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Autore: DramioneMalfoy    05/03/2012    7 recensioni
Lui non c'era mai.
Era il 6 giugno e, come l'anno precedente, lui non c'era.
[..] Sapeva che suo padre Draco salvava la gente e faceva del bene, era capo Auror, ma lei ogni notte piangeva guardando la luna e pregandola che lui tornasse, invano.
Che tornasse e le asciugasse le lacrime, facendole scomparire, così come faceva con le sue paure quando era piccolina; che la chiamasse di nuovo principessa; che la portasse in giro a Diagon Alley e le comprasse il suo gelato preferito al pistacchio e cioccolato alla gelateria Fortebraccio; che le portasse le gelatine tuttigusti+1 quando tornava da lavoro perché era triste; voleva semplicemente che tornasse, la stringesse e le dicesse che non sarebbe mai più andato via.
E ad ogni 6 agosto, sua madre Hermione le assicurava che al compleanno successivo lui ci sarebbe stato.
Ma lui non c'era, così come l'anno dopo, quello dopo ancora e così via.
[..]Questo è il motivo per cui Angel Cassiopea Malfoy divenne così fredda: la partenza improvvisa di suo padre e il suo non ritorno, o almeno fino a otto anni dopo....
Se vi ho incuriosito leggete.
Un bacio
DramioneMalfoy.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Lui non c’era mai!

 

Era il 6 giugno e, come l’anno precedente, lui non c’era. Anche questa volta la foto ritraeva una bambina di un anno più grande rispetto a quello precedente, con un viso angelico e lunghi boccoli biondi, che aveva un’aria triste.

Lui non c’era, lei continuava a crescere ma lui non c’era.

Sapeva che suo padre Draco salvava la gente e faceva del bene, era capo Auror, ma lei ogni notte piangeva guardando la luna e pregandola che lui tornasse, invano. Che tornasse e le asciugasse le lacrime, facendole scomparire, così come faceva con le sue paure quando era piccolina; che la chiamasse di nuovo principessa; che la portasse in giro a Diagon Alley e le comprasse il suo gelato preferito al pistacchio e cioccolato alla gelateria Fortebraccio; che le portasse le gelatine tuttigusti+1 quando tornava da lavoro perché era triste; voleva semplicemente che tornasse, la stringesse e le dicesse che non sarebbe mai più andato via.

E ad ogni 6 giugno, per otto anni, sua madre Hermione le assicurava che al compleanno successivo lui ci sarebbe stato.

Ma lui non c'era, così come l'anno dopo, quello dopo ancora e così via.

Una normalissima mattina di metà febbraio, lui l’aveva accompagnata alla SEGM, (Scuola Elementare Giovani Maghi), e le aveva promesso che sarebbe andata a prenderla Hermione e che al suo ritorno a casa l’avrebbe trovato ad aspettarla. Ma non fu così, lui non c’era, lui era partito e lei aveva solo 7 anni.

Trovò sul letto l’orsacchiotto che aveva visto qualche giorno prima a Diagon Alley e che le era subito piaciuto, con un biglietto che recitava:

Qualunque cosa accada ti vorrò sempre bene; sei e sarai sempre la mia principessa.

Papà

Lei aveva capito tutto, era una bambina intelligente, infondo era la figlia di due maghi eccellenti.

Sapeva che la nuova missione di suo padre non era come le altre, che duravano al massimo un paio di giorni, si trattava di mesi, forse di anni.

La conferma la ebbe con il tempo; lui non c’era stato alla sua prima magia; alla sua prima pozione; alla prima volta che aveva avuto il ciclo; al suo primo bacio; alla sua prima E in pozioni e al suo smistamento nella casa di Serpeverde; cose di cui, era sicura, sarebbe stato fiero.

Lui non c’era stato il primo giorno del primo anno di scuola ad accompagnarla alla stazione di King’s Cross, come tutti i genitori avevano fatto. Vedere tutte le figlie abbracciate ai propri padri piangendo perché non volevano lasciarli, fu una pugnalata al cuore. Provò disgusto per la prima volta nella sua vita, sarebbero tornate a casa qualche mese dopo e gli avrebbero ritrovati ad aspettarle a braccia aperte, cosa potevano essere pochi mesi in confronto ai 4 anni in cui lei non aveva più rivisto il suo di padre?

Per la prima volta nella sua vita odiò con tutto il cuore qualcuno.

Sapeva che lui era in missione perché era il suo lavoro e che lo faceva per proteggere anche lei, sua madre e suo fratello, ma col tempo imparò a non mostrare i suoi sentimenti, se non con suo fratello, con la sua migliore amica Lilian Luna Potter, fidanzata di Scorpius e soprannominata Lily e il suo ragazzo James Sirius Potter, fratello di Lily e migliore amico di Scorpius.

***

Una normale mattina di giugno una quattordicenne che viveva al Manor si svegliò, si lavò e scese di sotto dove trovò sua madre e il suo amico, quello che lei non poteva proprio vedere: Ronald Weasley, intenti a fare colazione insieme. Nonostante tutto, quell’uomo le voleva bene come una figlia, peccato però che lei non voleva nessun padre che non fosse il proprio.

"Mamma io esco" annunciò senza neanche salutare, prendendo semplicemente gli occhiali da sole e dirigendosi verso la porta.

"Dove vai signorina? Hai visto che ore sono? E’ troppo presto per andare in giro da sola, non c’è nessuno per strada" a quel punto Angel si irrigidì e arrestò il passo verso la porta.

Si girò con uno sguardo minaccioso e sibilò: "E tu chi ti credi di essere per dirmi cosa posso o non posso fare? Tu non sei lui, non sarai mai lui. Forse lo sarai per mia madre, ma non aspettarti che sarai per me e Scorpius quello che è lui" per poi rigirarsi e uscire di casa, in lacrime, sbattendo la porta di Malfoy Manor.

Sua madre allibita, impallidì e scusandosi con Ron corse fuori e la raggiunse.

"Angel, ehi so che per te è difficile, come lo è per me e tuo fratello, ma lui non vorrebbe vederti piangere" vedendo che la figlia non rispondeva si sedette vicino a lei sugli scalini e continuò:

"Sai che io amo tuo padre e non potrei mai stare con altri che non siano lui" disse accarezzandole la testa bionda. A quel punto la figlia si girò e incatenò i suoi occhi grigi colmi di lacrime ai suoi.

"Mamma mi dispiace per quello che ho detto prima è solo che….. mi manca e lui non torna. Sono passati sette anni tra poco otto e se gli fosse successo qualcosa?" domandò disperata, prendendo a piangere più forte.

"No tesoro non devi pensarlo neanche per scherzo. Lui sta bene, se gli fosse successo qualcosa l’avremmo già saputo e poi ricorda che tuo padre non è un avversario facile, è un eroe" disse facendola sorridere tra le lacrime, riportandole alla mente quando da piccola diceva sempre che suo padre era un eroe e che avrebbe sposato lui da grande.

"Ti voglio bene mamma" disse grata la bionda, abbracciandola forte.

"Ti voglio bene anch’io piccola mia, sbaglio o tu dovevi uscire con Lily? Vai esci e distraiti" disse baciandole la fronte e asciugandole le ultime tracce di lacrime, infine le fece l’occhiolino e scomparve dietro la soglia di casa.

Questo è il motivo per cui Angel Cassiopea Malfoy divenne così fredda: la partenza improvvisa di suo padre quando aveva 7 anni e il suo non ritorno, o almeno fino a 8 anni dopo.

***

Era nuovamente il 6 giugno, giorno che per lei da otto anni a quella parte ormai non significava più niente.

Come ogni anno da quando era ad Hogwarts, era sul letto a piangere mentre rileggeva la lettera che le era arrivata il giorno che aveva compiuto 8 anni. L’unica che aveva ricevuto da parte sua in otto anni, con una bambola che aveva subito adorato.

La lettera diceva:

Cara Angel,

so che non comprenderai le mie parole probabilmente, o almeno non adesso, ma un giorno quando diventerai grande, se mi succederà qualcosa o semplicemente non sarò ancora tornato, spero rileggerai questa lettera e capirai quello che voglio dirti. Ti scrivo anche per chiederti scusa, piccola mia. Per essermene andato senza spiegazioni, che forse troverai in questa lettera. Perciò ti dico: SCUSA.

Mi dispiace di essermene andato così, ma probabilmente dirtelo e poi vedermi andare via sarebbe stato più doloroso per te tanto quanto per me. Tu sei solo una bambina, non meriti di soffrire così tanto per questioni più grandi di te.

Sai quando sei nata io e tua madre eravamo in continua guerra per il nome che dovevamo darti ed adesso se ci penso mi viene da ridere. Alla fine di comune accordo decidemmo di chiamarti Angel, proprio perché tu eri il nostro angelo. La nostra principessa. La secondogenita e la prima femmina.

Quando riceverai questa lettera probabilmente io sarò già molto lontano a lottare perché anche tu sia al sicuro.

Ti scrivo perché voglio che tu abbia qualcosa che tu possa leggere quando sarai triste o sarai confusa. Qualcosa che ti ricordasse ancora una volta quanto ti amo e quanto continuerò a farlo in futuro, se tu te ne fossi dimenticata. Qualcosa che ti facesse ricordare di me.

Sai che non sono mai stato bravo con le parole, né ad esternare i miei sentimenti, un po’ per via dell’insegnamento ricevuto e un po’ per il mio carattere. Ma in questo momento le parole sorgono spontanee e il foglio su cui ti sto scrivendo mi sembra troppo piccolo per contenerle.

Sai l’idea di diventare padre per la seconda volta non mi elettrizzava, con Scorpius era stato difficile tra poppate, pannolini e cose così. Ma non appena ti sentii scalciare per la prima volta capii che eri diventata essenziale nella mia vita, nella nostra vita, così come l’aria. E non appena ti presi in braccio per la prima volta presi consapevolezza che tu eri la mia bambina e che sarei stato gelosissimo di te, così come con tua madre.

Queste parole avrei voluto dirtele di persona, se il mio lavoro non mi avesse portato lontano. Forse mi odierai per essermene andato così, ma io ti vorrò sempre bene anche se non dovessi più rivederti. Ricorda che io sarò sempre con te, qualunque cosa tu faccia non devi dimenticarmi, perché solo a quel punto io non sarò più con te. Vivrò nei tuoi ricordi e, spero che mi ricorderai come il padre a cui hai sempre voluto bene, quello che ti faceva dormire nel suo letto con lui e la mamma quando facevi un brutto sogno, quello che ti leggeva le favole finchè non ti addormentavi, e non quello brutto che tu pensi ti abbia abbandonata.

Se non dovessi tornare, pensami il giorno della tua prima magia; il giorno in cui verrai smistata; il giorno in cui diventerai donna e il giorno in cui ti sposerai. Spero comunque che potrò esserci.

Se non dovessimo più rivederci, tu vai avanti con la tua vita, ti auguro che sia lunga e felice. Che il tuo futuro sia prosperoso, anche se probabilmente io non ci sarò.

Mi raccomando fai la brava, fai sempre ciò che ti dice la mamma, perché lo dice per il tuo bene. Spero non mi odierai piccola, che un giorno riuscirai a capire perché lo faccio e a perdonarmi.

Ti voglio un bene immenso tesoro, non dimenticarmi mai.

Ti amo più della mia stessa vita, buon compleanno principessa,

Con affetto
Papà

 

Si, adesso capiva tante cose.

Lei non lo odiava, non ci sarebbe mai riuscita. Ma gli mancava, si chiedeva se stesse bene, se non gli fosse successo niente, se un giorno l’avrebbe rivisto. Ogni volta che rileggeva quella lettera piangeva, perché adesso capiva sul serio l’importanza di quelle parole. Angel Cassiopea Malfoy, poche volte aveva pianto nei suoi 15 anni di vita appena compiuti, ed ogni volta piangeva per la stessa cosa.

Sentì una stretta al cuore e un magone che le saliva in gola, per un attimo annaspò in cerca d’aria, poi si voltò dall’altra parte del letto e vide la bambola di pezza, l’ultima che lui le aveva regalata e che lei si portava anche ad Hogwarts e la strinse forte, come se anche lei sarebbe potuta andare via. Come se anche l’ultimo suo ricordo la potesse abbandonare.

Ricorda che io sarò sempre con te, qualunque cosa tu faccia non devi dimenticarmi, perché solo a quel punto io non sarò più con te.

La lettera citava così e lei non aveva intenzione di dimenticarlo. Lui non c’era, ma contrariamente ad ogni scienza, ad ogni dimostrazione umana, lui c’era.

Lì in quello che molti erano convinti che non avesse, lì ad Hogwarts: lui era lì nel suo cuore.

Si asciugò le lacrime e in quel momento rientrò Lily dalla colazione, vedendola sveglia le fece gli auguri e disse:

"Hai di nuovo letto la lettera vero?" disse conoscendo già la risposta. Vedendo che la sua amica annuì continuò: "Angel dì qualcosa, come stai?"

"Come vuoi che stia? Come una che dopo anni ha appena capito che lui è sempre stato qui e non l’ha proprio pensato" disse indicandosi il cuore.

"Cassiopea non dire un’altra cosa del genere o ti crucio" disse Lily con un cipiglio severo e una nota di rimprovero, tipica di sua madre Ginevra Weasley, per non parlare del fatto che stava usando il suo secondo nome.

"Tu lo pensi ogni giorno e lo sappiamo. Quando ti vedo pensierosa o assorta so che pensi a lui. Ed è inevitabile Ange, è giusto che sia così è tuo padre non puoi dimenticarlo. Lui tornerà, me lo sento" concluse, questa volta dolcemente.

"Capisco perché mio fratello ti ha scelta, sei fantastica" rispose tornando a sorridere, la sua amica era sempre ottimista e riusciva a contagiarla, suo padre sarebbe tornato, avrebbe fatto di tutto per tornare da lei, da loro.

"Ehi vogliamo metterci anche la mia bellezza?" disse scoppiando a ridere, seguita dalla sua migliore amica d’infanzia. "Dai scendiamo, tra poco dobbiamo tornare a casa" disse la giovane, che già pregustava le vacanze estive con la sua migliore amica, il suo ragazzo, i suoi fratelli e tutta la baraonda dei suoi cugini.

Non appena scesero trovarono la prof.ssa McGranitt che doveva avvisare Lily che suo padre era venuto a prenderla direttamente da scuola.

Guardò per un attimo Angel dispiaciuta, ma lei le fece cenno di andare.

"Lily non è che non devi stare più con tuo padre per colpa mia, vai. Ci vediamo domani a Hogsmeade ok?" poi andò dall’altra parte del castello dove avrebbe preso il treno 9 e 3/4 e sarebbe tornata a casa ancora una volta e lui non ci sarebbe stato.

***

Qualche ora dopo il treno rosso arrivò alla stazione di King’s Cross con un sonoro sbuffo, annunciando che anche quell’anno scolastico era finito.

Scese con Scorpius dal treno, sapendo che subito sarebbero stati assaliti dalle mille domande della madre su come era andato l’anno.

Appena scesero la videro, le si avvicinarono e, contrariamente a quello che pensavano, li accolse con un sorriso amorevole e un abbraccio caloroso, senza dire una parola se non:

"Auguri piccola mia. Presto c’è una sorpresa per voi. Smaterialliziamoci a casa" e dopo qualche secondo nessun membro della famiglia Malfoy fu più alla stazione.

Arrivati a casa, i due ragazzi andarono nelle loro camere e sistemarono le valige, avvisando con una lettera la propria fidanzata e il proprio fidanzato che erano arrivati a casa e di non preoccuparsi.

Angel, mandato il gufo, si fece una doccia e si mise comoda, per stare in casa.

Scese e trovò tre persone già sedute a tavola, sua madre, suo fratello con un'aria finalmente….serena, e la terza persona non sapeva chi fosse.

"Mamma non mi hai detto che avevamo ospiti mi sarei vestita in maniera più conso…." non finì la frase, che la terza persona seduta al tavolo si girò, mostrando due occhi grigi identici ai suoi e sorridendole.

Per un momento restò immobile, chiedendosi se quello fosse un sogno o fosse la realtà. Si chiese se non fosse la sua immaginazione. Lui era lì, seduto al tavolo della sala da pranzo, proprio come quando era piccola, finiva di fare il bagnetto, scendeva e lo trovava a tavola. Non sapeva se fosse veramente lui o se fosse lei che desiderasse fosse lui. Rivederlo dopo 8 anni, fu la più bella sofferenza e gioia insieme che ebbe provato nella sua vita. Dopo anni che lui non c’era stato, adesso era lì, la guardava e aveva le braccia aperte e aspettava che lei andasse ad abbracciarlo.

"P-papà, sei tu?!" non aspettò oltre che le lacrime presero a scendere copiose sul suo viso, gli corse incontro e gli si buttò letteralmente addosso.

"Piccola mia, mi sei mancata. Ma mi ero ripromesso che sarei ritornato. Guardati come sei diventata bella, sei una donna ormai" disse accarezzandole i capelli e non accennando a volerla lasciar andare, non che la ragazza l’avrebbe mollato tanto presto.

"Papà non posso credere che tu sia qui, mi sei mancato da morire. Non andare più via promettimelo, non per così tanto tempo" sussurrò debolmente ancora stretta al padre, non riuscendo a fermare le lacrime.

"Tranquilla principessa sono qui e non andrò più via. Non per così tanto tempo" disse cercando di calmarla, ma non riuscendo neanche lui a fermare una lacrima di gioia.

"Dai sediamoci e mi racconterai tutti" concluse dopo altri interminabili minuti che seguirono.

Si sedettero e lei tenne per tutto il tempo la mano al padre, come per voler essere sicura che quella fosse la realtà.

"Allora prima di tutto voglio dirvi che sono felicissimo di stare di nuovo accanto a voi e che questa volta mi hanno già assicurato che essendo capo Auror e essendo stato all’estero per 8 anni, avrò solo missioni che dureranno massimo uno o due giorni. Angel, mi sembra che tua madre abbia mantenuto la promessa: Io sarei tornato per un tuo compleanno. Ed ho una cosa per te" annunciò guardando la sua secondogenita.

Sfilò dalla tasca un cofanetto rosso e lo aprì: era la collana di famiglia, quella che si dà alla giovane Malfoy solo quando è una donna.

Era una collana di diamanti con zaffiri blu.

"Ormai sei una donna, meriti di indossarlo" disse orgoglioso di come fosse cresciuta sua figlia, mentre le agganciava la collana al collo. "Auguri, ma anche se sei una donna per me rimani la mia piccola" le sussurrò baciandole una tempia.

"Scorp ho una cosa anche per te" disse guardando il figlio che gli restituì lo sguardo incuriosito.

Dal nulla comparve una scopa ultimo modello Firebolt.

"Tua madre mi ha detto che giochi a Quidditch" enunciò.

"O Salazar, grazie papà è fantastica" disse il giovane Malfoy osservando la scopa da corsa, con un manico in Frassino e dalla forma erodinamica, trattato con vernice adamantina e numerato a mano. Con un perfetto equilibrio, una precisone millimetrica e un'accellerazione da 0 a 250 km orari in 10 secondi: la miglior scopa del mondo magico.

"Salazar? Quindi devo dedurre che mio figlio mi rende ancora più fiero essendo un Serpeverde" disse lanciando un occhiatina alla moglie, che alzò gli occhi al cielo ma non riuscendo comunque a trattenere un sorriso divertito al ricordo di quando Scorpius era piccolo e lei sosteneva sarebbe stato un Grifone e lui una Serpe. Il figlio annuì, ancora distratto dalla sua nuova scopa.

"E tu principessa?" domandò infine guardando la sua bambina.

Lei da perfetta attrice, abbassò il capo fingendo di essere dispiaciuta.

"Tesoro qualunque casa sei io ti vorrò sempre bene" disse accarezzandole una guancia.

Lai alzò la testa, lo guardò per qualche secondo, ghignò e disse:

"Slytherin"

"Brava la mia piccola" rispose il padre orgoglioso dei suoi figli.

La cena si protrasse così tutto il tempo fino a quando Hermione non disse:

"Tesore è andato tutto bene in missione, ti è successo qualcosa?" domandò preoccupata.

"No amore tranquilla tutto bene, ma penso che i ragazzi non vogliano più sentir parlare della missione" gli rispose poco prima di baciarla dolcemente, le era mancata terribilmente. Era la sua vita, lei con i suoi figli.

Dopo cena Scorpius disse di essere stanco e dopo aver salutato sua madre e sua sorella con un bacio sulla guancia e dato una pacca sulla spalla al padre si dileguò.

"Non posso credere che tu sia veramente qui" disse Angel guardando il padre che leggeva la Gazzetta del Profeta, mentre lei sparecchiava e sua madre era in cucina a mettere i piatti nella lavastoviglie.

"Credici, piccola mia. Dai vatti a cambiare, qui finiamo io e tua madre. Poi vieni in camera nostra, dormi con me proprio come quando eri piccola" disse facendole l’occhiolino e baciandole la fronte, prima di sparire oltre l’uscio della sala da pranzo di Malfoy Manor, raggiungendo sua madre in cucina,

Felice corse di sopra: finalmente tutto andava bene.

Trovò il suo gufo con una lettera di Lily:

Ehi tutto bene?

Oh si adesso va tutto benissimo domani ti spiego. Notte! Mandò la risposta e prese un vecchio diario polveroso che non scriveva da quando aveva 7 anni, quel diario che le aveva regalato lui.

Caro diario,

è da tanto che non ti scrivo, be….adesso è tardi c’è solo una cosa da dire: tutto va finalmente bene, mia madre aveva ragione. Lui è ancora qui con noi.

Notte

Angel.

Si cambiò andò in camera dei suoi genitori e li trovò intenti a baciarsi a letto, li guardò per un po’ sorridendo, poi si schiarì la voce e loro si voltarono verso di lei. Poi suo padre le fece cenno di andare a letto con loro.

Si strinse forte a lui, sentendosi di nuovo protetta tra le sue braccia.

Si adesso andava decisamente tutto bene: adesso lui c’era. Ma infondo non era mai andato via sul serio.

***

La continuo o no? A voi la scelta.

Spero vi sia piaciuta un bacione

DransyMalfoy

 

  
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