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Autore: Sherlock Holmes    01/03/2012    3 recensioni
Holmes, imprigionato insieme a Watson, ha un’idea per fuggire… Ma, prima di liberarsi e di fare lo stesso con il suo socio, vuole sentire delle scuse… particolari.
Genere: Avventura, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo legati su delle scomode seggiole, schiena contro schiena.
Sospirai.
Che destino infausto!
Caduti nelle mani dei criminali…
- Oh, Holmes… Che cosa dirà, Mary, quando domani leggerà della nostra morte sui giornali?- mi domandò, mesto Watson.
Alzai gli occhi al cielo.
Imitai una voce femminile:- Uh, sono libera dalle catene del matrimonio!-
- Come?- iniziò, scandalizzato - Holmes! Sto cercando un po’ di conforto!-
Abbandonai il falsetto, riacquistando il mio timbro:- Watson, non lo so cosa penserà la sua dolce metà!
Sentii il mio socio abbandonarsi sullo schienale della sedia.
“E Irene?”
Il mio sguardo si perse nel vuoto.
 “Cosa le provocherà la mia morte? Ansia? Sconforto? Tristezza?”
Scossi la testa.
Non era il momento.
 
Dovevo agire. Tentare, almeno…
Armeggiai, dunque, con le corde.
- Holmes, che sta facendo?-
- Secondo lei?-
Trovai un nodo leggermente allentato.
Sorrisi tra me e me.
- Posso liberarci…- annunciai.
- Meraviglioso!- esclamò Watson, sollevato. -Allora? Che aspetta?-
Voltai la nuca.
- Delle scuse.- gli risposi.
Il dottore s’indignò.
- De… Delle scuse? E per cosa?-
Tacqui per un istante.
- Per il suo matrimonio.-
 
Non mi rispose.
 
- Holmes, stiamo per essere barbaramente uccisi!-
- Esattamente.-
Silenzio.
- Io non mi scuserò mai! Mica dovevo chiederle il permesso!-
- Allora, non ci libererò.-
- Lei…- cominciò, con rabbia – Lei lo sta dicendo solo per indurmi a farle delle scuse inopportune…-
- Le assicuro che lo farò, Watson.-
Sentimmo dei rumori, fuori dalla stanzetta nella quale eravamo rinchiusi.
- Watson, lei si è sposato nel bel mezzo del caso più importante della nostra carriera…- gli feci notare.
- Della sua carriera, Holmes!-
-…incurante del fatto che io avessi un estremo bisogno del suo aiuto!-
Con astio crescente, mi si rivolse:- Sbaglio, Holmes, o mi ha trascinato lo stesso nel caso Moriarty?-
- Ho dovuto farlo! Altrimenti, sul treno per Brighton, gli scagnozzi del professore avrebbero ucciso sia lei che miss Morstan…-
- E’ Mrs. Watson, ora, Holmes!-
Uh, pugnalata…
- Avanti, si discolpi! Dica che le dispiace di essere stato egoista, sposandosi!-
- No, Holmes!Lei…  E’ lei l’egoista! Sta rischiando le nostre vite per delle stupide ed inutili scuse!-
Tacemmo entrambi.
- Allora, si decide?- chiesi, inarcando le sopracciglia.
- Non lo farò. – disse, risoluto.
 
Trascorsero i minuti…
Ad un tratto, un rumore sordo rimbombò nella stanzetta.
Forse, fu proprio quel tonfo a far sciogliere la lingua al dottore…
- D’accordo… Holmes, mi dispiace di essermi sposato senza tener conto del mio socio. Sono stato un egoista. –
 
So che cosa stava pensando Watson, in quel momento…
Holmes è un bambino.
 
- Contento?- mi domandò, accondiscendente.
Mi ritenni soddisfatto.
Dunque, sciolsi il nodo.
Le corde caddero a terra.
- Watson, mi scusi per aver giocato con le nostre vite…-
Il dottore incrociò le braccia.
- Vede, io ammetto i miei sbagli.-
- Vada al diavolo, Holmes.-
Gli sorrisi.
  
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