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Autore: Lusty_Archivio    02/03/2012    54 recensioni
Perché se i saiyan sono grandiosi a combattere, non è detto (anzi, è scientificamente provato) che bravi lo siano anche per tutto il resto. Goku, Vegeta, e qualche ardua problematica con l'oscuro marchingegno detto "telefonino".
« Vegeta, non è trapanando la tastiera a ditate che riuscirai a far funzionare quel cellulare ».
« Taci, gallina! Ma cosa vuoi capirne tu! », berciò Vegeta, stizzito, « Io sono il principe dei saiyan, so benissimo come accendere questo cellu... cel... cella... ».
« Cellulare, Vegeta. Cellulare ».
« E io cosa ho detto?! ».
« Ah, signore ».
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Bulma, Gohan, Goku, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blatereggiando.

MMMMMMMMMHHHHHHBOH. Credo che questa sia la parola più opportuna per descrivere questa... cosa. Non so come mi sia venuta in mente, non lo so, so solo che avevo voglia di sfottere un po’ Veecchan e questo è stato il risultato, LOL. Voglia ovviamente accompagnata dal solito desiderio inconsulto di scrivere un po’ di GokuVege qua e là, ma detttttails. Dunque. La domanda che mi sono posta è stata: “ma i saiyan, con un bel cellulare in mano, come se la caverebbero?”, ed avendo il mio cervellino contorto elaborato ipotesi varie ed eventuali, alla fine ho deciso di amalgamare tutto in una sola one shot. Potrei anche decidere di farci un seguito, ma dipenderà tutto dal seguito che questa stronz—scemenza cosa riceverà. Si tratta di vari piccoli “scorci” di vita aventi come protagonisti Goku, Vegeta e il loro alquanto conflittuale rapporto con la telefonia mobile. Urge specificare, onde evitare fraintendimenti, un paio di cose: come forse già alcuni coraggiosi lettori che seguono le mie storie sanno, in gran parte delle mie fanfiction Vegeta e Bulma si sono lasciati dopo la nascita di Trunks e Bulma e tornata dal suo Yamcha, mentre Goku e Chichi hanno divorziato dopo la nascita di Goten. Questa one shot non fa eccezione. Per quanto sia Chichi che Bulma mi scartavetrino alquanto i cosiddetti, non mi piace l’idea che vengano cornificate dai copulanti mariti. Ecco il perché del mio contorto disegno, LOL. E oh, ci tengo anche a dire cheripudio con tutta me stessa scenette in cui Vegeta è il bastardo di turno che tratta Bulma a pesci in faccia stile “puttana”, sia ben chiaro. Sono cose che vanno contro il mio codice morale, etico e religioso (?), indi per cui, nelle mie storie... succederà più o meno l’esatto contrario, LOL. D’altronde è Bulma quella che nella serie ha messo i piedi in testa a Vegeta, non viceversa. :’D Bene, e detto questo, ho finito. In realtà volevo rendere un po’ più lungo questo spazio autore, ma non so che dire, LOL. Ah, no, sì, una cosa. Come suoneria, Goku ha inserito una notoria canzoncina: una banana (?) a chiunque indovinerà di che canzone si tratta, LOL. E a chiunque interessasse, rimando alla mia storia dall’aggiornamento più recente, dedicata a Bardack, Goku e Radish~ --> Family Business, e alla mia raccolta comica Goku/Vegeta --> Core Pride ~ di principini ed eroi di terza classe. Grazie come sempre a tutti coloro che commenteranno! E ricordate... mi trovate anche su Faisbucco. FAISBUCCO! Ja né!

 

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(© elyxyz)

 

Disclaimerchemidimenticosempre » Dragon Ball © Akira Toriyama.


 

 

TECNOLOGIA: istruzioni per l’uso.

 

 

« Vegeta, santo cielo ».

Bulma si portò una mano alla fronte ed emise un profondo sospiro, raccogliendo a sé tutta la calma karmica della quale potesse disporre mentre Vegeta, ignorandola totalmente, continuava nervosamente ad armeggiare con una cosa che, senza dubbio, sarebbe stata bene ovunquetranne che tra le sue mani.

« Vegeta, non è trapanando la tastiera a ditate che riuscirai a far funzionare quel cellulare ».

« Taci, gallina! Ma cosa vuoi capirne tu! », berciò Vegeta, stizzito, « Io sono il principe dei saiyan, so benissimo come accendere questo cellu... cel... cella... ».

« Cellulare, Vegeta. Cellulare ».

« E io cosa ho detto?! ».

« Ah, signore ». Bulma afferrò la caffettiera e solo per pura e semplice pietà divina si limitò a versare il contenuto nella propria tazzina, anziché scaraventare il tutto addosso alla regale entità che sedeva al tavolo poco distante. « Mi chiedo cosa sia saltato in mente a mio padre di regalare un telefonino anche a te », sospirò, portandosi teatralmente una mano al petto con rassegnazione, « È come dare un palmare all’uomo di Neanderthal ».

«Chiudi quella bocca. Mi deconcentri ».

« Uff ».

« ZITTA! ».

« HO SOLO SOSPIRATO! ».

« I TUOI SOSPIRI MI IRRITANO! ».

Bulma si appellò per l’ennesima volta alla suddetta, fidata calma karmica alla disperata ricerca della propria pace interiore, consapevole che, se quella sottospecie di discussione si fosse protratta ancora per molto, con estrema probabilità le sarebbero venute le rughe prima del previsto. Si massaggiò una tempia e si sedette dalla parte opposta del tavolo, lì dove Yamcha, serafico ed estraneo al mondo come un monaco buddista in meditazione, giocherellava rapito col proprio telefonino picchiettando febbrilmente contro i tasti e sgranando gli occhi come un invasato, con tanto di entusiasta Trunks appollaiato sulla spalla a fargli da esaltato spettatore.

Tutta l’allegra combriccola, idiotici saiyan compresi, poteva vantarsi ora di possedere un cellulare di ultima generazione firmato Capsule Corporation: si trattava di veri e propri gioiellini placcati, dotati delle più innovative e moderne tecnologie presenti sulla faccia della terra e godenti di strabilianti applicazioni – applicazioni che esulavano comunque dalla comprensione dei più e, di conseguenza, risultavano assolutamente imperscrutabili a tutti coloro che di tecnologia ed elettronica non capivano un fico secco (riferimenti a pompati scimmioni parlanti del tutto casuali, s’intende), e che quindi erano sostanzialmente inutili, ma dettagli. L’unico che aveva qualche possibilità di comprendere l’effettiva utilità del cellulare era Gohan, ma prima che il povero ragazzo avesse potuto anche solo accendere il proprio telefonino Chichi gliel’aveva strappato di mano urlando istericamente qualcosa del tipo “TI DISTRAE DALLO STUDIO! STUDIA! MA COSA FAI?! NON STAI ANCORA STUDIANDO?! STUDIA!”, scaraventandoglielo brutalmente fuori dalla finestra. Con Goku non aveva potuto fare altrettanto per via del divorzio, ma Bulma era certa che, anche se avessero continuato ad abitare sotto lo stesso tetto, il saiyan se la sarebbe data ignominiosamente a gambe pur di non far toccare al proprio cellulare la stessa sorte infausta e crudele di quello del figlio.

« Ah, ma cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? », gemette sconsolata, poggiandosi senza forze contro la spalla del suo compagno. « Una donna come me, bella, intelligente ed in carriera, circondata da un branco di babbei che non è nemmeno in grado di usare un telefonin— ».

« AH! ECCO FATTO! », esclamò Vegeta, scattando in piedi e facendo ribaltare la sedia. Definirlo tronfio come un pavone, al momento, sarebbe stato un vergognoso eufemismo.

Bulma gli scoccò un’occhiata interrogativa, e persino Yamcha venne distolto dalla propria performance videoludica. « Sei riuscito ad accenderlo? ».

« Mi pare evidente! », sputò lui, prodigando loro una delle sue migliori occhiate caustiche e sprezzanti, « Tsk, stupidi terrestri malfidenti. Credere veramente che io, il grande Vegeta, il principe di tutti i saiyan, non sia in grado di accendere un cellucoso! ».

E giusto per dare conferma di quanto detto, il cellulare gli esplose in mano.

 

 

***

 

 

Vegeta continuava a picchiettare rabbiosamente contro lo schermo del cellulare, nervoso come una bestia imbizzarrita. Di tanto in tanto bofonchiava un “cazzo”, o un “fanculo”, o un “merda”, altre volte si udiva indistintamente un suo insulto sibilato tra i denti nei confronti di Goku – perché per il suo regal parere un “mentecatto” appioppato al reietto di terza classe ci stava sempre e comunque –, intervallando le imprecazioni a qualche schiocco di lingua contro il palato e rotazioni esasperate di orbite.

Bulma lo osservava dal ciglio della porta, in dubbio amletico se scoppiare istericamente a ridere rotolandosi per terra od abbandonarsi ad un pianto esasperato. Alla fine era giunta alla conclusione che l’unica soluzione possibile era quella di trovare l’atarassia e godere della pace dei sensi, lontana da quel principe sociopatico e dal suo pericoloso, conflittuale rapporto con la telefonia mobile.

« È più probabile che il cellulare si accenda se glielo chiedi per favore, Vegeta ».

« Cosa?! Io sono il principe dei saiyan, non chiedo “per favore” a nessuno! ».

Lei lo fissò basita, sbattendo un paio di volte le palpebre. « ... Ero ironica, santo cielo. Ironica ».

 

 

***

 

 

« Ok, Vegeta. Patti chiari amicizia lunga », Bulma si portò una ciocca turchina dietro all’orecchio, sbuffando dal naso. « Io ti insegno ad usare il cellulare, tu la pianti di distruggere la Gravity Room ogni qualvolta ci entri dentro. Od alternativamente la smetti di tentare di suicidarti quando ti alleni, perché sai, la cosa sta diventando piuttosto problematica ».

« Umpf ».

« Sì, esattamente, “umpf”. Che traducendo il linguaggio umano sarebbe? ».

« Io faccio quello che mi pare e piace. E non ho bisogno del tuo aiuto! ».

La donna levò gli occhi al cielo, irritata, ostentando la stessa esasperazione di una madre col proprio figlio capriccioso.

« Ne sono certa », sibilò, con un’ironia che il suo interlocutore non colse minimamente, « Adesso accendi quel telefonino. E vedi di non farlo esplodere di nuovo ».

Vegeta le scoccò un’occhiata acida, incrociando vilipeso le braccia al petto. « Non è certo colpa mia se questi stupidi marchingegni saltano in aria per un nonnulla ».

Bulma strinse i pugni, rabbiosa. Nei suoi occhi azzurri, il cui colore avrebbe dovuto teoricamente essere simbolo di placidità e distensione, divampò istantaneamente una fiammata di stizza. La convinzione che Vegeta fosse il principe dei buzzurri piuttosto che dei saiyan si fece sempre più ferrea e cristallina nella sua mente.

« Questi “stupidi marchingegni”, come li chiami tu », esordì, puntandogli piccata l’indice contro, « non sono certo stati progettati per venire bombardati dalle ditate di stupidi scimmioni pompati che non sanno cos’è il contegno! ».

« Umpf ».

« La vuoi piantare con questi “umpf”?! ».

Mentre i due continuavano a battibeccare, additandosi reciprocamente e sputacchiandosi addosso, Yamcha si limitò a ridacchiare sotto ai baffi, scoccando a Trunks un’occhiata divertita.

« Beh, come direbbe Piccolo... tuo padre ha delle ditate potentissime ».

 

 

***

 

 

Nuovo messaggio da: Goku.

 

Vegeta fissò stralunato il lampeggiante e colorato schermo del proprio cellulare, sul cui centro campeggiava ora una finestrella rettangolare mai vista prima d’allora. Non aveva un aspetto minaccioso, né dava particolarmente fastidio, ma l’occhiataccia incenerente che essa ricevette fu comunque piuttosto eloquente nell’esprimere un parere circa la sua effettiva esistenza.

« Oh, il tuo primo sms », chiocciò Bulma con entusiasmo dopo aver gettato uno sguardo al telefonino, battendo le mani. « E te l’ha scritto Goku, che carino! ».

Vegeta arricciò il naso in un’eloquente smorfia altamente schifata al solo rivangare l’esistenza del deficiente, ma fu solo per qualche istante. Dopo un paio di secondi ebbe una sorta di tentennamento, che premurò di mascherare bene al di sotto della sua solita espressione accigliata.

Bulma non mancò a notarlo. « Che c’è? », chiese, inarcando un sopracciglio.

Vegeta esitò qualche istante prima di rispondere, storcendo le labbra e facendo rombare in gola un sinistro ringhio gutturale; quando si degnò di esternare il proprio problema, lo fece come se gli costasse una sofferenza atroce: « Cosa diavolo è un essemmesse? ».

Lei sbuffò una risata spontanea dal naso, premurandosi istantaneamente di mascherarla in un colpo di tosse convulso prima che Vegeta potesse farsi venire un attacco isterico per la sua immane spudoratezza.

« Sms è acronimo di short message service », spiegò allegramente, con tono da esemplificazione didattica, « Si tratta semplicemente di un breve messaggio di testo inviato da un cellulare ad un altro. Dai, aprilo! ».

« Aprire cosa? ».

Si schiaffò il palmo in fronte e gli ringhiò addosso: « Il messaggio, Vegeta! Il messaggio! Santo cielo! ». Era evidente che l’intelligenza dei saiyan fosse inversamente proporzionale alla loro massa muscolare, suo malgrado. « Devi premere qui », sospirò, indicando un punto sulla tastiera.

Vegeta bofonchiò scocciato qualcosa e con un’attenzione oltremodo scrupolosa pigiò prudentemente il tasto interessato, augurandosi nel suo piccolo di non fracassare tutto un’altra volta. Con suo immenso orgoglio riuscì nella propria impresa contenitiva. La finestrella s’illuminò ed istantaneamente al suo posto comparve una nuova schermata grigiastra, avente una scritta nera nella parte superiore.

Ciaoooo Vegeta! (≧∇≦)/

Il principe sbatté più volte le palpebre, perplesso, sempre mantenendo la fronte irreversibilmente aggrottata – gli sarebbero venute le rughe pure a lui, prima o poi, alla faccia della giovinezza saiyan. « ... Tutto qui?! ».

Bulma gli scoccò un’occhiata sarcastica, sollevando le sopracciglia. « Beh, che ti aspettavi? », ridacchiò divertita, incrociando le braccia sotto al seno, « Gli sms sono messaggi istantanei, mica poemi! ».

« E che diavolo c’entra?! È... » idiotico, irritante, inutile, da ritardati mentali, da omuncoli terrestri, da infidi reietti di terza classe « ... stupido! ».

« Ahhh, ma smettila di lamentarti », sospirò lei, facendo un mulinante gesto con la mano, « Sembri una zitella inacidita ».

Istantaneamente la spaziosissima, regal fronte si costellò di eloquenti venuzze gonfie e pulsanti, segno dell’Apocalisse imminente; prima che Vegeta potesse ribattere in alcun modo, però, il cellulare vibrò energicamente contro la superficie del tavolo, accompagnando l’improvviso movimento con un trillio acuto, simile al suono di una campanella.

« Ma che diavolo—?! ».

Bulma adocchiò il display con cipiglio curioso. « Oh, ti è arrivato un altro messaggio. Che aspetti? Aprilo! ».

Vegeta le scoccò un’occhiataccia fulminante, qualcosa che sottintendeva chiaramente un “non osare darmi ordini, io faccio quello che mi pare e piace!”, ma senza dire nulla aprì la nuova finestrella, limitandosi a grugnire qualcosa. Si trattava di un altro messaggio da parte di Goku.

Ciaoooo Vegeta! (≧∇≦)/

« Ancora?! ».

« Di che ti lamenti? Non gli hai risposto, prima », Bulma gli prodigò un’occhiata pedante, portandosi le braccia ai fianchi; dopo qualche secondo di accorata pausa, le sue labbra si piegarono in una smorfia irriverente: « Eri troppo impegnato a lamentarti come una zitella inacidita, d’altro canto ».

« Chiudi il becco, racchia », sbottò Vegeta, arricciando il naso tanto quanto fosse concesso dal limite umano. Cosa dovesse esattamente fare al momento gli sfuggiva, ma si trattava di un dettaglio fondamentalmente irrilevante.

Scorgendo la sua propensione a non voler muovere un muscolo – né a premere il tasto “Rispondi” –, Bulma pensò fosse cosa buona e giusta intervenire prima che, in un moto di stizza, il principe decidesse di scaraventare il proprio sacrosanto telefonino da qualche parte pur di non ammettere la propria totale incompetenza nei confronti della tecnologia.

« Vegeta, devi schiacciare qui », disse pazientemente, indicando la tastiera. « Poi digiti la tua risposta. Quando hai finito, basta che premi “Invia” ».

Lui fece spudoratamente finta di non ascoltarla, ma non mancò a seguire le istruzioni dettategli. Lottò stoicamente contro le esigue dimensioni dei tasti per qualche abbondante minuto, affrontò temerario il T9 per altrettanto tempo, ma quando finalmente ebbe concluso il proprio testo, un sorriso sentitamente orgoglioso di se stesso e del proprio operato non poté fare a meno di increspargli le labbra, trabordando di compiacimento da tutti i pori. Bulma aprì la bocca in tutte le più floride intenzioni di ricordargli che si trattava solo di un semplicissimo messaggio telefonico e che, santo cielo, pure i bambini di cinque anni erano in grado di scriverlo ed inviarlo a qualcuno, ma all’ultimo istante si decise a non demolire in maniera così brutale tutta quella puerile soddisfazione.

« Che gli hai scritto? », si limitò a chiedere, sgranando gli occhi con genuina curiosità.

Il sorriso orgoglioso di Vegeta si tramutò in un ghigno sardonico piuttosto detestabile. « Ah! Lo scoprirà il diretto interessato a tempo debito ».

 

Nuovo messaggio da: Vegeta.

UN GIORNO TI AMMAZZERÓ, STUPIDO SCARTO DI TERZA CLASSE! PREPARATI AL PEGGIO! AH AH AH!

 

 

***

 

« Come diavolo si fa a cambiare il nome?! ».

Bulma levò gli occhi dal giornale e piegò di poco la testa all’indietro, un sopracciglio leggermente inarcato ed una certa nota di perplessità dipinta in volto. Vegeta la fissava trucemente poco distante, lo sguardo dardeggiante e il cellulare stretto in mano, tanto forte da poter udire la plastica scricchiolare pericolosamente.

« Cambiare il nome a cosa, esattamente? », domandò confusa, posando la rivista sul tavolino.

Il principino arricciò le labbra nella sua notoria smorfia altamente schifata. « Ma sì, il nome! Il coso scritto qua, qui! » e picchiettò un paio di volte contro il display del cellulare, nervosamente, « L’idiota si chiama Kakaroth! Kakaroth! Non Goku, dannazione! ».

« Il “coso scritto qua” sarebbe il nome associato al suo numero salvato nella rubrica, presumo », sospirò Bulma, massaggiandosi le tempie. « Basta che selezioni il nome, premi su “modifica” e scrivi quello che ti pare, Vegeta ». Si concesse una brevissima pausa, durante la quale parve meditare su una battuta sufficientemente caustica da scoccargli. « E visto che ti piace offenderlo tanto, perché non lo chiami Idiota, o qualcosa del genere? ».

Non cogliendo minimamente il sarcasmo, Vegeta trattenne il fiato e strabuzzò gli occhi. Le sue iridi scure vennero istantaneamente animate dalla chiarificatrice luce dell’illuminazione divina.

« Dannazione donna, sorprendentemente hai appena detto una cosa intelligente! », esclamò, mentre dal suo viso si irradiava quello che, incontrovertibilmente e sorprendentemente, era vero e proprio entusiasmo. « Ah ah ah! IDIOTA! ». E ciò dicendo scattò via verso la propria stanza sotto lo sguardo allibito di Bulma, ridacchiando come un invasato.

 

 

***

 

 

Nuovo messaggio da: 404. Traffico insufficiente per accedere al servizio. Se non puoi ricaricare chiama il 42010 e scopri i nuovissimi servizi di ricarica Dragonfone.

 

Vegeta strabuzzò gli occhi, sentitamente sconvolto, assumendo uno sguardo inorridito che ricordava vagamente quello de L’Urlo di Munch.

« Ma che diavolo...?! », scosse energicamente il capo, tornando ad assumere la sua solita espressione da cane idrofobo, « DONNA! VIENI QUI! SUBITO! ADESSO! ORA! ».

A dispetto dell’isteria e della palese urgenza trasparente dal tono di voce, Bulma si premurò di raggiungerlo con una calma e una tranquillità estreme.

« Che problema hai, adesso? », sbottò spazientita, avvicinandoglisi con le mani ai fianchi.

Vegeta si concesse qualche istante pregno di occhiatacce fulminanti al display del proprio cellulare prima di risponderle: « Cosa diavolo significa “traffico insufficiente per accedere al servizio”?! », ringhiò rabbiosamente, sventolandole il telefonino sotto al naso, « Non riesco più ad inviare messaggi! ».

Bulma diede una celere occhiata al testo dell’sms e scrollò poi le spalle, imperturbabile.

« Significa semplicemente che hai finito i soldi, Vegeta. E finché non avrai un becco di quattrino nel cellulare non potrai mandare sms, né telefonare, né usare internet. Non potrai fare proprio un bel niente, insomma », ridacchiò, con pragmatica imperturbabilità.

Vegeta la fissò indignato, aggrottando le sopracciglia. « Come sarebbe a dire?! Io, il principe dei saiyan, devo pagare per usare uno stupido aggeggio terrestre?! ».

« Non so che dirti », sospirò lei, girando sui tacchi e facendo per andarsene, « Lamentati con la compagnia telefonica ».

« AH! Lo farò! », tuonò Vegeta, sbattendo il pugno sul tavolo e giurando vendetta.

 

 

***

 

 

« Servizio clienti Dragonfone, buonasera. Come possiamo aiutarla? ».

« METTETEMI I SOLDI NEL CELLULARE, MALEDETTI BASTARDI! ».

 

 

***

 

 

Goku scoccò un’occhiata perplessa al proprio compare tecnologico, dando l’apparenza di scandagliarlo fin sotto ai circuiti con una smania tale che, se quel cellulare avesse avuto dei sentimenti, probabilmente sarebbe arrossito. Gohan fissò sconsolato la scena e si strinse nelle spalle, ormai fin troppo avvezzo agli insoliti scambi di ruolo che si svolgevano tra lui e quel saiyan inconsulto che era suo padre. Prese un profondo sospiro – augurandosi mentalmente di inglobare a sé non solo aria, ma pure qualche buona tonnellata di santa pazienza – ed iniziò a parlare.

« Ok, papà. Oggi impareremo a... ehm, telefonare ».

Goku annuì entusiasticamente. Non aveva alcuna cognizione del contenimento, ma ormai nessuno ci faceva più caso.

« In realtà non è così difficile », proseguì Gohan, con la solerzia di un insegnante paziente. « Puoi scegliere se selezionare il numero che desideri chiamare dalla rubrica » e ciò dicendo gli indicò come raggiungere l’applicazione interessata premendo il tasto collegato ad essa, « Oppure comporre direttamente il numero sulla tastiera. Certo quest’ultimo metodo è più veloce, però c’è il rischio che tu possa sbagliare a digitare e chiamare un numero sconosciuto ».

Goku si agitò appena ciondolando dalla sua posizione a gambe conserte, ridacchiando. « Ma figurati, basta stare attenti. Dai, proviamo! ». Strappò il proprio cellulare dalla mano di Gohan, il quale si limitò a fissarlo con una certa titubanza dipinta in volto.

« Ehm, chi stai chiamando? ».

« Crilin! ».

« Oh. Metti il vivavoce, così lo saluto anche io ».

Goku annuì distrattamente e picchiettò febbricitante sulla tastiera, componendo il numero del proprio amico in circa un quarto d’ora (gran parte del quale impiegato a premere tasti fondamentalmente a casaccio, compiendo uno zampettare degno di una tarantola animato dalla convinzione che sì, sì, senza dubbio dopo il tre c’era lo zero, poi un paio di cinque, e magari, forse, anzi, certamente!, a seguire c’erano un sette e un nove). Dopo il proprio brillante operato fissò impettito il display e premette il tasto verde di avvio chiamata, trattenendo il respiro sotto l’interdetto sguardo del figlio. Il tuu-tuu cadenzato e monocorde che conseguì gli invase i timpani solo per qualche istante, per venire poi sostituito da uno scatto secco. Si sorprese particolarmente nel constatare che la voce di Crilin, al cellulare, aveva un che di particolarmente femmineo, strascicato e lascivo.

« Ciao tesoro, grazie per aver chiamato Desiderya, dove tante calde e sexy ragazze sono vogliose di godere con te »

« ... ehm, Crilin? », mormorò Goku, sentitamente perplesso.

Gohan avvampò, divenendo prima violaceo, poi rosso fuoco, poi sbiancando come un cencio, iniziando a boccheggiare sull’orlo di un’evidente sincope.

« P-P-P-PAPÁ! C-COSA STAI COMBINANDO?! O-O-ODDIO! C-CHIUDI SUBITO! ».

 

 

***

 

 

« Moshi moshi? Qui parla Bulma, della Capsule Corporation! ».

« Uhm, ciao Bulma. S-sono Gohan ».

« Oh, ciao Gohan-chan! Come mai questa telefonata? ».

« Ehm, ecco... ».

« Spara! ».

« C-credo che... ehm, papà si sia appena abbonato per sbaglio ad una linea erotica a pagamento ».

« ... »

 

 

***

 

 

Con il riso mi piace la ciccia-ciccia-ciccia! È così buono che è una delizia-izia-iza! È un piatto prelibato che mi sazia-sazia-sazia! Ooooooh cheeeeee primizia!”.

All’udire l’allegra e acuta vocetta che istantaneamente esplose dal cellulare, Goku si precipitò furiosamente ad accettare la chiamata, rischiando almeno un paio di volte di schiantarsi per terra inciampando sui suoi stessi piedi – totalmente dimentico del fatto che avrebbe potuto tranquillamente usare il teletrasporto, ma dettagli –, travolgendo senza pietà alcuna ogni tipo di mobilia che avesse la sfortuna di ritrovarsi sulla sua strada. Una volta occhieggiato lo schermo lampeggiante del proprio apparecchio e assodato chi lo stesse contattando, l’esaltazione nei suoi occhi divenne ancora più travolgente di quanto già non fosse. Catapultò il braccio in avanti ed istantaneamente si portò il telefonino all’orecchio, sorridendo come un ebete.

« Prrrrrronto? », trillò, elettrizzato, « Qui Son Goku! ».

Silenzio.

« ... ehm, pronto? ».

Silenzio, ancora.

Goku rimase immobile per qualche istante, stringendo le labbra nel disperato tentativo di non scoppiare a ridere. « Guarda che lo so che sei tu, Vegeta. Quando chiami compare il tuo nome sul display ».

Questione di una manciata di istanti ed in risposta ottenne un alquanto prevedibile ringhio rabbioso, seguito da un paio di tonfi e da un distintissimo, regalissimo e principesco “merda”.

« S-SEI UN DEFICIENTE, KAKAROTH! », ululò il principe con voce belluina – discutibilmente imbarazzata – dall’altra parte della cornetta, sbattendogli poco decorosamente il telefono in faccia.

 

 

***

 

 

Nuovo messaggio da: Idiota. We Geta!11!1 Cm va???

Nuovo messaggio da: Vegeta. PARLA POTABILE, MENTECATTO.

Nuovo messaggio da: Idiota. Oh, scusa. Si chiamano abbreviazioni, vanno molto in voga tra i giovani d’oggi. Me le ha insegnate Goten. Sai com’è, per stare al passo coi tempi!

Nuovo messaggio da: Idiota. ... Vegeta?

 

 

***

 

 

Goku si accoccolò meglio sul divano, sprofondando piacevolmente tra i morbidi cuscini che lo circondavano. Allungò un braccio poggiandolo sullo schienale in modo tale da ritrovarsi esattamente dietro alla schiena di Vegeta e rimase immobile in quella posizione per qualche istante, vigile e cauto contro qualsiasi possibile attacco a sorpresa che potesse attentare alla sua incolumità. Si guardò distrattamente attorno, fischiettò con nonchalance, tamburellò le dita contro la stoffa, e quando ebbe la certezza di non stare rischiando la deviazione del setto nasale, la distruzione della mascella, la rottura di un paio di denti o direttamente la vita, prese a muoversi di qualche centimetro di lato, fino a ritrovarsi con la coscia destra premuta contro la sinistra di Vegeta. Fossero stati in condizioni normali si sarebbe beccato con certezza matematica un cazzotto dritto sul naso, o sullo stomaco, o un calcione nello stinco, ma al momento il principino era troppo impegnato a cercare una suoneria degna del proprio cellulare per accorgersi di quel “tocco inconsulto tra regalità e luridume di classe inferiore”.

« Non c’è un accidente, dannazione, queste suonerie fanno schifo. Fanno più schifo di te, Kakaroth, il che è tutto dire ».

Goku si strinse nelle spalle, ridacchiando. Le offese di Vegeta erano quanto di più ignorabile esistesse sulla faccia della Terra. « Beh, dipende da cosa stai cercando esattamente », mormorò, sporgendosi in avanti e puntellando il mento contro la spalla dell’altro, in modo tale da avere una buona visuale sul display luminoso. « C’è qualche suoneria in particolare che vorresti? ».

Vegeta arrestò il suo frenetico picchiettare sulla tastiera e gli scoccò uno sguardo indecifrabile. « Urla », disse, monocorde, « Voglio urla. Urla agonizzanti. Ma non riesco a trovarle ».

Goku lo fissò inorridito, rabbrividendo.

 

 

*** 

 

 

Nuovo MMS da: Bulma. Clicca [QUI] per aprire. Foto di Vegeta che mi è caaasualmente capitata tra le mani.

Nuovo messaggio da: Goku. U-U-UUUUUUUUURCA!

 

 

***

 

 

Nuovo MMS da: Donna. Clicca [QUI] per aprire. Foto di Goku che mi è caaasualmente capitata tra le mani.

Nuovo messaggio da: Vegeta. CHI TI HA CHIESTO NIENTE?!

 

 

***

 

 

Nuovo messaggio da: Idiota. Geta? C6?

Nuovo messaggio da: Vegeta. NO. E piantala con queste abbreviazioni, mi danno su i nervi!

Nuovo messaggio da: Idiota. Ah, scusa.

Nuovo messaggio da: Vegeta. Cosa vuoi?!

Nuovo messaggio da: Idiota. ...

Nuovo messaggio da: Vegeta. ?!?

Nuovo messaggio da: Idiota. Ehm ecco... Sono eccitato.

Nuovo messaggio da: Vegeta. E COSA CREDI CHE ME NE IMPORTI?!

Nuovo messaggio da: Vegeta. DEFICIENTE!

Nuovo messaggio da: Vegeta. TARDO LIMITATO!

Nuovo messaggio da: Vegeta. DEPRAVATO DI TERZA CLASSE!

Nuovo messaggio da: Vegeta. MUORI!

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Uffa, lo sapevo che rispondevi così...

Nuovo messaggio da: Vegeta. MA RINGRAZIA I TUOI SANTI PROTETTORI CHE NON SIA ANCORA VENUTO LÍ A MASSACRARTI DI BOTTE, IMBECILLE!

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Lo sai che se scrivi tutto in maiuscolo è come se stessi urlando?

Nuovo messaggio da: Vegeta. NON ME NE FREGA UN ACCIDENTE! CREPA! IDIOTA!

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Sarò anche idiota, però tu stai continuando a rispondermi. ()

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. ... Vegeta?

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Sei ancora lì?

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Oooooi!

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Vegetaaaaaaaa! (ToT)

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Awwww scusascusascusa! Per favore per favore per favorino, mi rispondi?

Nuovo messaggio da: Vegeta. NO.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Yay! \(≧∇≦)/

Nuovo messaggio da: Vegeta. Smettila con quelle schifose faccine da mentecatto. E smettila di infastidirmi. E magari smettila pure di esistere. Vai a tormentare quell’oca isterica di tua moglie con queste robe da vecchio pervertito, non me!

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Ma Vegeta, io e Chichi non siamo più sposati da un sacco di tempo. Te l’avevo già detto.

Nuovo messaggio da: Vegeta. Ah, è vero. L’avevo rimosso. TENDO A RIMUOVERE TUTTO CIÓ CHE TI RIGUARDA, SAI COM’È.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Aw, che cattivo!

Nuovo messaggio da: Vegeta. Grazie.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Veramente non era un complimento.

Nuovo messaggio da: Vegeta. Il principe dei saiyan è malvagio. E spietato. E feroce. Se mi dici che sono cattivo, per me è un complimento.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Pensavo fosse più un complimento dire a qualcuno che è carino, o attraente, o secsi.

Nuovo messaggio da: Vegeta. È SEXY, imbecille. E comunque quelli sono complimenti per deviati mentali. E froci. E mentecatti. Degni di te, insomma.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Oh. Io credevo che dirti che sei carino fosse una cosa... ehm, carina.

Nuovo messaggio da: Vegeta. OSA DIRLO DI NUOVO E TI AMMAZZO.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Cosa, che sei carino?

Nuovo messaggio da: Vegeta. L’hai detto di nuovo! L’HAI DETTO DI NUOVO!

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Che c’è di male?

Nuovo messaggio da: Vegeta. IO SONO IL PRINCIPE DEI SAIYAN! IL PRINCIPE DEI SAIYAN NON È CARINO!  

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. È attraente?

Nuovo messaggio da: Vegeta. No.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. È sexy?

Nuovo messaggio da: Vegeta. NO!

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Ma scusa, sì che sei sexy. Se non lo fossi, non mi sarei eccitato.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. ... Vegeeeeta.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Oiiiii ci sei?

Nuovo messaggio da: Vegeta. VAI AL DIAVOLO, SCHIFOSO DEPRAVATO! SAPPI CHE SE FOSSI LÍ AVRESTI GIÁ LE MIE MANI ATTORNO AL COLLO!

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. ... Ma questo non sarebbe per niente sexy.

Nuovo messaggio da: Vegeta. Ti sei dato per caso a qualche danza esoterica che ha incrementato esponenzialmente la tua già elevata depravazione dilagante?

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. ... Eh?

Nuovo messaggio da: Vegeta. Il tuo quoziente intellettivo è pari a quello di un protozoa. Ossequi.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Non capisco cosa esattamente tu stia dicendo, ma presumo siano insulti.

Nuovo messaggio da: Vegeta. Presumi bene.

Nuovo messaggio da: Vegeta. ... Oi!

Nuovo messaggio da: Vegeta. Sei finalmente crepato, per mia immensa gioia?

Nuovo messaggio da: Vegeta. Kakaroth?!

Nuovo messaggio da: Vegeta. RISPONDI IMMEDIATAMENTE AL TUO PRINCIPE! SONO IO CHE DEVO CHIUDERE LA DISCUSSIONE, NON TU!

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Ah, scusa.  

Nuovo messaggio da: Vegeta. VAI AL DIAVOLO.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Dev’essere circa la terza o quarta volta che me lo dici.

Nuovo messaggio da: Vegeta. Come tu hai detto per almeno tre o quattro volte la parola “sexy”. Sai, associarla a te è alquanto disturbante.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. È divertente quando non hai nessun’altra arma che insultarmi.

Nuovo messaggio da: Vegeta. COSA HAI DETTO?! VIENI QUI E RIPETIMELO IN FACCIA, SE HAI IL CORAGGIO! BRUTTO INFAME PATENTATO! REIETTO! IMBECILLE! SCARTO DI SAIYAN SCARTATO DI TERZA CLASSE!

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. P-POSSO VENIRE LÍ?!

Nuovo messaggio da: Vegeta. Che diavolo è tutto questo entusiasmo? Ti alletta l’idea di venire massacrato di botte dal sottoscritto?

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Ma va. Te l’ho detto, no? Sono eccitato.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Veeeegeta?

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Ci seeeei?

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Uffa.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. ... Sai, prima di mandarti il messaggio avevo fatto un sogno un po’ sconcio. Per questo adesso sono eccitato. Era un sogno su di te. Però... ecco, non era proprio sconcissimo. Cioè... solo un po’, eh.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Eri disteso sul letto, ringhiandomi contro ed insultandomi come al solito. Non eri arrabbiato però, sembravi... divertito. Mi sono chinato su di te e ti ho dato un bacio. Cioè, più di uno. Uno sulla fronte, uno sulla tempia sinistra, uno sullo zigomo destro, uno sulla punta del naso e uno sotto la mascella. Sotto la mascella a dir la verità te ne ho dati tre, perché so che lì ti piacciono un sacco. Poi ti ho baciato sulle labbra. Sapevano di panna, ma non so perché. Forse avevi mangiato della panna prima che comparissi nel mio sogno, boh. Hai borbottato qualcosa contro la mia bocca e poi mi hai ribaltato le posizioni. Mi hai guardato divertito e sei sceso a mordermi il collo (a proposito, ho ancora il segno dell’ultima volta, mi hai fatto un sacco di male!), e [messaggio in caricamento]

Nuovo messaggio da: Vegeta. Kakaroth.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. ?

Nuovo messaggio da: Vegeta. Ti do cinque secondi, anzi, TRE, per venire qui.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. D-davvero?

Nuovo messaggio da: Vegeta. E VEDI DI MUOVERTI, PRIMA CHE CAMBI IDEA.

Nuovo messaggio da: Idiota Depravato. Signorsì, vostra maestà! (≧∇≦)/

 

 

***

 

 

« Dai! ».

« No ».

Goku arricciò le labbra in una puerile smorfia contrariata, sbuffando dal naso.

« Ma che ti costa? », borbottò, imbronciato come un bambino al quale era appena stato crudelmente confiscato un dolcetto.

« Che mi costa? CHE MI COSTA?! L’orgoglio, la dignità e la sanità mentale, ecco che mi costa! ».

« Oh, andiamo! Te lo sto chiedendo per favore! ».

« Potrei acconsentire ad una sola condizione, Kakaroth ».

« D-davvero?! ».

« Certo. Rispondi alla seguente domanda: se hai tre senzu e devi dividerli col tuo branco di amici reietti, quanto tempo impiega il sottoscritto a massacrarti di botte? ».

« ... Eh? Ma cos—cioè... eh? Un attim— ».

« Dlin dlon, tempo scaduto. Non hai risolto l’indovinello, spiacente. La risposta rimane NO ».

Impietosamente sordo alle concitate lamentele che conseguirono, Vegeta diede le spalle a Goku con un ghigno soddisfatto in volto, incrociando le braccia al petto e puntando altezzosamente il naso in aria. Qualsiasi piccola cosa s’interponesse tra loro era da considerarsi una sfida, e stavolta la vittoria era stata incontrovertibilmente, inequivocabilmente sua. Magari i mugolanti versetti di protesta del demente risultavano alquanto disturbanti, ma la soddisfazione profonda a quel trionfo schiacciante compensava a sufficienza.

« Ma uffa! È solo una foto! ».

« Esatto, Kakaroth, una foto. Ed il principe dei saiyan non spreca il proprio tempo a fare foto. Men che meno con gli scarti della catena evolutiva ».

« Sei davvero odioso quando fai così », sbottò Goku, arrabbiato.

Vegeta s’irrigidì e tornò a fissarlo con astio, digrignando i denti. « Nessuno ti obbliga a stare qui, visto che sono odioso! », sbraitò, trapassandolo con un’occhiata di fuoco che la diceva lunga sul suo discutibile selfcontrol. « Vai, vai! Eclissati dalla mia vista e goditi la tua insulsa esistenza, arriverà presto il giorno in cui ti ridurrò ad un ammasso di polvere al vento! ».

Goku si strinse nelle spalle e gonfiò le guance, impiantando crucciato lo sguardo al pavimento. Calò un denso e corposo silenzio, durante il quale gli parve persino di udire la testa di Vegeta ribollire e gorgogliare pericolosamente come una pentola a vapore. Dopo qualche minuto di meritata pausa, tornò all’attacco.

« Dai! ».

« Ti ho detto di no ».

« E andiaaaamo! È questione di sì e no un secondo! ».

« Ma è mai possibile che tu sia così schifosamente testardo?! ».

Goku lo fissò sfoggiando un incontrastabile sguardo esortante, confermando che sì, era più che possibile.

Vegeta ricambiò l’occhiataccia in tutte le più floride intenzioni di fronteggiarla e sbaragliarla col potere del suo occhio fulminante, ma in sì e no una manciata d’istanti si ritrovò in simbiosi, con suo immenso orrore, con nientepopodimeno che un pomodoro, arrossendo come una donnicciola e ritrovandosi costretto a trovare particolarmente interessante il pavimento. Dannazione. Diede un gemito sconfitto e si schiaffò una mano sulla fronte, producendo un sonoro, allegro schiocco.

« Sappi che te la farò pagare cara. Carissima. Così cara che ti pentirai amaramente di essere nato », mormorò, abbassando stancamente le palpebre. Le riaprì solo dopo qualche secondo, puntando le iridi scure sul volto dell’altro. « Una foto, Kakaroth. Una sola »

Goku lo guardò per qualche istante e, una volta avuto modo di metabolizzare il significato di quella frase masticata sulla lingua, sul suo volto si distese immediatamente un sorriso oltremodo raggiante, se non smisurato, se non proprio abbagliante.

« Ma è meraviglioso! Grazie Vegeta! Sei fantastico! », e ciò dicendo, come se fossero grandi amici, come se si potesse permettere tutte quelle confidenze, come se fossero non soltanto grandi amici, ma pure compagni amorosi, come se non contasse niente il fatto che rischiava una morte violenta ed inesorabile con un tale atto inconsulto, gli si lanciò addosso con un balzo felino, facendolo crollare di schiena sul materasso ed iniziando a stritolarlo, tempestandolo di sbaciucchiamenti più rumorosi ed imbranati di quelli di un bambino di cinque anni. Vegeta tentò di protestare agguantandogli la faccia con una mano ed iniziando a dimenarsi come una piovra, insultandolo e stramaledicendo lui e tutta la sua razza (se stesso compreso, quindi), ma, come di consuetudine, fu tutto inutile. Goku agguantò il cellulare sul comodino e, in barba all’imperioso ordine datogli dal suo principe, scattò una, due, cinque, dieci, venti fotografie, ridendo come un matto.

 

Nuova foto scattata il xx/xx/xx

Clicca [QUI] per vedere.

 

 

***

 

Nuovo MMS da: Bulma. Clicca [QUI] per aprire. A Bulma-occhio-di-lince non sfugge nulla! Foto scattata al party alla C.C. la scorsa settimana. Inoltratela a tutti, mi raccomando!

Nuovo SMS da: Bulma. TRANNE A VEGETA, OVVIAMENTE. SONO TROPPO GIOVANE PER MORIRE, IO.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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