avvio ad una conversazione.
"Si tira avanti...Senti Julia, questo fine settimana ci sarebbe una festa....Ci verresti con me?"
Silenzio glaciale. Ora Julia era in imbarazzo. Jesse, il ragazzo che la ipnotizzava con i suoi occhi nocciola voleva passare una serata con lei, una ragazza silenziosa e misteriosa. Un sogno.
"Va bene...Ma posso portare Corinne? Sai, non conosco nessuno e non vorrei sentirmi a disagio" disse la rossa abbassando per la prima volta lo sguardo.
"Non c'è problema" sorrise Jesse. Che sorriso che aveva! Così misterioso e dolce.

La campanella segnò il duro rientro di quei ragazzi, e anche per Julia e Jesse era l'ora di tornare nelle proprie classi.
"Allora ci vediamo" disse il biondo senza enfasi. Poi si avvicinò alla ragazza piegandosi leggermente in avanti, posando le sue labbra sulla guancia candida di lei.
Brividi, affanno, cuore fermo. Ecco cosa provava Julia, lei che odiava i sogni e le favole. Ma qualcosa in lei stava nascendo.




"Oh mio Dio non posso crederci che andremo alla festa stasera!"
Corinne era esaltata da ben tre giorni, tormentava Julia ogni ora ricordandole della festa, di come si sarebbero vestite e chi avrebbero rimorchiato. Dal canto suo Julia era occupata a pensare alla partenza di suo sorella Sebine. Era sempre stata convinta che questo viaggio le sarebbe servito, ma aveva paura che la sua lontananza l'avrebbe scossa. Infondo era sempre sua sorella!
"Dai Corinne calmati! Anzi sbrigati ad usare il bagno che devo andare anche io!" rispose acida la rossa, scostandosi una ciocca nervosamente dietro l'orecchio
"Va bene...ma tu e Jesse dovrete concludere! Dai è logico che vi piacete!"
"Io non ho detto mai che mi piace! Cosa vai blaterando?"
"Su Julia ti conosco, hai sempre lo sguardo su di lui, non fate che fissarvi e ti ha invitato alla festa! Non credo che voglia essere il tuo amico del cuore o psicologo sai?"
"Invece di dire cretinate, entra in quel dannato bagno!"

Julia era nervosa, non sapeva come sarebbe andata con Jesse, forse lui non se la sarebbe filata e lei si sarebbe pentita di essere andata a quella festa per idioti figli di papà. Eppure il solo fatto che lui fosse lì la rendeva felice, anche se lei non voleva ammetterlo. "Ahia Julia, stai diventando una stupida sognatrice" si rimproverava mentalmente.
"Ehi Julia" disse Corinne facendo capolino dal bagno "lo metto o no il perizoma stasera?" chiese sogghignando divertita.






Mosley Muse Salon ore 22.00
Ragazzi ingelatinati, alcuni già ubriachi, altri intenti a strusciarsi con ragazze formose o alte e piene di trucco. Odore di canna e alcool, musica ad alto volume. Il sabato sera degli adolescenti sembrava peggio dell'inferno.
Julia e Corinne arrivarono, la prima perplessa e scuotendo il capo amareggiata; la seconda con un sorriso eccentrico e agitata. Erano amiche proprio perchè erano diverse.
Entrarono in quel locale di matti, travolte dal fumo e dalle luci della pista da ballo.
"Che posto del cazzo" sussurrò la rossa alla sua amica
"Ma dai Julia prova a vedere il lato positivo ogni tanto: musica, birra e ragazzi...E' il paradiso"
"Se lo dici tu"
Intanto Jesse era seduto su uno dei divanetti bianchi del locale, insieme ad un gruppo di ragazzi e ragazze vestiti di marca, con sigarette in mano e bottiglie di birra. Chi rideva ubriaco e chi stava per portarsi a letto qualcuno. La ragione non esisteva in quel posto.
D'un tratto Jesse volse i suoi occhi annoiati verso una figura esile, che indossava una camicetta color beige e pantaloncini fino al ginocchio neri. I capelli mossi e rossi, così energetici. Non poteva che essere la sua Julia.
Le corse incontro abbandonando i suoi amici che lo seguirono con lo sguardo e commentando ironici.
"Julia!" esclamò contento il biondo.
"Jesse" rispose la rossa mostrando i suoi denti bianchi. Posò il suo sguardo sulla figura di lui: alto con un fisico ben fatto, la camicia nera un pò sbottonata, jeans blu e il suo sguardo indescrivibile. Com'era affascinante. Si sentiva così stupida e così infantile, si stava maledicendo perchè assomigliava a tutte le sue compagne di classe, era una ragazzina sciocca.
"Vieni con me" le disse Jesse afferrandola per un polso come l'altra mattina. Camminarono per qualche metro, poi salirono una rampata di scale a chiocciola, superarono un corridoio e si ritrovarono sul terrazzo del locale, e davanti a loro la vista mozzafiato della città piena di luci.
"E' bellissimo" commentò a bocca aperta Julia
"Ti piace?"
"Molto. Lo conoscevi già?"
"Si, cerco sempre i punti più alti dove poter ammirare la città. Questo mi piace molto."
"E' davvero fantastico. Ma credevo volessi ballare?"
"No...Cioè forse all'inizio, ma poi ho visto tutti quei coglioni ubriachi che si strusciavano con puttanelle. Allora ho cambiato idea"
"Sei diverso da tutti quegli idioti del tuo gruppo. Perchè sei con loro?"
Jesse fissò la città e sospirò prima di ricominciare a parlare.
"Perchè ci sono solo loro."
Julia lo guardava perplessa. Cosa significava? Non aveva amici più intelligenti o per lo meno poco festaioli?
"Scusami...E' solo che...Io quelli li odio. Il loro modo di vestirsi, di parlare, di giudicare chiunque...Sono così cretini! E tu....bè pensavo fossi come loro"
"Forse lo pensi ancora"
"No! Ti sto conoscendo...Non lo sei, tu sei diverso!"
"Non abbiamo mai parlato per davvero"
"Ma io non ho bisogno di un tuo monologo! A me basta guardarti per capire che....Che tu capisci me!"
Ora Jesse ricambiava lo sguardo di Julia. Si avvicinò a lei, lentamente, quasi a sfiorarle il naso.
"Ti sbagli. Sei così enigmatica Julia. Non ti ho mai rivolto la parola, io ti guardo e basta. Ed è come se cercassi di scoprire la persona che sei, eppure sei così distante"
"Non lo sono, non per te. Questo lo sai anche tu"
 Il respiro di Jesse era sulle labbra di Julia. Il cuore della ragazza batteva all'impazzata, lui era così vicino a lei, sentiva il suo profumo penetrarle le narici. Stava per esplodere.
"Baciami allora" sussurrò sul viso di lui la rossa "Baciami e mi capirai"
Jesse le sfiorò il mento con le dita, poi incatenò le sue labbra con quelle di Julia.

























Scuuusate il ritardo, ma sono stata davvero impegnata. Nuovo capitolo! Ditemi cosa ne pensate! Un bacione :)
  
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