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Autore: ISI    02/03/2012    3 recensioni
"La porta della stanza si aprì di colpo sbattendo pesantemente contro la parete facendoli sussultare entrambi, mentre i cucchiaini buoni della signora Hudson, quelli del servizio d'argento, tintinnarono come spaventati contro i rispettivi piattini del servizio da tea."
Ciò che disgraziatamente vi state apprestando a leggere è qualcosa di estremamente demenziale, ma desideravo scriverlo da così lungo tempo che alla fine, pur cercando di pensare sempre a qualcos'altro non ce l'ho fatta ed è venuto fuori quanto segue...
Genere: Demenziale, Fluff, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Incontri ravvicinati del terzo tipo


[ Attenzione: Ciò che disgraziatamente vi state apprestando a leggere è qualcosa di estremamente demenziale, ma desideravo scriverlo da così lungo tempo che alla fine, pur cercando di pensare sempre a qualcos'altro non ce l'ho fatta ed è venuto fuori quanto segue.

Io vi ho avvertito, gente, poi non presentatevi davanti al cancello di casa mia con mazze chiodate e forconi, se cercavate qualcosa di serio rifuggite questa pagina, allontanate dai vostri occhi queste righe!

Buona lettura! :) ]


Desidera dell'altro tea?” la gentile domanda del dottor Watson si udì appena nel bisticcio di urla che provenivano dalla sala accanto.

Oh, sì, volentieri, ma la prego, non si scomodi, faccio da solo...” rispose l'altro rivolgendogli un sorriso sinceramente compiaciuto e versandosi una seconda tazza della profumata bevanda bollente che la signora Hudson aveva preparato per loro “Con questo tempo da lupi che fa fuori qualcosa di caldo è proprio quello che ci vuole!” dovette alzare la voce per farsi sentire dal suo interlocutore, mentre tutta una fantasiosa serie d'insulti e d'invettive si rimestava poco lontano da lì, nella stanza adiacente, un po' in inglese, un po' in francese, un po' in una lingua sconosciuta che i due uomini non avrebbero saputo né identificare, né, tanto meno, decifrare.

Mi perdoni l'audacia, dottore, ma devo proprio farle i miei più sentiti complimenti: ho letto tutti i suoi racconti editi e mi creda, li ho trovati tutti, nessuno escluso, estremamente appassionanti e coinvolgenti! Così ben scritti e puntuali nel lessico!” l'uomo innanzi al buon coinquilino del 221/b di Baker Street si animò come al cospetto di un amico di vecchia data, benché la loro prima stretta di mano non risalisse che a meno di mezz'ora prima “Quanta passione, quanto coraggio nelle sue parole! Con pochi tratti, come un pittore, lei riesce a dare l'essenza di un uomo; con poche stilettate, rapide, ma, ahimè, insanguinate, ci rende tutto l'orrore del delitto e nel fulgido, ultimo attimo della vicenda, là dove nulla da noi dista il colpevole, ecco ch...”

La porta della stanza si aprì di colpo sbattendo pesantemente contro la parete facendoli sussultare entrambi, mentre i cucchiaini buoni della signora Hudson, quelli del servizio d'argento, tintinnarono come spaventati contro i rispettivi piattini del servizio da tea.

Fuori da questa casa! Fuori immediatamente!” il grande detective privato Sherlock Holmes, rinomato in ogni dove londinese per la sua innegabile educazione ed insuperabile savoir-faire, irruppe nella stanza in cui i due uomini stavano sorseggiando la loro bevanda come un uragano, sbracciando frenetico, tutto scarmigliato e rosso in volto, con gli occhi sbarrati che lanciavano fuoco e fiamme.

Al diavolo monsieur Holmes, non c'è bisogno che sia lei a dirmelo, sono io che me ne vado!” un secondo uomo, alto circa la metà del detective inglese e largo pressapoco il doppio si catapultò anche lui nella stanza, scalpicciando sulle corte gambette tozze, mentre dal suo largo torace salivano violente parole di sdegno “Hastings, amico mio, prenda la sua roba: ce ne andiamo da questa gabbia di matti!”

Poirot, ma che cosa...?” ma Holmes non gli dette neppure il tempo di finire la frase.

Sì, bravo, esca da questa gabbia di matti e se ne vada al diavolo!” tuonò con le vene delle tempie che, inferocite, minacciavano di saltare da un momento all'altro.

Holmes, come si permet...!” questa volta furono le parole del buon dottore a venir messe a tacere, non ebbe infatti lunga vita il suo rimprovero contro le urla francesi del detective belga.

Si permette perché è un idiota, ecco perché!”

Poirot!” Hastings, divenuto paonazzo, era balzato su dalla sua poltrona con uno scatto più atletico di quanto la sua età, non più propriamente giovanissima, gli avrebbe permesso normalmente, ed aveva puntato minacciosamente l'indice contro il compagno di mille avventure “Chieda immediatamente scus...!”

Bando alle ciance, Watson, mi tolga subito dalla vista questa palla di lardo o giuro che non risponderò più di me ed userò la rivoltella!”

Amico mio, per l'amor del cielo, si scusi immediatamen...!”

Oh certo, mais oui!” esclamò il francofono, che delle parole dell'altro inglese non doveva essersi neppure avveduto, con gli scenografici baffi che parevano essersi raddrizzati come le spine di un istrice infuriato “Detto da un cocainomane della peggior specie quale siete voi potrebbe sembrare addirittura divertente!”

Basta signori, io vado a prendere la rivoltella!” annunciò l'investigatore inglese con un espressione in volto a metà tra il funereo e l'omicida “E lei, monsieur Poirot, se tiene un minimo alla sua vita e possiede almeno un briciolo di cervello, allora, uscirà da quella porta e non si farà più vedere!”

Un'altra smitragliata d'invettive, in francese e poi in inglese si alzò nell'aria, mentre gli sguardi del dottor Watson e quello del buon Hastings s'incontravano sconsolati e l'uno come l'altro scosse desolato il capo.

Sta andando peggio di quanto non avessi pronosticato...” ammise in un sospiro l'ospite più ragionevole dei due che quel giorno avevano varcato la soglia del 221/b di Baker Street “E sia ben chiaro che non mi ero pronosticato nulla di buono.” a quelle parole il suo interlocutore, ancora scuotendo il capo, alzò le spalle, dirigendosi ad un mobiletto lì accanto.

Chissà... forse non avremmo mai dovuto farli incontrare...” constatò avendo l'accortezza, nel contempo, di schivare una scarpa che, preso il volo da chissà quale mano doveva aver mancato il suo bersaglio principale “Piuttosto che ne dice di un buon brandy?”

Oh, questa sì che è un'ottima idea!” e mentre un numero imprecisato di pistolettate tuonavano nell'aria brindarono alla loro.

  
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