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Autore: Chiaky    01/03/2012    4 recensioni
Sherlock Holmes era, tra le altre cose, una persona molto orgogliosa. Anche se “orgoglioso” era decisamente un eufemismo. Semplicemente, Holmes non avrebbe dichiarato il suo affetto per una persona nemmeno sotto tortura. Forse lo avrebbe dimostrato molto velatamente, ma non lo avrebbe ammesso. John ne era pienamente consapevole. E di certo non pretendeva che Holmes gli dichiarasse apertamente la sua amicizia, certo; in fondo anche lui lo sottolineava solo quando lo ritenesse strettamente necessario. Jhon Watson non chiedeva questo, no, chiedeva solo un banalissimo”Buon compleanno, Watson” o anche un piccolo “Auguri, dottore”. Ambientata prima del film!
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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 Happy Birthday, My Dear Watson
 

Sherlock Holmes era, tra le altre cose, una persona molto orgogliosa. Anche se “orgoglioso” era decisamente un eufemismo. Semplicemente, Holmes non avrebbe dichiarato il suo affetto per una persona nemmeno sotto tortura. Forse lo avrebbe dimostrato molto velatamente, ma non lo avrebbe ammesso. John ne era pienamente consapevole. E di certo non pretendeva che Holmes gli dichiarasse apertamente la sua amicizia, certo; in fondo anche lui lo sottolineava solo quando lo ritenesse strettamente necessario. Jhon Watson non chiedeva questo, no, chiedeva solo un banalissimo”Buon compleanno, Watson” o anche un piccolo “Auguri, dottore”. Tutte le feste e gli auguri che gli aveva fatto Mrs. Hudson erano stati…beh…decisamente molto affettuosi, forse anche troppo. Non che non li avesse apprezzati, semplicemente preferiva, come già detto, qualcosa di più semplice.
Ma in quel momento, di fronte la porta di quell’ufficio, non sapeva proprio cosa aspettarsi. Optò per la tattica dell’indifferenza. Holmes se ne sarebbe ricordato, ne era certo. Entrò.
“Buongiorno, Holmes…” non poté aggiungere nient’altro, dato che un qualcosa di appuntito, e doloroso, gli si conficcò nella spalla. Bene.
“Oh, dottor Watson! Meno male che era solo lei…” gli disse il detective, sbucando da chissà quale angolo di quell’accidenti di stanza/ufficio/laboratorio/serra/zoo/chissà-che-altro.
“Holmes, ma che diavolo… Che cosa dovrebbe significare ’Meno male che era solo lei’?!” sbottò l’interessato estraendo dalla spalla dolorante quella che si rese conto essere una freccetta.
“Beh, sa stavo testando l’efficacia di queste freccette velenose che ho ritrovato dentro a…”
Veleno?!” urlò il dottore rendendosi conto che le gambe cominciavano a cedergli. Si appoggiò alla prima sedia che gli capitò a tiro. La giornata procedeva di bene in meglio.
“Holmes…”
 “Beh, pare che il veleno si sia conservato bene! Ma non si preoccupi Watson! Ho l’antidoto!” disse lui guardandolo con aria divertita. Quando, però, si mise a cercare sulla scrivania piena di documenti, boccette, giornali e vari altri arnesi, si fece più serio fino a sembrare…preoccupato? Watson cominciava ad avere un brutto presentimento. O forse era solo l’effetto del veleno.
“Sono sicuro che sia qui…deve esserci per forza...non posso essermi sbagliato…”
“Holmes, per l’amor del…”
“Ah-ah!Eccolo, lo sapevo!” esclamò alzando trionfante una boccettina piena di un liquido trasparente.”Dove avrò messo le siringhe…” disse poi, guardandosi intorno.
“Si muova…” disse Watson, mentre la vista gli si appannava. “Giuro che questa non gliela perdono…”
“Su, non faccia lo schizzinoso! Lei è un medico! E poi questo veleno non è mortale…” disse Holmes mentre, con noncuranza, gli slacciava la cintura…gli slacciava la cintura?!
“C-c-che diavolo sta facendo?!”. Quello scoppiò a ridere. Per qualche motivo si senti avvampare.
“Non si faccia strane idee, Watson! Questo siero va iniettato nella gamba. Avrebbe dovuto immaginarlo, dottore…”. C’era una punta di malizia nella sua voce…ma John si convinse che ormai stava solo delirando. Quando si fu ripreso, non poté esimersi dall’esprimere la sua opinione sull’accaduto: ”Lei è solo un pazzo, Holmes.” Il detective lo guardò dall’alto in basso con sguardo critico, poi fece un mezzo sorriso e, con la solita espressione di chi ha capito tutto sin dall’inizio, dichiarò: ”Sembra irritato, Watson.”. Ah, beh…
“Complimenti per la deduzione, signor detective!” sbottò il dottore, decisamente irritato.
“Non mi riferisco a quello Watson…sono sicuro che ci sia qualcos’altro.” rispose lui, sempre con quell’espressione, a parere di John, altamente irritante.
“E che cos’altro dovrebbe esserci?” sbottò, rendendosi conto di sentire, di nuovo, caldo. Ancora effetti collaterali del veleno…giusto?
“Me lo dica lei…”
“Si figuri se c’è altro… Piuttosto, a cosa stava mirando esattamente?!”. Holmes distolse lo sguardo. In quel momento il suo cane gli venne incontro con la solita aria corrucciata.
“Quella bestia non sta mai ferma…” bofonchiò.
“Ah no! Questo é troppo! Ci vediamo Holmes!” disse prendendo in braccio Gladstone e poi, a voce più bassa, aggiunse: “E io che avevo pensato di invitarla a pranzo…”
Holmes spalancò gli occhi, non era sicuro di aver sentito bene.
“Come ha detto?”
“Lasci stare!” disse Watson aprendo la porta in modo abbastanza seccato. Sapeva di non potersi aspettare niente da quello strano individuo che si ostinava a considerare suo amico.
“A-Aspetti…”. Watson si fermò sulla soglia.
“B-Buon compleanno Watson…” bofonchiò Holmes alle sue spalle. Silenzio. Un borbottio di risposta. Il dottore si chiuse la porta alle spalle.
Sherlock, rimasto solo nella stanza, sorrise.
John, scendendo le scale, sorrise. Prima o poi, dovrò trovarmi una ragazza per andare a pranzo, pensò.
 

 
 
 
 
 
 
Angolo autrice
Salve a tutti! Questa era la mia prima storia sul film “Sherlock Holmes”, che ormai adoro!♥ Ero molto indecisa sulla sua possibile pubblicazione e ringrazio moltissimo almeisan_ per tutti i consigli e l’incoraggiamento. Ti sono davvero grata♥. So bene che Watson è OOC (e anche abbastanza uke…coff,coff…) e spero che la cosa non vi dispiaccia troppo. Vi invito a commentare numerosi!
Saluti!
Chiaky
  
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