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Autore: Levineisabitch_    02/03/2012    8 recensioni
Long-fic.
Si trova sotto Green Day perchè questo gruppo farà un po' da sfondo alle vicende dei protagonisti e perchè questi ultimi si chiamano Christian e Gloria.
-π raggio alla seconda per .. trovare l’area? O la circonferenza?- inveì contro il libro di geometria analitica Gloria, chiudendolo di scatto.
-Desisti già? Comunque è l’area. Mancano ancora sette problemi, non puoi lasciar perdere così.- sbottò Christian. (PRIMO CAPITOLO.)
-Se non fosse tuo cugino sarebbe più semplice e da qui a una settimana sareste fidanzati, ma non è così, quindi non ci devi nemmeno pensare.- chiarì la ragazza. (CAPITOLO QUATTRO.)
“Indovina chi torna in città.” Era l’unica cosa che le aveva inviato Simone.
(CAPITOLO DIECI.)
-Oh, piccola Gloria, la pagherai. Cara, ti dico. Perché hai voluto mettermi i bastoni tra le ruote? Hai voluto giocare a questo gioco, ma ti sei dimenticata di leggere le istruzioni.- s’incoraggio, come se ne avesse bisogno, la ragazza. (CAPITOLO QUINDICI.)
La prese per una mano, la strinse forte. La mano di lei era fredda, come il granito.
Si avvicinò a lei con furia, dolore, rabbia, tutto rimescolato insieme e la baciò, un bacio diverso da quello di quel 3 gennaio lontanissimo nella memoria. Un bacio diverso di quello a casa di Gloria, al gioco della bottiglia. (CAPITOLO DICIASSETTE.)
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Siediti e guarda la tua vita, come fosse un film.'
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Nothing lasts forever.


La mattina dopo tutti gli ospiti della villa erano a letto, corredati di borsa d’acqua calda sul ventre, gemendo.
Tutti tranne Eleonora. Lei non aveva mangiato nulla, in quanto nervosa agli stremi.
Almeno aveva il tempo per pulire bagno e anche una buona fetta di corridoio.
-Che gioia.- commentò, presentandosi sulla soglia della stanza da bagno, armato di spazzolone e straccio.
Se la serata prima era stata disastrosa, probabilmente quel giorno sarebbe andata addirittura peggio.
I ragazzi, che poi alla fine avevano trentadue anni, erano tutti doloranti e sarebbero rimasti in villa per ancora qualche giorno.
Cosa che Eleonora non aveva previsto: per fortuna, c’erano abbastanza letti e il cibo non sarebbe stato un problema, tanto nessuno ingurgitava più di una minestrina verde.
La ragazza passò la mattinata a sfregare e pulire, passando profumi e odorizzanti.
Il puzzo non accennava ad andarsene. Lei voleva solo arrendersi ed eliminare quel momento dai ricordi.
Sarebbe stato difficile e parecchio.
Infine, perché le disgrazie non vengono mai sole, doveva anche raccontare a Christian ancora una cosa.
Quando era arrivata a casa di Gloria aveva trovato non solo quella sorpresa.. c’era anche una semi-lettera lasciata dalla migliore amica.
 Non avrebbe permesso a Christian di andarsene da lì senza sapere. Oramai sapeva metà della vicenda.
A pranzo Eleonora procedette con il suo ruolo da crocerossina attenta, passando in ogni camera a chiedere se qualcuno volesse qualcosa da bere o da mangiare.
-Sono Eleonora, tutto bene? Volevo sapere se volevi qualcosa per pranzare.- era la tiritera che ripeté un migliaio di volte.
-Umpf..- fu l’unico segnale di vita emesso da Simone.
-Lasciami morire in pace!- fu l’urlo privo di un senso di Alice.
-Qualsiasi cosa. Non gli antipasti, sarebbe meglio.- fu acido Paolo, che cercava di mantenere ritegno, dato il suo grado nell’esercito.
-Mi porti una camomilla? Grazie mille, Ele.- fu la più gentile Lucrezia.
Megan stava dormendo e Christian non rispondeva, perciò a loro non porto niente.
A tutti gli altri porto una camomilla, anche se non l’avevano chiesta.
L’unica che non aveva trovato era Lidia: la sua camera era deserta.
Eleonora preferì non fare domande né cercala. Se aveva bisogno si sarebbe fatta sentire.
Erano le cinque quando anche lei si sedette, davanti a sé una tazza di the fumante. Dall’altro lato del tavolino, un’altra tazza, anch’essa fumava. Davanti alla tazza, nessuno. La mancanza di quel folletto dai capelli verdi e gli anfibi neri si sentiva. Era percepibile da ognuno di loro. Soprattutto da Eleonora, che era rimasta sola.
-Gloria, come pensi che lo dirò a Christian? Eh? Mi hai lasciato in bel casino, Lors.- chiacchierava amabilmente Eleonora, con il fantasma di quella che era stata la sua migliore amica.
Erano passati quindici anni, a discutere con quella persona inesistente oramai.
Alla ragazza venne da ridere. Era patetica.
-Massì, me la caverò. E farò in modo che anche lui se la cavi. Tu come stai? Spero bene. Anche se tu mi dicevi di non sperare mai, che porta male.- continuò quello che alla fine era un monologo.
Rise ancora, trangugiando un altro po’ di the.
-Ti ricordi? Quando mi avevi spiegato la tua teoria. Ti avevo riso in faccia, ma forse avevi ragione. Io spero sempre in meglio e puntualmente va peggio.- disse, rivolgendosi a diciotto anni prima, quando Gloria le aveva raccontato il suo metodo per ottenere qualcosa. Tra sé e sé pensava “Non ci riuscirò mai, non l’avrò mai, non succederà mai.” e la cosa strana era che quello che voleva succedeva. Sperare nel peggio per avere il meglio, le diceva sempre Gloria.
Eleonora non le aveva detto che sbagliava, perché un poco ci credeva in quel metodo assurdo.
-Spera nel peggio per me, Lors.- sospirò alla fine, sciacquando le varie stoviglie e preparandosi a dire a Christian tutto nei dettagli.
Eleonora si trascinò su per le scale, strascicando i piedi a terra. La cosa che più le dava fastidio era dover parlare di Gloria al passato, invece che al presente.
Bussò alla porta di Paolo, prima che a quella di Christian. Ne avrebbe prima parlato con lui, era il suo migliore amico e avrebbe capito. O almeno così si augurava Eleonora.
-Ciao Eleonora.- la salutò imperioso Paolo. Non voleva farsi vedere distrutto dal mal di pancia, uno come lui non avrebbe dovuto. Eppure era ancora dolorante.
-Ciao Paolo.- rispose al saluto lei, sedendosi su una sedia lì vicino.
-Come stanno gli altri?- chiese lui, non sapendo per quale motivo fosse venuta la ragazza.
-Insomma. Lidia è sparita. Volevo parlarti di una cosa.- introdusse il discorso lei.
-Sparita? Secondo me sta già bene e si è fatta un giro. Dimmi tutto.- le sorrise forzatamente Paolo.
-Non so come hai reagito dopo la cena a.. Gloria. Ad ogni modo, ho bisogno di una mano.. devo sapere come ha e reagirà Christian.- così Eleonora spiegò tutto a Paolo, facendosi dare mille consigli e chiedendo sempre conferma.
-Grazie mille Paolo. Senza di te non gli avrei detto nulla probabilmente. O avrei omesso qualcosa. Grazie ancora. Se hai bisogno, chiedi. Quando vuoi.- ringraziò di cuore la ragazza, uscendo dalla stanza, finita la discussione.
-Di nulla.- sussurrò il ragazzo che dopo poco si addormentò su un fianco, sognando che tutto quello che stava succedendo era un incubo di seconda mano e piuttosto brutto.
Eleonora entrò nella stanza di Christian: lui era a letto, con lo sguardo perso nel vuoto.
Le conveniva parlare, avrebbe sentito, senza troppi preamboli.
-Ieri non ti ho raccontato tutto. Ho omesso un dettaglio. Ecco, Gloria ha lasciato questa. Io ne ho una copia, perciò tienila pure. L’ho trovata... aveva una foto in mano. Te l’ho allegata.- disse, coincisa.
Quelle quattro frasi erano nulla in confronto a quello che aveva programmato di dire, ma le parole le erano rimaste incastrate tra una corda vocale e l’altra.
La ragazza lasciò lettera e foto sul letto, di fianco al ragazzo.
Lui non si mosse di un centimetro, continuava a fissare davanti a sé.
Eleonora tornò nel soggiorno della grande casa e ci trovò Simone, Alice e Megan.
-Ciao ragazzi. Vi dispiace se accendo un po’ di televisione?- chiese sedendosi sul divano.
-No, fai pure.- rispose Simone.
La ragazza mise su un canale di musica e, sarà stato un caso?, iniziò un successo di più di trent’anni prima.
Era Basket Case dei Green Day, la band preferita di Gloria e Christian.
-Vaffanculo.- mormorò la ragazza, cambiando canale e cominciando a far zapping selvaggio.
Vedeva la tv senza veramente guardarla.
-Domani torno a casa.- informò Megan.
Non si era trovata nella compagnia che aveva da giovane e preferiva dimenticare Gloria.
-Anche io.- si aggiunse Alice. D’altronde lei oramai centrava poco e niente con i fatti successi a Gloria, non c’era.
-Penso che lo farò anche io.- si morse il labbro Simone.
-Ah.- fu la reazione di Eleonora.
Le dispiaceva che se volessero andare tutti, ma era anche contenta che stessero bene.
-Eleonora. Indovina! E’ successa una cosa bellissima.- esplose di colpo Simone, senza preavviso.
La ragazza rimase passiva, costringendo Simone a parlare senza essere interpellato.
-Lucrezia mi ha dato il suo numero. Ha detto che mi chiamerà.- esclamò felice il ragazzo.
-Fantastico.- rispose, priva d’entusiasmo Eleonora.
Simone sbuffò: era così contento che neanche lei avrebbe rovinato tutto.
Eleonora nel giro della serata  seppe da tutti gli ospiti che sarebbero tornati alle loro vite.
Ah, tanto per la cronaca, Lidia era stata trovata chiusa nello sgabuzzino, avvinghiata a Paolo, nonostante fosse sposata.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio, d’altronde.
Anche Christian aveva avvisato la sua partenza, insieme a Paolo.
La ragazza si chiedeva se avesse letto quello che gli aveva dato, ma lui non dava segni.
Paolo e Christian erano sul treno, quando Paolo cominciò a parlare con l’amico.
-Hai parlato con Eleonora?- chiese.
Christian annuì, con poco vigore.
-Hai letto la lettera?- chiese ancora.
L’altro ragazzo annuì ancora, come poco prima.
-Io no.- cercò di far parlare l’amico Paolo.
Christian gli passò la lettera, dopo averla presa dallo zainetto dietro di sé. 
Il ragazzo l’afferrò e prima di leggerla, chiese un’ultima cosa.
-Cosa farai?-
-Diventerò generale di corpo d’armata. E poi generale.-
affermò Christian.


Caro Christian,
come stai? Oggi sei venuto qui, a casa mia. Non pensavo l’avresti fatto. Quando scoprirai quello che è successo.. non lo so. Spero per te, alla mia maniera, ma spero. Ti prego, sii felice. Con chiunque tu voglia, ma siilo. Fallo per me.
Fallo per noi. Ti amo.

Gloria
Cara Eleonora,
scusami. Per essere stata maleducata, depressa, per non essere stata una migliore amica come si deve. Ora tu stai meglio, con Lidia, Simone e non so chi altro. Continua così, non abbandonarli mai. Se pensi che io sia arrabbiata con te, sappi che non è così. Ti voglio bene, sorellona mia.

Gloria

Cara Megan,
ti sei divertita a farmi soffrire, vero? Mi hai odiato per così tanto tempo. Bhe, voglio dirti che non è per merito tuo che sto facendo... questo. Non ti darò questa soddisfazione, qualsiasi cosa succeda. Mai.
Ti auguro il meglio, le persone che mi conoscono sanno che intendo. Ciao.

Gloria

Caro Paolo, Cara Alice, Cara Lucrezia,
scusate anche voi per quello che ho combinato. Vi ho distrutto, anche a voi. Non era mia intenzione. Sono debole e vi ho coinvolto, senza volerlo. Mi dispiace. Vi abbraccio tutti, uno per uno.
Come se fossi ancora lì.

Gloria


Da quel giorno Paolo non sentì Christian più parlare, se non per dar comandi o parlare con dei superiori di lavoro.
La vita di ognuno dei ragazzi proseguì, i ricordi sbiadirono, fino a diventare una patina malinconica che segnava l’adolescenza.
Nulla di più, nulla di meno.


 
 
-Mi hanno dimenticato, eh.- sospirò Gloria.
-Sai che lui non l’ha fatto. Neanche lei.-
-Mi dovrebbe bastare, no?- chiese Gloria.
-Ti basterà.-



Note autrice.

Se ve lo state chiedendo, sì, è l'ultimo capitolo.
L'ultima parte potete interpretarla come vi piace.
Io non credo molto nel paradiso e quelle cose lì, perciò ho un'idea tutta mia sull'ultima parte.
Ovviamente se vi turba, fate dinta di non aver letto.
Ehm, scusate, posso dire una cosa privata? :\
Vorrei dire a Mery, quella ragazza fantastica, : tu sei migliore di loro, lo sai. Non pensare che non sia così.
Probabilmente il mio pensiero non è in grado di cambiare le cose ma non sopporto di vederti così, ok?
Vedi di rallegrarti. Sai com'è, io quando vedo qualcuno che odio sorridere mi da sui nervi. Perciò sorridi e mettiglielo nel culo.
Echeccavolo, quando ce vole ce vole.
Vi ringrazio tutti di cuore, un abbraccio a ognuno di voi.
FORTE FORTE.



SE VOLETE CONTINUARE A SEGUIRE LA FF, TROVATE L'EPILOGO QUI: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1017683&i=1 :)
   
 
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