Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: GiulyHermi96    01/03/2012    3 recensioni
Come tutti sappiamo oggi (1 marzo) è il compleanno di Ron.
Volevo scrivergli un piccolo tributo e mi ero sempre chiesta che cosa avesse sognato e provato quel fatidico giorno del suo diciassettesimo compleanno...qui troverete la mia versione della cosa...spero vi piaccia ^^
Dalla storia: "Nelle celle vide Harry parlare con qualcuno, ma lui era troppo occupato a cercare di andarsene...
Hermione...era il suo unico pensiero.
Hermione, Hermione, Hermione...oddio Hermione...
In quel momento, per la prima volta durante la durata di tutto il sogno Ron sentì un suono.
In realtà sentì un urlo, un urlo agghiacciante, di qualcuno disperato e torturato.
Di una ragazza.
“HERMIONE!!!” urlò anche lui disperato..."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Ron & Hermione ARE true love'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'incubo di Ron

Image and video hosting by TinyPic

 

Ron sentì un rumoroso scalpiccio per le scale che lo svegliò. Aprì gli occhi e li richiuse all'istante per la luce che veniva dalla finestra.

Tenendosi una mano davanti al viso si alzò a sedere e poco dopo sentì la voce di Harry vicino a lui:”Buon compleanno, Ron...un regalo per te”disse il suo migliore amico lanciandogli un pacco sul materasso vicino a una discreta pila di regali consegnata dagli elfi domestici.

Grazie.”rispose ancora con voce impastata strappando l'involucro.

Quando aprì il regalo del suo migliore amico sorrise e si svegliò del tutto.

Belli!”gli disse eccitato per i nuovi guanti da portiere.

Prego.” gli rispose l'altro distratto guardando la mappa del malandrino.

Il festeggiato scosse la testa e continuò a scartare i regali sentendolo mugugnare qualche cosa su Malfoy e sul fatto che non fosse in dormitorio.

Quel ragazzo si stava ossessionando troppo!

Intanto Ron pensava che il suo compleanno stesse cominciando di bene in meglio:”Gran bel bottino quest'anno! Visto che cosa mi hanno regalato mamma e papà? Mi sa che diventerò maggiorenne anche il prossimo anno...”

Harry ovviamente aveva ascoltato la metà del suo discorso e continuava a guardare la mappa, borbottando un :“Forte” e non dicendo più nulla.

Ronald prese dei Cioccalderoni e cominciò a mangiarne uno.

Chissà cosa gli avrebbe regalato Her-Lavanda! Stava assolutamente pensando Lavanda...anche perché Hermione era ancora arrabbiata con lui e non c'era alcun motivo per cui avrebbe dovuto fargli un regalo.

Ne vuoi uno?” chiese solidale il ragazzo, ma Harry declinò dicendogli che Malfoy era sparito di nuovo.

Lui gli disse che era impossibile e che avrebbe dovuto spicciarsi a scendere per la colazione mangiando altri 2 cioccalderoni.

In quel momento il rosso sentì qualche cosa di strano, come un calore che prendeva il controllo del suo corpo.

Pronto?” gli chiese Harry dopo un po', ma il suo corpo iniziò a rispondere al calore e non più a lui stesso.

Non disse nulla.

Ron? La colazione” gli disse Harry e lui stava per rispondere che era pronto, ma il calore lo avvolse e si sentì dire:”Non ho fame”

Harry era sicuramente sorpreso poiché Ron aveva appena detto che voleva andare giù, ma il calore sembrava quasi drogare il ragazzo.

Continuarono a discorrere quasi a monosillabi per capirsi e Ronald riusciva a sentire sempre meno, come se fosse vicino all'addormentarsi.

Il grifondoro riuscì a sentirsi dire:”Non riesco a smettere di pensare a lei.”dandosi subito dello stupido perché gli stava per dire il suo segreto senza riuscire a frenarsi.

Sentì di nuovo la sua bocca continuare a parlare e sentì Harry chiedergli di chi stesse parlando.

Harry di chi vuoi che stia parlando? Pensò Ron Ovviamente di Hermio-

Di Romilda Vane”si sentì dire.

Rimase spiazzato quanto Harry...

CHI?!

Chi era Romilda Vane? Non era quella che andava dietro a Harry? Non si ricordava nemmeno il suo aspetto.

Hai visto i suoi capelli? Sono così neri e splendenti e setosi...E i suoi occhi? I suoi grandi occhi scuri? E il suo...”

Ma che diavolo stava dicendo?! Nemmeno l'aveva mai notata!

Ormai il ragazzo non era più in se e sentì solo che continuava a parlare con Harry di questa Romilda Vane.

In quel momento si sentì precipitare...almeno, sentì precipitare la sua ragione e il suo cuore verso un turbine rosa e davanti a lui si parò un enorme volto.

Ron la riconobbe come Romilda Vane e la guardò spaventato.

La testa fluttuante cominciò a ridere e, sghignazzando in modo inquietante, disse:”Ora sei mio! Non esiste più nessun'altra! Sei solamente mio! Io ti amo e tu starai con me per sempre! Esisto io, io, io e solamente io! Chiunque ti piacesse prima non avrà più chance con te, perché tu ora sei mio! Mio, mio, mio!!!”

Ron era spaventatissimo e la testa non lo aiutava a calmarsi.

Il ragazzo cercò di scappare ma la testa gli spuntava sempre davanti.

Non puoi scappare da te stesso! Non scapperai dal mio amore, non scapperai da me! Sei mio! Sarai per sempre mio!”ripeteva la voce e lui non sapeva cosa fare, sapeva che la fuori stava combinando un casino e sperò vivamente che Harry lo stesse aiutando.

Io non ti voglio! Voglio...”ma chi voleva veramente? Di chi era innamorato veramente?

Certo lui stava con Lavanda, ma...

La testa di Romilda, intanto, gongolava e rideva del ragazzo.

I suoi capelli neri svolazzavano intorno a lei come serpenti e gli occhi passavano dal loro normale colore al rosso ogni secondo.

Ma...ma...che brutta parola...una congiunzione innocua quanto cruciale.

In fondo Ron lo sapeva...lo sapeva che stava mentendo a se stesso, che in realtà lui stava con Lavanda per un solo motivo...un piccolo, riccioluto e saccente motivo.

Il ragazzo sentì una sensazione strana, come se del ghiaccio gli scendesse per la gola.

Il vortice rosa iniziò a scomparire e la testa di Romilda sparì mentre lei urlava un forte:”Nooooooo!!!”.

Ron si sentì risucchiare come durante una materializzazione e tornò a sentire il suo corpo:”Cosa mi è successo?”pensò e Harry che si trovava davanti a lui sorrise.

Sei tornato normale allora...Grazie mille professore” rispose il moro sorridendo al ritrovato amico.

Di, niente ragazzo mio, di niente.” aggiunse un signore di fianco a Harry che Ron riconobbe come il professor Lumacorno.

Oh...Harry era andato dal professore di pozioni. Il rosso si accasciò sulla poltrona dietro di lui senza forze mentre Lumacorno parlava di un idromele per Silente.

Effettivamente non sarebbe stato male un qualche cosa di forte...pensava Ron.

Il professore prese una bottiglia e disse di fare un brindisi alla vittoria conseguita.

Ron prese il bicchiere e non aspettò gli altri due prima di bere il suo contenuto.

In quel momento, sentì come se il liquido gli avesse bloccato la gola.

Si accasciò sulla poltrona cercando di respirare e si divincolò perché aveva bisogno d'aria.

Sentì Harry muoversi e correre, poi iniziò a vedere tutto buio: prima gli angoli della stanza, poi le luci.

Riuscì a vedere Harry chinarsi su di lui e aprirgli la bocca.

Un qualche cosa di strano gli scivolò giù per la gola. Sentì di riuscire a respirare di nuovo e si accasciò a terra rilassato.

Sentì di svenire e, prima di perdere conoscenza di nuovo, pensò: Hermione...scusa.

* * *

Hermione Granger, intanto, si era svegliata e si era preparata per la mattinata.

Aveva guardato il calendario e aveva visto la data segnata come “Compleanno di Ron”.

Posò lo sguardo sulla busta blu che aveva comprato mesi prima per l'amic-ehm ex amico.

Glielo avrebbe dato...

...davvero...

...solo, non quel giorno...forse quando avrebbero fatto pace...

Forse.

Stava andando nella sala grande, quando vide i genitori di Ron correre verso l'ufficio di Silente.

Signori Weasley...!”disse sorpresa.

Questi si girarono e Hermione vide che erano entrambi pallidissimi in viso e che Molly stava piangendo:”Cosa è successo? Perché...”ma non riuscì a continuare perché la signora Weasley scoppiò in lacrime.

Mi dispiace...è che non...cosa...” Hermione non sapeva davvero cosa dire, non aveva idea di cosa fosse successo, ma se era colpa di Ronald, l'avrebbe strigliato per bene più tardi.

Cara credo che Hermione non lo sappia ancora, la stai spaventando...”disse il signor Weasley con un filo di voce.

Le due donne si guadarono negli occhi, una inconsapevole e l'altra in lacrime...

Ronald si è sentito male Hermione...”disse il signor Weasley semplicemente.

Hermione indietreggiò e salutandoli velocemente corse, corse a perdifiato in infermeria e si fermò quando vide Harry e Ginny in attesa fuori dalle porte.

I due si girarono e la videro, scarmigliata e col fiatone, completamente rossa in viso e con un'espressione sorpresa e preoccupata negli occhi.

Fu Harry a parlare per primo:”Abbiamo avuto dei...piccoli inconvenienti stamane...” Hermione spalancò gli occhi e Harry continuò:”Ha mangiato dei cioccocalderoni con un filtro d'amore dentro, così l'ho portato da Lumacorno per un antidoto visto che probabilmente la pozione era vecchia...il professore l'ha aiutato e dopo per brindare ha tirato fuori dell'idromele. Ron che era scosso l'ha bevuto subito e...bé...credo che l'idromele fosse avvelenato, così ho preso un bezoar e ora...Madama Chips si sta prendendo cura di lui...non ci provare ad entrare...non possiamo su questo è stata categorica.”

Hermione avrebbe voluto urlare dalla frustrazione.

Ron, il ragazzo più dolce e testardo del mondo, era stato avvelenato per chissà quale motivo e lei non poteva nemmeno aiutare.

Una lacrima silenziosa le scivolò sulla guancia e la ragazza non si preoccupò nemmeno di asciugarla tanta fosse la sua frustrazione.

Harry si avvicinò alla sua migliore amica e la guardò con dolcezza.

Hermione alzò la testa e incontrò gli occhi smeraldini del prescelto che le sorrise e l'abbracciò sussurrandole che sarebbe andato tutto bene.

Lei non versò altre lacrime, non si sarebbe mai mostrata debole di fronte agli altri, ma gli occhi le si inumidirono e un groppo le si formò nella gola.

Ginny stette a guardarli e cercò anche lei di rassicurare Hermione della pronta guarigione del fratello, argomento del quale, però, non era realmente certa.


A mezzogiorno niente era ancora accaduto e Harry pensò che fosse meglio per loro andare a mangiare.

Lo disse a Ginny che annuì e si avviò verso la sala grande, poi si voltò verso Hermione.

La ragazza era seduta vicino alla porta dell'infermeria, per terra; aveva lo sguardo perso nel vuoto e la folta chioma che le incorniciava il viso rosso di lacrime non versate.

Hermione, perché non vieni a pranzo, ti farà solo bene...”

Lei scosse la testa e rimase dov'era.

Dai, sai benissimo che se succederà qualche cosa madama Chips ci verrà a chiamare, e comunque torneremo dopo pranzo...”

Lei scosse energicamente la testa e, senza dire una parola, portò le ginocchia al petto e ci appoggiò sopra la testa.

Non aveva alcuna voglia di allontanarsi. Sapeva che un passo fuori da quel posto l'avrebbe uccisa.

Harry le accarezzò la testa rassegnato e andò in sala grande da solo.

Chi aveva avuto il coraggio di avvelenare Ron? Oh se l'avesse preso quel maledetto! Gli avrebbe fatto vedere i sorci verdi...Voldemort sarebbe stato solo un decimo di quello che avrebbe fatto lei.

Eppure...possibile che volessero avvelenare proprio Ron? Insomma, oltre ad essere amico di Harry, che colpe aveva? E poi nessuno poteva sapere che l'idromele di Lumacorno sarebbe arrivato ai suoi migliori amici.

A meno che...Harry le aveva detto che Lumacorno non voleva tenere quel liquore, ma darlo a Silente...a Silente! Ora era tutto chiaro!

Ron poverino non centrava niente in tutta quella storia e aveva rischiato di avere la peggio!

Tra i suoi pensieri Hermione non vide Harry e Ginny tornare, non vide nemmeno l'arrivo dei gemelli, perché dopo parecchie ora, madama Chips aprì le porte e disse loro che avrebbero potuto entrare al massimo in sei.

La ragazza cercò di non fiondarsi dentro e seguì gli altri a testa bassa, sebbene avrebbe voluto correre come una pazza nel corridoio tra i letti dell'infermeria per vedere Ron.

Arrivati al capezzale del malato i gemelli iniziarono a parlare con Harry della situazione ed iniziarono a fare congetture sul possibile colpevole.

Erano totalmente fuori strada! Lumacorno non avrebbe potuto uccidere un insetto, figuriamoci una persona!

Hermione si sentì in dovere di rispondere:”Allora non conoscevano bene Lumacorno” disse e si sorprese della sua voce così roca e raffreddata...tutte quelle ore di silenzio si stavano facendo sentire:”Chiunque conosca Lumacorno avrebbe saputo che c'erano buone probabilità che si tenesse una cosa così ghiotta per sé”

 

* * *

Ron Weasley, intanto, era nel bel mezzo di un incubo, iniziato qualche ora prima, dopo essere svenuto.

Non sentiva niente, non un suono, non una voce...niente...

Si era ritrovato in un bosco sconosciuto, di sera.

Di fianco a lui c'erano Hermione e...Harry, o almeno così pensava, visto che il ragazzo era nel bel mezzo di una reazione allergica...o di una fattura pungente.

Hermione era spaventatissima e guardava gli uomini davanti a loro con occhi spalancati.

Tutti e tre parlarono con questi e, chissà perché, lui disse qualche cosa, o meglio urlò, che diede fastidio a questi 'predatori' non avrebbe saputo come definirli, che, perciò gli assestarono un calcio nello stomaco.

Da lì si era ritrovato in una casa, una casa enorme e sinistra.

La cosa non gli piaceva per niente e gli piacque ancora meno quando davanti a loro si pararono Bellatrix Lestrange e la famiglia Malfoy al completo.

Ron si ricordò delle varie incursioni di suo padre a Malfoy manor e capì che il posto in cui Arthur Weasley era stato così tante volte coincideva col posto del suo incubo.

Non seppe perché, ma i mangiamorte trattennero Hermione e lui, incredulo e arrabbiato con questi, che se la stavano prendendo con la più fragile, cercò di dimenarsi, ma questi lo bloccarono più di prima e portarono lui e Harry nei sotterranei.

Nelle celle vide Harry parlare con qualcuno, ma lui era troppo occupato a cercare di andarsene...

Hermione...era il suo unico pensiero.

Hermione, Hermione, Hermione...oddio Hermione...

In quel momento, per la prima volta durante la durata di tutto il sogno Ron sentì un suono.

In realtà sentì un urlo, un urlo agghiacciante, di qualcuno disperato e torturato.

Di una ragazza.

HERMIONE!!!” urlò anche lui disperato...

* * *

In quel momento, l'unica voce che la ragazza in questione avrebbe voluto sentire tra mille parlò:”Er-mo-ne”.

Oh Ron...pensò la ragazza Cosa starai sognando? Sembri così turbato...

Dopo l'arrivo di Hagrid anche i signori Weasley si unirono a loro e, quando Hagrid li ebbe lasciati andare nella sala comune, Hermione disse a Harry che sarebbe rimasta a studiare un altro po', visto la giornata passata ad aspettare fuori dall'infermeria.

Harry la salutò e andò su nella camera che gli sarebbe sembrata vuota senza il russare notturno di Ron.

Hermione, dal canto suo, non restò esattamente a studiare.

Ci provò per parecchie ore e, quando ormai nessuno era più presente nella sala e il fuoco era ormai spento, uscì e si avviò verso l'infermeria.

Cercò di essere il più cauta possibile, ma dietro un corridoio, vide i due prefetti incaricati di quella ronda notturna.

Un attimo spiazzata, pensò sul da farsi.

Buona sera!” li salutò uscendo dall'angolo in cui si era nascosta.

Questi la guardarono straniti, non era mai successo che Hermione Granger fosse fuori dalla sua sala comune dopo l'orario.

Mi sembrava di aver sentito qualche cosa nella stanza lì dietro e stavo per entrare...forse è meglio che controlliate.

I due si affrettarono e lei arrivò in infermeria.

Madama Chips la vide e le chiese se si sentisse male.

Hermione non disse niente, ma guardò verso Ron per vedere come stesse.

Ormai tutti i Weasley si erano dileguati, chi come Ginny, era tornato in sala comune, chi, come gli altri, erano tornati a casa.

Solitamente non ammetto queste cose...”iniziò grave madama Chips, poi sorrise:”Ma, direi che, per una sera...per la studentessa più diligente di Hogwarts si possa fare una minuscola eccezione...che non si ripeterà mai più, chiaro?!”


Hermione annuì grata e, con le lacrime agli occhi, corse da Ron che si muoveva ancora nel sonno.

* * *

Ron, intanto, stava ancora sognando...gli sembrava di stare chiamando Hermione da giorni interi e si sentiva inutile. Non poteva fare niente per aiutarla e la paura che non si salvasse era più forte che mai.

HERMIONE!”

Vide Harry dirgli qualche cosa, ma non riuscì a sentirlo, sentiva solo le sue urla.

Poco dopo la porta dei sotterranei si aprì e entrò Peter Minus. Ron non seppe come, ma riuscì ad uscire dalla cella. Vide Harry assalire l'uomo e, per la prima volta, vide una persona perdere la vita istante dopo istante davanti a lui.

Sarebbe rimasto sconvolto dal macabro spettacolo se solo le urla di Hermione non fossero cessate improvvisamente.

Ron si fiondò di sopra e non diede nemmeno ascolto ad Harry che cercò di fermarlo, uscì allo scoperto, prese una bacchetta a caso e iniziò a lanciare maledizioni ovunque.

Il lampadario si mosse e Ron vide all'ultimo momento Hermione esattamente sotto a quello.

Il resto fu molto confuso: pezzi di lampadario ovunque, Bellatrix che si spostava, Hermione sotto i cocci, Harry che disarmava gli ultimi rimasti con la bacchetta.

Il ragazzo corse a liberare Hermione dalla sua prigione di cristallo e la portò in braccio vicino a Harry. Non vedeva più nulla, gli bastava sentire Hermione respirare tra le sue braccia.

Infine Ron riuscì a sentire e vedere solo un paio di cose: un urlo di Bellatrix, la mano di Hermione stringersi sul suo maglione, una sensazione di essere risucchiato via e un brillio avvicinarsi velocemente verso il punto in cui stava sparendo con Harry, Hermione ed un'altra piccola figura.

Vide tutto buio, gli mancò il respiro e pensò che sarebbe di nuovo svenuto, ma, in quel momento, aprì gli occhi...

* * *

...aprì gli occhi e si guardò intorno. Era bloccato ad un letto da molte bende, ma non si trovava nel dormitorio...men che meno a casa sua era...in infermeria?

Ron si ricordò del filtro d'amore e del liquido che gli aveva bloccato la gola...chissà cosa...

Ma i suoi pensieri si arrestarono quando, cercando di portarsi una mano alla testa, toccò qualche cosa di morbido e crespo allo stesso tempo.

Il Grifondoro spostò la testa e vide dei capelli disordinati e scuri sparsi tutti al suo fianco.

Ok, stava ancora sognando...Hermione Granger si era addormentata seduta su una sedia con la testa appoggiata di fianco a lui!

Immerso tra i suoi pensieri non fece caso ai suoi movimenti un po' bruschi che, piano piano avevano svegliato al ragazza.

Questa alzò la testa e si stropicciò gli occhi con un movimento che ricordava vagamente i bambini appena alzati.

Appena lo vide con gli occhi aperti, però, lo abbracciò di slancio.

Ron la strinse forte sorpreso. Gli abbracci erano sempre stati un gesto per Harry, non per lui...quasi mai per lui...

Sentì la ragazza singhiozzare e mugugnare contro la sua spalla: “Idiota! Ci hai fatto preoccupare un sacco! Come hai potuto farci questo?! Non lo fare mai più!!!”

Ron, che non si era mai ritrovato in una situazione simile, non aveva idea sul da farsi, ma pensò bene, per una volta, che tacere sarebbe stato meglio.

Perciò continuò ad accarezzarle i capelli col braccio libero e ad aspettare che si fosse sfogata abbastanza.

Quando Ron non sentì più molti singhiozzi sghignazzò un po': “Bé, Hermione, non potevo mica sapere che ci fosse un filtro d'amore dentro la cioccolata...o del veleno nell'idromele, no?” disse sarcastico.

Lei lo lasciò andare e asciugandosi gli occhi rise: “No, immagino di no...” disse mettendogli a posto le coperte che aveva spiegazzato.

Hermione si girò verso lo studio di Madama Chips e vide che la luce era spenta. Guardl l'orologio che aveva al polso e lesse l'ora.

Sono le 2 e 30...forse è meglio che vada in dormitorio...” disse al ragazzo.

Lui si rattristò: “Dai Hermione, resta un po' con me e dimmi cos'è successo...”
Non seppe perché, ma lei arrossì un po' prima di dire: “Niente di particolare...dopo che Harry ti ha 'ficcato un bezoar in gola', ti ha portato qui...io stavo andando a colazione quando ho incontrato i tuoi che mi hanno detto che non stavi bene...”
“I miei sono venuti qui?! Per me?!” chiese incredulo.

Hermione sorrise e annuì: “Certo Ron...solo perché sei sesto di sette fratelli, non vuol dire che ti vogliano meno bene...” disse prima di continuare: “Comunque, mi hanno detto che non ti eri sentito bene e io sono corsa in infermeria...Harry e Ginny erano già qui fuori. Poi, nel pomeriggio, sono arrivati anche i gemelli...appena in tempo prima che Madama Chips ci facesse entrare. Quando ci ha dato il permesso abbiamo discusso sul fatto e...sembrava...insomma...che tu stessi avendo un incubo...”
A Ron tornarono in mente alcune immagini del sogno, ma niente gli fu più molto chiaro.

è possibile...ma non me lo ricordo già più...” disse alzando le spalle.

Hermione lo guardò negli occhi e annuì sorridendogli dolcemente.

Ron, ora vado...è meglio, così riposeremo tutti e due...ne hai bisogno...” disse lei al Grifondoro.

Lui annuì e la guardò alzarsi in piedi e mettere a posto la sedia: “Domani torni da me?” chiese a Hermione che, ormai, era già alla porta.

Lei annuì: “Verrò tutte le mattine prima delle lezioni se vuoi...ah...quelli sono dei regali tardivi...” disse indicando dei pacchetti sul comodino: “E dei biglietti di buona guarigione...da parte dei Grifondoro, dei gemelli...” e da parte mia aggiunse tra se e se.

Lui annuì e le sorrise. Lei rispose con un saluto con la mano ed uscì.

Rimasto solo il ragazzo guardò i pacchetti di fianco a lui.

Avrebbe preferito non aprire più regali in vita sua ma, dopo aver visto una bustina blu, decise di aprire solo quello e scartare gli altri il giorno dopo.

Prese debolmente la borsa e la aprì. Al suo interno c'era una piccola scacchiera da viaggio.

Ron prese tremante il bigliettino allegato e lesse la piccola e regolare calligrafia:

L'ho vista quest'inverno in montagna e

mi ha fatta pensare a te...Tanti auguri!

Tua, Hermione

Ron sorrise e mise scacchiera e bigliettino di fianco a lui nel letto.

Guardò la porta dove era sparita la ragazza e la salutò silenziosamente un'ultima volta prima di addormentarsi: “Buona notte, mia Hermione”


Spazio Autrice:
Ora...potete tirarmi i pomodori...vi do il mio consenso...
Non chiedetemi da dove mi sia venuto quest'obrobrio, ma era da capodanno che ci pensavo e non mi sarei data pace se non l'avessi pubblicata...
Potete insultarmi anche nelle recensioni se volete darmi dell'ignorante idiota...ci sta tutto XD
Comunque spero di sentire lo stesso le vostre voci.
Un bacio a chiunque sarà arrivato dolente o no fino a qui,
Giuly
P.S. Il disegno è di una disegnatrice bravissima: viria13 su devianart...adoro i suoi disegni :3
N.B. Qualche recensioncina me la lasciate? Vi preeeegooo XD
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: GiulyHermi96