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Autore: ISI    02/03/2012    1 recensioni
"All'inizio è solo lavoro.
Rapine un po' troppo audaci che finiscono nel sangue; scatti d'ira o di gelosia che vanno un po' troppo oltre, suicidi a tre mani e forse anche quattro, un uomo che cade per 34 volte su di un coltello da cucina e sempre per sbaglio – un tipo estremamente sbadato, dicono i vicini- e tutto il resto.
[...]
Quand'è che comincia a diventare qualcos'altro?"
A Eric Szmanda, a Greg Sanders e a tutte coloro almeno una volta, guardandolo, hanno sospirato come la sottoscritta.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gilbert 'Gil' Grissom, Greg Sanders
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Predatori



[A Eric Szmanda, a Greg Sanders e a tutte coloro almeno una volta, guardandolo, hanno sospirato come la sottoscritta.

Buona lettura.]



All'inizio è solo lavoro.

Rapine un po' troppo audaci che finiscono nel sangue; scatti d'ira o di gelosia che vanno un po' troppo oltre, suicidi a tre mani e forse anche quattro, un uomo che cade per 34 volte su di un coltello da cucina e sempre per sbaglio – un tipo estremamente sbadato, dicono i vicini- e tutto il resto.


All'inizio, davvero, è solo lavoro.

Un lavoro fatto di omicidi, di suicidi, di rapine e di stupri, un lavoro senza fine e senza tregua, cadaveri dovunque e braccia e gambe e sorrisi sghembi e gusci vuoti come noci e prove, montagne di prove, contrassegni numerici e fotografie, fotografie a ruota, come se piovesse, come se non fossero mai abbastanza.


Quand'è che comincia a diventare qualcos'altro?

Forse quando il sacco nero del coroner si chiude sul volto contratto dall'orrore?

Forse quando le grida delle madri o i singhiozzi della prole prorompono nel sibilo di vetro dei corridoi straziandone il silenzio artificiale, facendosi largo nel lento respirare disumano dei computer?


Forse quando il ronzare della sega a disco del medico legale diventa un fischio sordo contro le coste e lo sterno del cadavere di turno ed i polsi tremano mentre, scarlatti, mille schizzi si levano alti come in un ultimo atto di rivincita sulla morte, sbocciando nell'aria come fiori delicati e non vivendo più che il tempo di un battito perduto?


No.

E' un momento più segreto e più feroce quello in cui le cose cambiano.

Il cuore decelera, i suoni si fanno lontani ed indistinti, le immagini tutt'attorno a te sfocate, il sangue brucia nelle vene, il respiro è come fosforo bianco nei polmoni e d'un tratto, con dolore, comprendi.

Non è più lavoro.


Diventa una droga, un bisogno inappagabile, un desiderio, un'esigenza, una necessità che cela un piacere sottile e senza eguali, un godimento estremo, indegno che ti assorbe fino a disanimarti, fino a lasciarti senza sangue né lacrime, senza fiato come il più bell'orgasmo della tua vita, eppure...


Eppure non si tratta di sesso.

E' l'esaltazione della caccia, l'inebriante follia dell'odore acre della preda nelle narici, dell'adrenalina che schizza insana nelle vene: le pupille si dilatano, i muscoli guizzano sottopelle, ogni tuo senso è teso allo spasmo e come un mastino, nell'ombra, attendi la tua preda.


E' una caccia.

Un istinto primordiale, un impulso ancestrale e d'un tratto scompaiono le grida delle madri sopravvissute ai figli, si dissolvono come niente fosse i singulti della prole mutilata e nell'attimo ultimo di questa disumana follia giungi infine alla gloria della cagna che ansimante affonda le zanne nella preda lungamente agognata: ogni prova che raccogli è un passo in più verso l'assassino, verso l'uomo che ha volto le proprie mani conto i propri simili e per essi si è fatto Dio della morte, signore di un ultimo respiro gorgogliato nel sangue e nella bile.


Greg...” la voce di Grissom gli suona lontana anni luce tanto è concentrato nei suoi pensieri, ma il ragazzo sa che l'uomo -quello stesso uomo che lo ha reso ciò che è adesso, che gli ha insegnato tutto ciò che sapeva e forse anche qualche cosa in più - non è che ad un passo da lui e lo sta osservando con la consapevolezza di sa di avere innanzi non più solo un uomo, non più solo un agente, ma una bestia rara, un mastino dai denti affilati che vive dell'orgasmo supremo della caccia e tuttavia, al contempo, muore nel senso di colpa che prova nei riguardi dei cari delle vittime, dei loro occhi gonfi e traboccanti di pianto, delle loro vite spezzate e mutilate senza pietà.


Sì, Gill?” Sanders abbandona i suoi pensieri e si volge verso l'altro con queste parole e con nessun'altra in un silenzio che i suoi occhi tradiscono urlando senza voce emozioni che tuttavia infrangono lo specchio del silenzio.


Grissom allora gli sorride come un padre sorride ad un figlio che per la prima volta rimanga sconcertato dall'insondabilità dell'essere e dall'incomprensibilità della vita.

Purtroppo, in natura, mio caro Greg, servono anche delle persone come noi...” il suo mentore glielo rivela in un soffio, con una calma che malamente cela tutta l'amarezza, tutto il dolore che gli piegano il cuore “In natura servono anche dei predatori...”



Fatemi sapere che ne pensate...


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