Nick
autore: o0°Lucetta_Streghetta°0o/ Elizabeth_Tempest
Titolo: Dalle ceneri di una storia ne nascerà sempre
un’altra
Rating: Verde
Genere:
Romantico, Introspettivo, Sentimentale
Avvertimenti: Long Fic, possibile OOC (no, sicuramente
c’è XD)
Intro: Draco Malfoy ed Hermione Granger, li abbiamo conosciuti come
nemici… e se tra loro nascesse quel dolce sentimento che
tanti poeti e scrittori hanno decantato?
Note: piccola Draco/Hermione scritta per il contest
di Violet Acquarius, Draco/Hermione? Why not, but...
Spero
di non essere caduta troppo nell’OOC e nei soliti
cliché… insomma, Mission: Impossible ^^
I.
Draco Malfoy
era odioso. Era un furetto (anche se, a
onor del vero, assomigliava più ad una donnola, furbo e
doppiogiochista uguale) odioso, molto odioso. O, per lo meno, lo era
stato.
Hermione
doveva ammettere che, forse, era cambiato. Forse eh.
Be’,
del resto tutto ciò che era successo avrebbe cambiato
perfino gente più intelligente e motivata del Serpeverde, e
Malfoy ne aveva passate un po’, su questo non si poteva
discutere.
Suo padre era
ad Azkaban, a scontare una pena, ma comunque breve, nonostante lo
sdegno della comunità magica, che aveva visto come un
affronto il ridursi dei capi d’accusa contro Lucius Malfoy ;
Draco stesso era stato sottoposto a processo, senza però
essere trovato colpevole dei reati di cui era stato accusato. Era
troppo giovane e suo padre e sua madre avevano giurato e spergiurato di
aver costretto il loro rampollo ad unirsi alle schiere del Signore
Oscuro. Nonostante tutte le voci che giravano, Lucius e Narcissa Malfoy
non erano quei due mostri di genitori che la gente si aspettava.
L’assoluzione
comunque non gli era valsa l’amicizia degli altri studenti
della scuola che, nel vederlo riapparire ad Hogwarts impunito, gli
avevano chiaramente dimostrato, e molti non a torto, il loro astio.
Moltissimi dei ragazzi avevano perso amici o familiari a causa dei
Malfoy e di Bellatrix Lestrange, altri erano rimasti feriti negli
scontri, riportando danni anche gravi; altri, più
semplicemente, si trovavano in una situazione così
compromessa da non desiderare scatenare altre speculazioni frequentando
quello che era il figlio di uno dei Mangiamorte più fedeli a
Voldemort.
E il povero
Draco Malfoy aveva scoperto che, a furia di tirar la corda,
si poteva arrivare ad un punto in cui nemmeno danaro e potere potevano
salvarti dall’odio.
Nonostante
tutto, e contro le previsioni di chi era sicuro che il furetto
(pareva che ormai tutta lo scuola lo conoscesse con quel
ridicolo nomignolo) avrebbe abbassato la cresta vista la sua posizione,
Malfoy era sempre Malfoy: odioso. Forse solo un
po’ meno spocchioso.
Era sempre
stato abituato, fin dall’infanzia, a considerarsi superiore
agli altri. Era un Purosangue, dopotutto, la sua famiglia godeva di
grandi privilegi e il Ministro della Magia li teneva in gran conto.
Perché aspettarsi il contrario?
Ed invece ora
era il ragazzo più odiato della scuola… in
effetti non sarebbe stato comunque male, se non fosse stato per un
piccolo ed importante dettaglio: nessuno gli portava più
rispetto.
Draco,
dovevi aspettartelo. Questi esseri inferiori sono tutti
così: appena il gigante tentenna, essi gli danno contro,
cercando di infliggergli il colpo di grazia.
Non si era
aspettato però che pure i suoi camerati lo guardassero come
se fosse spazzatura. Ma, del resto, molti di loro dovevano salvare la
rispettabilità della propria famiglia, quindi
perché frequentare una persona irrimediabilmente compromessa
come lui? Anche Draco conosceva gli implacabili meccanismi sociali che
reggevano il mondo dei Purosangue, fatti di rispettabilità,
matrimoni combinati, onore, cognomi illustri e tradizioni familiari
antiche. Erano l’élite del mondo magico, un
ristretto gruppo di predestinati che non solo si assottigliava di anno
in anno, ma che ora era minacciato dallo scandalo e
dall’ostracismo della maggioranza dei maghi. Sporchi
Sanguesporco e Mezzosangue.
E
così, eccoli, i Purosangue, soprattutto quelli che pochi
mesi prima acclamavano l’Oscuro Signore come un messia venuto
a liberarli da quegli scarafaggi, diventare improvvisamente amici di
Babbani e Mezzosangue. Ma mai un Malfoy si sarebbe
abbassato a tanto e quando poteva dimostrare la sua
superiorità, egli non si tirava indietro.
Non era mai
stato un pessimo studente, ma prima aveva sempre fatto il minimo
indispensabile per ottenere buoni voti, contando sulla nomea della sua
famiglia. Era un Malfoy e un Black,
a lui tutto era dovuto: erano stati questi gli insegnamenti che gli
erano stati impartiti, forse molto antiquati, cose da Milleottocento,
ma questo era il credo della sua famiglia e Draco, nella sua innocenza
di bambino, si era subito adeguato a ciò.
Con la
sconfitta di Voldemort, si era rimboccato le maniche e ormai era
più frequente vederlo in biblioteca che sul campo da
Quidditch a pavoneggiarsi. I professori speravano seriamente che fosse
il preludio di un cambiamento positivo nel carattere del giovane, ma
qualcuno era molto meno fiducioso e contento. Un nome a caso: Hermione
Granger.
Mrs Pince
ormai era abituata alla presenza della giovane Grifondoro in biblioteca
e, nonostante il suo carattere non precisamente socievole, ella era
felice che i suoi amati libri avessero trovato un’altra
persona che li amasse quanto li amava lei. Quei libri erano
sopravvissuti a secondi di scolari discoli, di veri e propri vandali
(in molti degli studenti, a detta della bibliotecaria, il sangue
sassone e anglo ancora cozzava con i principi di civiltà
che, inutilmente, erano stati impartiti loro) e alla guerra magica,
erano, insomma, dei veri e propri reduci. Era rimasta però
molto colpita dal notare l’assidua frequentazione del signor
Malfoy (che prima della battaglia di Hogwards era entrato in biblioteca
giusto il minimo indispensabile), che di poco era inferiore a quella
della signorina Granger: che avesse deciso di mettere la testa a posto?
Aveva fatto spallucce, dicendosi che non erano fatti suoi e si era
apprestata a sistemare un libro di Erbologia che qualche disgraziato
aveva infilati nella sezione riguardante Pozioni: una vera indecenza!
Hermione si
era imbucata in biblioteca subito dopo Pozioni, avendo due ore libere.
Era stata
l’unica del trio a tornare a scuola, con suo sommo
dispiacere, ma di certo non poteva criticare la scelta di Ron ed Harry,
a cui era stata offerta la carriera di Auror, che da molto tempo
sognavano di intraprendere.
Ella aveva,
invece, preferito finire gli studi: vi era ancora molto da imparare,
non si era mai illusa di conoscere tutto e Hogwarts era il posto adatto
per ampliare le sue conoscenze. E poi, doveva ammetterlo, almeno con
sé stessa: aveva un po’ paura del mondo che
l’aspettava finita la scuola. Nonostante fosse una strega,
era di origini babbane e spesso questo la faceva cozzare contro aspetti
del mondo magico che non conosceva. Sapeva bene che non tutto si
imparava sui libri e questo la disorientava.
No, si era
risoluta, meglio finire la scuola, prendere in considerazioni varie
carriere e percorsi di studi e solo poi avrebbe deciso cosa fare.
Doveva ponderare bene le sue scelte.
Quindi era
tornata a scuola, attirando subito gli sguardi di ammirazione degli
studenti: ecco Hermione Granger, l’amica di Harry Potter!
Aveva aiutato il Prescelto a combattere Tu-Sai-Chi!
Improvvisamente
tutti si erano accorti di quanto fosse attraente, bella, simpatica,
alla mano. Si erano accorti dei suoi capelli setosi e di un incantevole
castano dai riflessi di miele e di quegli occhi di oro liquido e le
erano giunte non poche dichiarazioni d’amore, anche tra le
più improbabili. Prima o poi, sarebbe finita in coma
diabetico per tutto quello zucchero, pensava, cercando di trovare
qualche somiglianza tra quelle descrizioni edulcorate e la reale
Hermione.
Ginny ci
scherzava sopra, affermando che avrebbe dovuto vendere i suoi capelli a
peso d’oro: non esisteva nessun essere umano con una chioma
tanto deliziosa!
“Tranne
Fleur, Ginny!” le diceva,
ridendo anche lei, sapendo che le cose, tra la sua amica e la cognata,
erano decisamente migliorate.
La minore dei
Weasley scrollava il capo e, fingendosi offesa, le diceva che ormai era
più popolare di lei, la fidanzata di Harry Potter. E
scoppiavano a ridere di nuovo.
Ormai
passavano tutto il loro tempo assieme, godendo anche
dell’allegra compagnia di Luna, che, nonostante i terribili
eventi che l’avevano coinvolta l’anno precedente,
era la solita ragazza adorabile e spensierata, un po’
sognatrice e sempre allegra. Purtroppo, quel pomeriggio Ginny era agli
allenamenti di Quidditch e Luna, invece, non aveva ore buche, quindi si
trovava in biblioteca da sola. Normalmente questo non sarebbe stato un
peso, per lei: insomma, Harry e Ron non erano esattamente studiosi e
tenerli in biblioteca era come infliggere loro una Cruciatus,
però doveva ammettere che amava la compagnia femminile delle
due amiche. Per la prima volta in anni aveva scoperto quanto fosse
rilassante parlare di cose tipicamente femminili con persone che
potessero comprenderla.
Dunque, era
in biblioteca da sola, se si escludeva qualche studente qua e
là, intenta a svolgere i compiti di Trasfigurazione,
scribacchiando senza sosta appunti da un grosso librone, stringendo gli
occhi per decifrare i caratteri minuti che l’autore aveva
usato, di certo per infliggere qualche sadica tortura alla vista dei
poveri studenti.
Venne
distolta dal suo minuzioso lavoro da qualcuno che si stava schiarendo
la voce dietro di lei. Si voltò lentamente, assumendo
un’espressione irritata e fucilando il molestatore: Draco
Malfoy.
-Cosa vuoi
Malfoy?
-Il libro,
serve pure a me. Quando hai intenzione di finire?- chiese il
Serpeverde, che dall’espressione lasciava ben trasparire il
fastidio che provava nel rivolgerle la parola.
-Ah
sì? Arrangiati, io non ho terminato. Chiedine
un’altra copia, no?
-E’
l’unica, Mezzosangue.- rispose il biondo, guardandola male.
Hermione inarcò un sopracciglio.
-Vedo che hai
la memoria corta, furetto.- disse, calcando su quel
soprannome che sapeva essere molto odiato dal suo interlocutore
–Te la devo rinfrescare con un altro pugno?-
inquisì, accennando al cazzotto tiratogli durante il terzo
anno.
Stranamente,
Malfoy le rivolse un ghigno. –Hai un bel destro, sai? Da una
Mezzosangue zannuta come te, non me lo aspettavo.
Hermione
rimase un po’ stranita dalla quasi gentilezza
del biondo, poi scrollò il capo, rinunciando a comprendere
cosa frullasse in quella testaccia. –Tieni, tanto avevo
finito. Ti consiglio di lasciare perdere questo paragrafo, è
forviante e rischi di allungarti il lavoro.- gli consigliò,
sistemando le proprie cose e alzandosi.
-Come mai
così gentile, Granger?
-Semplice: io
non sono te.- gli disse, lasciandolo lì e dirigendosi fuori
dalla biblioteca, e poi su, nella sala comune della sua Casa.
Draco si
sentiva scocciato di dover chiedere alla Granger quel libro. Insomma,
un Malfoy non chiedeva mai! E, soprattutto, non si
era mai sentito di un Malfoy che chiedeva ad un Mezzosangue.
“Draco,
le cose son cambiate e lo sai”
gli avrebbe detto sua madre, conciliante. Del resto, Narcissa Malfoy
non era mai stata un hooligan del Signore Oscuro e non le pesava
più di tanto scambiare qualche parola cortese con dei Nati
Babbani o dei Mezzosangue. Anzi, si era mostrata felice di poter
riprendere i contatti con la sorella, Andromeda: da bambine erano
sempre andate d’accordo, forse per il suo carattere timido e
riservato o per quell’innata allegria e quella forza
d’animo che invidiava a Dromeda. Le era sinceramente
dispiaciuto dover tagliare ogni rapporto con la sorella dopo il
matrimonio di questa con Ted Tonks.
Ma Draco non
era sua madre e, per quanto si sforzasse, gli insegnamenti di suo padre
erano ormai andati troppo in profondità per essere
dimenticati così, da un giorno all’altro. Ci
sarebbero voluti anni e gli studenti di Hogwards non gli rendevano
facile quella fastidiosa missione: lo disprezzavano, lo trattavano come
un reietto, lo dileggiavano…
No, non
tutti. La Granger no. Per quanto ne avesse ogni motivo (Dio, non
passava giorno senza che non la sentisse urlare, nella sua testa,
vittima della follia di Bellatrix), il massimo che faceva era
ignorarlo. Ma aveva già da tempo capito che Hermione Granger
non era tipo da abbassarsi al suo stesso livello, dispezzandolo: forse,
una volta, ma ora no.
Disprezzare
una persona significa dargli un’importanza che, in
realtà, non ha e la ragazza non aveva intenzione di farlo. E
ella non voleva dargliene. In un certo senso, glien’era grato.
A volte, di
notte, sognava la Granger urlare e dibattersi su quel bel pavimento di
marmo a scacchi, macchiato dal suo sangue, mentre Bellatrix incideva il
suo braccio.
Sua zia era
folle, lo sapeva bene e per questo ne era intimorito: nel suo
fanatismo, sarebbe stata capace di uccidere lui o sua madre, la sua
stessa sorella, pur di compiacere il Signore Oscuro e per questo Draco
aveva chinato il capo di fronte a quegli occhi esaltati e pieni di
folli fantasie.
Invece quella
Sanguesporco, un essere inferiore, non si era mai piegata a lei. Aveva
urlato per il dolore, ma non aveva risposto a nessuna domanda. Non si
era sottratta alla tortura, sopportandole con stoico coraggio. Come
diamine aveva fatto?! Era solo una Mezzosangue!
O forse, San
Potter aveva sempre avuto ragione. E lui torto.
Chiuse
il libro, sentendo il tarlo del dubbio rodergli la mente, esattamente
come quando aveva compreso la reale portata dei piani di Voldemort.
Bonjour! Che dire, in queste note?
Questa è la mia prima e ultima Draco/Hermione: in realtà, non ho mai avuto intenzione di scrivere una, ma poi mi è capitato sott'occhio il contest di Violet e addio buoni propositi.
Trovo questa coppia estremamente complessa, se mantenuta IC, e difficile da rendere quindi ho accettato la sfida. Sarete poi voi a dire se ci sono riuscita (no, non ci sei riuscita NdTutti Lo sooo <3 ndBeth), quindi sbizzarritevi con le recensioni, datemi il vostro parere sui pg, sulla trama ecc... La storia si compone di otto capitoli più epilogo. La sottoscritta non usa beta, ergo molto spesso mi sfuggono errori di battitura, per quanto rilegga il capitolo (purtroppo).
Passiamo a cose più utili ed intelligenti:
-Lucius e Narcissa Malfoy mi sono parsi due bravi genitori. Certo, con tutti i difetti che possono avere, ma non mi sembrano due belve pronte ad affamare il loro pargolo o torturarlo.
Per oggi è tutto, arrivederci ;P