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Autore: jennybrava    01/03/2012    13 recensioni
Per contrastare il bullismo e l'avvento indisciplinato dei giovani della società, il governo giapponese istituisce una legge denominata "Battle Royale": quattro classi del terzo anno di quattro differenti istituti superiori di Tokyo si sfideranno in un combattimento sanguinario all'ultimo minuto, lungo quattordici giorni.
Al termine di esso dovrà rimanere un solo superstite.
Avrai il coraggio di puntare il fucile contro il tuo migliore amico?
Dal Quinto Capitolo, "Please, Hitori Ni Shinaide":
"«Mi dispiace» Ha gli occhi azzurri. Di un azzurro talmente intenso da farle tremare le ginocchia, e d'improvviso ciò che manca al suo puzzle di ricordi del giorno prima torna come se niente fosse mai successo. La memoria di quel ragazzo dagli occhi azzurri.
«Mi dispiace da morire»

Uccidi o sarai ucciso.
{SasuSaku} {NaruHina}
Accenni ShikaIno, NejiTen, SuiKa e GaaMatsu.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Cap.1
Premessa: La fanfiction è volutamente e sfacciatamente ispirata alle vicende di Battle Royale, sia del manga che del film, seppur con sostanziali differenze.
Il plot generale è quello che avete letto nell'introduzione; quattro classi di differenti istituti scolastici vengono obbligate a sfidarsi fra loro in una sanguinosa battaglia lunga quattordici giorni. Il motivo non è ben specificato, e la cosa viene giustificata solo attraverso la diffusione del bullismo nelle scuole.
Il plot è questo, e tale rimarrà. Specifico questa cosa per non dover incorrere a critiche appartanenti alla serie: "Ma non ha trama! Che razza trama è questa? Non ha senso!" xD
Avvertenze: il rating è arancione e tale rimarrà. Saranno presenti scene di violenza, e anche scene lemon (anche se non esplicite).
E' un lavoro molto diverso dai miei soliti, ma spero lo gradirete, lo apprezzerete e mi appoggerete come avete sempre fatto :)
Buona lettura, gente! :3

Battle Royale

Prologue: Atarimae no Day?



Sakura Haruno si è sempre vantata del suo provvidenziale sesto senso.

Non che a tutti gli effetti sia un vero e proprio sento senso, ma a Sakura piace definirlo tale.
E il suo sesto senso, in quel momento, le dice di fuggire via.
L'aereoporto della città di Tokyo freme ancora di vita alle cinque del pomeriggio passate e Sakura, stringendosi addosso la giacchina della divisa e osservandosi attorno, percorre i suoi terminal con il trolley alla mano e la borsa a tracolla della scuola sulla spalla.
Maledice per la centesima volta le sue amiche, il freddo pungente di quei giorni di Marzo e per ultima quella maledetta gita scolastica alla quale si è vista obbligata partecipare.
Sakura non ha molta familiarità con le gite; in realtà non ha familiarità con qualunque cosa non riguardi i libri scolastici, quelli medici e la boxe, ma sulla soglia dei diciotto anni non può permettersi di fare la preziosa e rifiutare l'invito a partecipare ad una provvidenziale gita scolastica, saltata fuori dal nulla.
E' quindi con un insolito malumore che raggiunge il gate dove si sono dati appuntamento tutti i suoi compagni di classe assieme agli insegnanti. Scorge Lena e Yuzuru poco più avanti e dopo aver salutato sua madre, che si è premurata di infilarle fra le mani una scatola di pronto soccorso e un pacco di biscotti, avanza verso di loro con aria mogia.
<< Sakura, fai venire voglia di piantarti un coltello nella pancia >> esordisce Yuzuru, biondissima e bellissima. Sakura le scocca un'occhiata bieca. << Sorridi, eh? E' una gita! >>
Accanto a loro, gli squittii eccitati dei suoi compagni di classe le danno letteralmente alla testa e per un attimo medita anche di stenderli tutti con uno dei suoi micidiali SakuraChick, ma è la voce di Kurenai-sensei a farla riprendere.
<< Tirate fuori i passaporti e i biglietti ragazzi! Cominciamo ad imbarcarci! >>
La meta della gita si tratta niente di meno che della conosciutissima e visitatissima Okinawa e Sakura, mentre attende che Yuzuru e Lena terminino le procedure per il check-in, si chiede perchè diavolo abbia accettato di partecipare a quella gita se i suoi nonni abitano ad Okinawa e lei la conosce meglio delle sue tasche.
Con due passi si affaccia alla vetrata del gate, adocchiando le ordinate file d'aerei disposti ognuno vicino all'altro. E' quasi buio ormai, e luci delle piste illuminano il cielo scuro e i piccoli aerei da cargo che si affaccendano attorno a quelli commerciali.
La voce trillante di Yuzuru la fa un poco sorridere e mentre si volta verso di loro riesce scorgere al banco check-in la bellissima ereditiera Hinata Hyuuga, sua compagna di classe, accompagnata come sempre dalla sua fidata guarda del corpo, e cugino, Neji Hyuuga.
Sakura non ha nulla contro Hinata - che rimane comunque troppo timida e impacciata per essere così popolare -, ma detesta con moderata gentilezza la figura di Neji. Proprio in quel momento Hinata si volta e le rivolge un discreto sorriso, al quale Sakura risponde con affabilità, prima di premurarsi a ricambiare l'occhiataccia che Neji le ha appena scoccato.
Non sono amiche lei ed Hinata, anzi, frequentano ambienti completamenti opposti e giri d'amicizia ben diversi, ma Hinata ha la peculiarità di essere gentile con tutti, e questo basta.
<< Guarda un po' >> Yuzuru le è accanto in un secondo e ammicca ai gate accanto al loro. File e file di studenti dalle divise sgargianti e diverse fra loro sostano a diversi metri uno dall'altro. Anche loro hanno in mano valigie e borse e hanno tutta l'aria di star partendo per una gita fuori programma. << Uzu, Suna e.. Oto?! >>.
Oto?
<< E' il Liceo più malfamato di tutta Tokyo >> le bisbiglia Lena all'orecchio, indicandole con un cenno del capo i ragazzi vestiti col gakuran nero e le ragazze dalla divisa grigia e il fiocco rosso. << Papà mi ha detto che hanno anche ucciso uno studente durante una rissa! >>.
Oh che gioia.
Sakura si chiede come mai abbia deciso di cominciare a frequentare ragazze del genere, ma poi si ricorda di quanto possa essere crudele la gerarchia nella loro scuola e di come l'amicizia di Yuzuru e Lena riesca a tornarle sempre utile.
<< Pensi che vadano anche loro ad Okinawa? >> le chiede Yuzuru, setacciando da cima a fondo la fauna maschile di tutti i tre gli istituti. Ne adocchia qualche d'uno carino fra quelli di Uzu, dal gakuran blu scuro e la divisa rossa e blu, e anche qualcuno fra quelli di Suna, in giacca e cravatta come loro, dai toni blu, e dalla marinetta azzurra.
<< Ohi, ohi! Sakura! >> Lena l'afferra per il braccio, strattonandola verso la porta del gate. << Piantala di fare quella faccia da pesce lesso e sorridi, che adesso bisogna imbarcarci! >>
Si ammassano tutti contro il gate, e fra chiacchere e urla percorrono il corridoio che li conduce alla porta dell'aereo.
Una volta sedute ai loro posti, Sakura ascolta distrattamente Yuzuru che blatera roba senza senso su bellissimi ragazzi e Lena che rinfranca accennando qualcosa riguardo a future notti in bianco.
Ma Sakura è distratta e osservando dritto fuori dall'oblò, sospira, inquieta. << Ancora non capisco perchè ci vogliano far viaggiare di sera >> borbotta Lena, con un broncio seccato.
<< Credo sia per risparmiare il costo del biglietto >> risponde distrattamente Sakura, continuando ad osservare fuori dal finestrino.
<< Mah >> aggiunge Yuzuru, ridacchiando. << Come se il biglietto per Okinawa costasse un patrimonio! >> dice. << Questo aereo fa schifo! >>
In effetti quell'aereo è ben diverso da quelli che Sakura ha sempre preso per recarsi ad Okinawa dai suoi nonni. Oltre ad essere incredibilmente piccolo e stretto, da tutta l'aria di non avere nessun'altra zona passeggeri e che siano solo loro a viaggiarci sopra.
La Gakuen Konoha School è fra i licei più rinomati e prestigiosi di tutta Tokyo, e il costo della sua retta mensile sfiora una cifra al dir poco assurda. Sakura, che ha avuto accesso a quella scuola attraverso, ovviamente, una borsa di studio per meriti ginnici e scolastici, si chiede perchè diavolo quel Liceo non possa riuscire a permettersi qualcosa di meglio, considerando quando deve sborsare al mese soltanto per i corsi extrascolastici - che sono al di fuori della copertura della borsa di studio.
D'un tratto, fra il buio dell'ambiente esterno, scorge dei fari lampeggianti che con un po' di fatica riesce ad attribuire a numerose jeep stradali. Acciglia lo sguardo, perplessa.
<< Lena >> dice, rivolgendosi a quella che fra le sue due amiche ha un poco più di cervello. La Konoha School è prestigiosa e fornisce l'educazione migliore in circolazione, ma non è altro che una scuola per figli di papà senza cervello. E Yuzuru e Lena sono entrambe ricche e viziate figlie di papà senza cervello. << Sai se per caso questo aereoporto è addetto anche a sbarchi militari? >>
<< Eeeh? >> sbotta Yuzuru, osservandosi le unghie curate. << Sakura, che cavolo stai dicendo?! >> proferisce, scandalizzata. << Ehi, siamo in gita! GITA! La vuoi smettere di dire roba senza senso? >> conclude, visibilmente seccata.
Sakura sobbalza e solo in quel momento si rende conto della miriade di sciocchezze che ha appena detto, frastornata addirittura dal suo stesso comportamento. Si scosta i capelli dal viso, sospirando, proferendosi in un sorrisino di scuse. << Ah.. sì, è che.. ho un po' di mal di testa e.. >>
Lena fruga nella sua borsa e con un sorriso le consegna un flacone di aspirine. << Nel caso servissero >> dice, strizzandole un occhio.


[Contemporaneamente]



<< Shikamaru Nara, mi stai ascoltando o no!? >>
Shikamaru Nara a diciotto anni è stanco di vivere così come a cinque o a dodici. E' una persona così pigra che per pigrizia non ha saputo rifiutare quell'invito per partecipare a quella gita, medito magari di trascorrere la settimana stravaccato sul divano di casa sua, ignorando gli aspri commenti di sua madre e gli sbuffi di suo padre. Quello che proprio non è riuscito a mettere in conto, nel suo perfetto piano, è stata l'ingombrante presenza della sua vivace ragazza e quella del suo migliore amico.
Sposta lo sguardo, incontrando un paio di lucenti occhi azzurri.
<< Sì, Ino >> rantola, trattenendo a stento uno sbadiglio. Ino lo osserva, piccata. << Allora ripetimi quello che stavo dicendo >>
<< Blateravi su negozi e scarpe >>
Ino blatera sempre su ragazzi e scarpe. << Shikamaru! >> stride lei, offesa. << Stavo parlando di cosa fare una volta arrivati ad Okinawa, idiota!>>
<< E dai, Ino >>
Chouji Akimichi, infagottato nel suo gakuran dal terzo bottone esageratamente tirato, le sorride affabile. << Perchè ti arrabbi tanto? >> dice, infilando la mano nel solito sacchetto di patatine.
<< Avanti Inooo! >> da dietro i loro sedili spunta la testa allegra di Tenten, i capelli scuri raccolti in due chignon laterali e un sorriso ad incurvarle le labbra. << Ne vuoi uno? >> le chiede, allungando un pacchetto di biscotti verso la bionda. << Non te la prendere >> aggiunge.
Ino sgranocchia il biscotto, assumendo un espressione offesa, mentre Shikamaru sospira, esasperato.
<< Piuttosto >> esordisce squillante Tenten, battendo le mani, deliziata. << Li hai visti gli studenti delle altre scuole? >> sembra esaltata.
Alla domanda di Tenten anche Shikamaru pare riportare l'attenzione sulla discussione. << Quelli agli altri gate, dici? >> risponde Ino.
<< Esattamente >> annuisce l'altra. << Oto, Suna e Konoha. Konoha, che ci vanno a fare quei ricconi ad Okinawa? >> concluse, sprezzante. Shikamaru sospira, di nuovo.
<< Le divise delle ragazze erano carine >> osserva Ino, mangiucchiando un altro biscotto, meditabonda. << Con quelle parigine e le gonne scozzesi.. ma anche i ragazzi non erano male! >> e ride, strizzandole l'occhio.
Shikamaru invece le scocca un'occhiata bieca, incerto se prendere la cosa come una frecciatina indiretta o meno. Non ha comunque il tempo di pensarci perchè Kiba Inuzuka spunta al fianco di Chouji e con lui Rock Lee, ed entrambi stanno esigendo la loro giornaliera dose di patatine, fra le risate di Tenten.
Quando una mano si posa sul suo braccio, Shikamaru sobbalza e si affretta a voltare il capo, incontrando gli occhi azzurri della sua ragazza. Ino Yamanaka ha lo sguardo crucciato. << Tutto bene, Shika? >> gli chiede premurosamente, dimentica del bisticcio di poco prima. << Sembri teso >>
Shikamaru si sforza di abozzare un sorriso e annuisce rigidamente. Allora anche Ino sorride, sporgendosi un poco per posargli un bacio all'angolo della bocca. << Vedrai..>> sussurra contro la sua mascella. << Ci divertiremo un mondo >>.



[Contemporaneamente.]



<< Permesso! Permesso! Ehi.. ho detto permesso! >>
Naruto si lascia cadere a peso morto sul sedile accanto al suo, sospirando. Si scompiglia i capelli, si agita sul posto, si sistema la manica del gakuran e sbuffa di nuovo, prima di voltarsi verso di lui, crucciato.
<< Teme, dove cavolo eri sparito? Perchè non mi hai aspettato? >>
Sasuke Uchiha si passa una mano fra i capelli, accomodandosi meglio sul sedile e non azzardandosi a rispondere al suo migliore amico. Naruto gli scocca un'occhiataccia. << Ehi, Juugo! >> si rivolge al loro altro amico, seduto più a destra, annoiato.
<< Dove sono Karin e Suigetsu? >> gli chiede e lui con un cenno del capo gli indica i sedili davanti a loro, per poi tornare ad immergersi nel suo libro.
Naruto Uzumaki si affaccia oltre e con sommo disgusto scopre la coppia scomparsa del tutto intenta a divorarsi la faccia a vicenda.
<< Che schifo >> borbotta, tornando a sedersi di nuovo. Poi gli sorride brillantamente. << Ehi Sas'ke! Magari questa è la volta buona in cui rimediamo una ragazzatebayo >>    
Sasuke si stringe nelle spalle e volta il capo, puntando gli occhi fuori dal finestrino, assorto. Naruto allora lo osserva attentamente.
<< Ehi, stai bene? > >
Nessuna risposta.
<< Non dirmi che hai paura dell'aereo! >> sghignazza e Sasuke lo fulmina con lo sguardo. << Chiudi il becco, dobe >> proferisce tetro. Naruto allora smette immediatamente di ridere e lo osserva con sguardo serio. << Io dicevo sul serio Sas'ke >>
Sasuke si passa di nuovo una mano fra i capelli, in un gesto che trasuda frutrazione e nervosismo. Naruto assottiglia gli occhi, confuso, prima che le parole del suo migliore amico lo destino dai suoi pensieri:
<< Non ti senti strano? >>
Anche Juugo, allora, alza piano gli occhi dal suo libro, teso.
Sasuke Uchiha si può definire per autonomasia il bel tenebroso della seconda sezione del terzo anno dell'Istituto Superiore Oto. 
E Naruto Uzumaki, che è il suo migliore amico da tempi immemorabili - alcuni sostengono che le rispettive madri abbiano addirittura cambiato loro i pannolisi assieme - lo conosce così tanto bene che se solo disponesse delle abilità necessarie non avrebbe certamente faticato nella stesura di un manuale su "Come capire Sasuke Uchiha for Dummies". 
Non c'è niente che turbi veramente quel pezzo di ghiaccio.
Prima che potesse solo azzardarsi a rispondere, Mitarashi-sensei passa per i sedili e la sua voce secca risuona nell'abitacolo, mentre riprende Karin e Suigetsu Hozuki con lontana ironia. << Hozuki-kun, fossi in te utilizzerei quelle mani in modo più proficuo >> sibila, sorridendogli affabilmente. Karin si allontana un poco, sistemandosi sostenuta la giacchina della divisa e gli occhiali, rossa in volto.
<< In quale modo, sensei? >> ribattè a tono Suigetsu, proferendosi nel suo sorriso scintillante e appuntito.
Anko Mitarashi piega le labbra in un sorrisino inquietante, sorpassandoli e scoccando un'occhiata penetrante a Sasuke, Naruto e Juugo. << Non ti preoccupare Hozuki-kun >> cantilena. << Lo verrai a sapere a tempo debito >>
Sasuke la segue con lo sguardo, sbuffando sonoramente.
<< E dai, teme! >>
Naruto gli batte una pacca così forte sulla schiena da rischiare di mandarlo dritto dritto col naso nello schienale del sedile davanti. Massaggiandosi la parte offesa, Sasuke arriccia le labbra in una smorfia. << Che dobe. >> borbotta.
<< E' una gita, no? >> ridacchia. << Vedrai che ci divertiremo un sacco! >>
<< Molto bene >> esordisce poi la sensei, piantandosi in mezzo al corridoio fra le due file di posti. << Direi che possiamo anche dare il via alla nostra gita, che ne dite ragazzi? >>
Un coro di urla e strilli approvanti fa da eco alla sua risata che si disperge nell'abitacolo di quell'aereo, mentre Sasuke Uchiha torna ad osservare fuori dal finestrino, certo di aver appena intravisto postazioni militari nascoste nel buio di quella notte.



***


Sakura non ricorda con precisione cosa fosse successo esattamente trenta minuti dopo che l'aereo è decollato.
Sta parlando con Lena, e Yuzuru si sta ritoccando il trucco allo specchietto, e la sensazione di panico e ansia provata allo stomaco non appena l'aereo si era librato in aria, è stata accantonata per qualche istante.
Ma è d'un tratto ritornata, alla vista del corpo di Kurenai-sensei che si accascia floscio nel corridoio dell'aereo. Ci sono urla, strilli, ma tutto le sembra estraneo. Lontano. Lei stessa prova ad urlare, ma non le esce alcun suono dalla labbra, la gola è chiusa. Le gira la testa. Dov'è l'uscita?
Mentre si osserva attorno, spaesata, vede i corpi di Yuzuru e Lena accasciati su se stessi e il lontananza la figurina di Hinata che crolla svenuta sul pavimento.
Uno dopo l'altro i sensi abbandonano, ovattandole le orecchie, soffocandole il respiro, e l'ultima cosa che intravede prima di chiudere definitivamente gli occhi, è il viso di una delle hostess coperto da una maschera a gas.


***


Goccia.
Una, due, tre.
Goccia.
C'è uno spazio chiuso nella sua mente, che urla e urla e chiede aiuto.
Un'altra goccia.
Sull'occhio.
Goccia.
Perchè il piove dentro l'abitacolo dell'aereo?
Goccia.
Quello non è l'abitacolo dell'aereo.
Goccia.
Sakura sbarra gli occhi, alzandosi in piedi di scatto e facendo così in modo di cadere dal banco sul quale apparentemente era stata depositata. Geme quando la dura consistenza del pavimento le colpisce la testa, e caccio uno strillo, imprecando a bassa voce quando si rende effettivamente conto di non riuscire a vedere nulla attorno a sé.
Non sa quanto tempo passi prima che il suo cervello riesca a riprendere le normali funzioni - Chi sei? Perché sei qui? Dove sei? Il cellulare, e le valigie? - ma quando succede, prende ad osservarsi attorno, spaesata.
E poi li sente: gemiti, parole sconnesse, sembrano un quasi un brusio di sottofondo. Si sorprende, perché il mal di testa che le sconquassa le tempie le ha impedito di accorgersi di ciò che le succede attorno, delle voci, dei sospiri, dei lamenti.
Come una lenta danza in coreografia oscure figure nere si levano attorno a lei, lentamente, sembrano sostenersi a vicenda. Sono ombre, di qualcuna riesce a vedere i piedi, nel buio che la circonda, mentre si perlustra la divisa, alla ricerca del cellulare.
Che non c'è.
Dov'è il suo cellulare? Pensa, affannandosi. Si sfila la giacchina, perlustra le tasche della gonna, le scarpe. Le tremano le mani, ha.. paura? Ma il cellullare non è da nessuna parte.
Sakura si massaggia la spalla, prendendo due respiri profondi. Calmati, si dice. Calmati.
Il collo.
Cosa c'è, attorno al suo collo? Cos'è quel collare che lo circonda?
Solo in quel momento Sakura sembra prendere coscienza della situazione, perché geme, mentre le si mozza il respiro, nel tentativo di slacciarsi il collare. Tira una, due, tre volte. Ma rimane lì. Non si sfila, non si sgancia, e Sakura deglutisce, mentre il cuore sembra volerle sfondare il petto, mentre le mani le tremano.   
Y-Yuzuru, Lena. Dove sono?
Balza in piedi, le gambe non la reggono, si dice, non ci riescono, perché barcolla e si osserva attorno. Dovrebbe urlare, lo sa, dovrebbe urlare i nomi delle sue amiche. Dove sono?
E, sopratutto, perché le sembra di star impazzendo? Perché, mentre tenta di nuovo di slacciarsi il collare, sente la voce di un telecronista rimbombarle in testa?
Fa un passo indietro, e nella foga urta contro qualcuno, che caccia uno strillo acuto, facendola sobbalzare. Ed è quello strillo che forse la riporta in sé, perché c'è solo una persona che è in grado di strillare in quel modo.
<< Y-Yuzuru? >> rantola, riconoscendo nell'urlo la voce familiare dell'amica. A tentoni, lentamente, la cerca, e quando sente la consistenza della sua gamba sotto le dita, tira un sospiro di sollievo, prima di gettarsi su di lei, abbracciandola.
<< S-Sakura? Ma che..? >> borbotta lei, fioca, sentendo le dita affusolate dell'amica percorrerle il collo e tirare forte. << Dov'è Lena? >> dice lei, continuando a tirare. La sua voce è tornata quella di prima, quella dura e secca che è sempre.
<< Lena..? Non è qui? >> Yuzuru sembra cadere dalle nuvole. << Dov'è? >>
Lena non è con loro, ma non è a quello che Sakura pensa mentre si sposta a destra della amica, mentre arranca nel buio, mentre costata che ciascuna delle persone che le circondano indossano quel collare.
<< Sakura? >> un'altra voce, di Lena questa volta, che massaggiandosi un'occhio le osserva, insonnolita. Lei non lo sa ancora, dove sono. << Siamo già in albergo? >>
Le voci ora sono più nitide, Sakura quasi capisce le parole. Sente le stesse domande, le stesse frasi: "Dove siamo?", "Ehi ma perché è buio?" e "E tu chi sei?"
Quando le sue mani scivolano, giù dal collo di Lena, e si posano sul suo grembo, Sakura respira a fatica. Perché non è più solo un sospetto quello che le insinua la mente, non è più un senso di inquietudine. Yuzuru e Lena la osservano, sente i loro sguardi addosso. Non è uno scherzo.
Non ha tempo di pensare ulteriormente alla cosa che all'improvviso fari acceccanti illuminano quelle che devono essere delle vetrate, alla loro destra. Sakura si copre la testa con le mani; le voci diventano urla, la luce l'acceca, si sente strattonare e tirare via, con il fiato di Lena sul collo, le gambe che a malapena la sostengono. Voci sconosciute che le parlano, schiacciata da corpi sconosciuti contro altri corpi sconosciuti. E' un inferno.
Il pavimento trema, tutto d'un tratto, e Sakura trattiene il fiato, quando un lungo minuto di silenzio cade su di loro. Ed è solo quando le luci della stanza si accendono, tutto d'un tratto, e quando le porte si spalancano con un sonoro tonfo, che urla. Forse non urla, invece, perché ci sono così tante persone attorno a lei che urlano che Sakura non sa più dove guardare. Sakura si osserva attorno, e non sa spiegare la presenza di decina e decina di ragazzi e ragazze che l'affiancano. Ragazzi e ragazze che si guardano attorno, reciprocamente, con gli occhi sbarrati, il fiato spezzato. Ragazzi come lei.
E Sakura riconosce nella centinaia di studenti che le sono attorno non solo la divisa della loro scuola, ma altre tre tipi di uniformi differenti.
Blu, rossa, grigia.
Le classi all'aereoporto.
Quando, in un rumore di passi concitati, decine di uomini in uniforme militare si fanno strada attraverso di loro, brandendo armi sulle ampie schiene, la prima cosa che Sakura pensa di fare, oltre a ricacciare nella gola l'ennesimo urlo, è quella di prendere il braccio di Lena e tirarla indietro con lei, il più lontano possibile. E così fanno anche tutti gli altri studenti, ammassandosi spaventati contro le pareti dell'aula, urlando, tremando, annaspando. Qualcuno cade per terra e si rialza.
Sakura ha male alla testa, forse è tutto un sogno.
Il gruppo di uomini armati si scinde, una volta giunti all'apice della classe, e ciò che rivelano non è altri che una terza persona. Sakura la vede poco, nascosta com'è dietro alcuni suoi compagni di classe, ma quando l'uomo avanza fino alla cattedra, facendo cenno ai militari di farsi da parte, e deposita delle scartoffie su di essa, Sakura chiude gli occhi e trema, pregando che sia davvero tutto un sogno, ciò che la circonda.
L'uomo sorride, affabile.
<< Salve a tutti >> proferisce. << Il mio nome è Madara Uchiha >>


***



LoSpaziodiGè:
(
Traduzione Titolo: Un giorno Qualunque?)
E' un suicidio, me ne rendo conto.
Ma va beh, sono queste le cose che mi fortificano u.u In ogni caso, come vedete non mi smentisco mai ! xD
SasuSaku, NaruHina, NejiTen, ShikaIno, SuiKa e due accenni GaaMatsu.. forse! Sempre la solita jennybrava! (quasi noiosa, forse)
Se vi va, seguitemi pure in questa avventura. Spero di riuscire a stupirvi e ad emozionarvi come sempre :) E spero che questa fanfiction non risulti troppo assurda! D:
Il prossimo capitolo spero arriverà presto, anche se non garantisco per via della scuola, ovviamente ._.
Un assaggio :3:
"<< Lei è un essere ignobile >> sibila Sakura, e è certa che tutti riescano sentirla perchè dopo le urla la sala è piombata nel più assoluto silenzio. << Non è nessuno lei per potere decidere della vita e della morte di una studentessa >>
<< E tantomeno della vita di tutti noi. >>
Madara la scruta, col suo unico occhio nero, e le sorride, increspando appena le labbra.
<< E' sicura di quello che sta dicendo.. >> sussurra, serafico. << .. studentessa del Konoha? >>"

Alla prossima gente, e.. recensioni no jutsu! (fa sempre piacere sapere cosa pensate u.u)
Shannaro!
   
 
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