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Autore: Midnight_Sun    05/03/2012    7 recensioni
Un momento, un momento, con chi ha detto che devo lavorare io? Draco Malfoy?! No, ma sta sicuramente scherzando. Io con lui non ci lavoro neanche morta, se lo scordi.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Sono qua, come promesso. Ecco il sedicesimo capitolo della storia. Ringrazio chi ha continuato a seguirmi nonostante tutto, e spero che questo capitolo vi piaccia. I ringraziamenti personali li trovate alla fine.

Buona lettura^^

 

 

 

 

 

 

Capitolo Sedicesimo.

 

 

 

-Ehi, Malfoy.. e sta un po’ attento, dannazione!- Sento Theo protestare quando lo spingo per farmi largo tra i deficienti della mia casa, per dirigermi in fretta verso la mia stanza. Stanno sempre lì, sdraiati in quei maledetti divanetti a non far nulla tutto il giorno.. che idioti , Merlino!

Mentre salgo le scale, tolgo di torno anche un bambinetto del primo anno, rischiando di fargli rompere l’osso del collo; lui mi guarda con aria truce, ma non osa protestare. Vorrei ben vedere! Finalmente arrivo in camera mia, e spero  che non ci sia quell’idiota di Blaise, che rompe. Sbatto la porta con rabbia, mi dirigo verso la finestra, tiro le tende e la apro per fare entrare un po’ d’aria. Soffoco.

Do un calcio al mio letto e poi appoggio le mani sul davanzale, chiudendo gli occhi per cercare di darmi una calmata. Faccio dei respiri profondi, ma invano... le mie mani non smettono di tremare.

Quella dannata mezzosangue... Mi ha lasciato! Ha lasciato me, Draco Malfoy! E in che modo poi.. davanti ai suoi amichetti, senza nessuna spiegazione, senza niente di niente. E’ pazza, avrei dovuto saperlo sin da subito!

Dopo qualche secondo, senza neanche pensarci faccio marcia indietro, esco dalla mia stanza ancora furibondo, e scendo di corsa le scale; mi fermo per dare un’occhiata alla gente presente in sala comune, e finalmente trovo la persona che sto cercando. Faccio qualche passo veloce, senza rispondere alle domande dei miei compagni di casa sul mio volto sconvolto, e raggiungo Pansy Parkinson.

La prendo per un braccio e glielo stringo con violenza. Non mi importa di farle male.

- Draco, ti ha dato di volta il cervello, per caso?- Dice stizzita, cercando di liberarsi dalla mia presa.

- Vieni in camera mia. Adesso.- Le intimo senza darle la possibilità di ribattere. Lei mi guarda stupita per mezzo secondo, e poi sorride.

Ignoro la fitta nel mio stomaco e mi volto, trascinandola su per le scale, mentre sento i ragazzi rimasti giù fare dei fischi di approvazione, ed esclamare: - Bentornato, Draco!-

Già.. Bentornato, Draco...

Entro nella mia stanza senza lasciare Pansy, e con la bacchetta faccio scattare per due volte la serratura della porta. Spingo lei sul letto, con poca delicatezza, e in un secondo le sono sopra. Comincio velocemente a slacciarle il cravattino della divisa, mentre le sue mani, come sempre, scorrono sul mio fondoschiena stringendomi a lei, e facendo pericolosamente sfregare i nostri bacini. Lancio il cravattino dietro di me, e passo a sfilare il maglione. Mi sono sempre chiesto perché diamine fossero così complicate da togliere queste divise! Pansy cerca le mie labbra avidamente, ma in un attimo mi scanso e poggio le mie sulla pelle del suo collo che la camicia lascia scoperta,mentre armeggio con i bottoni di quest’ultima.

Non ci sarà romanticismo stasera, niente baci e niente carezze...

Non voglio fare l’amore con Pansy Parkinson.

Spazientito, faccio saltare gli ultimi bottoni della sua camicia, mentre lei inarca la schiena e mi aiuta a toglierla completamente, mettendo in bella mostra il suo reggiseno di pizzo nero. Ma non ho tempo di badarvi più di tanto. Avidamente con la bocca, scendo a morderle un capezzolo, mentre con l’altra mano le sgancio il reggiseno. Lei cerca di mettere le mani sulla mia cravatta, per togliermi i vestiti, ma in un attimo le blocco le mani.

-Sta’ ferma- le ordino, senza neanche guardarla in viso. Lei rimane interdetta per qualche secondo, ma poi in silenzio mi lascia continuare. Infilo le mani sotto la sua gonna, e le strappo i collant senza troppa gentilezza. Con la mano arrivo fino ai suoi slip, e sento che è già bagnata. Ghigno, ritiro la mano e le sfilo velocemente la gonna e i collant, o quello che ne resta. Porto nuovamente una mano sul suo seno pieno, mentre con l’altra mi slaccio il cravattino velocemente.

-Draco!- mi chiama Pansy, ma non ho intenzione di mettermi ad ascoltare le sue fesserie. Mi sollevo sulle ginocchia per togliere il maglione e aprire i primi bottoni della camicia, senza toglierla del tutto. Poi vedo Pansy che si rimette seduta sul letto, e che mi lancia uno sguardo interrogativo.

-Ma che ti prende?-

Non le rispondo neanche adesso, mi tolgo le scarpe, i pantaloni e abbasso i boxer, facendo finire il resto degli indumenti in un mucchio a terra. La spingo nuovamente sul letto, le strappo quelle che non si possono nemmeno chiamare mutandine, tanto sono sottili e trasparenti, e con urgenza, senza badare in alcun modo ad essere delicato, entro in lei. La sento gemere, irrigidirsi e un attimo dopo rilassarsi nuovamente. Le mie spinte sono veloci e violente, e lei si aggrappa al mio collo, per cercare di assecondarmi. Ancora una volta cerca le mie labbra, ma mi sottraggo, e le porto sulla sua spalla.

In un attimo la mente mi si offusca, chiudo gli occhi, e un’immagine sfocata invade la mia mente.. dei capelli ricci, un seno bianco, e delle labbra gentili, timide che mi si avvicinano lentamente. Scuoto la testa, e riapro gli occhi, boccheggiando. Il piacere, dopo qualche minuto, s’impossessa finalmente di me, e con un gemito mi libero in Pansy, che nel frattempo si è lasciata andare a gridolini non proprio discreti, che di sicuro avrà sentito qualcun altro, oltre noi. Il mio respiro è veloce, e anche il suo. Mi accascio per qualche secondo su di lei, nascondendo il viso sulla sua spalla e riprendo fiato.

In un secondo, vengo colpito dal lucido fastidio di trovarmi sopra Pansy Parkinson. Mi risollevo, esco dal suo corpo e mi poggiò accanto a lei sul letto, guardando il soffitto.

-Vattene- le ordino con voce piatta. Non c’è niente nella mia voce, non sento niente. Non una nota di colore, né un briciolo di qualche sentimento.

Pansy si mette seduta, e mi guarda a bocca aperta per qualche secondo. Sbuffo: - Sei sorda, per caso?- Non mi volto nemmeno verso di lei. Sentirei lo squallore invadermi, se solo osassi guardarla.

Lei mi lancia uno sguardo indignato, scende dal letto, riprende i suoi vestiti ed esce dalla mia stanza, senza aggiungere una parola, e sbattendo la porta con forza. Le passerà presto, è abituata a questo tipo di cose.

 

Faccio qualche altro respiro, e chiudo gli occhi. In un secondo lo sconforto si appropria di me, e la.. rabbia di prima è come sparita.

Che sensazione è questa? Io non l’ho mai provata.

L’immagine di Hermione mi si ripresenta davanti.. Non voglio più avere a che fare con te, Malfoy. Non mi chiamava così da un po’ ormai.

Non abbiamo niente in comune. Questa cosa è durata fin troppo, sono stanca. Questa cosa, non riusciva davvero a crederci.. Così, da un giorno all’altro.

- Ma che ti aspettavi, Draco? – mormoro, tra me e me. Sapevo benissimo che sarebbe finita in questo modo. Sapevo che lei si sarebbe accorta dello sbaglio che stava facendo, frequentando uno come me. Forse ha finalmente dato ascolto a Potter.. aveva una faccia piuttosto compiaciuta prima. E’ ovvio, ha raggiunto il suo obbiettivo, quel ficcanaso.

Ma a che serve poi dare la colpa a Potter? Sapevo che sarebbe successo comunque. Lei è una Grifondoro, è sempre stata dalla parte del bene, ha sempre portato avanti con forza le sue battaglie e le sue idee che sono tutte dalla parte opposta rispetto alle mie. Probabilmente un giorno, non molto lontano, ci ritroveremo a combattere l’uno contro l’altro e a puntarci la bacchetta contro. Questa cosa era segnata già in partenza. Non poteva andare avanti, non doveva.

Eppure ci avevo creduto, per un attimo ci avevo creduto anche io. Con lei sembrava tutto più semplice, con lei tutti questi problemi passavano sempre in secondo piano. Per lei forse avrei rinunciato a tutto quello che sono.

Io sono innamorato di Hermione Granger.

Questa rivelazione piove improvvisamente sulla mia testa, e mi sconvolge. Forse lo sapevo già, ma non mi ero mai fermato a riflettere, per paura che fosse veramente così. Ma non riesco più a negarlo..

 

 

***

 

 

Oggi c’è un’altra di quelle dannatissime partite e il mio umore non potrebbe essere peggiore. Dobbiamo necessariamente vincere contro i Corvonero per superare i Grifondoro in classifica, ma al momento questo è l’ultimo dei miei pensieri. Non scendo a pranzo, non ho fame, ma almeno ho più tempo per prepararmi. Stavo scherzando.. Blaise entra di fretta nella stanza, facendo un rumore incredibile, mentre io me ne sto sdraiato sul mio letto con solo la camicia, i boxer e la sigaretta in mano.

-Ehi, ma si soffoca qui dentro.. C’è più fumo che aria!- Tossisce, e subito va ad aprire la finestra. Non gli rispondo e continuo a fumare per i fatti miei. Stanotte non è tornato, di sicuro sarà stato con la Weasley…

-Ho visto Pansy prima. Ce l’aveva con te, credo- Comincia poi con un sorrisetto furbo, mentre cerca di risistemare le cose che ha lasciato in giro per la stanza.

-Affari suoi- rispondo senza alcun interesse.

Blaise si mette seduto sul suo letto e mi guarda incuriosito.

-Stai bene?-

-Certo-

Non sembra del tutto convinto, ma alza le spalle e annuisce.

-Sei pronto per la partita?-

-Mh-

Sbuffa spazientito dalla mia loquacità senza freni, e alza le mani in segno di resa.

-Sei sempre intrattabile prima di una partita, me ne vado. Ci si vede dopo- e se ne va con un libro, richiudendosi la porta alle spalle.

Finisco la sigaretta, e guardo l’orologio sul mio comodino; manca un’ora alla partita, dovrei cominciare a prepararmi.

D’accordo.. avanti, Draco, non lasciarti distruggere da una Grifondoro. Sei un Malfoy... forza. Scuoto la testa, e vado in bagno a fare una doccia fredda, per annientare tutti i pensieri e concentrarmi solo sulla partita, che deve andar bene a tutti costi.

 

 

Esco dalla camera con i miei pensieri, e vado verso il campo di Quidditch. Stupidi Corvonero.. non abbiamo mai perso contro di loro, vinceremmo anche a occhi chiusi! Giro l’angolo per uscire dal castello, ma mi trovo davanti Hermione, senza avere neanche il tempo di prepararmi mentalmente. Mi fermo, e la guardo.. Lei fa lo stesso. Strano che non sia in compagnia di Potter o Weasley! Potrei approfittarne per chiederle qualche spiegazione...

-Suppongo che io possa scordarmi il bacio portafortuna oggi- Ah va be’, sono decisamente un caso disperato. Con tutte le cose che potrei e vorrei dirle scelgo la meno adatta, come sempre.

Lei mi guarda interdetta, sembra che voglia ammazzarmi di botte.

-Puoi anche romperti l’osso del collo, per quanto mi riguarda, Malfoy- e se ne va, lasciandomi lì come un salame.

Scuoto la testa, per dimenticarmi di questo siparietto e per non dover ricominciare da capo tutto il processo di rilassamento, ed esco dalla scuola, dirigendomi verso gli spogliatoi; i miei compagni di squadra sono tutti lì. Il capitano ci da delle indicazioni, ed è sicuro che possiamo vincere. Certo che possiamo vincere, chi perderebbe contro quei mollaccioni dei Corvonero!? Usciamo dallo spogliatoio e ci disponiamo in campo. Mi sollevo di qualche metro con la mia scopa, e mi guardo attorno. Ci sono solo Corvonero e Serpeverde. Chi altro potrei aspettarmi? Vedo Blaise che si sbraccia per dirmi che è lì, e ricambio con un cenno del viso.

Sento il fischio di Madama Bumb, e la partita inizia. I miei compagni di casa cominciano a sfrecciare e a spingere quei poveracci dei Corvi, che protestano senza troppa enfasi. Io comincio a guardarmi intorno per cercare di scorgere il boccino, ma probabilmente ancora è troppo presto, così me ne sto fermo a setacciare il campo.

10 punti per Serpeverde, dopo neanche due minuti di gioco!

La voce del cronista giunge alle mie orecchie e sorrido, senza nemmeno voltarmi per vedere chi ha segnato.

Ad un tratto mi torna in mente la scena di poco prima con Hermione, è una cosa involontaria.. la mia mente non riesce a concentrarsi su altro. Il suo tono era pieno di risentimento.. Mi ha detto che posso anche rompermi l’osso del collo, da non crederci. Forse non è come penso.. forse è successo qualcosa che l’ha convinta a rompere, e ce l’ha con me per questo.. ma cosa?

Altri 10 punti per Serpeverde, che continua a mantenere il possesso palla dall’inizio della partita. Forza, Corvonero.. riprenditi!

Non sembrava arrabbiata tre sere fa, quando mi ha lasciato, ma semplicemente indifferente, e questo giustificherebbe la mia teoria.. Ma, adesso? Cerco di passare in rassegna tutte le mie azioni degli ultimi tempi, e non trovo niente di così grave per cui possa essersi arrabbiata. D’altronde la sera prima che ci lasciassimo, avevamo litigato e poi chiarito per la partita di Quidditch.. E poi io l’avevo trovata nel corridoio che piangeva, e da quel momento non mi ha più rivolto la parola. Perché?

I Serpeverde sono in vantaggio di 30 punti, ma i Corvonero sembrano accorgersene solo adesso. Il capitano dei Corvi infatti incita i suoi, e strappa letteralmente di mano la pluffa al capitano delle Serpi. Che vigore, Corvonero!

Le parole del cronista mi distraggono per un momento, ma non faccio il tempo a voltarmi che un bolide mi colpisce in pieno. Un dolore lancinante mi colpisce immediatamente al braccio, e perdo l’equilibrio. Cerco di rimanere sulla scopa, afferrandola con l’altro braccio, ma scivolo e cado rovinosamente sul campo.

Ma che succede al cercatore di Serpeverde? Lo vedo un po’ distratto oggi.. Ehi, è stato colpito da un bolide, e sta precipitando dalla scopa!

Sono le ultime parole che sento, e poi vedo tutto nero...

 

 

***

 

 

Mi sveglio in infermeria, disturbato dalla voce di Blaise e di Theo, che parlottano di qualcosa che non riesco ad afferrare. Ma che accidenti è successo?

-Ehi, amico.. finalmente!- dice allegro Blaise.

Mi tiro su a sedere, e mi accorgo di avere un braccio fasciato. Li guardo confuso -Che è successo?-

-E’ successo che hai la testa da un'altra parte, amico. Ti sei fatto beccare in pieno da un bolide, poi sei caduto, e hai battuto la testa.. non sai che botta!- Mi spiega velocemente Theo, che sembra quasi divertito.

Sono caduto dalla scopa e ho sbattuto la testa, ecco perché sento questo dolore assurdo. Porto una mano sulla fronte, e scopro di averla fasciata, come la mano.

-Non l’avevo visto- cerco di giustificarmi con una smorfia.

-Oooh, signor Malfoy! E’ tornato tra noi, finalmente!- Squilla quella vecchiaccia di Madama Chips, raggiungendomi con la sua cuffietta e l’espressione da nonna. -Come si sente?-

-Bene- rispondo, togliendomi le coperte di dosso, e cercando di alzarmi. Lei mi prende per le spalle e mi rimette giù.

-Niente da fare, signor Malfoy.. deve stare qui almeno per stanotte!- Che cosa?! –Adesso niente storie, e beva questa.. le metterà a posto le ossa del braccio- dice mettendomi sotto il naso un calice pieno di un liquido dall’odore nauseabondo. Faccio una smorfia, e mando giù la pozione solo per farla tacere, e una smorfia di disgusto si dipinge sul mio viso: questa cosa ha un saporaccio!

-La testa ti fa male?- mi chiede poi, togliendomi il calice di mano.

-Un po’..- rispondo, mentendo. Mi fa malissimo. Ma come accidenti ho fatto a battere la testa?

-Molto bene, più tardi ti porterò un’altra pozione.. adesso sta’ giù, e riposati- ordina, prima di tornare ad armeggiare con quegli aggeggi infernali.

Mi volto di nuovo verso Blaise e Theo, che hanno ridacchiato per tutto il tempo.

-Beh, chi ha vinto la partita?- domando, anche se il risultato mi pare ovvio.

-Ehm..- Theo sembra incerto, e anche Blaise non intende rispondere. Sgrano gli occhi, e aspetto che parlino. Possibile che...?

-Beh, vedi.. ci hanno un po’ messo sotto dopo il tuo incidente, Draco- dice Blaise timoroso.

-Che cosa?! Hanno vinto i Corvonero?- domando incredulo. Che idioti!

-Beh, sì.. sono riusciti a prendere il boccino- dice infine Theo.

-Che razza di incompetenti!- ringhio arrabbiato. Possibile che debba fare tutto io in quella accidenti di squadra?

-Dai, siamo secondi in classifica.. non è male!- ribatte Theo, stupito dalla mia reazione esageratamente accesa.

-Siamo dietro i Grifondoro!- rispondo io, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Blaise e Theo sbuffano, come se fosse un dettaglio irrilevante.

-Ho mal di testa, lasciatemi in pace- aggiungo poi, spazientito.

Entrambi per nulla stupiti dal mio cattivo umore, si alzano e mi lasciano da solo in meno di un minuto, promettendomi amorevolmente di tornare domani.

 

 

 

Ho gli occhi chiusi da qualche minuto, nella speranza che il resto del mondo mi lasci in pace, quando sento entrare qualcuno col fiatone nell’infermeria.

Tengo gli occhi chiusi, per dissuadere il mio disturbatore dal suo intento.

-Draco?- ... Apro gli occhi in meno di un secondo, e vedo Hermione davanti a me col fiato corto, che mi guarda incerta sul da farsi. La guardo anch’io, non sapendo cosa dirle, perché è venuta dopo quello che mi ha detto oggi? Sembra preoccupata..

-Ginny mi ha detto di quello che è successo durante la partita- cerca di spiegarsi velocemente, come per giustificarsi. -Pensavo stessi peggio- Dice a voce bassa torturandosi le mani, evidentemente pentita di essere venuta.

-Non avevi detto che potevo anche rompermi l’osso del collo? C’ero quasi, dovresti esserne contenta- Le rispondo senza alcuna intonazione particolare.

-Sei un’idiota-

-Tante grazie-

Silenzio.

Hermione rimane in piedi accanto al mio letto, e io rimango a guardarla. E’ inspiegabile la voglia che ho di lei.

Lei alza lo sguardo e lo fissa nel mio. E’ il momento adatto per chiederle qualcosa.. devo farlo, o divento matto.

-Beh, visto che stai bene, io vado- mi anticipa prima che io possa aprire bocca.

-Aspetta- La fermo prima che possa andare via, afferrandole una mano.

-Draco, senti..-

-No, adesso mi ascolti tu. Ti ho già fatto parlare abbastanza!- La interrompo brutalmente e senza delicatezza. Lei mi guarda indignata, ma forse qualcosa nel mio sguardo la convince a concedermi qualche minuto.

-Perché sei venuta qui?- Le chiedo, senza lasciarle la mano.

-Io.. io.. te l’ho già detto- risponde sempre più incerta.

-Questo lo so- ribatto duro. –Ma non saresti venuta, se non te ne fosse importato niente-

-Hai ragione. Infatti ho sbagliato a venire- sembra riprendere lucidità, e si libera della mia stretta con un gesto risoluto.

-Hermione, io così divento matto. Non lo capisci?- alzo la voce, stufo di tutta questa cocciutaggine.

Lei mi guarda in silenzio senza rispondere, incredula.

-Tu mi devi delle spiegazioni. Non puoi liberarti di me in questo modo-

Lei sgrana gli occhi, e mi guarda come se fossi matto.

-Possibile che tu.. che tu non hai nemmeno idea del perché?- mi dice con una risata nervosa. –Poverino.. quasi convinci anche me con quella faccia d’angelo che ti ritrovi!- Ma di che diamine sta parlando?

-Senti, Granger..- La tiro nuovamente per il braccio, e l’avvicino a me, facendola chinare verso il letto –io non ho voglia di stare dietro ai tuoi giochetti. Non ho idea di cosa tu stia parlando, e se pensi che giocherò a indovinare cosa ti passa per la testa ti sbagli- comincio a innervosirmi seriamente. Il suo viso è troppo vicino al mio, e la situazione diventa esasperante. I suoi occhi si fanno lucidi, e sta per dirmi qualcosa quando qualcuno ci interrompe.

-Draco?! Oh Draco!- chiudo gli occhi per un momento, quando sento la voce di Pansy Parkinson che è entrata con irruenza nella stanza.

Potrei cruciarla in questo momento...

-Non pretendo che tu stia dietro ai miei giochetti, Malfoy- dice tagliente e fredda Hermione, che si ritira nuovamente -E’ evidente che non dovevo venire oggi. Ti auguro una buona guarigione- E se ne va, lanciando uno sguardo sprezzante a Pansy che la guarda con un sorrisetto.

Io non so più che fare, giuro...

-Draco, perdonami se non sono venuta alla partita! Ma ce l’avevo con te per ieri sera.. tu mi hai trattato in quel modo, e io.. e io.. Ma non importa, appena Theo mi ha detto quello che era successo sono venuta subito qui..- Comincia Pansy a parlare a ruota libera, e io non ho proprio voglia di ascoltarla.

-Pansy, voglio starmene tranquillo. -Le dico senza tanti giri di parole.

-Ma io...-

-Aria-

E con la sua solita espressione indignata, esce di corsa dall’infermeria.

 

 

***

 

 

 

Sono passati due giorni da quella stupida partita contro i Corvonero, e io mi sono completamente ripreso. Il mio braccio e la mia testa sono come nuovi, a differenza del mio umore, che rimane sotto i piedi. Quella della mia ripresa è una buona notizia, ma quella cattiva è che oggi c’è la consegna del compito della McGranitt. Ci sarà da ridere in classe, ci scommetto.

Io e Blaise ci dirigiamo verso l’aula di Trasfigurazione, e quasi tutti sono intenti a rivedere il compito da consegnare. Io non idea di dove sia finito quello mio e di Hermione, che a proposito è già seduta al suo posto, e chiacchiera con Weasley, seduto nel banco dietro. Sbuffo e mi dirigo al mio posto accanto a lei, ma la signorina non sembra volermi rivolgere la parola. Molto bene, io non so che altro fare con lei, quindi accetto il suo silenzio, anche se starle così vicino mi costa una certa fatica.

Dopo cinque minuti entra la McGranitt che, battendo la sua bacchetta sui banchi, riporta la classe all’ordine e al silenzio.

-Molto bene. Buongiorno a tutti!- Esclama, posizionandosi davanti alla sua cattedra. –Oggi, come ben sapete, dovrete consegnarmi il compito che vi ho assegnato settimane fa. Io provvederò a leggerli, e durante la prossima lezione ne parleremo insieme, e vedremo che frutti ha dato questa strabiliante unione di Grifondoro e Serpeverde- dice con un sorrisetto sarcastico. Ho sempre adorato l’umorismo di questa donna. Certo!

Comincia a passare tra i banchi per ritirare il compito, e vedo Hermione tirare fuori dalla borsa una pergamena. Allora ha fatto davvero come aveva detto. Se pensa di passarla liscia in questo modo, però, si sbaglia. La McGranitt arriva al nostro banco e tende la mano per prendere il compito, che Hermione zelantemente le porge, mentre lei ci guarda sospettosa.

-Professoressa?- Domando io immediatamente.

-Si, signor Malfoy?-

-Hermione ha fatto il compito da sola, e l’ha firmato anche per me, senza permettermi di darle una mano. Non credo sia giusto-

Sento Hermione voltarsi di scatto verso di me, e sento che potrebbe incenerirmi con lo sguardo.

-Che cosa?- Chiede la McGranitt incredula. –Signorina Granger, è davvero così?-

Hermione non sa cosa rispondere,e incrocia le braccia in silenzio. La McGranitt apre la pergamena e dà uno sguardo veloce a quello che ha scritto Hermione. - ... riteniamo, dunque, che non possa e non potrà mai esserci armonia tra contrari, come nel presente caso dei Grifondoro e dei Serpeverde- Legge le ultime righe del compito, e poi solleva lo sguardo severo verso Hermione.

-Signorina Granger, sono davvero delusa dalla tua mancanza di serietà nell’affrontare un compito come questo- dice, lasciando cadere il compito sul nostro banco.

Forse l’ho combinata grossa...

-Se lei e il Signor Malfoy non volete ritrovarvi bocciati in Trasfigurazione, vi conviene darvi da fare, e consegnarmi il compito entro la prossima volta che ci vediamo- conclude poi glaciale.

-Ma professoressa McGranitt, questo non è affatto giusto- Ribatte Hermione, profondamente irritata.

-Non si discute, signorina Granger. E adesso, per favore, prendete tutti i libri. Oggi affronteremo un nuovo argomento.-  E così mette fine alla discussione, ritornando al suo posto e iniziando la lezione.

-Ti detesto, Malfoy- ringhia indispettita Hermione a bassa voce.

Ecco, perfetto.. sembriamo tornati al primo giorno.

 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

 barbarak. Ciao, sono contenta che tu abbia deciso di continuare a leggere la storia, nonostante il tempo passato. Allora, Draco è stato con Pansy mentre “stava” con Hermione, sicuramente ti sarà sfuggito, dato che è passato un bel po’ di tempo. Ma era stato con lei, perché stava cominciando a nutrire qualcosa per Hermione, e, stranito da questa cosa, aveva deciso di andare con Pansy proprio per non lasciarsi influenzare più di tanto, e rimanere il vecchio Draco.

Spero che questo capitolo ti piaccia, e che sia arrivato in tempi accettabili. Un bacione, e grazie ancora per essere qui.

 

MissChanel Ciao! Rieccomi.. ho fatto presto stavolta, visto? Ormai continuo a postarla fino alla fine, non preoccuparti. E tra un capitolo e l’altro passerà una settimana o poco più. Mi fa molto piacere che tu abbia continuato a leggere la storia, davvero. Grazie mille, e spero che questo capitolo ti piaccia. Un abbraccio!

 

 erylabella Ciao, grazie mille per la comprensione, e per aver continuato a leggere la storia. Scrivere non è una priorità per nessuno, hai ragione..ma quando si inizia una cosa è bene finirla. E sono qui proprio per farlo. I prossimi capitoli arriveranno presto, sono già tutti stesi.. hanno bisogno di qualche modifica, ma ci sono. Quindi niente paura. Spero che anche questo ti piaccia. Grazie ancora, e un bacione!

 

Tanny: Ciao! Allora, innanzitutto devo dirti che apprezzo molto la sincerità e non ho nulla in contrario se qualcuno mi muove delle critiche. Come hai detto tu, ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, e sono assolutamente d’accordo; però, credo che tu abbia frainteso la mia introduzione dello scorso capitolo, perché non intendevo affatto “fregarmene” dei lettori. Prima cosa, io ho detto: “In ogni caso, non importa se vi siete persi nel seguire questa storia, e se è passato troppo tempo..  e non come hai scritto tu: “non m'importa se ci ho messo tanto e se non vi ricordate il resto della storia”. Sono ben diverse quelle due frasi. Il mio “non importa” non era un “chissenefrega se non vi ricordate ‘na mazza, io continuo a postare lo stesso, e buonanotte” e tantomeno un “non rompete con il fatto che c’ho messo troppo tempo, saranno anche affari miei” Assolutamente no! Anzi quella frase era per esprimere la mia consapevolezza che in pochi avrebbero continuato a seguire la storia, per ovvi motivi: perché magari non ricordavano il resto della storia, e perché era passato troppo tempo. E allora ho detto che non fa niente, se nessuno la leggerà.. Ovvero: non posso rimanerci male, se nessuno continua a seguirla, perché me la sono cercata! Era questo il senso della mia introduzione.. Spero di essermi spiegata bene, anche perché ci tenevo a farlo, e non mi piace che le mie parole vengano fraintese. In ogni caso, se vorrai continuare a seguire la storia, sappi che mi farà molto piacere. E grazie per avermi fatto notare questa cosa, mi hai dato l’opportunità di chiarire. 

  
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