I’m waiting for…
Era
seduta sul ciglio della strada e aspettava, aspettava che quel famigerato treno
di cui parlavano tutti passasse.
Ma
dov’era? Che fine aveva fatto? Erano anni che aspettava seduta su quel
marciapiede in attesa che quel treno passasse. Pur rimanendo ferma continuava a
vivere la sua vita, cresceva, rideva, scherzava, ma sentiva che dentro di lei
c’era un vuoto, un qualcosa che non riusciva a riempire, che qualsiasi cosa facesse,
più cercasse di riempirlo, esso si allargava ancora di più. Era lì, nel cuore,
e lentamente lo stava divorando tutto.
Si
può morire per qualcosa di cui medici e dottori non si accorgono? Di cui praticamente
nessuno vede l’esistenza, ma che ti attanaglia il cuore fino a rovinarlo? Non
lo sapeva, eppure la sensazione era quella: di un qualcosa che la logorava
dentro, qualcosa di cui nessuno sapeva e percepiva la presenza, ma c’era,
grande come una casa e cresceva a dismisura ogni giorno che passava.
Vivere
come se non si ha nessun problema, vivere come se tutto fosse a posto, il
sorriso sulle labbra, la battuta pronta, non vuol dire che sia realmente tutto
così.
Lei
lo sapeva bene. Correva in compagnia della gente e sembrava la persona più
felice al mondo, ma quando la vedevi correre per le strade della città da sola,
con le sue cuffie nelle orecchie e le mani nelle tasche del giubbino, potevi
vedere quell’enorme buco al cuore che la stava mangiando dentro, nel profondo.
Lei
viveva, ma la sua anima era lì, in attesa di quel treno che non sembrava
passare mai, perennemente in ritardo o che sembrava aver perso la strada.
Si
può aspettare tutta la vita? E dopo quanto bisogna smettere di farlo e andare
avanti?
Lei
non lo sapeva e purtroppo, non lo so nemmeno io.
Buonasera! Ho scritto questa flashfic
una sera presa probabilmente dalla malinconia, non so. Sinceramente non
ricordo. L’ho scritta circa tre mesi fa e non credevo di postarla, ma stasera
sono in vena di aprire il cassetto dei miei pensieri, seppur piccoli.
La protagonista non ha nome. Potreste essere voi, oppure io, o la vostra migliore amica, insomma, chiunque. Penso che la sensazione di perenne attesa sia comune a molte persone.
Voglio chiedervi: voi avete delle risposte? Si può aspettare tutta la vita? E se la risposta fosse no, dopo quanto bisogna smettere di farlo e andare avanti?
La protagonista non ha nome. Potreste essere voi, oppure io, o la vostra migliore amica, insomma, chiunque. Penso che la sensazione di perenne attesa sia comune a molte persone.
Voglio chiedervi: voi avete delle risposte? Si può aspettare tutta la vita? E se la risposta fosse no, dopo quanto bisogna smettere di farlo e andare avanti?
Ringrazio subito coloro che hanno aperto
questa piccola… non so nemmeno io come definirla e coloro che recensiranno e
sapranno darmi una risposta.
Un bacione a tutti ^_^
Un bacione a tutti ^_^