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Autore: MiHyeon    04/03/2012    1 recensioni
"E se mi presento, mi permetti di rimediare al danno che ho fatto?" Lo sentì chiedere con tono dolce.
"Può darsi." borbottò abbassando lo sguardo sulla sua camicia, ora di un rosso opaco. Quel liquido emanava un odore davvero sgradevole, e la castana si chiese come mai prima non lo avesse notato. Doveva essere davvero ripugnante agli occhi degli altri.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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L'alcool ingerito iniziava a fare effetto, dal momento che gli unici suoni che riusciva a sentire erano un forte brusio capace di coprire anche la musica a tutto volume nella discoteca, e il battito del suo cuore accellerato.
Francesca barcollò fino ad un divanetto poco distante e ci si sedette, appoggiandosi con la testa allo schienale. Chiuse gli occhi e sospirò, sentendola girare. Non era abituata a bere, non lo aveva mai fatto a dir la verità, e iniziava a pentirsi di aver accettato l'invito delle sue amiche, quella sera.
L'avevano chiamata quello stesso pomeriggio, dicendole che per festeggiare la fine dell'anno scolastico, si sarebbero riuniti tutti gli alunni della loro classe per andare nella discoteca più conosciuta della città, e lei aveva accettato senza esitare.
Alzò lo sguardo verso il centro della sala, riuscendo a distinguere poco niente di essa a causa delle luci a intermittenza e dell'ammasso di gente che si muoveva instancabilmente a ritmo della musica. Assottigliò gli occhi, cercando di individuare qualcuno di sua conoscenza, finchè infine non le parve di identificare due delle sue amiche.
Era arrivata insieme ad altre sei ragazze, ma con il passare del tempo ognuna aveva ben provveduto ad appartarsi con qualche ragazzo appena conosciuto, e lei era finita sola, mezza ubriaca e abbandonata in un angolo della sala con un bicchiere in mano. Non sapeva nemmeno come ci fosse finita lì, quella bevanda, nè sapeva cosa fosse, però era buona.
Si alzò, cacciando un lamento, e iniziò a camminare lentamente verso le due ragazze, stando attenta a non essere schiacciata, e guardandosi bene dal non andare a sbattere contro nessuno.
Superò il primo ammasso di persone e spostò lo sguardo nel locale per cercare le sue amiche, ma qualcosa la investì, facendola rovinare a terra. Senza rendersene nemmeno conto si ritrovò stesa sul pavimento, fortunatamente lontano dalla pista, con tutto il suo drink versato sulla camicia e qualcosa, o meglio qualcuno, piuttosto pesante tra l'altro, schiacciato contro di lei.
"Ma che cazz.." borbottò cercando di rialzarsi.
"Oh Dio, mi dispiace mi dispiace mi dispiace!" disse troppo velocemente la persona sopra di lei, alzandosi e tendendogli la mano. "Ti sei fatta male?"
Francesca si portò una mano alla testa, poi con l'altra si issò aiutata dall'altro. "E' tutto ok?" chiese nuovamente questo. Lei annuì borbottando un 'Credo'.
"Ah, la mia testa.. " gemette poi, strizzando gli occhi, sentendo tutto girare attorno a lei. Guardò il ragazzo di fronte, ma si rese conto di riuscire a vedere solo parte del suo viso. "Che diavolo, sta più attento!"
"Mi dispiace." ripetè, sentendola borbottare un 'Si, certo.' "Aspetta, vieni." Le prese la mano e la portò nel corridoio che conduceva ai bagni. La ragazza grugnì contrariata, e si liberò dalla presa del ragazzo.
"Che diavolo stai facendo?" gli chiese, guardandolo truce. Che cavolo, quel tizio, dopo essergli venuto contro, pensava di portarla in un posto appartato e poi, cosa? Quale santo gli diceva di andare con lui e reggere il suo gioco? Nemmeno lo conosceva!
"Non fraintendere. Volevo solo darti una mano." iniziò il ragazzo. "A causa mia, ti sei versata addosso il drink e-"
"Non mi importa, non ci vengo là con te. Non so nemmeno chi sei." Lo sentì ridere, e per un attimo pensò che se solo non fosse stata brilla, gli avrebbe volentieri sferrato un pugno su quel viso che nemmeno riusciva a vedere.
"E se mi presento, mi permetti di rimediare al danno che ho fatto?" Lo sentì chiedere con tono dolce.
"Può darsi." borbottò abbassando lo sguardo sulla sua camicia, ora di un rosso opaco. Quel liquido emanava un odore davvero sgradevole, e la castana si chiese come mai prima non lo avesse notato. Doveva essere davvero ripugnante agli occhi degli altri.
Il ragazzo le porse la mano. "Young Bae, ma puoi chiamarmi semplicemente Taeyang." sorrise dolcemente, anche se lei non lo potè vedere.
"Francesca." rispose, guardandolo dal basso.
"Ora possiamo allontanarci da tutto questo trambusto?" la ragazza annuì, mentre Young Bae le tendeva la mano e scartava mentalmente l'idea del bagno. La accompagnò dall'altra parte della sala, dove la musica era più bassa e c'erano parecchi posti a sedere. La luce era soffusa, e Francesca riuscì finalmente a vedere il viso del ragazzo.
Era asiatico, sì, e anche piuttosto carino. Indossava dei jeans scuri che gli fasciavano meravigliosamente le gambe, una canotta bianca attillata, e sopra essa una giacca di pelle rossa che gli sfiorava la vita.
Aveva i capelli mori corti, raccolti in una cresta, e il suo sguardo era dolce e preoccupato al tempo stesso. Francesca si pentì di averlo trattato male, qualche minuto prima.
"Mi dispiace per prima, davvero." Disse il ragazzo sedendosi vicino a lei, su uno dei divanetti neri.
"Ma nò.. scusa tu, ti ho aggredito." ridacchiò la ragazza, arrossendo. Immediatamente, sembrava esser tornata sobria e timida come lo era sempre stata. "Sto bene comunque, ti ringrazio." mormorò.
"Non ti preoccupare," sorrise il coreano. Francesca annuì, non sapendo più cosa dire. Ricordava di non aver mai avuto problemi nel conversare con le persone, particolarmente con i ragazzi. Era come se avesse avuto un certo feeling con loro, a volte si ritrovava a stare con le sue compagne ed annoiarsi ascoltando i loro discorsi- che giravano sempre attorno a trucchi, shopping o ragazzi-, e invece divertirsi e avere sempre qualcosa da dire con i ragazzi nella sua classe.
"Sei con le tue amiche?" chiese ad un tratto YoungBae, spezzando il silenzio che si era creato tra di loro.
"In realtà sì, ma temo di averle perse.." ammise Francesca abbassando lo sguardo. "E tu?"
"Stavo giusto cercando un mio amico. Siamo venuti insieme, ma l'ho perso di vista." disse grattandosi una guancia e guardandosi attorno.
"Magari sono a ballare.." riflettè ad alta voce la ragazza, e il coreano sembrò prenderlo come un segnale, perchè non esitò un secondo ad invitarla a ballare. "Ma io non ne sono capace, " disse piano lei.
"Che problema c'è! Avanti, ti sembra che tutti quelli là sappiano ballare?" scherzò indicando con un cenno del capo la pista affollata.
Francesca sembrò pensarci un attimo sù, decidendo infine che, ehi, quando gli sarebbe più capitato di essere invitata a ballare da un ragazzo così carino? Accettò sorridendo e annuendo appena, lasciandosi prendere la mano dal ragazzo.
"Quanti anni hai?" le chiese mentre lentamente si avvicinavano al centro dalla sala.
"Sedici.. tu?"
"Oh, sei piccolina! Non so, puoi entrare in locali come questo?" rise lui, stringendo la presa sulla sua mano e facendole l'occhiolino, per farle capire che la sua era solo una battuta.
"Sono qui con le mie amiche per festeggiare la fine delle lezioni. E comunque non mi hai risposto!" ricambiò il sorriso alzando la voce.
Taeyang la condusse tra la folla e si voltò trovandosi viso a viso con lei. Sorrise appena per il leggero dislivello d'altezza, e intrecciò le dita delle loro mani. Si avvicinò al suo viso ridacchiando. "Ventitre."
Francesca sgranò gli occhi. Oh, cavolo. Quel tipo, come si chiamava? Già, YoungBae. Beh, sembrava un diciottenne! "Sembri.. sembravi più giovane." balbettò, vedendolo ridere.
"Tranquilla, non sono una specie di pedofilo. Ti ringrazio, comunque." rispose iniziando a muoversi a ritmo della musica. La ragazza lo imitò, un po impacciata, non riuscendo però a spostare lo sguardo dall'intreccio delle loro dita che il ragazzo non sembrava avere intenzione di sciogliere.
Nonostante l'agitazione, però, si sentiva rilassata proprio da quel contatto, e in breve tempo chiuse gli occhi ricambiando la stretta, e iniziando a ballare come se fosse sola, senza più pensare a nulla.
Taeyang sorrise e lentamente fece scorrere l'altra mano sulla sua vita, portandola più vicino. Francesca sembrò non accorgersene e continuò a muoversi a ritmo della musica, scuotendo la testa e facendo svolazzare i suoi lunghi capelli castani. Poi aprì gli occhi e sorrise inconsciamente al ragazzo di fronte a lei, in un modo che poteva dirsi tutto tranne che dolce. Lui azzardò ad avvicinare il viso al suo collo, respirando l'odore della sua pelle, mischiato al dolce profumo che evidentemente si era messa prima di uscire e a quello del drink che le aveva accidentalmente versato addosso. Prese un profondo respiro poi alzò il viso fino al suo orecchio e ci lasciò un leggero bacio.
Non era mai stato attratto dalle ragazzine, anzi, aveva sempre mirato alle ragazze più grandi di lui, ormai definibili donne, ma questa ragazza aveva qualcosa che aveva illuminato il suo sguardo non appena era riuscito a scorgerne il viso delicato. Il suo cuore aveva accellerato appena i battiti, quando si rese conto che la castana non aveva detto nulla di quel contatto. Forse era ubriaca, oppure la cosa non le dava così fastidio?
Nel mentre, Francesca era tornata parecchio agitata. Non che quel ragazzo non le piacesse, tutt'altro- infondo aveva sempre avuto un debole per gli asiatici-, ma non sapeva come comportarsi. Insomma, 'conosci' un ventiquattrenne in discoteca, e lui subito ci prova spudoratamente.. Cosa avrebbe potuto fare? Era rimasta paralizzata dal quel gesto, e non sapeva se questo poteva aver fatto pensare al ragazzo di fronte a lei che ci sarebbe stata. Anche se una parte di lei le diceva che da un ragazzo così carino, per di più coreano, non si può rifiutare nulla, l'altra le diceva di andarci piano. Lei cercava un ragazzo con cui stare seriamente, che l'amasse davvero, e che non la usasse solo per il divertimento di una notte.
"Sei molto carina, sai?" Taeyang le soffio caldò nell'orecchio, facendola rabbrividire. Poi notò che le sue braccia erano rimaste attorno la sua vita, e non si erano mosse di un millimetro, e che non aveva osato altro, oltre quel leggero bacio. Quasi tremante, portò le sue mani sulle spalle del coreano e sorrise, arrossendo.
"Anche tu lo sei." disse avvicinandosi al suo orecchio, cercando di farsi sentire al di sopra della musica.
YoungBae sorrise tirandosi indietro, restando però molto vicino al suo volto, e, guardandola negli occhi, prese nuovamente una sua mano e intrecciò le loro dita. Vedeva gli occhi della ragazza leggermente sbarrati, e leggeva pienamente l'agitazione nel suo sguardo, da come si muoveva velocemente, da come lei volesse mantenere il contatto visivo, cosa che l'imbarazzo gli impediva, facendole spostare lo sguardo ovunque tranne che su di lui.
Gli occhi di Taeyang, invece, scorsero velocemente dagli occhi alle labbra della ragazza, mentre si umettava velocemente le proprie.
Il cuore di Francesca batteva velocemente, mentre vedeva il viso del ragazzo avvicinarsi. Esitò un secondo prima di socchiudere leggermente gli occhi e aspettare che la bocca del ragazzo si infrangesse contro la sua. Quando le loro labbra finalmente si incontrarono, una scarica elettrica percorse la schiena di entrambi, che chiusero definitivamente gli occhi.
Rimasero immobili in mezzo la pista, tra tutta quella gente che, ignara di tutto, continuava a ballare instancabilmente. Mani e labbra incollate. Fu un bacio semplice, casto, ma che provocò in entrambi sensazioni magnifiche.
Quando infine si staccarono, Taeyang potè notare che il viso della ragazza era arrossato, e continuava a tenere gli occhi serrati, come impaurita. Sorrise e le posò una mano sulla guancia.
"Guarda che non ti mangio." ridacchiò. Francesca riaprì gli occhi e lo guardò, senza sapere cosa dire.
"C- che.." balbettò, portandosi istintivamente due dita alle labbra.
Il ragazzo scosse la testa, sorridendo, poi l'abbracciò. Si avvicinò nuovamente al suo orecchio e le sussurrò un 'Sei come la dinamite', che però la ragazza riuscì a sentire benissimo e nulla le impedì di arrossire maggiormente e sfoderare un sorriso imbarazzato, mentre ricambiava la stretta.




N.d.a.
Ed eccomi qui con la mia prima fan fiction.
Premetto, l'ho creata per una mia amica, e inizialmente è nato tutto per gioco. Poi, beh, ho pensato: perchè non provare a farla leggere a qualcun'altro?
She's Just Like Dynamite è la prima os di una lunga- almeno lo spero- serie. Sto già lavorando per la seconda parte e spero di riuscire ad inserirla presto.
Spero sia stato di vostro gradimento- troppi 'spero', arg-, e ci si vede alla prossima.
Byyee. <3
   
 
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