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Autore: FannyHarris    01/03/2012    3 recensioni
La mia prima long-fic con protagonista C-17 :)
Spero vi piaccia, Fanny.
Estratto dal secondo capitolo: Si sentiva come un estraneo su quel pianeta, senza nessuno scopo valido e ragione di permanenza. Non era un umano e nemmeno un cyborg, era “nessuno”. Non c’era più spazio per lui, o meglio, lo spazio c’era, ma era troppo angusto e stretto: non apparteneva più a quel mondo.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 17, 18, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia di C-17 e C-18. '
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Alla riscoperta di sé.

Capitolo 1: le strade si separano.

“Desidero che il dispositivo di autodistruzione presente nei corpi dei cyborg 17 e 18 venga rimosso.” Disse Crilin con le mani rivolte al drago, apparso nella sua magnificenza di fronte a tutti.

“Ho esaudito il vostro desiderio. Qual è l’ultimo?” La voce rauca di Shenron rendeva l’atmosfera ancor più tesa. Crilin volse lo sguardo in direzione dei suoi amici, i quali annuirono.

“Fa’ che tornino umani.” Il miglior amico di Goku se ne stava con gli occhi rivolti al cielo, puntati sulla figura dell’imponente drago. Qualcosa era scattato nel suo cuore, aveva iniziato a provare dei sentimenti per la bella C-18.

Crilin era così fiducioso, nonostante temesse in una risposta negativa; gli occhi brillavano intrisi di speranza.

Quelli del drago Shenron, color cremisi, lampeggiarono per secondi che parvero interminabili. Si riusciva a percepire la tensione nell’aria …

Una bella ragazza, dai capelli color dell’oro e gli occhi chiari, se ne stava nascosta dietro un muro, immersa nelle tenebre del palazzo, e ascoltava …  anch’ella speranzosa. Da quando era stata attivata, lentamente, la sua parte umana si era fatta sentire e  aveva iniziato a desiderare di ritornare ad essere la ragazza che era stata un tempo, con l’affetto del fratello gemello.  Chiuse gli occhi, pronta a udire il responso del drago.

“Mi dispiace, ma va oltre le mie capacità. Ora posso andare.” La profonda voce di Shenron rimbombò fuori dal palazzo e fece vibrare l’aria, portando a tutti la cattiva notizia. Nessuno osava fiatare.

Il cuore di Crilin perse un battito; non poteva credere a ciò che aveva sentito, ma era inutile aggrapparsi sugli specchi. Quella era la cruda realtà. C-18 e il fratello sarebbero rimasti due cyborg in eterno.

Tutte le speranze caddero, come se fossero state di polvere fine.

Il giovane abbassò lo sguardo, affranto. In quel momento il drago si dileguò, lasciando tutti con l’amaro in bocca; soprattutto Crilin. Non aveva il coraggio di parlarne con l’affascinante androide: lui le aveva assicurato che sarebbe potuta tornare umana.

Ricordò l’espressione che si era dipinta sul volto d’avorio del cyborg: in principio si era mostrata dura e fredda, ma a Crilin non era sfuggito il suo primo sorriso, non sadico, ma felice. Non se la sentiva di portarle via tutte le speranze che lui stesso aveva accresciuto, stoltamente.

C-18, nel frattempo, aveva aperto gli occhi. Le sue gambe, quasi dotate di anima propria, iniziarono a muoversi e la condussero fuori, dove l’accecante luce inondò i suoi occhi.

Crilin si voltò e scorse il cyborg, lo guardava impassibile.

“Mi dispiace, ma …” Sibilò triste.

“So tutto. Sono stata stupida a sperare e fidarmi. Io non tornerò mai ad essere un’umana.” Disse C-18 con lo sguardo gelido, nascondenti un velo di malinconia. Non parlò più e in meno di un secondo fu lontana nel cielo blu.

“No, non andare!” Crilin urlò con tutto il fiato che aveva, spiccando il volo.

“Questo posto non mi appartiene. Torno da mio fratello.” E, detto ciò, sparì.

Il povero Crilin tornò a terra e, preferì non parlare con nessuno dell’accaduto; era troppo scosso. Aveva iniziato a percepire come un legame unirlo a quel cyborg, così freddo all’apparenza ma secondo lui con dei sentimenti umani.

 

“C-18, Che ci fai qui?” Un ragazzo dai capelli corvini e lunghi stava seduto su di un albero contemplando la città dove un tempo aveva vissuto, o meglio la città che sentiva più familiare. Non sapeva nulla di cosa fosse successo prima del giorno in cui il pazzoide lo aveva trasformato in un androide.

“Hanno rimosso il dispositivo. Ma … Io voglio restare con te. Siamo stati insieme in ogni occasione, faremo lo stesso anche ora.” Saltò su sull’albero e si avvicinò al fratello, forse avrebbe pianto ma era un robot; e il robot non piangono.

“Sì, so tutto. Ma non è qui il tuo posto.” Sussurrò risoluto, tenendo gli occhi fissi alla città.

C-18 si stupì delle sue parole, pareva quasi la stesse invitando ad andarsene.

“Non mi vuoi più? Perché? Siamo fratelli. Io mi sento legata a te, in qualche modo. Ti ho trovato subito, infatti!” Esclamò con tono di voce supplichevole.

“Non mentire a te stessa. Sai bene che anche io sento questo forte legame, ma è arrivato il momento in cui le strade devono separarsi. Questo non vuol dire che non saremo più nulla per l’altro. Potremmo anche essere lontani più che mai, ma saremo sempre uniti.” Si voltò verso la sorella e la guardò amorevolmente.

Il loro era un rapporto speciale: all’apparenza freddi e distaccati, cyborg in tutto e per tutto; ma insieme, da soli, riuscivano a sentirsi a casa, umani.

C-18 capì che era inutile insistere e si alzò in volo, osservando C-17, triste ma consapevole che quello non sarebbe stato un addio definitivo.

Si sorrisero e l’una si allontanò … Le strade si separavano. “Mi mancherai ma so che starai bene … Ora è il mio momento. Sono stufo di vivere nell’ignoranza.” Sussurrò alla fresca brezza che soffiava, smuovendo i capelli scuri. Si librò in aria e prese la sua strada. Opposta a quella della sorella.

 

Angolo della pazzoide ( cioè me) : La mia prima long su 17 *_* Questo diciamo è un’introduzione … Sinceramente non ricordo nessuna puntata >.< nemmeno quelle alla fine di cellGt ( forse c’è qualche somiglianza, discrepanza .. boh ma sinceramente l’ho scritta tutta di mia testa xD)  Se lo azzeccata ben venga xD

Questo personaggio è troppo poco trattato e secondo me merita u.u Quindi proverò a far qualcosa con questa long ( è davvero difficile scrivere su di loro, soprattutto 17, visto che i loro caratteri sono molto poco approfonditi, ma ci proverò lo stesso) .

Angolo del lamento:

Quel brutto schifoso di cell ( lo scrivo apposta minuscolo u.u non si merita la maiuscola) ha assorbito il mio amato C-17 T_T Poverino, stavo piangendo quasi.

E si è pure permesso di parlare con la sua voce dicendo cose sceme come ( adorato Dr. Gelo) Cioè lui non l’avrebbe mai detto u.u

Ps. Ringrazio chi ha recensito la mia one-shot “Le tenebre” ( inerente i cyborg) :* e che mi hanno indirettamente spinto a pubblicare quest’idea che avevo già da un po’ in testa ;) J

 

   
 
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