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Autore: gloria85    02/03/2012    1 recensioni
Quando ti capita di fermarti a pensare, a volte ti rendi conto di cose che non avresti immaginato...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tutto più facile, quando nelle mie giornate c’eri anche tu. Sentirsi in questo modo ti logora l’anima. Ognuno ha la sua vita, i suoi impegni e le sue responsabilità, ma a volte questi sono solo alibi. Alibi che giustificano i comportamenti che fanno star male. Alibi che nascondo la realtà. Risposte non date. Occasioni perdute. Finte domande utili solo a coprire d’illusioni un momento altrimenti imbarazzante. Sola. È questo che si prova quando tutte queste cose vengono a galla. Un profondo e incontrollabile senso do solitudine. Nessuno pretende niente dagli altri. Non è mai stato obbligato nessuno a fare ciò che non sente spontaneo, ma fa male. Lo stomaco si stringe al pensiero. La gola diventa arida e un buco all’altezza del petto si allarga lentamente risucchiandoti al suo interno. Una voragine che neanche la più bella giornata di sole può sanare. Molti la chiamano malinconia. Quella sensazione di profonda nostalgia di momenti più belli, più felici. Più sinceri? Forse. A volte è meglio vivere una bella menzogna. Ti fa sentire amata. È vero che la malinconia è meglio dell’apatia, ma allora ogni sorta di dolore è meglio della completa insensibilità. Una volta qualcuno disse: “ meglio aver vissuto e aver sofferto, che non aver vissuto affatto”. Confermo. Confermo anche che quel singolo istante non si arriverà mai a rimpiangerlo, ma ci ha riempito, in parte, l’animo. Senza il dolore non si può capire come non recarne al prossimo, ma a volte anche così è difficile. Com’è del resto difficile continuare ad andare avanti, come se niente fosse accaduto, sapendo che la realtà dei fatti è che ora sei sola. Nessuno (genericamente parlando) s’interessa della tua vita. (Genericamente sì! Perché in realtà una persona per ognuno di noi c’è sempre, ma in questo contesto lui o lei non contano). Allora che fare? Il primo istinto sarebbe quello di proseguire sulla stessa linea di tiro. Ignorare chi t’ignora per far sentire la tua mancanza e far tornare colui che si è allontanato ferendoti; ma se poi non torna? O peggio, se torna solo nel momento del suo bisogno, per poi sparire di nuovo? Vorrei tornare in dietro nel tempo. Rivivere quelle giornate serene, piene di sole e risa. Giornate trascorse al parchetto a parlare di tutto e di niente. Momenti sereni, passati a passeggiare per le vie di Milano, con il cuore tranquillo e un’implicita complicità nell’aria. Dove sono finiti quegli attimi? Perché non possono far di nuovo parte di quello che è il nostro presente o il nostro futuro? Domande. Milioni e milioni di domande che portano a una e un'unica questione: ci dev’essere qualcosa di sbagliato in me. Sono convinta di non essere una di quelle persone interessanti, con le quali si vuole sempre uscire e trascorrere del tempo, ma allora perchè fino a poco fa non mi sentivo così? Credo di essere cambiata. Non ci sono altre spiegazioni plausibili. Sono diventata ciò che ho sempre temuto. Una persona normale: poco interessante.
  
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