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Autore: Fluxx    02/03/2012    3 recensioni
Quella sera sarebbe successo qualcosa di terribilmente sbagliato.
Quella sera il Dottor Birkin si sarebbe reso conto di quanto fosse folle ed errato ciò a cui lui ed il suo compagno Wesker lavoravano.
Morte. Erano due portatori di morte e distruzione.
Genere: Drammatico, Horror, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albert Wesker, Altro Personaggio, William Birkin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And if you go, I wanna go with you. And if you die, I wanna die with you.



Quella sera sarebbe successo qualcosa di terribilmente sbagliato.
Quella sera il Dottor Birkin si sarebbe reso conto di quanto fosse assurdo e folle ciò a cui lui ed il suo compagno Wesker lavoravano.
Morte. Erano due portatori di morte e distruzione.

Qualcosa era andato storto.
Era notte fonda quando al laboratorio si accorsero di cosa fosse realmente successo: degli infetti, sui quali gli scienziati effettuavano vari test, erano fuggiti il mattino. Non c'era modo in cui potessero farlo da soli, dunque il primo pensiero fu che qualcuno li avesse fatti fuggire, qualcuno che voleva rovinare la Umbrella per sempre.
Ma non fu solo la fuga degli infetti a rendere grave la situazione. Quella notte esplose anche un centro di ricerca, nel quale si trovava William. Grazie al cielo lui ed altri scienziati riuscirono a fuggire senza riportare gravi danni, molti altri però erano morti. Con l'esplosione c'era stata dispersione di materiale chimico, tossico ed altamente contagioso nell'aria.
Avevano mandato una squadra speciale a ripulire la zona dagli infetti fuggiti, ed un'altra squadra speciale a recuperare i sopravvissuti dal centro di ricerche esploso e a stimare i danni. Tutto ovviamente di stampo Umbrella, certo. Non si voleva mica che la notizia facesse il giro della città ed in breve tempo del paese. Sarebbe stato tutto solo un incidente, un piccolo ed insignificante incidente. Gli infetti sarebbero spariti così come anche i morti. Non era successo nulla, nessuno doveva sapere.
Albert si trovava alla S.T.A.R.S. durante l'esplosione ma non appena seppe dell'accaduto – e che William si trovava lì – non esitò a congedarsi dai suoi impegni per raggiungere lo scienziato.
Di certo la sua posizione di Capitano alla S.T.A.R.S. gli avrebbe permesso, ancora una volta, di coprire tutto.
Parcheggiò l'auto vicino a ciò che rimaneva del centro di ricerca, già da lì poteva vedere il fuoco e le fiamme ormai quasi del tutto domate. C'erano alcuni scienziati feriti, altri in ottime condizioni, la squadra speciale che si occupava di controllare chi mostrava particolari sintomi... Un casino, insomma.
Scese dalla macchina con ancora l'uniforme della S.T.A.R.S. indosso, a passo svelto raggiunse il gruppo di persone, scorgendo William.
“Ehi, ma che diavolo è successo?!” Chiese, particolarmente innervosito per il disastro.
“Albert, grazie al cielo sei qui... Credo che ci sia qualcuno che vuole sabotare la Umbrella. Due incidenti in un giorno ed entrambi senza spiegazioni!” Disse afferrandolo per le braccia, il biondo lo scostò. Superò lo scienziato e raggiunse l'enorme cumulo di macerie, guardandosi intorno. Non ci voleva proprio, quello era uno dei loro maggiori centri di ricerca e sperimentazioni. Maledizione...

Passarono almeno tre ore prima che tutto fosse risolto, gli scienziati controllati uno per uno e rimandati a casa o portati in quarantena.
Partì il camioncino della squadra speciale ed Albert e William si ritrovarono da soli. Erano rimasti fino all'ultimo per capire quale fosse la gravità della situazione. Di certo le cose non erano andate per il meglio: si erano giocati i grandi progressi che avevano portato avanti per la creazione del vaccino del virus e per il perfezionamento di quest'ultimo. Grazie a Dio esistevano anche grandi menti come quella del Dottor Birkin, pensò Albert mentre si dirigeva alla macchina. Era una macchina quello scienziato, non poteva essere umano: ricordava tutto quanto.
Wesker tirò fuori le chiavi dell'auto quando si arrestò, sentendo alcuni passi alle loro spalle. Entrambi si voltarono e, oltre ad alcuni corpi privi di vita, videro una bambina dai capelli biondi. Nessuno dei due ci mise più di un istante per riconoscerla.
“Sherry!! Cosa diavolo ci fai qui!?” Chiese William.
Il centro di ricerche non era affatto lontano dalla città, anzi, e molto più vicino di quanto si credeva all'abitazione dei Birkin.
Albert ci mise sicuramente meno dello scienziato a capire che quella bambina aveva qualcosa che non andava. Rimase muta, in silenzio.. I vestiti erano sgualciti, in alcuni punti strappati ed aveva delle profonde occhiaie violacee. William probabilmente si pensò che il suo silenzio era a causa di uno 'shock' per l'orribile visione di quei corpi morti a terra.
“Tesoro, vieni qui!” Le disse il padre, allargando le braccia e facendo per avvicinarsi.
Wesker lo afferrò per un polso. “William, no.” Mormorò, tenendolo. Possibile non se ne fosse accorto? Quella bambina non stava bene, faceva finta di non capirlo o cosa? E se veramente ancora non l'aveva capito, come avrebbe potuto spiegarglielo?
“Cosa c'è Al-..” Nemmeno finì la frase che Sherry alzò il capo: oltre alle profonde occhiaie viola ora si potevano vedere le iridi rosse. Cominciò ad avvicinarsi ai due, camminando in modo totalmente scomposto... A William mancò il respiro, il cuore gli si strinse in una morsa e capì, anche se fece finta di non aver ancora carburato. “Od-dio.. Che..?”
Albert continuava a tenerlo per il polso mentre la piccola lentamente si avvicinava. Non c'era modo di evitarlo, avrebbero dovuto farla fuori. Il vaccino non era pronto e per quanto William potesse ricordarsi ogni formula e procedimento alla perfezione, non sarebbe riuscito a terminare l'antidoto subito. C'era anche da mettere in conto che non era sicuro che un antidoto, oltre a prevenire la malattia, sarebbe anche riuscita a curarla.
“Albert, lasciami!” Sbraitò lo scienziato, cercando di ritirare il braccio.
“No, William! Che vorresti fare?!”
“Lasciami Al! La mia bambina ha bisogno di me...!” Il suo tono si fece drammatico, disperato, gli tremava la voce.
Cosa poteva fare il Capitano Wesker davanti ad una situazione simile? La sua bambina aveva bisogno di lui, e quindi? Se solo si fosse avvicinato quella piccola creatura, una volta buona e di cuore, ora non avrebbe esitato a 'mangiare' suo padre.
“LASCIAMI!” Gridò lui. Albert diminuì la presa, fino ad aprire le dita. Vide William avvicinarsi alla piccola Sherry, ormai priva di qualsiasi volontà propria.
Mancavano pochi passi prima del contatto tra i due e il biondo poteva vedere a distanza la voglia che aveva lo scienziato di stringere sua figlia tra le braccia... Ma era pericoloso e mortale.
Non avrebbe lasciato alla piccola Sherry di portare via l'unico amico che aveva, l'unica persona di cui si fidava e a cui voleva bene. Forse era un po' egoismo, forse William stava andando proprio in cerca di una fine simile, per stare il più vicino possibile alla bambina... Ma Albert non poteva permetterlo.
Fu fortunato ad avere ancora l'uniforme della S.T.A.R.S. addosso, portò una mano alla fondina dalla quale tirò fuori la sua fedele Samurai Edge. Allungò il braccio, prese la mira e poi fu un attimo.

Il rumore dello sparo. Uno schizzo di sangue. Un tonfo sordo. Un urlo disperato.

William si era trovato così vicino a stringere Sherry tra le braccia prima che un proiettile le perforasse il cranio. La piccola cadde a terra, all'indietro, mentre un urlo fuoriuscì dalle labbra dello scienziato.
Sentì il suo cuore
spaccarsi in mille pezzi, un dolore lancinante. Sentì le gambe tremargli talmente tanto da non riuscire nemmeno più a sorreggerlo. Si abbandonò a quella disperazione, a quel dolore così forte da sembrare ucciderlo. Cadde in ginocchio e prese tra le sue braccia il corpicino privo di vita della sua piccola Sherry, il suo gioiellino, il suo piccolo tesoro. Senza nemmeno rendersene conto iniziò a singhiozzare mentre le lacrime sopraggiunsero solo dopo: una dopo l'altra gli rigavano le guance, fino a cadere sul visetto della bambina.
Sherry era piccola ed indifesa, non meritava quella fine.
La strinse tra le braccia, con forza, cominciando a cullarla – ed a cullarsi – piano, avanti e indietro. I singhiozzi così forti gli toglievano il respiro, gli sembrava che il suo corpo dovesse cedere così, da un momento all'altro, morire. Una morte solo fisica, dal momento che quello che sentiva dentro era peggiore di qualsiasi altro sentimento o sensazione si potesse provare in vita.
Era già morto lui, dentro, con quella bambina.
Albert vide un filo di fumo uscire dalla sua Samurai Edge, solo dopo mise a fuoco quello che succedeva oltre di essa. Strinse i denti e deglutì: quelle grida strazianti, quei singhiozzi erano peggiori di qualsiasi tortura.
Abbassò l'arma, osservando la scena e sentendosi completamente inutile ed impotente. L'aveva fatto per il suo bene, questo lo sapeva... O forse solamente per il bene di sé stesso, per non rimanere solo ancora, per fare in modo che l'unica persona che aveva importanza nella sua vita non venisse cancellata.
Rimase fermo ed in silenzio per lunghi minuti, ad osservare quella scena insostenibile, a sentire il dolore dilaniargli il petto. Sicuramente non si avvicinava nemmeno un po' a ciò che stava provando lo scienziato... Ma vedere il suo migliore amico in quello stato era qualcosa di orribile.
Gli si avvicinò piano, fino ad arrivare dietro di lui. Gli appoggiò una mano sulla spalla, stringendola: proprio nel momento del contatto tra i due, cominciò a piovere dapprima più piano, poi più forte. Leggere e piccole goccioline d'acqua cominciarono a cadere dal cielo, posandosi e lasciandosi assorbire da tutto ciò che incontravano.
“William.” Gli uscì in un sussurro.
Lo scienziato tirò su con il naso, le lacrime continuavano a scendere copiose in un dolore ormai silenzioso. Il respiro era interrotto da alcuni brividi e singhiozzi.
“Perché... Perché...??” Biascicò.
Albert scese con la mano lungo il suo braccio, aiutandolo poi a tirarsi su. “Mi dispiace, William.. Mi dispiace tanto.” Bisbigliò.
William scoppiò nuovamente in singhiozzi, buttandosi contro l'amico, portandogli un braccio intorno al collo mentre con l'altro gli strinse l'uniforme blu, sul petto. “Perché!?! Perché LEI? Perché NON ME?!” Gridò, spingendo il viso contro la spalla del biondo.
Albert sentì un vuoto allo stomaco. Automaticamente aprì la mano, lasciando cadere la pistola, poi lentamente allungò le braccia, fino a cingergli la vita. Una mano si appoggiò sulla sua schiena, piano, in lente e lievi carezze. “Perché non lo avrei mai permesso, William. Non avrei mai permesso ti capitasse qualcosa del genere... E mai lo permetterò.” Disse in un sussurro vicino al suo orecchio.
Allo scienziato mancò il respiro, si sentì incapace di reggersi sulle proprie gambe e lentamente scivolò giù, in ginocchio. Wesker tentò di tenerlo su, stretto tra le sue braccia, ma poco dopo capì che forse era meglio assecondarlo.. Così a sua volta si abbassò, posando le ginocchia nel terreno ormai fangoso, continuando a tenere William stretto tra le braccia. Il visetto sbattuto dell'amico era contro il suo petto.
Albert deglutì, stringendo i denti per un istante. “William, ti voglio bene.. Ti prego, non fare così. Mi uccidi.” Mormorò, risalendo con una mano fino ai capelli ormai bagnati dell'uomo. Piegò appena il viso in avanti, appoggiando le labbra sul capo dello scienziato, in silenzio. Socchiuse gli occhi.
Sarebbe rimasto lì così fino alla mattina o alla sera dopo, se necessario, se fosse servito a qualcosa. Era lì, non lo avrebbe abbandonato.
I due rimasero così a lungo, per un tempo indefinito, mentre la pioggia continuava a scendere ormai fitta e copiosa, spegnendo le fiamme rimaste e portando con sé ogni dolore.

Addio, piccola Sherry.



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Si. Ok. Lo so.
Sono stata terribilmente crudele su questa fic! Che volete farci? L'ispirazione non guarda in faccia a nessuno!
Mi è venuta ieri sera mentre ero a letto, quasi mi ero addormentata eee *TLIN* mi si è accesa la lampadina!
E visto che ora sto a casina con la febbre, da scuola, ho deciso di scriverla u.u (Che poi oggi a scuola facevano solo 2 ore, quindi tranquilla proprio! :D)
La mia modestia deve ammettere che ADORO com'è uscita fuori! Non pensavo di riuscire così bene nel mio intento!!!
(Che poi, magari, per voi fa schifo!)
E vabbè, su, de gustibus, no? :D
Albert è troppo bellino, soprattutto alla fine che patta il suo povero William *w*
E poveri Will .____. me ne vorrà a lungo per questa!
*William corre dietro a Sylvia con una mazza chiodata*
Aiutoooo!!!
*Splat*

William: Bene ^___^ La cara Evelyn vi saluta e dice che vi risentirete presto. (Si si, contateci!)

Ahahahah, un bacione a tutti quanti, cari lettori!
Ringrazio ovviamente chiunque legge, recensisce e mette tra i preferiti/ricordati/seguiti!
Tchuuusssssss!!! :D

   
 
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