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Autore: Nichi    29/02/2012    2 recensioni
E mentre lo guardavo negli occhi, capì di aver fatto la cosa giusta. Capì di aver svolto adeguatamente il ruolo di sorella maggiore e quello di una figlia e che non mi importava di quello che sarebbe successo, una volta spiegatogli la situazione. Non importava ciò che avrebbe fatto o non fatto, ciò che avrebbe ricordato e non ricordato. Era giusto che sapesse tutto.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazzi. Si sono io. Come alcuni di voi sanno, almeno credo, sto scrivendo un'altra storia. The life like we know it, ma mentre pensavo a come andare avanti m'è venuto un lampo di genio e ho sfornato questa cosuccia qui. Non dovrebbe durare molti capitoli. Ho in mente almeno 10 o forse di meno. E' abbastanza triste quindi ... come al solito i protagonisti saranno i nostri bellissime Robert e Kristen. Vabbè adesso vi lascio leggere tranquillamente e mi raccomando ditemi quello che pensate di questo capitolo.

Baci, alla prossima. Nichi!

 

Capitolo 1.

 

-Quando alliviamo, Mel ?-

-Tra un po’.-

-Mi fanno male i piedi!-

-Lo so.- risposi.- Anche a me.-

-Mi plendi in blaccio ?- mi chiese alzando lo sguardo verso di me. Stavo giusto per dirle di no, che ero stanca anche io ma feci il maledetto sbaglio di incrociare il suo sguardo, così, anche se non ero al massimo delle mie forze in quel momento, mi piegai quel tanto che bastava per prenderla in braccio. Nell’istante in cui si ritrovò tra le mie braccia, lasciò cadere la testa sulla mia spalla e chiuse gli occhi, mentre qualche suo ciuffo ribelle mi solleticava la guancia.

-Voglio andale dalla mamma!- brontolò stringendo il mio collo con le sue piccole braccia esili.

-Torneremo da lei più tardi!- le promisi svoltando in una strada laterale, cercando di ricordarmi tutte le indicazioni che mi erano state date.  Avevo una voglia matta di tornare da mia madre anche io, soprattutto in quel momento, e assicurarmi che fosse ancora viva. Ma se c’era una cosa di cui ero sicura al cento per cento, era che dovevo farlo. Dovevo farlo per lei e per tutto quello che ci aveva dato.

-E’ bello quetto potto!- esclamò ad un certo punto Rose, distraendomi dai miei pensieri. Sorrisi contro la sua testa riccioluta.

Mia sorella aveva solo cinque anni, ma aveva la straordinaria capacità di capire tutto al volo, anche meglio di un adulto. Era per questo che si trovava con me adesso. Tutte le volte che mi avevo cercato di immaginare questo momento, ero sempre da sola, perché pensavo che sarebbe stata una di quelle cose che avrei dovuto fare io. Io e basta! Ma quando Rose mi aveva guardato negli occhi tre giorni fa, aveva capito tutto e non c’era stato verso di farle cambiare idea. “ Tei mia torella!” mi aveva detto gonfiando le guance. “ Le torelle si aiutano semple”.

Pensavo che sarebbe stato un peso averla dietro in un momento come quello. Adesso invece pensavo solo a quante le fossi grata di essere li con me. Se fossi stata sola, non avrei visto nessun motivo di continuare a fare quello che stavo facendo. Ma ogni volta che abbassavo il viso e la guardavo negli occhi, pensavo che il motivo c’era eccome.

-Mel, guarda!!-

Mi fermai all’improvviso, colta di sorpresa. Rose stava indicando una casa davanti a noi, e quando seguì il suo sguardo capì il motivo di tanto stupore sul suo viso. Se non l’avessi già vista in fotografia, probabilmente avrei pensato che fosse finta per quanto grande e bella fosse. Sarebbe stata una casa perfetta per noi. Un grande giardino dove poter giocare, una piscina dove poter fare il bagno e una camera tutta nostra.Già gi immaginavo tutte e tre li, insieme a lui.

-E’ bella vero ?- domandai a Rose mettendola giù. Stranamente lei non fece nessun tipo di capriccio. Anzi si limitò a guardare la casa con gli occhi a forma di cuore, e la sua mano piccola corse a prendere la mia.

-Sembla vuota pelò!- osservò guardando le finestre chiuse, la piscina ricoperta da un telo e il giardino con l’erba abbastanza alta da poter nascondere Rose. Quelli erano tutti indizi chemi fecero capire che il proprietario di quella casa non ci metteva piede da moltissimo tempo.

Sfortunatamente aveva ragione, e mi maledissi da sola per non esserci arrivata prima. Perché, prima di partire, non mi ero assicurata che fosse a casa e non in giro per il mondo a girare chissà quale film ? Probabilmente ora si trovava a non so quanti chilometri di distanza da qui, e noi avevamo fatto tutta quella fatica per niente.

-Incomincio ad avele fame!-

Rose mi strattonò il braccio in modo che potessi portare la mia attenzione su di lei.  Le sorrisi dolcemente, cercando di trattenere le lacrime di nervoso che stavano premendo per uscire prepotentemente dai miei occhi. Posai lo zaino per terra, lo aprì, e ci rovistai dentro per un po’, e poi tirai fuori un panino con prosciutto e burro d’arachidi  e glie lo consegnai.

-Buono!!- ululò affamata mia sorella, scartandolo velocemente.

Per lo meno era felice, pensai alzandomi in piedi e rimettendomi lo zaino sulle spalle. Lanciai un’ultima occhiata alla casa davanti a noi amareggiata. Tanto valeva andare a  cercare un posto dove poter dormire, prima che calasse la notte. E forse dovevo chiamare mia madre e dirle di non preouccuparsi e che stavamo bene.

-Andiamo dai!-

Allungai la mano verso mia sorella, che la prese senza dire una parola. Stavamo giusto facendo un passo in avanti, quando una voce dietro di noi ci fermò e Rose, presa alla sprovvista scattò dietro di me spaventata.

-Posso esservi utile ?-

Non avevo mai sentito la sua voce dal vivo. Quando mamma mi aveva detto la verità, ero andata a cercare qualcosa su internet , qualche video che mi facesse capire che tipo fosse e quanto avessi preso da lui. Mamma mi diceva sempre che nessuna foto e nessun video gli avrebbe reso giustizia. Adesso capivo benissimo quello che voleva dirmi. Era stupido dirlo forse, ma lui era l’uomo più bello che avessi visto sulla  faccia della terra e quando i miei occhi incontrarono i suoi  vidi qualcosa cambiare nel suo sguardò e capì che forse aveva capito.

-Ci conosciamo per caso ?- mi chiese sorridendo.- Ho visto che stavi guardando casa mia prima.- aggiunse subito, indicando la dimora dietro di noi.

-Si scusami.- borbottai cercando di sorridergli anche io. Avevo sognato quel momento da tantissimo, forse troppo tempo. E adesso che facevo ? Me ne stavo li, incapace di dire o fare qualcosa ?

-Credo di averti già visto da qualche parte!- aggiunse fissandomi intensamente negli occhi. Forse perché avevo gli stessi occhi di mia madre no ?

-Non ci siamo mai visti.- gli spiegai spostandomi i capelli con la mano. I suoi occhi seguirono il mio gesto e ancora una volta vidi qualcosa cambiare nel suo sguardo.- Io sono Melanie, e lei è Rose. Mia sorella!-

Sentendosi tirata in causa, Rose smise di mangiare il suo panino e sorrise allo sconosciuto.

-Hai una bella casa, lo tai ?-

Lui le sorrise.- Grazie mille, piccolina!-

-Tu sei Robert Pattinson giusto ?-

Sapevo che era lui. Volevo solo sentirglielo dire, per essere sicura di non trovarmi in uno di quei strano sogni, che fosse tutto vero.

-Si sono io!- rispose incerto.- Come hai detto di chiamarti ?-

E mentre lo guardavo negli occhi, capì di aver fatto la cosa giusta. Capì di aver svolto adeguatamente il ruolo di sorella maggiore e quello di una figlia e che non mi importava di quello che sarebbe successo, una volta spiegatogli la situazione. Non importava ciò che avrebbe fatto o non fatto, ciò che avrebbe ricordato e non ricordato. Era giusto che sapesse tutto.

-Sono Melanie Stewart, Robert! E sono tua figlia!-

   
 
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