Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: Sacchan    02/03/2012    5 recensioni

“E’ vero che andrai alla Barriera non appena nostro padre partirà per Approdo del Re?” la voce di Robb spezzò il silenzio con delicatezza, ma ciò non impedì che fosse percepibile tutta la sua amarezza.
[RobbxJon, incest]
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“E’ vero che andrai alla Barriera non appena nostro padre partirà per Approdo del Re?” la voce di Robb spezzò il silenzio con delicatezza, ma ciò non impedì che fosse percepibile tutta la sua amarezza.Jon non rispose, rimase immobile sul grande letto della stanza nella posizione in cui era da almeno mezz’ora, gli occhi chiusi e i ricci scomposti sulla fronte, il respiro lento.
Robb si girò sul fianco e si puntellò sul gomito in modo da sovrastare la figura di Jon.
“Jon, so che non stai dormendo.” Annunciò quasi divertito con un sorrisetto sulle labbra.
“Come fai a sapere che non sto dormendo?” domandò con una lentezza esasperante Jon, mantenendo  rigidamente la posizione e gli occhi chiusi.
“So come respiri quando dormi, ti avrò visto milioni di volte.” Replicò con sicurezza Robb. Con attenzione iniziò a discostare alcuni ricci ribelli dalla fronte dell’altro, in un gesto quasi automatico. “Allora è vero?”
A quel punto Jon si costrinse a lasciare definitivamente il mondo dei sogni ed ad aprire gli occhi, consapevole che non poteva rimandare quel discorso ancora a lungo.
“Si, partirò per la Barriera e mi unirò ai Guardiani.” Rispose onestamente e si accorse di quanto quella decisione, così sicura e radicale fino a un istante prima,  gli pesasse più del previsto.
Robb si limitò a sospirare prima di chiudersi in un lungo silenzio. La stanza sembrò farsi più fredda, nonostante le spesse coperte e i pallidi raggi del sole mattutino.
“Perché?” fu l’unica parola che con difficoltà uscì dalle labbra del futuro lord di Grande Inverno .
“Perché non ho molte altre scelte, Robb.” Rispose Jon con semplicità. “Il lord nostro padre partirà per Approdo  del Re con Sansa e Arya, rimarrete solo tu, come lord in sua vece, tua madre, e sai quanto lei mi odi, e il piccolo Bran, per cui possiamo solo pregare.  A questo punto per me non c’è più posto qui, preferisco seguire zio Benjen.”
“Ci sarà sempre posto per te a Grande inverno.” Ribatté Robb quasi indispettito dalla logica della risposta del fratellastro.
“Per ora forse, ma dopo? Non sarò di certo tuo alfiere, non potrò essere signore di uno dei castelli. Non potrò essere nulla. Ho solo una scelta: la barriera.”  Cercò di spiegare Jon sperando che l’altro capisse la sua decisione, che sentisse anche il dolore che il pensiero della separazione gli procurava. Una parte di lui non sarebbe mai partita, la parte che amava ogni stanza del castello, che amava parlare per ore con Arya, che adorava aiutare Bran con gli allenamenti, che conosceva ogni centimetro della foresta, che non poteva fare a meno di Robb; ma sapeva chi era. Non c’era posto per un bastardo come lui nel castello di un lord.
“Potresti scegliere qualsiasi altra cosa! Devi proprio andare all’estremo confine del mondo, lontano dalla civiltà conosciuta e così vicino agli Estranei?” sbottò Robb lasciando ricadere la testa all’indietro e osservando il soffitto: le pietre grigiastre erano decisamente meglio della visione del volto affranto d Jon.
“Qui sono solo un figlio bastardo, sulla barriera potrei diventare primo ranger come zio Benjen e servire il nord al meglio.” Tentò ancora Jon sicuro delle proprie motivazioni. “Robb, guardami.” Richiamò il fratellastro con gentilezza. “Non posso cambiare decisione.”
Quando Robb gli ubbidì, spostando di nuovo lo sguardo su di lui, Jon si ritrovò puntati addosso due pozze azzurre piene di dolore. Occhi azzurri dei Tully, l’unica cosa che odiava di Robb perché troppe volte aveva visto quello stesso azzurro guardarlo con disprezzo, solo che non era Robb, ma Catelyn.
“Non c’è alcun motivo per cui vorresti restare qui?”domandò il primogenito di Ned  Stark senza distogliere lo sguardo,quasi volesse cogliere il minimo segno di insicurezza in Jon.  Perché un minimo segno era quello che gli bastava per convivere, per il resto della sua vita, con l’idea di Jon sulla Barriera.
“Una serie infinita.” Rispose Jon pensando a tutto quello a cui avrebbe rinunciato: da un semplice letto caldo ai suoi fratelli alle giornate a caccia. Eppure sapeva di non avere davvero scelta.
“E nessuno così forte da farti desistere?” chiese ancora  Robb, ma sempre meno convinto dell’efficacia dei suoi tentativi. Se suo padre non gli avesse parlato dell’onore come del valore più importante nella vita di un lord probabilmente si sarebbe coperto immediatamente di vergogna chiedendo a Jon di restare lì a Grande Inverno. Di restare per lui. Ma Jon era già abbastanza addolorato, e poteva benissimo capirlo da come cercava di imporre anche a lui quella decisione, senza che lui peggiorasse la situazione.
“Robb…” sussurrò Jon improvvisamente stanco. Avrebbe voluto dire che gli dispiaceva, ma quelle parole gli rimasero annodate in gola.
“Non cambierai la tua decisione, lo so.” Concluse Robb con fare sbrigativo, ma di certo non lo aiutò ad abituarsi all’idea. Tornò a sdraiarsi, completamente sconfitto dall’inevitabilità degli eventi, mentre la sua mente iniziava a riempirsi di pensieri tutt’altro che allegri.
Quella, quasi certamente, sarebbe stata l’ultima mattina in cui si sarebbero svegliati nella stessa stanza, nello stesso letto, abbracciati e cullati l’uno dal calore dell’altro.
Per qualche ragione Jon era sempre stato consapevole che la sua vita prima o poi sarebbe cambiata, ma non aveva mai pensato che cambiare vita avrebbe significato lasciare Robb. Robb che voleva sempre mostrarsi forte e sicuro, ma che appena erano soli gli confessava quanto fosse difficile, Robb che aveva l’impetuosità degli Stark, ma che con lui era sempre stato gentile.
Robb che era l’unica sicurezza della vita di Jon.
Robb ebbe la percezione che avrebbe dovuto dire qualcosa, qualsiasi cosa, pur di rompere quel silenzio opprimente e pieno di rammarico, ma gli venivano solo in mente motivi per cui Jon non sarebbe dovuto partire e sapeva che non poteva fare questo al fratellastro: Jon aveva bisogno di supporto, non di qualcuno che gli dicesse di non partire. Gli tornarono in mente le storie della vecchia Nan sulla casata Targaryen e si ritrovò a sorridere come un idiota.
“Perché sorridi, ora?” domandò Jon confuso notando quel sorriso improvviso. Conquistò il centro del letto, ritrovandosi a pochi centimetri da Robb e decise di usare il braccio di questi come cuscino, come spesso capitava.
“Stavo pensando ai Targaryen.” Ammise il primogenito di Lord Stark senza smettere di sorridere. E con il braccio bloccato da Jon sembrava anche essersi rilassato completamente. “Ti ricordi quando ci disse che i Targaryen avevano l’usanza di sposarsi tra fratelli e sorelle per mantenere puro il sangue del Drago?”
“Si.” Ammise Jon, anche se erano anni che non ci ripensava. “Quando la vecchia Nan ci lasciò, spegnendo le candele, scoppiammo a ridere in contemporanea.”
“Eravamo così ingenui!” commentò Robb divertito al solo ricordo di quelle risate. “Ti dissi che se i Targaryen potevano sposarsi tra di loro, allora anche io avrei sposato te una volta diventato Lord di Grande Inverno.” E lo aveva detto col cuore.
“Si,peccato ci sfuggisse il concetto che servono una donna e un uomo per un matrimonio, non due uomini.” Ribatté altrettanto divertito Jon, ma il pensiero di quel Robb e di quella semplicità gli lasciarono l’amaro in bocca.
“C’è un lato positivo nel fatto che tu abbia scelto la Barriera.” Affermò quindi Robb con tono leggero, mascherando la verità che non ci fosse alcun fattore positivo in ciò. “Visto che non ti posso sposare io, se prendi il nero almeno non potrà sposarti nessun’altro.”
Jon non rispose, non ce ne era bisogno. Per quanto Robb potesse fingere che stava accettando l’idea, lui sapeva che non era affatto così, però apprezzò il tentativo.
“Tra poco qualcuno inizierà a cercarci…” pensò a voce alta Robb controllando la quantità di luce che entrava dalla finestra.
“Che ci cerchino.” Borbottò Jon puntando gli occhi verso l’apertura nel muro. “E’ l’ultima volta che possiamo stare così tranquilli, non mi metteranno di certo fretta.” Affermò con sicurezza con un sonoro sbuffo.
Fu dopo quella frase che Robb strinse a sé Jon con possessività, cedendo al bisogno di sentirlo vicino, di rendersi conto che era ancora lì. Jon non era ancora partito, non era lontano miglia e miglia, era ancora lì con lui e non gli avrebbe detto addio prima che fosse strettamente necessario. Posò un bacio sulla tempia dell’altro, soffocando solo così le lacrime che sentiva pizzicargli gli occhi.
Jon si accoccolò contro il petto del fratellastro, quasi fosse un cucciolo, e chiuse gli occhi per permettere al suo corpo di memorizzare quel calore a cui avrebbe rinunciato e quando Robb serrò maggiormente la stretta cercò di imprimere nella mente come era al tatto la pelle dell’altro.
“Mi mancherai.” Sussurrò debolmente dando forma a quel pensiero che lo ossessionava. Fu come togliersi un macigno dal petto e tornare a respirare.
“Stammi bene a sentire.” Esclamò Robb con il tono perentorio tipico di un lord. Scostò leggermente da sé Jon, in modo da guardarlo negli occhi. “Io ti amo  Jon Snow e non sarà né uno stupido abito nero, né una stupida barriera a tenerci separati, te lo giuro sul sangue Stark che condividiamo.” Promise con tono perentorio prima di baciare il fratellastro con la foga di chi è consapevole di stare per perdere ciò che più ama. A parole era semplice giurare che nulla sarebbe cambiato, ma la realtà era ben diversa.
Jon, con il respiro mozzo dopo quel bacio, guardò il fratello negli occhi, quasi sperduto e impaurito, e si limitò ad annuire cercando di credere totalmente a quelle parole. Ma quando baciò Robb, con la tristezza ancora nel cuore, capì che quelle parole non potevano cambiare il reale stato delle cose.
Si sarebbero separati e si sarebbero detti un arrivederci molto lungo – se non un vero e proprio addio- e nessuno dei due poteva sapere come sarebbero state le cose quando si sarebbero di nuovo incontrati.
Non con l'inverno che stava arrivando.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Sacchan