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Autore: Writer96    03/03/2012    10 recensioni
Dire che James Potter e Lily Evans divennero amici durante una vacanza insieme ci farà cadere molto nel clichè.
Cominceremo a sprofondarvi, poi, nel dire che tutto questo avvenne a causa di un evento che li costrinse ad avvicinarsi.
Ma toccheremo del tutto il fondo quando diremo che sì, si baciarono proprio durante questa vacanza per la prima volta.
Anche se la cosa non fu mai resa di dominio pubblico.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Come si amano i pazzi'
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Dire che James Potter e Lily Evans divennero amici durante una vacanza insieme ci farà cadere molto nel clichè.
Cominceremo a sprofondarvi, poi, nel dire che tutto questo avvenne a causa di un evento che li costrinse ad avvicinarsi.
Ma toccheremo del tutto il fondo quando diremo che sì, si baciarono proprio durante questa vacanza per la prima volta.

Anche se la cosa non fu mai resa di dominio pubblico.
 
 
-Remus! Allora? Che cos’hai deciso? Andiamo a sciare quest’anno?- esclama un’eccitata Lily, che saltella per l’impazienza e che ha le mani giunte in una ben poco silenziosa preghiera.
Sembrerà pazza, la nostra povera Lily. Oppure molto poco se stessa, a seconda dei casi.
La verità è che chiunque, e ripeto chiunque, sembrerebbe un granchio che balla la tarantella al pensiero di passare due settimane in montagna a sciare.
Chiunque non sia Remus Lupin, chiaramente.
Lo troviamo così, dunque, sopraffatto dalla sua migliore amica che tenta di convincerlo ad affrontare la sua fobia per la neve e di portarselo in vacanza.
Sono giorni che lei lo stressa. E Remus sa quanto Lily sia capace di andare avanti a stressarlo, prima di concedergli un attimo di respiro.
Nemmeno un campione di apnea sarebbe capace di resistere a Lily Evans.
Ma Remus è furbo. E’ stato per sette, sette, anni in camera con James e Sirius e conosce tutte le tattiche per aggirare le persone moleste.
E presentar loro persone ancor più moleste è una di queste.
-Solo se possono venire anche James e Sirius e Peter....- dice e lei per un attimo si affloscia, si spegne.
Avrà consumato tutte le batterie.
Remus ci spera, con tutto il cuore. Spera che lei lo risparmi e gli dimostri così tutto il suo amore.
Ma Remus non è stato in camera con James, Sirius e Peter per sette anni senza imparare niente.
Perché se ci è rimasto, in quella camera, c’è un motivo preciso.
-Oh beh, vorrà dire che verranno anche loro.- annuisce Lily, scuotendo la frangia e sorridendo a Remus.
Loro sono più furbi di te.
 
                                                                             ****
-Tu mi dici che mi reggerà? Che è sicuro?- chiede Sirius, sporgendo la testa e guardando il paesaggio innevato. Lily alza gli occhi e torna a concentrarsi sul suo casco, di un rosa così intenso da far ribrezzo.
-No, Sirius, moriremo tutti. Questa pericolosissima funivia si schianterà a terra e di te non rimarrà altro che un mucchietto di ossa. Molto bello, dai.- aggiunge, nel vederlo costernato.
James ridacchia e lei alza un angolo della bocca, senza fare di più. Non che Potter le stia antipatico. Hanno superato la fase del Tu hai rubato la mia penna, adesso io rubo la tua gomma e la tiro a Mary, così nessuno dei due ha più un set completo di cancelleria. Adesso si limitano a mantenere rapporti civili che non li portino a scontrarsi più del necessario.
Remus guarda i suoi sci, che ha paura di far cadere di sotto. Ci ha già pensato James, del resto, a far notare a tutti quanto la sua capacità di Cacciatore non si possa applicare alla vita normale, rischiando di far precipitare entrambe le bacchette.
-Remus.... guarda che così li consumi e basta. Non ti cadranno. Non sono caduti a Mister qui presente, cosa vuoi che succeda ai tuoi?- lo rassicura Lily, girandosi e colpendo con il caschetto Sirius, che si aggrappa con forza ad uno dei sostegni accanto a lui. James spalanca la bocca, offeso, ma non parla, preferendo guardare Remus annuire sconsolato davanti alla sconcertante energia della ragazza.
Gli servirebbe il sostegno psicologico di Peter, se solo non fosse malato.
E’ freddo e Lily è una macchia rossa uniforme, fatta eccezione per l’orribile caschetto rosa che sembra voler fare un incontro di wrestling con i suoi capelli. La maschera da sci è appoggiata sulla fronte, così da far sembrare Lily una creatura con due nasi.
Una creatura adorabile.
La funivia scricchiola, facendo tremare Sirius che ha già pensato ai trecentosessantanove modi che ha per morire e alle diciotto cose che vorrebbe dire prima di chiudere gli occhi una volta per tutte. James sobbalza e una delle bacchette gli sfugge di nuovo, fermandosi a qualche centimetro dal piede di Lily, che si china a raccoglierla sbuffando.
Ha iniziato a nevicare e Remus non sa se essere spaventato o affascinato da tutti quei minuscoli fiocchi che gli si appoggiano addosso, creando disegni astratti sulle maniche del suo giaccone. La sua fobia della neve sembra essersi congelata per qualche istante, davanti alla vista della montagna completamente bianca che ha davanti a sé.
Si sente piuttosto patetico nel fare un pensiero del genere, ma ci sono momenti  in cui l’originalità va a farsi benedire e lascia pochi poveri neuroni a guardare davanti a sé come ipnotizzati.
James e Sirius non si perdono in ragionamenti tanto sottili. Guardano semplicemente davanti a  sé, estasiati.
-Direi che potreste chiudere le vostre adorabili boccucce e preoccuparvi degli sci. Siamo arrivati.- dice Lily, trattenendo un sorriso euforico.
 
                                                                       ****
 
-Le punte! Avvicina le punte degli sci, James. Da bravo. Non è difficile fare un semplice spazzaneve- sbuffa la ragazza, guardandolo fare le discese delle piste baby con troppo entusiasmo. Remus e Sirius si sono allontanati e stanno discutendo con gli sci in mano riguardo ad una piramide gonfiabile sotto la quale, presumibilmente, dovrebbero passare.
-E’ che è troppo... whoua!- strilla James, prima di finire con il sedere per terra e iniziare a ridere come un matto. Lily si copre la bocca con un guanto e ridacchia, cercando di mantenere un certo controllo.
Ed ecco dove finisce il certo controllo, poco dopo.  In mezzo alla neve, con la bocca totalmente spalancata e la pancia tra le mani, mentre ride con una potenza mai vista prima.
Si dovrebbero fare degli studi sugli effetti allucinogeni della neve, pensa James.
-Mi spiegheresti, di grazia, come fare, allora?- borbotta James, rialzandosi e mulinando le braccia per mantenere l’equilibrio. Lily si asciuga la faccia cosparsa di neve e si avvia, mesta, verso la cima della minuscola discesa che deve fare.
Sistema la maschera e un attimo dopo sta scendendo, senza troppa velocità.
-Vedi? Devi avvicinare le punte così!- urla a James, ruotando i piedi.
Sente su di sé lo sguardo del ragazzo e si concentra, allontanando progressivamente i talloni.
E poi succede quello che succede sempre, qualunque cosa uno faccia.
Gli sci di Lily si incrociano e lei rotola giù, cercando un appiglio in James per non cadere.
Dovrebbe ricordarsi, forse, che James non sa neanche frenare.
Il risultato è che iniziano a rotolare giù insieme.
Dimenticate le scene epiche da film dove il protagonista rotola con incredibile figaggine e lei continua ad avere i capelli perfetti. James e Lily rotolano, ma lo fanno sembrando due bambole di pezza che per caso notano di avere una mano o un piede.
O uno sci.
Si fermano verso metà, in un intreccio di sci e di bacchette, come nota pensieroso James vedendo la sua che giace a qualche centimetro dalla faccia di Lily.
Il ragazzo cerca di alzarsi, ma ricade in maniera particolarmente goffa e soprattutto imbarazzante addosso a lei. Che spalanca gli occhi, per quanto le consenta la mascherina piena di neve, nel vederlo così vicino.
James si china a sfiorarle le labbra, troppo preso dal momento per pensare a quali conseguenze possa portare ciò. Semplicemente la bacia, e non perché si senta obbligato dalla sua... posizione. La bacia perché ha bisogno di farlo, di dirle che in qualche modo è importante.
Anche se la sta schiacciando con tutto il suo peso e tutto quello dei suoi sci.
Lily chiude gli occhi, per poi spalancarli un attimo dopo. James si è già staccato e sta cercando di rotolare via da sopra di lei senza accecarsi con le bacchette. Ma è una mossa difficile ed entrambi hanno il tempo di pensare a ciò che è successo.
Potrebbero definirlo un non-bacio, un gesto involontario. Non lo faranno, però, preferendo accettare la realtà, e cioè che si sono baciati perché hanno voluto così.
Ovviamente non lo capiscono subito. Questo è un lavoro che richiede ore e costanza.
Ma noi siamo persone che guardano al futuro e siamo sicuri che nella loro mente prima poi arriverà questo pensiero.
-Ragazzi? State bene?- chiede Remus, avvicinandosi. James è rotolato via ed ha evitato la bacchetta, conficcandosi però la punta dello sci di Lily in un fianco, mentre la ragazza è ancora lì, con la bocca socchiusa e tanta, tanta neve in faccia.
-Mai stati meglio!- esclamano all’unisono, scoppiando a ridere perché il sarcasmo è una malattia contagiosa.
Ok. Diciamo che lo capiranno poi.
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Per qualche strana ragione, James e Lily sono diventati amici.
Quasi più che Lily e Remus, se possibile.
Non hanno smesso di fare battutine, ma se le dicono sorridendosi e ogni tanto a James piace trascinare Lily per mano su per un pezzo di montagna, per poi buttarsi a terra e sporcarsi tutto.
Anche Sirius li segue, buttandosi a peso morto sui due e facendoli ridere a crepapelle, sotto lo sguardo vigile di Remus, talmente imbacuccato da sembrare un pupazzo di neve incappato per sbaglio in un negozio di abbigliamento.
In tutta questa atmosfera di gioia e allegria c’è qualcosa che stona. James e Lily non hanno più parlato del bacio-o-qualunque-cosa-fosse e ogni volta che qualcuno nomina la loro caduta trovano un modo mediamente ingegnoso per aggirare il discorso. Solo una sera, che Sirius passa al bar dell’albergo cercando di abbordare due ragazze, una per sé e una per Remus, che ormai ha perso le speranze, James e Lily provano ad affrontare il discorso.
-Senti...- dice Lily, agitando il telecomando nella sua direzione. James alza la testa e mugugna qualcosa, probabilmente una scusa, che la ragazza non ascolta, troppo impegnata a non arrossire indecentemente.
-Se fossimo persone normali, dovremmo parlare di quello che... è successo.- continua, agitando il telecomando come se fosse la sua bacchetta. James annuisce, ipnotizzato dalla punta di quello strano affare che ancora non è riuscito ad usare senza strillare come una bimbetta.
-Ma siccome non siamo persone normali, direi di sorvolare l’argomento e di passare direttamente alla ricerca di una soluzione.- termina lei, guardandolo con il mento appoggiato al telecomando.
James ricambia lo sguardo, alzando un sopracciglio e sbuffando dolcemente.
-Potremmo evitare che si ripeta una cosa del genere in futuro, se ti disturba.- dice, storcendo la bocca. Lily lo guarda e sembra delusa anche lei. Si picchietta il mento con il telecomando, poi sorride di nuovo.
-Oppure... potremmo prendere lezioni di sci.-
James ridacchia.
 
 
                                                                                      ***
Il resto, è storia nota.
I quattro tornano, con molti lividi e poca esperienza in più, ma con una quantità di foto da far paura.
James e Lily escono insieme, si fidanzano e si sposano.
Ma nessuno, e dico proprio nessuno, sa il perché delle loro risate ogni volta che vengono pronunciate le parole “lezione di sci”.
 
E probabilmente non lo sanno neanche James e Lily in persona.
 
   
 
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